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Autore: Lisikki_666    14/02/2014    1 recensioni
Ci avviammo verso il cancello d'ingresso. Parlavo con Lauri, e non guardavo assolutamente dove camminavo.
Mi accorsi che qualcosa non andava, dallo sguardo di Lauri, che passo dallo stranito, al preoccupato, al panico più assoluto.
Si mise a correre verso il cancello.
Mi ci vollero 2 o 3 minuti per capire che quel asdfuckinghjkl del custode, ci aveva preso alla lettera quando avevamo detto che ci avremmo messo poco.
Si, esatto, ci avevano chiuso dentro il cimitero.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction era stata scritta in origine per una mia amica, la protagonista, che voleva una storia con lei e Lauri Ylonen. Nella storia c'è anche il mio personaggio, e come spesso accade sto con VIlle Valo (H.I.M.)
Buona lettura!


"Era una giornata di sole. Una delle solite, giornate di sole, in cui non si sà cosa fare.
Guardacaso, per una volta in vita mia, mi trovavo d'accordo con la massa.
Ovvero, non sapevo cosa fare.
Da quando mi svegliai, fino alle 5 e mezzo di pomeriggio, feci (in ordine sparso):
Il mio letto una decina di volte, perchè lo risfacevo sempre sedendomici,
urlai alla tizia accanto a me, perchè stonava "You Make Me Feel",
(cosa vera... grrrrrr)
suonicchiai la chitarra, mandando varie volte a fandomo il tutto,
mangiucchiai stuzzichini a caso,
disegnai qualcosetta, mandando varie volte a fandomo il tutto.
verso, come preannunciato, le 5 e mezzo
mi squillò il cellulare.
-Moi Jade! Son Lauri. Non è che potresti accompagnarmi al cimitero, a salutare un mio vecchio, caro amico? Si, scusa, posso capire che sia una richiesta piuttosto strana, però mia moglie non si sente benissimo, e a me dà noia andarci da solo...-
Cosa dovevo rispondergli?? no, non ci vengo, vacci da te in mezzo ai morti??
fosse stato un amico normale, avrei anche potuto dirlo,
Ma a lui no.
A Lauri no.
Dopo una ventina di minuti, sentii suonare un clacson sotto casa.
immaginai fosse Lauri.
Acchiappai la borsa, e scesi le scale, zompettando fra gli scalini (ed inciampando nel mezzo, ma cose del genere non si scrivono)
Lui, mi salutò con un sorriso.
E che sorriso.
Presi posto in macchina accanto a Lauri, e partimmo.
-Allora, chi è questo amico che devi salutare??-
-mh! ora lo vedi, tanto siamo quasi arrivati-
In effetti, mi accorsi che stavamo parcheggiando. ma ero un "tantino" presa dalla voce di Lauri.
Varcammo, uno accanto all'altro, il portone d'ingresso.
Mentre ci dirigevamo verso una parete di marmo bianco (probabilmente un'ossario), incrociammo un vecchietto calvo, con la barbetta bianca (mi sembrava di essere in un cartone animato .-.)
-Entrate adesso, ragazzi?? Sbrigatevi però, perchè fra poco devo chiudere.-
-oh, non si preoccupi! facciamo in fretta! diamo solo un "saluto"-
mi dava i brividi. Parlare dei morti come se fossero ancora vivi. Forse, era un modo per non rattristarsi troppo... A me faceva solo venire i brividi.
Ci avvicinammo ad una pietra in particolare.
Su cui era riportato, a caratteri dorati: "Qui, giace Matti Ylönen. Padre di famiglia, ottimo lavoratore."
-oh, cavolo.... io...Lauri... non lo sapevo...-
-Non preoccuparti! ormai è passato.- respirò a fondo -Mio padre lo diceva sempre; Ricorda il passato, vivi il presente, crea il futuro-
-Doveva essere un uomo molto saggio...-
Distolse lo sguardo: -non lo sò. non l'ho mai conosciuto benissimo. Stava sempre rinchiuso nel suo studio, a ragionare di filosofia e roba del genere; quando un giorno lo trovammo morto, seduto alla scrivania, con ancora la penna in mano. Non sappiamo come sia accaduto.-
Guardai l'orologio. Si era fatto parecchio tardi.
In
Corsi anch'io al cancello, cercandolo di aprire insieme a Lauri.
Nulla da fare. Questo cimitero, risaleva ad epoche medievali, quando si credeva ancora alle leggende su vampiri, zombie ed altri non morti.
