Quello stronzo di Cupido ha colpito ancora!
Mattina inoltrata, giorno... non ben
identificato.
Due ciurme a noi molto note, dopo essersi
casualmente incrociate sulla
nuova isola, passeggiavano fianco a fianco ; per la precisione,
Eustass Kidd gridava dietro a Trafalgar Law. Cosa quotidiana,
succedeva ogni santissima volta che si incrociavano per poi far pace
fra le lenzuola ; questa volta, però, la faccenda era un po
diversa.
-Fanculo, stronzo!-
-L'unico che deve andare a fanculo
sei te, Eustass-ya e piantala di seguirmi, ti ho già detto che
il mio culo per te è off-limits.-
-Cazzate!-
Un leggero
sbuffo uscì dalle labbra seccate del moro che, tranquillo e
calmo, procedeva verso una locanda ; in quello momento voleva solo
riempirsi di ciambelle, pasticcini e torte, magari accompagnandoli
con una birra, per potersi distrarre da quell'imbecille di un
capitano che aveva come ipotetico e non dichiarato ma risaputo,
ragazzo.
Se quello stronzo non avesse deciso di giocargli lo
scherzetto del “ti rubo tutti i dolci”, a quest'ora non
sentirebbe la rabbia e il fastidio montargli dentro ; ma sia mai che
mostri il fastidio a Eustass, sarebbe una vittoria e Trafalgar Law
non ne concede di gratuite. Neanche ascoltò i ringhi seccati,
gli improperi e quant'altro di quella testa rossa e calda, gli ignorò
deciso a rifocillarsi di zuccheri.
-Uff... quante storie e solo
per dei fottuti dolci.-
Si bloccò, Law, deciso a non
mostrare ancora niente della sua rabbia ; si voltò il più
sciolto e tranquillo possibile, mentre con occhi di ghiaccio si
avvicinava a Kidd. Odiava quel testone di un capitano, odiava chi gli
toccava la sua immensa scorta di dolciumi vari e ancora di più
odiava sentire frasi come “solo per dei fottuti dolci”.
Con
un largo sorriso bastardo, alzò prontamente la mano ; un
impatto sonoro e il viso bianco di Kidd si voltò dall'altra
parte, la guancia marchiata con le cinque dita rosse di Law fece la
sua figura, lasciando allibite entrambe le ciurme che li avevano
seguiti sin ora in religioso silenzio.
Mentre il moro se ne andava
soddisfatto, Kidd rimase perplesso per qualche istante per poi
prendere coscienza dello schiaffo appena ricevuto.
-TRAFALGAR,
FOTTUTO STRONZO, QUESTA ME LA PAGHI!-
Ormai il chirurgo era
distante e, anche se Kidd meditava vendetta, Killer lo trattenne per
un braccio. Il resto degli Heart erano all'inseguimento del loro
capitano, mentre il rosso cercava di smaltire la sua rabbia.
Era
assurdo, ridicolo, sciocco, immensamente stupido e da coglioni
reagire in quel modo per dei cazzo di dolci, ma d'altronde era
risaputo da tutti i pirati che Trafalgar amava in modo ossessivo la
sua scorta di dolciumi e si sapeva anche che se si escludeva la
bastardaggine genetica, lui era permaloso oltre ogni limite
umano.
Ignorava quella verità, o meglio, la rifiutava ; non
era possibile che un pirata forte e orgoglioso come quel chirurgo
fosse così permaloso e attaccato a degli zuccheri, non ci
aveva creduto ritenendole sciocche voci di mare, in giro grazie a
pettegoli e bugiardi. Si era dovuto ricredere e di molto anche.
In
fondo non aveva fatto poi qualcosa di male ; lo sanno tutti che gli
zuccheri sono la principale fonte di grassi, carie e diabete e se
quell'idiota di un pirata mangia per lo più biscotti,
caramelle e torte non è molto lontano dal mettere su dei
chili, lamentarsi dal dolore a un dente o essere ricoverato in un
ospedale per eccesso di zuccheri in corpo.
Se per una volta non
mangia quelle schifezze, tanto meglio per la sua salute ;
involontariamente aveva fatto un gesto utile a Trafalgar, vigliacco
se lo riconosceva quel bastardo! L'unica ricompensa era stata un
divieto a quel culo e ora uno schiaffo con tanto di dita stampate in
faccia. Roba da matti.
