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Autore: AnnabethJackson    14/02/2014    12 recensioni
| Percabeth |
Per festeggiare il San Valentino con voi e con la mia otp preferita di questo fandom.
Uno delle mie solite ca****e che, chi mi conosce, ha presente. Ovvero la solita storia comica/romantica/demenziale solo con un pizzico di malizia in più.
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Annabeth aiuterà Percy con i compiti di matematica che, poverino, non riesce a farli per mancanza di concentrazione dovuta a... beh alla boccia del pesce rosso, ovvio! ;)
Dal testo:
"Annabeth sospirò. Aveva provato di tutto; era stata gentile, aveva urlato, si era messa pure a pregarlo (Annabeth non pregava nessuno. Mai), ma lui sembrava non riuscire a capire.
O meglio, a concentrarsi.
-Sai che quando sbuffi le tue labbra sono molto sensuali?- arricciò le labbra come un porcospino faceva con i proprio aculei quando era in pericolo.
-Testa d'Alghe te lo ripeto per l'ultima volta. O ti concentri e risolvi questa semplicissima equazione, oppure ti puoi scordare la ricompensa dopo.-"
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'A come amore, P come Percabeth'
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Ripetizioni... bollenti



 
Piccola OS Percabeth per festeggiare San Valentino
e il mio -quasi- secondo anno qui su EFP.




