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Autore: Giuls_BluRose    14/02/2014    5 recensioni
Mirai universe - MiraiGohan/MiraiVidel
Il freddo della voce degli uomini si unì all'urlo disperato di una donna alla quale era stata brutalmente strappato via l'unico amore della sua vita, la sua ancora di salvezza e punto di riferimento.
Lacrime bollenti iniziarono a cadere dagli occhi azzurri di Videl: chiuse velocemente la porta sbattendola e si accasciò al suolo, invocando a gran voce il nome di Gohan, di quell'angelo che era volato in cielo per salvare lei, per salvare i suoi compagni, per salvare la Terra.
Quella notte prese una decisione, andava contro tutti i principi morali, ma lei scelse e nulla fu più in grado di riportarla indietro nella sua caparbia idea; scelse tra le lacrime, scelse con il cuore a pezzi e una ferita inguaribile nell'anima, scelse mentre due braccia calde e invisibili la cingevano e la cullavano cantandole una dolce ninna nanna.
Una vittoria per la Terra, per i suoi abitanti, per lei e per tutti i defunti che, come il suo amato sergente, avevano perso la vita, ma avevano continuato a sperare in un mondo di pace e giustizia.
Volava nel vento la stessa ninna nanna...
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Mirai!Gohan, Mirai!Trunks, Trunks, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La ninna nanna del sergente
 

La porta si apriva lentamente e un cuore batteva all'impazzata: chi era mai a quell'ora della notte?

In lontananza si sentivano chiaramente i rumori della guerra che infuriava minuto dopo minuto, erano le due passate e la luna splendeva nel cielo, ma in terra si vedevano solo campi di lamiere contorte e corpi squarciati a abbandonati come pasto agli animali randagi.

L'Inferno si era impossessato di quel pianeta e due paia di occhi di gelo imprigionavano gli abitanti in una morsa dolorosa e mortale, non lasciando loro alcuna via di fuga; al passaggio dei cyborg le stelle si spegnevano, il sole si oscurava e l'alitata fatale cadeva al suolo, distruggendo tutto quello che incontrava sul suo passaggio.

“La signorina Satan?”

Videl spalancò gli occhi color cobalto non appena, aperta la porta, due uomini in divisa apparvero davanti ai suoi occhi: erano compagni di squadra di Gohan, li aveva visti più volte insieme, ma che cosa volevano da lei? Erano le due passate, non c'era motivo di farle visita.

Gohan, il suo Gohan, era ripartito nuovamente per portare il suo servizio militare al governo, i due robot dovevano essere fermati e la resistenza doveva andare avanti. Ricordava il suo volto serio, ma dolce, che si allontanava verso il suo destino, con amore negli occhi e l'indimenticabile divisa verde, che portava lenta sulla spalla sinistra, sul punto dove uno scontro diretto coi mostri gli aveva portato via il braccio.

La donna sentiva gli occhi pizzicare, non voleva credere a quelli che erano i suoi terribili pensieri di quel momento, lui sarebbe tornato vincitore da tutte le spedizioni, si sarebbero sposati e il loro sogno di avere una famiglia sarebbe divenuto realtà. Gohan doveva vivere, Gohan doveva continuare a farla sognare.

“Si, sono io. Cosa succede, dov'è Gohan?”

I due militari abbassarono lo sguardo, Videl si sentì morire dentro: il cuore saltò un battito e gli occhi si riempirono di lacrime, non poteva crederci, non poteva essere vero. Quello doveva essere uno scherzo, si: un terribile scherzo di cattivo gusto, ma lo sguardo dei due uomini non sembrava burlesco.

“Il sergente Son è deceduto durante un'operazione per sconfiggere il nemico, il suo sacrificio è stato un gesto di grande eroismo e amore verso la Terra e i suoi compagni, ne deve andare fiera. Le nostre condoglianze signorina Satan, ci dispiace tantissimo, ma il sergente Son ha fatto il suo dovere in modo egregio, è stato un vero eroe”

Il freddo della voce degli uomini si unì all'urlo disperato di una donna alla quale era stata brutalmente strappato via l'unico amore della sua vita, la sua ancora di salvezza e punto di riferimento.

Lacrime bollenti iniziarono a cadere dagli occhi azzurri di Videl: chiuse velocemente la porta sbattendola e si accasciò al suolo, invocando a gran voce il nome di Gohan, di quell'angelo che era volato in cielo per salvare lei, per salvare i suoi compagni, per salvare la Terra.

Quella notte prese una decisione, andava contro tutti i principi morali, ma lei scelse e nulla fu più in grado di riportarla indietro nella sua caparbia idea; scelse tra le lacrime, scelse con il cuore a pezzi e una ferita inguaribile nell'anima, scelse mentre due braccia calde e invisibili la cingevano e la cullavano cantandole una dolce ninna nanna.

