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Autore: CharlieMadison1    14/02/2014    0 recensioni
Lui è un esaltato, a cui piace attirare l'attenzione della gente. Lei guai se qualcuno si avvicina! Lei odia lui.
Lui odia lei.
Inutile dire che, per una serie di sfortunati eventi lui e lei staranno molto insieme e chissà cosa porterà questo. Di certo niente rose e fiori!
Dal capitolo 1.
[“Ti darebbe fastidio se ti corteggiassi, eh?”Domandò con aria strafottente, mentre si avvicinava alla sottoscritta. E improvvisamente il suo umore era cambiato, un secondo fa sembrava un toro infuriato e adesso mi ritrovavo con una specie di criceto voglioso. ]
Dal capitlo 5.
[«Mi sto facendo del male.» Cominciò a dire: «Però, nonostante ciò. Sì a me piaci. Harry. Per davvero.»
Me l'aveva detto così tante volte quelle due parole. Eppure questa volta, fecero più effetto. O almeno, colpirono il mio cuore, lo avvolsero con un'energia calda e mi resero felice.
Fu un qualcosa che partì dalla mia pancia, dalle farfalle che sentivo nello stomaco; presi tra le mani il viso di Charlie e la baciai.
Ancora e ancora.
Lei rimase a guardarmi con gli occhi sgranati e io non riuscivo a non sorridere: «Voglio innamorarmi di te.»]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap2