Ed era bello solido...
-E adesso?? che cosa facciamo??-
Lauri mi mise le mani sulle spalle, per calmarmi. E forse, per calmare un pò anche se stesso.
-Allora, ragioniamo. Il custode, viene ad aprire il cancello tutte le mattine, e lo chiude tutte le sere, dal lunedì al venerdì... oggi che giorno è??-
-Lunedì-
-Ottimo! allora non basta che aspettare domattina, che vengano ad aprirci!!-
Si, ma non aveva pensato, che dovevamo passare la notte qui.
Rimpiansi di aver visto tutti quei thriller...
Ci avviammo verso una piccola cappella, al centro del cimitero. Ero stanca, appesantita; non mi sentivo più le gambe.
Appena entrati, mi sdraiai sul pavimento fresco di marmo.
Ammirai il soffitto, decorato con affreschi religiosi.
Lauri, si sdraiò accanto a me, di fianco.
-Mi dispiace averti trascinato con me in quest'avventura. Non era assolutamente mia intenzione.-
-Non preoccuparti!! Dopotutto, mi fà piacere stare con te...-
per dire una cosa del genere dovevo essere veramente, ma veramente stanca.
Lauri sorrise.
Io, sbiancai peggio di quando ci rinchiusero qui dentro.
-Cioè! nel senso! volevo solo dire.. che si, insomma, sei simpatico... sei di buona compagnia....-
rise al mio stupido, inutile tentativo di rimediare alla cavolata detta,
e
mi prese il viso con una mano,
e poggiò le mie labbra sulle sue.
fù un bacio leggero, dolce, non troppo impegnativo. Ma il mio cuore esplose comunque.
Si stacco quel poco per guardarmi in viso. -Hai degli occhi meravigliosi, sai? Sono così profondi...-
pfff!!! ma si era mai visto allo specchio??
sorrisi. e con una mano riavvicinai il suo viso al mio.
Intrecciò le dita della sua mano destra con le mie. Il calore delle sue labbra mi avvolgeva, mi proteggeva. Quella notte, era il mio paradiso.
si levò la maglietta, ed infilò la mano sotto la mia.
Trasalii. "Ma... qui?? dentro il cimitero??"
-Hai paura che qualche zombie ci guardi?? Che vengano pure, se vogliono!-
mi passo l'indice sul viso, seguendo i contorni degli occhi. -Cosa c'è di più bello, di due innamorati che consumano il loro amore? Insieme...- Mi baciò sul collo -...abbracciati...- un'altro bacio -...abbandonati l'uno all'altro...-
arrivò con le labbra, sino dietro l'orecchio. Il suo respiro mi solleticava la pelle.
Ero immersa nel suo profumo. Nella sua calda e morbida pelle.
mi liberò completamente dai vestiti. Il freddo pavimento di marmo faceva contrasto con la sua pelle.
Continuavamo a baciarci, avidi delle labbra dell'altro, mentre la nostra pelle ci scorreva dolce e vellutata sotto le dita.
Passammo circa due ore a dedicarci completamente l'uno all'altro. Appoggiai la testa sul petto di Lauri, steso sul pavimento.
Vidi che allungava la mano per prendere qualcosa: una rosa nera. Me la sistemò fra i capelli.
-Sei veramente bellissima. Non ti vergogni a rubare tutta questa bellezza alle altre ragazze??-
-oh, smettila!! stupido!-
ridemmo insieme.
Erano più o meno le dieci, ma lì dentro cominciava a fare veramente freddo. Lauri mi mise la sua camicia sulle spalle. Non era molto pesante, ma apprezzavo il gesto.
Lauri sì alzò, e mi porse una mano. -Vieni! andiamo a fare una passeggiata!-
afferrai la sua mano, e mi tirai su. Uscimmo dalla chiesetta. Era estate, ma faceva comunque freddo. Dopotutto, ero abituata a stare in Italia, ed andare ad abitare in Finlandia era un bel salto climatico...
Mi mise un braccio intono alle spalle, e cominciammo a camminare per le stradine cupe del cimitero.
Intorno a noi, alberi spogli e rovi taglienti si arrampicavano sulle statue, diventando quasi un tutt'uno.
Senza parlare delle statue che ornavano i lati della stradina. Demoni senza nome ed angeli caduti, il cui viso era stato cancellato dal tempo, accompagnavano il nostro passaggio.