-Quel bastardo... che cazzo ha nel
cervello, segatura?!-
-Dai, ora basta Kidd, sai com'è
fatto.-
-Fanculo, voglio bere!-
Si diresse a passo spedito
verso una locanda, una a caso, gli bastava buttare giù rum,
vodka, birra, vino e chissà cos'altro ; lungo quel viale,
però, non aveva trovato nessuna traccia di locande o simili,
solo negozi d'abbigliamento, cappelli, cibo, libri e antiquariato.
Niente che potesse cogliere il suo interesse.
Fece per rimettersi
in marcia ma una coppia di vecchietti bloccarono sul nascere le sue
intenzioni ; non lo avevano fermato, ne chiamato e tanto meno si
erano piazzati sulla sua strada, solo aveano ridacchiato una frase
percepita sin troppo bene dalle sue orecchie : “Non ci sono più
gli uomini di una volta... ora anche i pirati più pericolosi
non sanno corteggiare il loro partner.”
Di sicuro non era
riferita a lui, il fatto che l'avessero pronunciata poco dopo il
mezzo litigio con Trafalgar non centrava un cazzo e nemmeno voleva
sapere cosa intendevano.
Ma che non si dica che i pirati non
sappiano corteggiare, è troppo generico! Non tutti sono fessi
nel conquistare donne o uomini, lui per esempio era perfettamente in
grado, era solo quel Trafalgar a essere così inumano e
incomprensibile ; questo non voleva dire che si sentiva tirato in
causa, però quella frase era errata, ecco tutto.
-Che cazzo
avete da farfugliare, vecchi?! Volete morire?!-
-Ohohoh, caro ci
ha sentiti...-
Schifosa vecchia bastarda, per di più con la
risata più stupida e odiosa del mondo! Gli sapeva tanto di
strega, in più si sentiva preso per il culo... certo che li ha
sentiti, mica è sordo!
-Già... così pare,
cara.-
Il cigolio della sedia a dondolo gli dava sui nervi, il
continuo bacchettare dei ferri che intrecciavano un filo rosso quasi
lo fece esplodere dalla rabbia.
Cominciò a tirare fuori la
pistola, quando il vecchio afferrò un libro dal tavolino li
vicino per poi porgerglielo ; era vecchio, ma ben tenuto. Si e no
avrà avuto una decina d'anni, forse di più ; lo
osservò, ancora il vecchio lo teneva in mano, mentre la
copertina ocra recitava in nero il titolo “Gold
Manual”.
-Tieni, giovanotto, è un omaggio della
casa.-
-Non so che farmene di quel coso, vecchio!-
-Al momento
più opportuno, ti tornerà utile.-
Fu Killer ad
afferrarlo per lui, era sin troppo riluttante all'idea di anche solo
sfiorare quel coso disgustoso e inutile ; ciò che doveva
sapere lo sapeva, non aveva bisogno di leggere un libro dalla
copertina stupida e incomprensibile. Nemmeno aveva trama quel libro,
strano, deve essere proprio vecchio.
Sentì il fruscio delle
pagine arrivare nitido ai suoi timpani, mentre il biondo leggeva
qualche riga per conto suo camminandogli affianco.
-Ohi Killer...
butta via quel coso, non ci serve.-
-Questo coso è un
manuale sulle donne, Kidd.-
-Un manuale... sulle donne?! Chi è
l'imbecille che scrive ste cazzate?!-
-E che ne so, magari i due
vecchi volevano liberarsi del libro e lo hanno regalato a noi.-
-Tsk,
idioti. Io non lo leggo.-
-Kidd, sono anziani, è ovvio che
il loro cervello non funziona poi tanto bene!-
Sospirò
annoiato e seccato, ormai i due vecchi erano distanti di parecchi
metri ; Killer ancora leggeva le pagine di quel Manuale, quasi
sembrava interessato. Come se a lui servisse... in fondo lo sapevano
tutti, Kidd incluso, che se la intendeva parecchio con un
fottutissimo pinguino, membro degli Heart.
-Ehi Kidd, senti qua!