         
    Capitolo 2.
Dopo che Niall mi aveva detto quella frase che aveva un pseudo significato del tipo: mi piaci; beh ero piuttosto frastornata, scioccata e sorpresa. 
Onestamente non sapevo cosa rispondergli sul momento, così preferii starmene a bocca taciuta e lasciare casa Horan in silenzio piuttosto imbarazzata. 
Ecco cosa succede ad agire d'istinto. 
Se questa mattina fossi stata più razionale con Styles, non avrei fatto quello che avevo fatto e probabilmente non mi sentirei così confusa per Niall. 
Adesso stavo proprio pensando se dirgli di sì e cominciare a frequentarlo seriamente oppure no. 
Io non volevo mai e poi mai trovarmi ad affrontare una situazione del genere, dove una persona di punto in bianco, che avevi sempre considerato una persona deliziosa, ti si dichiara. 
E poi? 
Se rispondi di no, sei una stronza, puttana che usa i sentimenti degli altri e se dici di sì, ti danno di quella facile. 
Tutta altra cosa è quando ti innamori follemente, da perdere il lume della ragione e fare ciò che il cuore ti dice. 
In quel caso te ne freghi del mondo e degli altri, l'unica ragione per te è il tuo tesoro. 
Però potrei anche innamorarmi seriamente di Niall, infondo non era un brutto ragazzo; dall'altra parte ciò poteva anche non accadere. 
Sospirai esasperata e buttai il viso sul cuscino bianco, poi mi girai sul letto e guardai la soffitta come se alzando il viso verso l'alto mi potesse arrivare una risposta divina. Un po' come nei film, guardi lassù e un fascio di luce ti colpiva il viso, suggerendoti cosa fare. 
Perché queste cose a me non accadevano? 
“Charlie!” Udii la voce di mia madre rompere il flusso dei miei pensieri così scattai in piedi e scesi giù in salotto. 
“Dimmi mam..” Non finii neanche di dire la frase che mi ritrovai una testa ricciolosa e una bellissima donna accanto a lui. 
Inizialmente pensai che quella donna non fosse legata ad Harry, ma quando quest'ultima mi sorrise notai la somiglianza e soprattutto quel particolare verde che avevano madre e figlio. 
“Oh finalmente ti sei alzata! Ti avevo già chiamato due volte e non eri mica scesa!” Si lamentò mia madre dopo che tornai dal mondo delle deduzioni e aver capito che Harry e sua madre Michelle si trovavano a casa mia. 
“Avevo gli auricolari!” Gridai però non troppo. Non volevo fare vedere agli ospiti aspetti famigliari privati. Ma a quanto pare a mia madre questo non interessava, dato che mi aveva fatto fare una figuraccia. 
“Secondo me la brutta addormentata dormiva ancora.” Commentò poi Harry. Michelle che gli era accanto gli diede una gomitata. 
Un punto per quella santa donna! 
Mia madre invece scoppiò in una risata fragorosa trascinando anche Michelle, che si erano appena lanciate un'occhiata di intesa. 
“Perché ridi mamma?” Domandai poi. 
“Quando un ragazzo comincia a dare strani nomi ad una ragazza, significa che..” 
“Significa che?” La incitai a parlare ma lei rimase con la bocca serrata e mi fece molto arrabbiare! 
“Mamma!” Urlai. 
“Shh, Charlie. Fai la brava e scambia qualche parola con il tuo Harry e la tua futura suocera.” 
Ecco che grazie alla donna che mi aveva messo al mondo, in quel momento mi aveva ucciso. Come riusciva a farmi fare figure marroni in così poco tempo?
Probabilmente quando sarò madre capirò. 
Ma chi l'ha detto che ci arrivi? Questa qui ti ammazza prima del tempo! 
Con un sorriso finto stampato in viso e imbarazzata come non mai, trascinai i piedi e mi misi a sedere sul divano. 
Harry insieme a Michelle, che erano seduti di fronte a me, si guardarono per qualche secondo e poi fu la donna a parlare. 
“Sai Charlie, assomigli moltissimo a tua mamma.” 
Annuii facendo cenno con la testa; a me avevano sempre detto che assomigliavo a mio padre. 
“Ah sì? Ma dove? A me sembra più un procione.” Aggiunse Harry. 
“Un procione?” Ripetei pacata. 
“Sì.” Rispose candidamente. 
“Scusi signora, può chiudere un attimo gli occhi. Devo uccidere suo figlio.” Dissi a Michelle con tono professionale mentre la mia mente escogitava il modo più doloroso per far fuori quella creatura. 
“Dai Harry, cerca di dire qualcosa di dolce! E' una brava ragazza, in fondo.” 
“In fondo.” Riprese lui: “Qualcosa di dolce al procione? Nemmeno per sogno.” 
Lo faceva apposta Charlie. Stai calma. Respira. Ti vendicherai, tranquilla. 
Ecco quelle erano le uniche frase che mi continuavo a ripetere per non perdere la pazienza. 
“Come fai a sopportare mio figlio?” 
“Non lo sopporto, infatti.” Dissi atona. 
Michelle mi guardò male ma poi portò la propria attenzione al figlio che faceva finta di cadere dalle nuvole. 
Un po' mi dispiaceva per lei; non credeva di avere un figlio così ineducato e terribilmente stupido. 
“Charlie, sono sicura che grazie a te, Harry metterà in moto il criceto dentro alla sua testa.” 
“Io credevo che fosse morto e non addormentato.” 
Se continui a rispondere male alla tua futura suocera, di certo non ci guadagni! 
“Molto divertente.” Intervenne Harry. “Cos'è hai litigato con il tuo ragazzo?” 
“Forse. Ti importa? No. Fatti i fatti tuoi.” Dissi arrabbiata incrociando le braccia e buttandomi di peso sul divano. 
In quel momento entrò mia madre, che sentendo la parola ragazzo cominciò a bombardarmi di domande, chiedendomi chi fosse, da quando ci conoscevamo e che vorrebbe incontrarlo. 
Perfetto! 
La situazione andava di male in peggio! 
“Mamma, siamo in una situazione di crisi. Quindi non so se..” 
“Ho capito!” Esclamò mia madre: “Il tuo ragazzo è geloso per Harry, quindi avete litigato proprio per questo. Tesoro presentami il tuo fidanzato e ti dirò chi è meglio per te. Anche se io faccio il tifo per Harry, naturalmente.” 
Il diretto interessato fece un sorriso a trentadue denti e non capii il senso di quel sorriso e di quelle false facce che faceva davanti a mia madre. 
Mi odiava e la cosa era reciproca, perché fingere che tra noi era tutto rose e fiori? 
Decisi che era meglio fare chiarezza su questo punto. Volevo capire e onestamente questa situazione di confusione cominciava a infastidirmi. 
Mia madre che voleva che uscissi con Harry e che faceva il tifo per lui; Michelle la mia futura suocera; sì e poi? 
E poi anche la questione del finto fidanzato alias non esistente stava diventando difficile da gestire. 
O mi trovavo davvero un vero ragazzo: Niall o dicevo la verità, cosa che non avrei fatto. 
“Harry verresti un attimo fuori con me?” Stranamente il mio tono di voce fu gentile. 
“Per uccidermi?” 
“Se avessi voluto, tu saresti già morto.” Scherzavo, il tono gentile non poteva esserci con lui. 
Styles mi seguì senza fiatare e rimase in silenzio; non fece battutine e appena fuori di casa cominciai a parlare. 
“Mi odi?” 
Silenzio. 
Non rispose. 
I suoi occhi verdi erano imputati nei miei e io non riuscivo a reagire e a dire qualcosa, qualsiasi cosa. 
Mi osservava con insistenza, con quello sguardo indagatore come se dovesse cercare qualcosa di estremamente prezioso. 
Il rumore che accompagnava questo gioco tra le nostre iridi, erano i nostri respiri o almeno io sentivo il suo, vedevo con la coda dell'occhio abbassare e rialzare il suo petto; ma non sentivo il mio cuore battere era come se si fosse raggelato. 
Tutto era fermo tranne noi due. 
Ero incantata e incatenata. Dovevo fissare Harry. 
Non potevo abbassare la testa dall'imbarazzo, sarebbe stata una sconfitta per me. 
Ma... 
“Perché ti dovrei odiare?” Infilò la mano nei capelli e alzò i capelli in alto per poi ricadere. “Odiare è una parola che non va usata così. E la stessa cosa vale per: ti amo.” 
“Charlie ma io credevo che tu...” ero così concentrata da Harry che non notai affatto Niall che si trovava proprio a qualche metro tra noi, con la sua bicicletta. 
Portai la mia attenzione sul biondino e vidi come il suo viso da preoccupato si rabbuiò. 
“Credevo che tra te e Harry non ci fosse niente.” Disse arrabbiato. “Mi hai mentito!” Gridò poi con forza maggiore. 
“Mi hai deluso Charlie.” Concluse infine riprendendo a pedalare la propria bici. 
“Niall aspetta!” Urlai cominciando a rincorrerlo. “Ti posso spiegare!” Allungai il braccio cercando di afferrare il pezzo di stoffa della maglietta. 
Ci riuscii e lui si fermò. 
Poi da dietro udii la voce di Harry: “Ma allora sei davvero fidanzata!”