Mi strinsi a Lauri. Non che mi facesse paura quel paesaggio. Anzi, amavo questi luoghi dimenticati da tutti. Lo feci quasi per riflesso incondizionato. O forse, perchè mi piaceva stare accanto a lui.
ci sedemmo sotto uno dei tanti angeli che piangevano. Lauri abbassò la testa, per guardarmi negli occhi. -Non ero mai stato in un cimitero di notte.-
Si avvicinò di più
-Ti andrebbe di rinchiuderci anche domani??-
che stupido. -E a Paula?? cosa gli dici?? ahah!!-
ops. si fece serio. -Non lo sò. certo, è da un pò che io e Paula non ci amiamo come prima... però è mia moglie. Troncare così una storia durata anni... e poi c'è Julius... cosa gli dirò... eh... non sò davvero come comportarmi-
-Ascolta, quel che ti posso dire, è che se non la ami più non devi stare a farti del male perchè hai paura di fermare una relazione. Devi fare quello che ti senti di fare, senza pressioni esterne. Nessuno si merita le tue lacrime. Nessuno.- A quel punto lo abbracciai d'istinto.
In un primo momento, rimase un pò sorpreso. Dopodiché mi abbracciò anche lui, stringendomi al suo petto. mi dette un piccolo bacio sulla fronte.
-Grazie Jade. Rakastan sinua-
Eravamo lì, abbracciati, sotto le stelle che brillavano nel nero della notte, nero come i suoi capelli, in cui affondavo il viso, da cui scorgevo una piccola fessura nel muro del cimitero... Una fessura più o meno a grandezza d'uomo... "No, aspetta, che cosa?!?!? Una piccola fessura a grandezza d'uomo!!?"
Si chinò ancora di più su di me, pensando che lo stessi chiamando per baciarlo -Dimmi, amore mio...-
Puntai dritta, senza neanche considerarlo, la fessura nel muro -Guarda! Là! c'è un'uscita!!-
Lui, in effetti, ci rimase un pò male, però era felice di potersene andare da lì.
Attraversata l'apertura, ci ritrovammo dietro il cimitero, a pochi passi da dove avevamo lasciato la macchina.
ci guardammo.
sorridemmo.
ridemmo.
Che avventura incredibile.
Eravamo rimasti chiusi in un cimitero, ed avevamo fatto l'amore in una chiesa.
tutto in poche ore.

Scesi dalla macchina, e mi diressi verso la porta di casa.
Ero esausto, ma era stato bellissimo stare con Jade.
Era una ragazza fantastica.
L'amavo.
aprii la porta di casa, attento a non far troppo rumore, per non svegliare Paula.
entrai in camera da letto. La luce era spenta. Lei era sdraiata sul letto.
Non sapevo se stesse dormendo o meno.
mi avvicinai.
mi misi sotto le coperte, di fianco, col lo sgurdo rivolto verso di lei.
Si girò, mi guardò negli occhi e mi mise una mano sulla guancia.
Dove sei stato fin'ora? Julius ti cercava... Mi mancavi...
le presi il polso della mano con cui mi accarezzava, allontanandola un po'. -Tel'ho detto. Sono stato al cimitero. Mi sono solo trattenuto un po' di più-
Mi guardò storto. Non sapevo mentirle.
-Guarda, se sei andato con uno dei tuoi amici, non hai niente di cui preoccuparti... Basta solo avvertire...-
Mi sentii morire dentro. Non si meritava una bugia simile. Doveva saperlo. Doveva almeno essere consapevole di quel che provavo.
-Paula... io... C'è stato un inconveniente... io...-
-...Lauri...-
Aveva le lacrime agli occhi.
-Tu non mi ami più, vero?-
Avrei voluto dire qualcosa. Ma le mie corde vocali si erano completamente bloccate.
Mi girai dall'altra parte del letto. Non si meritava tutto ciò... ma io ero innamorato. E non avrei mai potuto rinunciare a Jade.

La porta della camera si aprì, lasciando entrare uno spiraglio di luce che mi svegliò. Ad aver aperto la porta, era un bambino di circa otto anni, con un gran vassoio in mano. -Ehi, Hyvää Huomenta Julius-
-Buongiorno papà!! Ho portato la colazione per te e la mamma...-
Anche Paula si mise a sedere sul letto, e sorrise come solo una madre poteva sorridere a suo figlio.
Julius mise il vassoio con brioches e cappuccini sul comodino, e si mise a sedere in mezzo a noi, sotto le coperte.
Lo abbracciammo, dandogli un bacio sulla guancia più vicina. Sembravamo la famiglia perfetta.
si, sembravamo.

