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Autore: _spring_    14/02/2014    1 recensioni
Una fanfiction sull'amicizia tra Katniss e Finnick.
Dal testo: "...Adesso non c'è più il Finnick guerriero, c'è solo più il Finnick malinconico..."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglio. È tutto scuro, il che è strano, perchè nella mia casetta al giacimento entra sempre molta luce.

Sarà ancora not...

NO!!

I... il... dis... tretto 12 non esi...

NON ESISTE PIÙ!!!!

Inizio ad urlare per il dolore che mi dà la consapevolezza di essere stata la causa della sua distruzione.

 

 

Adesso sto meglio. Forse bastava che mi sfogassi un po'. D'ora in poi andrà meglio.

Se sarò brava e non impazzirò più, potrò tornare al distretto 12 e andare nei boschi con Gale e...

Mi chiamo Katniss Everdeen. Sono la Ghiandaia Imitatrice. Mia sorella si chiama Prim...

Mi calmo.

Non devo più pensare.

Pensare mi fa male.

Mi rende instabile.

Devo agire.

Purtroppo però essere chiusa sottoterra mi restringe un po' il campo...

esco dalla mia stanza e vado a cercare qualcuno con cui possa parlare, tipo Ranuncolo o qualche muro volenteroso...

Dopo essere passata da mia madre in ospedale (il che mi ha causato una nuova ricaduta) mi trascino per i corridoi.

Non ho assolutamente niente da fare ma fermarsi equivarrebbe a dover pensare. E pensare mi fa male.

Ad un certo punto vedo Finnick . È rannicchiato in un angolo e sembra che stia gesticolando da solo. È proprio quello di cui ho bisogno (qualcuno che mi capisca, non un altro matto ce parli all'aria), così mi avvicino e scopro che non sta gesticolando, bensì traffica con una cordicella.

La tiene in mano e l'annoda. Poi scioglie il nodo appena fatto e lo riannoda.

E va avanti così, all'infinito. È veloce. Non smette mai. Anche quando alza la testa per guardarmi, le sue mani continuano a lavorare alacremente sulla corda.

-Siediti pure.

Niente saluti. Niente convenevoli. Solo un invito a sedermi.

Lo accontento, e osservo in silenzio le se mani per un po'. Non so quanto. Forse un'ora. Forse venti minuti, forse trenta secondi.

Poi gli chiedo cosa sta facendo.

-Mi distraggo. Inganno il tempo.

-E come fai?

Sono interessata, certo. Anch'io devo trovare un modo per passare queste giornate infinite durante le quali non posso perdermi neanche un momento nei tortuosi sentieri dei ricordi...

(flash) Io e Gale cacciamo e io uccido un'anatra con una freccia...

(flash) Io e Gale parliamo della Mietitura...

(flash) Io e Gale andiamo al Forno a vendere il nostro bottino...

(flash) Peeta mi sorride...

Poi, d'improvviso, altre immagini si sovrappongono alle prime.

(flash) Al posto dell'anatra che ho appena infilzato c'è Cato, ridotto ad una massa sanguinolenta...

(flash) Snow si sostituisce a Gale e minaccia me e la mia famiglia...

(flash) Il Forno ora è completamente distrutto e bruciato...

(flash) Peeta è per terra e non respira, in mezzo ad una foresta...

 

-Smettila Katniss. Non devi farlo. Non devi pensare. Non devi ricordare.

Con molta fatica riesco a scuotermi dai miei incubi e metto a fuoco il viso di Finnick.

Ora, osservando i suoi tratti, i suoi zigomi e le sue labbra, non vedo altro che il quattordicenne Finnick Odair, tributo maschio del distretto 4.

Non vedo l'uomo forte e sicuro che ha combattuto con me nell'arena... Non vedo più la malizia nei suoi occhi, né il sorriso ammiccante.

È ancora bello, sì, ma non più provocante.

La prima volta che l'avevo incontrato, alla parata, vestito in quel modo (o forse dovrei dire non vestito in quel modo), mi aveva intrigato e, lo ammetto, ero avvampata quando mi si era rivolto.

Adesso non c'è più il Finnick guerriero, c'è solo più il Finnick malinconico.

Non riesco neanche a pensare che sia un ragazzo. Lo vedo solo come un compagno di sventura.

 

 

Coi giorni, sono riuscita a trovare un equilibrio nei miei pensieri e nelle mie emozioni. Ora posso rimuginare su alcune cose, basta che non mi soffermi a lungo sui dettagli. La mia mente riesce a costruire uno schema generale dei fatti senza dare di matto.

Il giochino di Finnick con la corda ha funzionato. È riuscito a procurarne un pezzo anche a me.

Alcune volte sono andata avanti ore senza pensare a niente, se non a legare e slegare quei benedetti nodi.

Finnick invece ha problemi diversi. Non dà di matto. Mai. Nei momenti peggiori si chiude in se stesso e tormenta ancora di più la sua corda.

Un paio di volte ho dovuto letteralmente strappargliela via perché aveva le mani sanguinanti. In quelle occasioni le sue dita continuava a muoversi, sempre nello stesso modo, e quasi non sembrava accorgersi di legare l'aria.

Noi due siamo diventati amici, per quanto possano essere amici due poveracci “mentalmente instabili” (come recita il braccialetto al nostro polso), e anche lui mi aiuta a riprendermi quando ho degli attacchi.

Il suo atteggiamento nei miei confronti, e il mio nei suoi, mi ricorda molto il rapporto che avevo con Gale.

Ci copriamo le spalle a vicenda, ecco. Anche se nel nostro caso coprirsi le spalle si traduce nell'osservare con tranquillità (più o meno) la pazzia dell'altro e talvolta intervenire.

Ora come ora, sono contenta di avere Finnick vicino.





ANGOLO AUTRICE:
dedico questa ff alla mia amichetta lalla, che ormai è vecchia, ma vecchia vecchia, non solo un po' vecchia.
e grazie alla beta LeMee.
ciao ciao

 

  
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