Harry's Point of view. 

“Mi odi?” Domandò Charlie. 
Ma che diavolo mi domande mi chiedeva? Mi sembrava di vivere in quelle situazioni dove io ero il colpevole e traditore che avevo commesso lo sbaglio più grave della mia vita, che poi avrebbe influenzato quella di Charlie. 
Come se poi lei fosse la mia fidanzata. 
La guardavo e la fissavo nei suoi occhi color nocciola – color piuttosto banale – e tentavo di capire il senso della domanda. 
Un doppio senso? 
Una trappola letale per cui rischiavo la morte se rispondevo alla Harry Styles? 
Non lo so. 
La cosa che mi preoccupava di più era il suo silenzio e il suo non muoversi. Non respirava neanche! Il colmo sarebbe stato che lei svenisse proprio davanti a me. 
Questo silenzio mi spaventava e capii che la faccenda era seria. 
Forse mi stavo comportando da scemo con lei, ma era lei che mi irritava! 
Non è colpa mia se appena la vedo, mi viene voglia di punzecchiarla. 
Presi respiro e iniziai a pensare a cosa rispondere. 
Pensai alla parola odio e a quante volte Charlie me l'avesse sbattuta più volte su un piatto d'argento. 
“Odiare è una parola che non va usata così. E la stessa cosa vale per: ti amo.” Finii di dire la mia frase quando sentii la voce di un ragazzo attirare l'attenzione di Charlie. 
Lui disse delle strane cose. 
Si vedeva che il biondino era arrabbiato, che era deluso e triste. 
Lui si allontanò con la sua bicicletta e lei lo rincorse. 
Quando vidi lei seguirlo, mi sentii strano. Come se il mio cuore fosse schiacciato, come se qualcuno lo stesse martellando a forza. 
Sgranai gli occhi quando vidi qualcosa negli occhi di Charlie e come lei cercasse di parlare a quel ragazzo. 
Ero sorpreso. 
Forse non sapevo così tanto su Charlie; e io che pensavo di sì. In fondo immaginavo che lei fosse una di quelle ragazze, che parlava e parlava ma che infine non combinava niente e guarda un po', alla fine era anche fidanzata. 
Quando stamattina mi aveva detto di aver un ragazzo, già fantasticavo vedendola con un ragazzo a cui aveva chiesto di fingere di fare la parte del moroso...però adesso. 
“Ma allora sei davvero fidanzata!” Gridai quella frase come se dovessi attirare di nuovo la sua attenzione su di me. 
Sia il biondino che lei si voltarono verso di me, e vidi negli occhi di Charlie rabbia. 
Ma possibile che non ne combinassi una giusta? 
Oh al diavolo! 
Charlie può vivere la sua vita tranquillamente, a me non ne frega proprio niente! 
“Divertiti!” Urlai ancora e decisi di andare a casa per i fatti miei. Mia madre mi avrebbe raggiunto più tardi. 