-Per gli Dei, Testa d'Alghe, è un'ora che siamo allo stesso esercizio!- un lamento esasperato proruppe da dietro alla porta di legno, rompendo il silenzio creatosi negli ultimi minuti.
L'estate era alle porte, ma a New York l'afa e il caldo estivo erano già arrivati, obbligando i cittadini a fare un cambio di armadio anticipato.
Malgrado il tempo atmosferico invitava gli studenti a proiettare i loro pensieri sulle vacanze imminenti, c'era ancora chi doveva studiare per salvare l'anno e quindi si trovava a dover studiare mentre gli amici si godevano quel sole splendente.
Tra questi vi era Percy Jackson, semidio iperattivo e dislessico che, a causa di quest'ultimo handicap, andava male a scuola.
Beh, la colpa del suo scarso rendimento non era tutta da attribuire al suo deficit dell'attenzione, ma anche ad una certa persona che lo distraeva quando voleva studiare. Questa era la sua versione.
-Lo sai che ho comprato un nuovo materasso? È molto morbido e confortevole. E, sopratutto, ci si diverte molto sopra di esso.- disse alzando ed abbassando le sopracciglia in modo allusivo.
Annabeth Chase, la sua meravigliosa ed intelligente ragazza, si era offerta di aiutarlo nell'arduo compito di spiegargli la matematica. Il cosiddetto Tallone d'Achille di Percy (ma se qualcuno gli avesse chiesto quale fosse, lei avrebbe risposto tutt'altra cosa).
Per recuperare la materia, ed evitare di ripetere l'anno, la professoressa gli aveva assegnato una scheda con degli esercizi da svolgere. Se li avesse fatti bene, si poteva discutere della sua promozione.
Il ragazzo, non sapendo da che parte cominciare, aveva chiesto gentilmente aiuto alla sua ragazza. Beh, non proprio gentilmente.
Quella mattina, verso le sette, Annabeth si stava lavando il viso davanti al lavandino del bagno e, quando aveva alzato gli occhi, era mancato poco che morisse d'infarto. Immaginate ricevere un messaggio-Iride dalla persona a cui tenete di più che vi esorta a raggiungerla perché è in pericolo. Fatto? Bene. Ora immaginate che questa persona è un semidio e che tende ad attirare a sé una somma esorbitante di guai non indifferenti. Ecco, più o meno ora potete capire la reazione di Annabeth.
Quella povera ragazza si ritrovò a dover rispondere al grido di SOS del suo ragazzo mentre era ancora in pigiama. Aveva indossato i primi vestiti che le erano capitati sotto mano per poi uscire di casa ancora con la sbavatura di mascara del giorno prima sotto gli occhi.
Inutile dire che, quando era arrivata a destinazione e si era trovata davanti un Percy in pigiama e con ancora la bava secca sul mento, aveva dato di matto.
-Grazie ma mi ritrovo a dover declinare la tua offerta, ehm, allettante. Ora, dimmi, quanto fa questa equazione?- disse indicando con una penna un esercizio della scheda che si trovava, più o meno, all'inizio.
Percy ignorò la sua domanda.
-Se è un'offerta allettante allora perché non accetti?- altro sorriso allusivo.
Annabeth sospirò. Aveva provato di tutto; era stata gentile, aveva urlato, si era messa pure a pregarlo (Annabeth non pregava nessuno. Mai.), ma lui sembrava non riuscire a capire.
O meglio, a concentrarsi.
-Sai che quando sbuffi le tue labbra sono molto sensuali?- arricciò le labbra come un porcospino faceva con i proprio aculei quando era in pericolo.
-Testa d'Alghe te lo ripeto per l'ultima volta. O ti concentri e risolvi questa semplicissima equazione, oppure ti puoi scordare la ricompensa dopo.- e la proposta non sarebbe potuta risultare più allusiva di così. L'immaginazione di qualsiasi entità maschile di età compresa tra i 12 anni e il momento in cui il viagra sarebbe risultato necessario, avrebbe potuto capire il doppio significato di quella frase.
-Posso almeno andare in bagno due minuti?- il ragazzo immaginò che con quella richiesta, in qualche modo, sarebbe riuscito a destare la sua ragazza dalla scrivania, anticipando quella famosa ricompensa.
-Che Zeus mi aiuti! Percy è la quarta volta in un ora che vai in bagno! E non credo ch tu abbia problemi di vescica. Nel caso non credo sia opportuno fare altro dopo gli esercizi.- Annabeth aveva ottime argomentazioni per far desistere la contestazione già pronta di Percy.
-E ora, quanto fa questo calcolo?-
Percy abbassò il capo sul foglio, facendo una smorfia di disgustò, cercando di concentrarsi almeno su un'equazione.
Annabeth sentiva molto caldo. Quella mattina, sempre per colpa di un certo semidio figlio di Poseidone, si era vestita alla bell'è meglio e, anche a causa di quell'improvvisa variazione di temperatura, aveva indossato una camicia a maniche lunghe che, in quel momento, le causava non poco sudore.
Legare i capelli in una coda alta non era servito a dare sollievo al suo povero collo madido di sudore così non trovò altra soluzione che togliere un bottone dalla sua asola, aprendo di poco la scollatura della camicetta.
Il movimento non sfuggì alla coda dell'occhio di Percy e che mandò definitivamente al Tartaro quella poca concentrazione accumulata.
I suoi occhi si spalancarono, la mascella rischiò di toccare terra, e la lingua cadde incontrollata a penzoloni. Il pomo d'Adamo sembrava un'ascensore tanto che saliva e scendeva lungo quella linea delicata detta gola.
Annabeth, perplessa da quell'improvviso cambiamento di espressione del figlio di Poseidone, seguì il suo sguardo e capì in un batter d'occhio la causa.
Per esserne sicura però, riallacciò il bottone, e subito la bocca del ragazzo si richiuse e sulla fronte si formarono piccole rughe di perplessità.
Con un movimento lento ed estenuante, ritornò a toccare quel cerchietto di plastica, togliendolo di nuovo dalla sua asola.
Mascella a terra e un rivolo di bava lungo il mento.
-Va bene, Testa d'Alghe.- disse con voce bassa e sensuale.
Lui sembrò essere in diffoltà a deglutire e, a malincuore, portò i suoi occhi verde mare in quelli della ragazza.
-Va bene cosa? Vuoi testare il materasso?- chiese speranzoso.
-Non ancora.- un lungo sospiro e il solco tra i seni della ragazza fece capolino tra quello spiraglio di stoffa. -Ma ti propongo una cosa.- pausa ad affetto. Annabeth sapeva bene come giocare le sue carte.
-Per ogni esercizio eseguito correttamente, un bottoncino bianco dirà addiò alla sua asola. Che ne dici?- altro sospiro profondo e le curve aderirono perfettamente alla stoffa bianca della camicetta.
Penna alla mano, capo sul foglio.
-Il risultato della prima equazione è...-
Annabeth sorrise. Presto, molto presto, avrebbe testato quel famoso materasso, ne era sicura.










 
.:My Corner:.
 
Buon San Valentino a tutti cari eroi! La vostra cara scrittrice qui presente vi augura di passarlo con la persona che vi ha rubato il cuore e, per chi porta il nome del santo dell'amore, auguro buon onomastico (ehm... forse, e dico forse, mi sto facendo gli auguri da sola XD)
Allora, che ne pensate? Una delle mie solite fic demenziali/romantiche. Dopotutto, come non potevo postare qualcosa il giorno dell'amore? Perché i Percabeth SONO l'amore con la a maiuscola.
Spero che vi piaccia.
Se volete lasciate un pensierino (che è sempre molto gradito).
Alla prossima (e per chi segue la mia storia a domani con il quarto capitolo).
Un bacio di amore e prosperità (?),
Annie
  
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