 

 

Erano passati giorni, settimane, mesi, otto lunghissimi e interminabili anni: Videl aveva imparato a combattere, aveva imparato a fronteggiare i nemici, era entrata nella resistenza, faceva parte delle squadra militare che combatteva contro C17 e C18.

Perchè lo aveva fatto? Non lo sapeva neppure lei: fu una scelta istintiva, fu una scelta che le imponeva il cuore, fu una scelta fatta per sentirsi in qualche modo più vicina a Gohan, al suo amato angelo corvino.

Era in grado di combattere in quel momento, l'avevano scelta per partire per la missione e in quel momento il corpo protetto della donna era chiuso in uno dei mille carri armati che, suicidamente, andavano sicuri contro i cyborg del Dottor Gelo. Videl sapeva bene che quella era una pura pazzia, sapeva che molto probabilmente non sarebbe tornata alla base, ma andava col sorriso e una consolazione nel cuore: finalmente avrebbe rivisto il suo amato eroe, lo avrebbe riabbracciato e sarebbe rimasta con lui per il resto dell'eternità; solo quella la faceva andare alla morte con un leggero sorriso sulle labbra.

Tra le mani teneva l'ennesima lettera che le diceva di tornare a casa, di lasciare perdere quelle azioni suicide e lei, caparbia, continuava a dare loro fuoco con un accendino, proprio come stava facendo in quel momento: non le importava più nulla del proprio destino, voleva solo farla finita e tornare al sicuro tra le braccia del suo Gohan, voleva solo morire.

Aveva perso tutto: la sua casa, l'amato padre, il suo unico amore, l'essere che cresceva dentro di lei, la gioia e la speranza nella vita, non le rimaneva più nulla.

“Su, scendete veloci, impugnate le armi e buona fortuna a tutte”

Il comandante della squadra femminile diede il segnale per scendere dalla vettura ed iniziare l'attacco contro i due robot, che sadici ridevano di fronte alla stoltezza degli esseri umani, erano certi che avrebbero vinto anche quella volta senza il minimo sforzo.

Videl scese decisa, impugnò l'arma da fuoco e i suoi occhi iniziarono a fiammeggiare per la voglia di uccidere gli esseri che le avevano strappato quello che di più caro aveva nella sua esistenza, aveva sete di vendetta, ma sapeva che non l'avrebbe passata liscia. Poteva sentire l'odio dei due mostri che aumentava di secondo in secondo, ma in cuor suo aveva l'impressione che quella volta sarebbe stato diverso.

Puntò l'azzurro dei suoi occhi nel grigio polveroso del cielo e vide indistintamente una luce avvicinarsi, sorrise: era Trunks, l'allievo del suo Gohan, quel piccolo lilla che era cresciuto e aveva dimostrato una forza assurda, pari o addirittura maggiore di quella del suo stesso maestro.

“Scappate tutti, ci penso io adesso, mettetevi in salvo forza!”

Quella voce calda echeggiò nell'aria ed istintivamente Videl gettò l'arma a terra ed iniziò a correre veloce verso una via di fuga, come se il suo corpo fosse controllato da un essere che si era impossessato di lei, ma era un controllo piacevole, che le scaldava il cuore e le infondeva coraggio.

Qualcosa le diceva che quella volta tutto sarebbe realmente finito, che il giovane Trunks avrebbe avuto la meglio sui terribili mostri: si voltò un attimo e per un secondo vide una figura familiare che affiancava il giovane Saiyan, come se lo volesse aiutare ed incoraggiare a mettere fine a tutto.

Sorrise e continuò a correre, mentre alle sue spalle infuriava la battaglia decisiva e il suo dolce Gohan l'aiutava a fuggire continuando a far echeggiare nell'aria e nel suo cuore la stessa ninna nanna di otto anni prima e la sua figura angelica si sovrapponeva al lilla, facendo credere in una definitiva vittoria.

Una vittoria per la Terra, per i suoi abitanti, per lei e per tutti i defunti che, come il suo amato sergente, avevano perso la vita, ma avevano continuato a sperare in un mondo di pace e giustizia.

 

Volava nel vento la stessa ninna nanna...





Note dell'autrice:
Ciao a tutti ragazzi!
Ecco qua il mio "special di SanValentino", anche se un po' tragico e che non ci azzecca nulla con il tema, ma va bene lo stesso u.u
Mi sa che vi devo spiegare vero? Ok: ho immaginato che Gohan fosse il sergente di una squadra della resistenza (non mi uccidete) e che la sua morte fosse data a Videl da due suoi compagni. Spero che la fic, anche se molto strana, vi piaccia e che mi farete conoscere le vostre opinioni, ne ho bisogno.
Ringrazio anche Niky Son per l'inocraggiamento e la prima "critica" della storia, grazie mille di tutto cara <3
Un bacione a tutti :*

-Giulia Pierucci- <3

 


 
   
 
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