Nota: Il pezzo in corsivo è tratto dalla canzone "Mi princesa" di David Bisbal .
La porta dei Tre Manici di Scopa si aprì lentamente.
Sedevi silenzioso ad un tavolo piuttosto nascosto, la luce che invadeva il locale si fermava poco prima della sedia di fronte a te.
Non eri molto vicino, ma non ci mettesti più di due secondi a capire chi era entrato.
Aveva le guance di un rosa accesso, probabilmente perchè fuori nevicava. I suoi capelli scendevano dolcemente sulle spalle, andando così a posarsi sulla sciarpa di Grifondoro che portava al collo. Gli occhi scrutavano velocemente la stanza e la prima impressione che si poteva avere, guardandola, era che cercasse qualcuno.
«Desidera?»
«Un altro idromele.»
Ti arrivò quasi subito e iniziasti a sorseggiarlo lentamente. La ragazza non dava segno di averti notato.
Era ancora ferma sulla soglia, con un'espressione indecifrabile impressa sul volto.
Quando mosse i primi passi verso di te, avevi quasi finito la bottiglia.
Qualcuno ti passò davanti, probabilmente non ti aveva notato nemneno lui.
La tua capacità principale era quella di passare innoservato. Era.
La figura si diresse verso la giovane e le sorrise.
«Ciao, Evans.»
Molte persone dicono che gli uomini non piangono mai,
ma dovetti tornare alla mia infanzia un'altra volta.
Mi chiedo ancora perché continuo ad amarti sebbene tu faccia sanguinare le mie ferite.
Non posso riempirti di gioielli o di denaro,
ma posso darti un cuore che è vero.