Sono tre le piccole lezioni per non sbagliare con una
donna.-
-E che mi
frega?!-
-Sta a sentire! Lezione numero 1 : Mai fare
riferimento di cambi del peso a una donna.-
-Che
assurdità!-
-Lezione numero 2 : Non infastidire
in nessun modo una donna, onde evitare reazioni violente o
inaspettate.-
-...-
-Lezione
numero 3 : In caso di sbaglio cercare il perdono in modo dolce,
magari facendole un regalo, ammettendo l'errore
commesso.-
-Killer...-
-Si?-
-Brucia
quel cazzo di affare!-
-Perché?-
-Quel coso è
maledetto, brucialo!-
-Eh?!-
Camminò a passo spedito,
irritato oltre ogni misura. Naturalmente era una coincidenza che il
vecchio avesse dato quel libro proprio a lui ; gli era capitato a
tiro, gli aveva mollato l'aggeggio e aveva fatto bene. Di certo quel
libro o manuale che fosse, era maledetto da qualche demone o
sortilegio vecchio di secoli ; la prima “lezione” non
aveva molto senso, non gli era interessata molto ma... cazzo, la
seconda ci aveva azzeccato in pieno.
Aveva infastidito quel
coglione di Trafalgar e lui non solo aveva reagito in modo
inaspettato
vietandogli del sano sesso ma anche in modo violento
mollandogli un ceffone. Era assurdo, semplicemente assurdo.
Per
quanto lo odiasse, Kidd non poteva ritenere Law una donna, che
diamine ; aveva i suoi stessi attributi, li sotto e il petto era
rigorosamente piatto. Law era un maschio, punto.
Era diverso dalle
donne, anche se andava d'accordo in modo inquietante con Bonney e una
volta lo aveva beccato a ridacchiare su chissà cosa con lei ;
insomma, solo perché è riuscito a parlare civilmente
con quella rozza e cavernicola creatura dalle sembianze femminili,
non vuol dire che anche quel chirurgo fa parte del giro in
rosa!
Certo, era incomprensibile, permaloso, un po suscettibile,
nevrotico, lunatico e quant'altro, ma solo per queste leggere
similitudini con una donna non vuol dire che lo è anche lui.
Era così, senza dubbio.
Fanculo alle somiglianze, ai
difetti e quant'altro : Trafalgar era maschio, il corpo era la prova
inconfutabile.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Sera.
Ormai era calata da un bel pezzo e, dopo la solita baldoria senza
motivo, Kidd e la sua ciurma si erano rimessi in cammino per quelle
strade, alla ricerca di una locanda in cui cenare, bere e dormire ;
ancora qualche giorno e poi avrebbero ripreso il largo, come al
solito.
Entrando in quella locanda, scelta a casaccio fra le tre
o quattro adocchiate, si sarebbe aspettato qualunque cosa, tranne che
vedere Trafalgar seduto al bancone con un piatto pieno di pasticcini
e in bocca una fetta di crostata.
Inutile dire che non gli aveva
affatto perdonato lo schiaffo, per questo la sua andatura verso quel
bastardo era così furente e minacciosa quanto lui.
-Ehi
stronzo! Molla li quella roba, io e te abbiamo un conto in
sospeso!-
-Eustass-ya, qual cattivo vento... torna più
tardi, ho da fare.-
-Non ne hai mangiati abbastanza di zuccheri,
Trafalgar?-
Lo vide arrestare la masticazione, mentre con lentezza
faceva ruotare la seduta dello sgabello in pelle ; se lo ritrovò
davanti con sguardo di ghiaccio, la fetta del dolce ancora fra le
mani poco distante dalle labbra e il boccone ora mandato giù.
-Che
ti importa?-
-Nulla, ma ritengo che per oggi hai mangiato sin
troppi dolci.-
-Vorresti dire che sto ingrassando?-
Fece per
aprire bocca e sparare una delle sue velenose frecciatine,
l'occasione era li su un piatto d'argento, ma di colpo si bloccò.
Come al solito, Law aveva parlato sereno, ma lo sguardo lasciavano
trapelare l'invito a confermare quell'insinuazione con la minaccia
che poi sarebbe morto.
Mai fare riferimento di cambi del
peso a una donna.