Charlie's Pov. 
“Beh, sei riuscita a giungere il tuo scopo.” Disse Niall con una nota di delusione nel sua voce. 
“E' successo per caso!” Tentai di giustificarmi: “Volevo dire la verità a quell'idiota e dire che non ero fidanzata, ma poi sei arrivato tu..” 
Tecnicamente non era mia intenzione raccontare la verità a Styles, ma non volevo dare una cattiva impressione a Niall. 
“Io ho sentito che lui ti aveva detto ti amo.” 
“Cosa? Ma no! Non è come pensi!!” Iniziai ad agitare le mani davanti a me come una bambina. “Quello che hai sentito non è affatto legato ad una sua dichiarazione! Pff, quello la pensa solo a portarsi ragazze a letto, non è uno serio.” Spiegai poi. 
“Ti piace?” 
“NO!” Urlai: “Perché mai mi dovrebbe piacere uno come lui? Niall, per favore non dire una cosa così brutta!” 
“D'accordo. Beh, adesso vado. Ci si vede, ciao.” E così Niall se ne andò, come aveva fatto anche Harry. 
Tornai a casa frastornata e confusa, soprattutto perché non capivo perché continuavo ad essere agitata per causa sua. 
Ogni volta che si metteva il mio nome accanto al suo, ogni volta che noi due eravamo coinvolti io finivo per diventare terribilmente isterica. Non facevo qualcosa di sensato, tutto andava troppo veloce e io mi facevo trascinare dagli eventi. 
Non potevo che ciò accadesse insomma, io ero sempre stata una ragazza tranquilla e pacata e perché adesso tutto doveva cominciare a prendere una piega così brutta? 
Forse era la vendetta di qualche antenato oppure era quel dannato odioso di Styles che mi aveva lanciato qualche strana maledizione! 
Probabilmente, anzi sicuramente era così! 
Sciagurato. 
Odioso! 
Ti odio Styles! 