Misi un disco dei Rasmus per calmarmi, ma la sua voce non faceva altro che innervosirmi ancora di più.
camminai su e giù per la stanza, dopo poco mi lanciai sul divano
non riuscivo a stare ferma
La sera prima mi aveva detto che mi amava...
cosa avrebbe raccontato a sua moglie??
Mi dava sui nervi stare sola.
Si pensa troppo da soli.
E' possibile, che quando si ha bisogno di compagnia, Lisikki non c'è mai, e quando invece si vuol stare da soli è sempre fra i piedi!?!?!?
Afferrai il telefono, la chiamai.
-Pronto Jade? Che c'è??-
-Tu! Dove sei?? perchè non sei a casa a quest'ora??-
-ma... sono solo le 6 e mezzo... comunque, sono fuori con Ville... tel'avevo detto, no??-
-Non rompere le scatole e vieni subito qui!!-
-ma.... io... Ville io...-
-Porta anche quel fumato che ti porti appresso, basta che fai in fretta!!-
Quanto cavolo ci metteva la ragazza ad arrivare!?!?
erano già passati 3 minuti!!
più che sufficenti per arrivare qui!
dieci minuti dopo, la porta si aprì, facendo entrare una ragazza ed un ragazzo alti, ed alquanto straniti.
-Finalmente!! Stavo giusto giusto cominciando ad invecchiare...-
-scusa Jade, abbiamo fatto il più velocemente possibile... ma c'era un pò di traffico...-
-Non m'importa, basta che vi sediate qui- indicai il divano -e cominciate a parlare di quel che vi pare-
I due poveracci si misero a sedere, più confusi che mai... in seguito mi sarei scusata... forse.
-allora... emh...- cominciò Ville -...siamo andati fuori!!-
-si! siamo andati al parco!-
aggiunse Lisa
-Ci siamo divertiti!! abbiamo fatto il giro ti tutti i laghetti!-
Finivano le frasi a vicenda... sembravano due veri e propri piccioncini... quanto li invidiavo...
-E ci siamo anche fermati su un ponte! E Ville mi ha offerto un gelato!-
-Ne abbiamo preso una alla vaniglia gigantesco!! e ce lo siamo mangiato insieme!!
-E poi ci siamo fermati su una panchina, e guardavamo il sole che tramontava!!-
-Era uno spettacolo fantastico!! e poi...-
-Si si ho capito, e poi Lisikki ti ha detto che ti ama, vi siete baciati, bla bla bla...-
Li interruppi, perchè ero stufa di loro due. I fidanzatini felici, senza problemi.
Ma lisikki, non era d'accordo con me.
Mi stava guardando, come se mi stesse uccidendo. Cosa che probabilmente desiderava ardentemente fare.
-Che cosa?? Lisa mi ama?? ma stai parlando di questa ragazza qui?!?!?-
Lisa diventò color peperone. Abbassò lo sguardo. -Sul serio?!? Davvero?!? o è uno scherzo??- Ville fissava Lisikki. Lisikki si fissava le stringhe.
Dovevo aver fatto un bel casino.
-Suvvia... Il parco... il gelato... il tramonto... Non è una tipica scena da fidanzatini??-
Lisa passo al color melanzana.
Ville si girò verso di me -Scusa Giada, puoi lasciarci un attimo soli??-
-No, non potete rimanere soli, perchè questo casino l'ho creato io e ora rimedio io!! ecco!-
Non credo che esista un alimento del colore che assunse Lisa in quel momento...
-Allora, tu piaci a Lisikki, ti piace Lisikki (e non ti azzardare a dirmi di no, perchè non ci credo!!), che problema c'è??-
Ville mi stava guardando con gli occhi spalancati... Dovevo essere fuori di me.
-Quindi adesso, fatemi il piacere di non farne un dramma, mettetevi insieme, e rompete meno!!-
Sbuffai, ed appoggiai la testa sullo schienale del divano. Perchè Lauri non mi chiamava? Perchè mi toccava stare con questi due cretini col prosciutto sugli occhi??
