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Autore: Hidden Demon    14/02/2014    4 recensioni
SPOILER! (2X05)
Dalla FanFiction:
"Restarono lì degli interminabili minuti, forse delle ore, bloccati dai baci, dalle carezze, dai sospiri e dalla voglia di continuare a vivere in quel luogo idillico, dove non c’era Congregazione che li potesse giudicare o Serventi che li potesse minacciare."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claudia Munari, Gabriel Antinori, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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N.B.: Salve! Dopo una puntata come l'ultima, mi sarebbe stato impossibile non scrive qualcosa su come vorrei che si svolgesse la relazione tra Claudia e Gabriel nel futuro più prossimo della serie. Sono qui per divertirmi ed imparare! Ogni critica è bene accetta.
Enjoy! 




Scelte.

Mentre nel cielo, la prima luce dell’alba iniziava a dissipare le tenebre notturne, Claudia si svegliò, aprì le palpebre pacatamente e sorrise. Sorrise di un sorriso vero, spontaneo, forte come un pugno allo stomaco:
“Buongiorno…” le sussurrò Gabriel con voce roca.
“’Giorno” rispose lei, con la voce ancora impastata dal sonno.
Gabriel era lì, sveglio e accanto a lei, che la stava guardando mentre dormiva ed era sicura di aver sentito il suo tocco gentile sfiorarla e accarezzarla anche durante la notte. La toccava tanto delicatamente, quasi come se non volesse romperla:
“Da quant’è che mi stai guardando?” chiese lei
“Da un po’..” disse, sorridendo leggermente, Gabriel. Poi le stampò un dolce e delicatissimo bacio sulle labbra socchiuse e accarezzò la schiena nuda di quella che finalmente poteva definire la sua donna.
Lei quasi si sentì svenire: la notte passata non era stato uno dei suoi sogni, un’illusione, un’utopia; era tutto reale, lui l’aveva veramente posseduta e fatta sua.
Rimuginava, ripensava alla notte precedente e ripercorreva ogni istante, nascondendo il suo viso nell’incavo del collo dell’amato, assaporando il suo profumo. Solo lì la colse un pensiero, un brivido che le gelò il sangue: “Gabriel…” Sospirò, come solo lei sapeva fare “Devo chiedertelo” sapeva che la risposta sarebbe potuta essere uno sfregio importante e doloroso a tutto l’amore che provava per lui, ma si fece coraggio e chiese: “Ti sei pentito?”
Solo con lui avrebbe potuto gettare la maschera di donna forte e determinata e mostrarsi appesantita da tutte le sue insicurezze.
Gabriel sorrise, quasi divertito e cinse con il braccio un fianco dell’amata:
“Neanche di un solo momento” le sussurrò tra i capelli “Credi che avrei potuto farti soffrire ancora un solo secondo?”
La donna rise delle sue paura e si strinse ancora di più al corpo di Gabriel.

Fosse stato per lei, non avrebbero mai abbandonato quella spiaggia, quella coperta: avrebbero vissuto “d’aria e d’amore”, ma fin troppo presto, per la psicologa, arrivò alle orecchie la voce sensuale del suo amante: “Claudia, torniamo a Roma?”
Lei gli rispose con degli occhi da cerbiatta e mordendosi leggermente le labbra, mosse a cui la debole carne di Gabriel non seppe resistere: portò il viso di lei vicino al suo e la baciò con una passione così travolgente da far rivoltare le viscere a Claudia.
Restarono lì degli interminabili minuti, forse delle ore; bloccati dai baci, dalle carezze, dai sospiri e dalla voglia di continuare a vivere in quel luogo idillico, dove non c’era Congregazione che li potesse giudicare o Serventi che li potesse minacciare.  

***

Per Isaia quella mattinata era stata terribile: il Direttorio gli faceva continue pressioni, spaventati dalla potenza di Gabriel e lui era sempre più combattuto tra l’affetto che provava per quello che chiamava “fratello” e la sua assoluta subordinazione a quelli che erano gli ordini del direttorio.
Appena fuori dalla congregazione riuscì a scorgere la figura di Gabriel, in un certo senso era contento di vederlo, aveva un bisogno impellente di parlargli.
Isaia notò, non senza una certa amarezza, che era accompagnato da quella pseudo-dottoressa della Munari, ma possibile che non capisse che più passava tempo con quella donna, meno appariva attendibile al direttorio?!

“Gabriel, sei sicuro di quello che stai facendo?” Chiese Claudia preoccupata, erano davanti alla congregazione e le intenzioni di Gabriel le erano ormai chiare
“Claudia…” cominciò a dire lui, prendendole il viso tra le mani “Io ho scelto e non torno più indietro”
Fai tutto questo per me?” chiese Claudia, quasi con le lacrime agli occhi
Per noi ” Rispose Gabriel più certo che mai, prima di baciarla ancora una volta, come fosse la prima.

Isaia rimase scioccato dalla scena che gli si era presentata davanti, quasi aveva lasciato cadere la valigetta che aveva in mano, tanto era sorpreso. Percorse gli ultimi metri che lo separavano dalla coppia praticamente di corsa:
“Fratello, ma cosa…?”
Quando Gabriel si girò a guardare il prete, Isaia si accorse che non portava più il collare bianco, che li contraddistingueva, al collo.
“E’ finita Isaia” disse Gabriel “Lascio la Chiesa”. Poi rivolse un ultimo sguardo sorridente alla donna amata e si avviò per entrare nell’edificio dove la Congregazione aveva la sua sede.

 
   
 
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