Il giorno dopo a scuola venni catapultata dalle migliaia di domande di Sophie, giustamente. Mi chiedeva cosa fosse successo ieri pomeriggio a casa mia, dopo con Harry e poi con Niall. 
“A mio fratello piaci sul serio.” Disse seria mentre stavamo prendendo i posti a sedere. 
“Ma io non so come affrontarlo. Cioè l'ho sempre visto come un bravo ragazzo e adesso di punto in bianco me lo trovo come un corteggiatore. Se non ci fosse Harry...” 
“Allora ti piace!” Urlò Sophie con gli occhi sgranati come non mai. “Non ci posso credere! Alla fine ha vinto lui!” 
“No! Non che non ha vinto! E' solo che mi sento confusa!” Ammisi infine. Fu strano confessarmi così apertamente; anche perché non ero una persona molto estroversa. Certo avevo un carattere un po' vivace, ma in realtà sono sempre stata una persona chiusa e che fa fatica ad aprirsi con gli altri. 
“Beh, ti do un consiglio: quando sei con Harry cerca di capire cosa provi, attrazione o qualcosa di profondo. Io spero che non sia nulla, specialmente per mio fratello.” 
Sospirai: “Ci proverò. Grazie Sophie.” 
“Di niente, oh guarda chi c'è.” Disse poi indicando il ricciolo entrare in aula. 
Styles mi guardò e speravo che mi salutasse ma nulla. Infatti se ne andò in silenzio al suo posto insieme al suo amico Liam. 
Non mi aveva calcolato affatto. 
Bene questo sarebbe un altro motivo per distruggerti, Styles. 
“Sento una strana aura avvolgerti, sai.” Commentò Sophie notando il pugno stretto. 
“E' l'aura omicida.” Le risposi. 
“Quindi ucciderai Styles. Bene fallo ora che non ci sono gli altri.” Propose la biondina. 
“Ma c'è Liam.” 
“Non ti preoccupare, di lui me ne occupo io. Tu vai!” Mi incitò e poi la vidi prendere Liam per il braccio e trascinarlo fuori dalla classe. 
Presi respiro e mi feci coraggio. 
Dovevo assolutamente capire cosa provo per lui, sia per me stessa che per Niall. 
“Styles non si saluta più.” Gridai cercando di attirare la sua attenzione. 
“Non l'ho mai fatto e perché mai dovrei cominciare adesso? In più, noi non siamo amici.” 
Ecco avevo detto la frase sbagliata e lui mi aveva risposto non come avrei voluto. Ma perché non poteva dirmi semplicemente:-ciao.- 
Mi sarei accontentata. 
“Di certo non voglio essere tua amica, ma un minimo di gentilezza.” 
“Perché tu saresti stata gentile con me? Se fossi stata tu a salutarmi, io avrei ricambiato.” 
Roteai gli occhi infastidita, perché riusciva ad avere sempre ragione! 
“D'accordo,” Dissi avvicinandomi pericolosamente al ricciolo; sentii il suo profumo invadermi le narici ma nonostante ciò, cercai di portare il mio piano malefico di vendetta a termina: “Buongiorno Styles!” Gli urlai nell'orecchio. 
“Ah!” Si alzò di scatto, portandosi la mano sull'organo danneggiato: “Ma dico, sei scema!” 
“No. Semplicemente ti ho dato il buongiorno.” 
“Ma che buongiorno! Mi hai fatto diventare sordo! Per colpa tua dovrò usare amplifon come i vecchi!” Si lamentò ancora. 
“Tu sei vecchio.” Constatai. 
“Vuoi la guerra?” 
“Non aspetto altro.” 
“Non sai a cosa stai andando contro.” Affermò con tono malizioso. 
“Invece sei tu che non sai.” Risposi. 
“Ah sì?” Domandò avvicinandosi a me e facendo me indietreggiare, fui però bloccata da un banco e non avevo scampo. 
Il corpo di Harry sfiorava il mio, sentivo il suo respiro sul viso. Poi percepii qualcosa di freddo. 
Styles mi teneva il mento tra il pollice e l'indice, costringendomi a guardarlo negli occhi. 
“Sei ancora sicura di volere la guerra?” Portò le sue labbra al mio orecchio e sussurrò quella frase come se stesse dicendo qualcosa di terribilmente eccitante. 
Perché non riuscivo a respingerlo? Possibile che in realtà mi stesse piacendo questa situazione? 
“Beh, Charlie hai perso la lingua?” 
Dovevo svegliarmi e non potevo dare ragione a lui! No! 
“NO!” Urlai; dopodiché poggiai le mani sul suo petto e lo spinsi lontano da me con tutta la forza che avevo in mano: “Razza di creatura odiosa, non fare il cascamorto con me! Hai capito!” Sentivo che ero rossa di faccia e che probabilmente i miei occhi erano lucidi. In quel momento mi veniva da piangere. Come facevo a finire così male per colpa sua? 
“Sei tu che mi provochi.” Affermò tranquillo. 
Harry mi fissava diritto negli occhi mentre io facevo una fatica terribile a sostenere quello sguardo così indagatore. 
“Cioè se una ti provoca, tu le salti addosso facendo il maniaco?” 
“Sono o non sono un playboy?” 
“Sei un essere schifoso ecco cosa!” Mi sentivo ferita e delusa. Non solo da lui ma anche da me stessa. 
Non credevo che una persona come me, fosse riuscita a cadere tra le braccia di un menefreghista come lui. 
Tanto a lui non gli importava chi era la prossima “preda”, per lui bastava che fosse una che avesse quella e che gliela desse. 
Non gli importava dei sentimenti e delle parole. 
“Ti diverti a fare star male le persone?” 
“Stai parlando di te?” 
“Anche e di tutte quelle persone che inganni con il tuo modo di fare!” 
“E tu chi saresti per farmi la predica eh? Sei solo una sfigata e mocciosa che ha paura di affrontare la realtà! Io ho già capito che ti piaccio, sai.” 
“Cosa!?” Urlai. “Non è vero..” Il mio tono di voce che inizialmente era forte se ne andò scemando. 
“Ne ho viste tante tante delle tue stesse reazioni. Ho esperienza io.” 
Rimasi in silenzio cercando di inventarmi qualcosa ma niente. Era come se il mio cervello fosse vuoto. 
E adesso come dovevo superare questa cosa? 
“D'accordo Styles. Hai ragione tu. Lasciamo stare.” 
“Come lasciare stare?” Ripeté Harry. 
Stetti a bocca taciuta e mi diressi verso il banco. Ecco come rovinarsi l'intera giornata. 
Purtroppo sentii il mano di Styles afferrarmi il polso. 
“Lasciami.” Ordinai fredda. 
A quanto pare Harry non sentì ciò che aveva detto; infatti mi attirò a se e mi avvolse tra le sue braccia. Poi con un movimento rapido mi voltò verso di lui e senza che avessi il tempo di rispondere o di fare qualcosa mi ritrovai le sue labbra tra le mie.

_____________________
#Note Finali.
La storia era stata pubblicata tempo fa, ma avevo deciso di cancellarla. Ho deciso dunque di ripostarla. Spero vi piaccia.
Grazie a chi ha letto il capitolo.
Alla prossima.
PS.(Prima il mio nick era PiccoloKoala, l'ho cambiato in LisaJWolfe)

Lisa.

   
 
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