Mi alzai di scatto. Cominciavano a bruciarmi gli occhi. Mi diressi in camera, afferrai il telefono, e mi sdraiai sul letto. Il cellulare era spento. COSA?? ERA SPENTO?? eh no... la lucina non c'era... e lo schermo non si accendeva. Lo accesi... 12 chiamate perse. Tutte, ovviamente, di Lauri. Lo chiamai. -Jade?? Sono 2 ore e mezzo che cerco di chiamarti!! Dovevamo uscire fuori!! dov'eri finita??-
-eh, beh... io...-
-dai, me lo racconterai fra poco!! Solo che mi sembra un pò tardi per prendere un gelato, come volevamo fare... che ne dici se andiamo a mangiare fuori a quel nuovo Drive In?? Stasera fanno il Fantasma dell'opera...-
-Ok!! certo!! Dove ci troviamo??-
-Scendi. Sono già qua sotto.-
Afferrai la borsa, e mi fiondai fuori dall'appartamento. Salutai Ville e Lisikki -Io esco, a dopo fidanzatini!!-.
Non vidi le reazioni dei due, pensavo solo a rivederlo.

Eravamo entrambi seduti. Lei, era bellissima come sempre. Io avevo fatto del mio meglio. Sapevo che le piaceva molto questo film, e combinato con la pizza era un ottimo diversivo per quel che dovevo dirle. 
Davanti a noi, una coppietta di adolescenti aveva abbandonato la cena per baciarsi. Magari l'amore fosse così facile per tutti.
-Allora! Ti piace il film?-
Giada quasi si strozzò per rispondermi.
-Oh! chomp. Sisi!! è uno dei miei film preferiti!! gnam chomp.-
Non feci a meno di ridere sotto i baffi. Che ragazza assurda. Elegante e divertente allo stesso tempo.
No, basta.
Mi ero rotto di andare avanti in una conversazione così stupida.
-Ascolta, Jade... ieri sera ho parlato con Paula...-
-ah. e... cos'ha detto??-
ehhh... ecco la domanda fatidica. Non era stata una conversazione molto attiva, dopotutto...
-beh... lei... sospettava qualcosa. Non è stupida. Si era resa conto da tempo che non ci amavamo più. O almeno, non come una volta.-
Dovevo fare qualcosa. L'avevo portata a divertirsi, e la stavo deprimendo. Avevo il terrore che si mettesse a piangere.
Le presi la mano, ed intrecciai le mie dita con le sue. La guardai negli occhi -Jade, ovunque io sia, qualunque cosa succeda, sappi che non smetterò mai di amarti.- le sorrisi -E adesso, che ne dici di tentare un bel omicidio a quei due piccioncini che ci coprono il film??-
Rise, ma subito dopo si lanciò addosso a me. Abbracciandomi. Sentii la mia maglietta che si bagnava. Ecco. Proprio quel che volevo evitare. Affondai il viso fra i suoi capelli. Aveva un buonissimo profumo. Mi ricordai di quella notte, al cimitero. Probabilmente furono le due ore più belle della mia vita. Non glielo dissi mai. Troppo sdolcinato.

Cip cip cip... Stupidi uccellini. Uno non può neanche tenere la finestra aperta per respirare durante la notte, che la mattina dopo ti svegliano scassandoti i cosiddetti alle 5 di mattina.
Le 5... non c'era neanche il sole. Eppure eccoli lì... sentili... come cavolo faceva Lisa a non sentirli??
Mi alzai, e sbirciai dalla porta della sua camera.
Ah, ecco perché non li sentiva.
Accanto a lei c'era un ragazzo sui trent'anni, che la abbracciava nel sonno.
Gliel'avevo detto che non dovevano fare storie.
Andai in cucina e misi sul fuoco la caffettiera, con acqua e caffè.
ne misi abbastanza anche per Lisikki e Ville. Probabilmente quei tordi non sapevano fare neanche il caffè.
Accesi la televisione. Feci un pò di zapping per un'oretta.
Non capivo nulla. Stupido Finlandese.
Decisi di andare a fare una passeggiata. Mi misi una decina di strati fra magliette, felpe e cappotti... Ma sentivo comunque freddo.
Stupida Finlandia.
Mi guardai un pò intorno... casa nostra era proprio al centro di Helsinki, dove ci sono più negozi.
Alla mia destra c'era una gelateria. APERTA.
Come si faceva a mangiare un gelato con una temperatura simile???
Stupidi Finlandesi.
Guardai l'orologio... Mancava un quarto alle otto.
Potevo fare un salto da Lauri... generalmente era alzato a quest'ora.
Mi avviai per un vialetto alberato... qui lo conobbi per la prima volta, con sua moglie... sembravano così felici... si, sembravano.
Eccola, la porta dell'appartamento di Lauri. Suonai sul campanello. Silenzio. Riprovai, e Paula mi aprì la porta -Ecco... io, cercavo Lauri.-
-Oh! Tu devi essere una di quelle ragazze che suona con lui alla casa discografica, giusto? Entra pure, Lauri si stà facendo la doccia!-
-Allora... hai da dire qualcosa in particolare a Lauri??-
Mi sorrise. Un sorriso falso. Mi irritava quasi. Probabilmente cercava di capire se ero io quella con cui usciva Lauri. Ero un tantino in trappola...
-Io? devo mettermi d'accordo sulla canzone che stiamo scrivendo io e la mia chitarrista. Sai, una traccia bonus per il nuovo cd dei Rasmus...-
-Oh! bene!! e... come si chiama la canzone??-
sparai il primo titolo che mi venne a mente:
--Allora... hai da dire qualcosa in particolare a Lauri??-
Mi sorrise. Un sorriso falso. Mi irritava quasi. Probabilmente cercava di capire se ero io quella con cui usciva Lauri. Ero un tantino in trappola...
-Io? devo mettermi d'accordo sulla canzone che stiamo scrivendo io e la mia chitarrista. Sai, una traccia bonus per il nuovo cd dei Rasmus...-
-Oh! bene!! e... come si chiama la canzone??-
sparai il primo titolo che mi venne a mente:
-Alone.-
-ed in che tonalità è??-
Ma cos'era, un interrogatorio??
-in Mi minore.-
-Usate il sintetizzatore??-
-No. la mia chitarrista me l'ha severamente vietato.-
finse una risatina sommessa.
-Beh, mi sembra che abbiate le idee abbastanza chiare... non c'è mica bisogno di parlarne con Lauri... di mattina presto...-
-e... beh... è che la canzone inizialmente non era un duetto... ed abbiamo bisogno di una mano per coordinare le due voci-
Mi stavo veramente rompendo le scatole di questa "conversazione".
-Paula?? Con chi stai parlando??-
Che sia benedetto quell'angelo sotto la doccia!!!
-C'è una tua amica, qui. Dice che vuole parlarti della canzone che dovete scrivere...-
Silenzio...
Stavo morendo... e se gli avesse detto che non sapeva di cosa stesse parlando??
-...Ah! si! certo!! Aspetta che arrivo!!-
Paula si avvicinò a me, e mi guardò negli occhi. -Sò cosa fai con Lauri. Sò cosa fate la sera. Non ti vergogni di te stessa??? Sei riuscita a rovinare una famiglia felice. Complimenti. Non pensi a Julius?? Posso capire che non te ne freghi nulla di me, ma di un bambino!! Se una rovina Famiglie. Complimenti. Davvero.- Detto questo si alzò dalla poltrona, e si diresse verso la camera da letto.
Quante cazzate riusciva a dire una dietro l'altra??? Ero davvero curiosa...

Cosa cavolo stava facendo Paula??
Stava parlando da sola??
nono... questa è la voce di qualcun'altro.
di un'altra donna.
Le urlai: -Paula?? Con chi stai parlando??-
Mi rispose, che stava parlando con una mia amica, che stava scrivendo una canzone con me... Una canzone?? ma io non stavo scrivendo alcuna canzone... A meno che Jade non si fosse inventata una scusa per non attirare l'attenzione di Paula... Decisi di prendere per vera quest'ultima ipotesi, e le risposi che stavo per arrivare.
Entrai in salotto. Come sospettavo, Jade era seduta su una poltrona. Però aveva un'espressione strana... doveva per caso dirmi qualcosa??
-Ciao Giada!-
Si voltò verso di me. sorrise.
-Ciao Lauri! ero venuta a farti un saluto...-
Solo un saluto?? Non ne ero così convinto... Mi sedetti accanto a lei.
-Cos'hai?? c'è qualcosa che non và??-
Mi guardò stranita.
-No, no, nulla... Ho parlato con Paula... gentile...-
...no, aspetta...
-ah... e... che ti ha detto??-
Mi guardò in viso, senza dire una parola. Ma mi bastava.
-AH. ho capito...-
Appoggiò la testa alla mia spalla, e le strinsi in un caloroso abbraccio... Conoscevo bene Paula, e poteva essere veramente cattiva quando voleva.
-Jade... sposami.-
-Cosa?-
Non sò se non avesse capito bene, o se l'avevo colta un pò troppo di sorpresa... in effetti, avevo preparato una serata per dirglielo... ma stavo morendo dentro. Dovevo dirglielo.
-Sposami.-
  
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