Neanche
sapeva perché gli era tornata in mente quella frase, ma
provare non costava nulla anzi, gli avrebbe tolto un dubbio.
-Voglio
dire che ti verrà il diabete, se continui così.-
Solo
per un istante, giurò di aver visto la perplessità
animare gli occhi argentei di Trafalgar, solo per un attimo, per poi
vedere le labbra piegarsi in un sorrisetto bastardo quanto
malizioso.
-Da quando ti preoccupi per la mia salute,
Eustass-ya?-
-Idiota! Non me ne frega un cazzo della tua
salute!-
-Giurerei il contrario.-
Sbuffò pesantemente,
deciso a cambiare locanda. Perché, fra tutte, è entrato
in quella?! Doveva avere una sorta di calamita attira stronzi ; si
incamminò a passo veloce verso l'uscita, sentendo subito
l'aria frizzante e fresca della sera.
Un toccasana per sbollire il
nervoso, respirò a pieni polmoni e in uno sbuffo mosse qualche
passo tranquillo, diretto alla prossima locanda.
È quello
che cercò di fare, finché dei passi veloci simili a una
corsa non gli si avvicinarono per poi sentire un peso fiondarsi sulla
sua schiena ; due braccia avvolte in un tessuto giallo
gli circondarono il collo da dietro, vedeva a stento gli orribili
tatuaggi delle mani olivastre.
Quasi gli mancava l'aria,
talmente era salda la presa ; con un rapido movimento del braccio,
scansò il corpo leggero e fastidioso di Trafalgar dal suo,
facendolo atterrare sul terreno. Non era caduto, ma era più
che deciso a rompergli le palle.
-Cos'era, un tentativo di
soffocamento?!-
-Hm... forse...-
Gli si era parato davanti un
sorrisetto furbo e bastardo, gli occhi divertiti dal suo ringhio
inevitabile e le mani in tasca.
Prima o poi lo avrebbe sgozzato o
ucciso in un qualche altro cruento modo, ne era sicuro.
Quel
sorrisetto si accentuò e lo vide avvicinarsi con fare
sfrontato ; le sue mani tatuate si posarono sul suo petto mentre quel
viso, che avrebbe spaccato a suon di pugni, si era avvicinato al suo,
per quello che poteva vista la non troppa altezza.
-Diciamo che
era un tentativo di vendetta... non ti ho ancora perdonato per aver
mangiato i miei dolci.-
-Ah?! Ancora con sta storia?! Ma che cazzo
vuoi, che mi abbasso a chiederti scusa?! Te lo puoi scordare!-
La
risata sottile di Trafalgar ebbe il potere di innervosirlo oltre ogni
limite ; non aveva dubbi, quella era una presa per il culo.
-Non
ce n'è bisogno, Eustass-ya.-
-...Fanculo.-
Era troppo,
vedere quello sguardo malizioso nei suoi occhi significava “avanti,
scopami se hai il coraggio”, una sfida chiara e tonda che non
avrebbe mai rifiutato.
Lo afferrò per la nuca, chinandosi a
divorargli quelle dannatissime labbra, trovando subito accesso alla
lingua del moro ; ecco, malgrado il suo essere odioso, Trafalgar
qualcosa di buono ce lo aveva.
Si staccò giusto per
prendere fiato, mentre il sorriso sghembo tornò a incorniciare
il viso olivastro.
-Stronzo, ti pentirai dello schiaffo.-
-Vuoi
punirmi, Eustass-ya?-
Non rispose, limitandosi a un largo ghigno.
Sta volta non avrebbe reagito alla provocazione, non ora che i
pantaloni tiravano così tanto, non ora che poteva caricarsi in
spalla il corpo sottile e magro di Trafalgar dirigendosi nella prima
locanda.
Neanche le imprecazioni del chirurgo tolsero il ghigno,
ne lo fermarono, anzi ; andò tranquillo dalla donna grassa e
orrenda chiedendogli una stanza per poi salire le scale.
Non era
distante la stanza e, appena fu aperta, fece solo qualche passo per
poi lanciare letteralmente Law sul letto ; chiuse a chiave la porta e
la pelliccia cadde a terra.
Quella sarebbe stata una lunga
notte.
Lunga e piacevole.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
-Hmn...-
Si
rigirò fra le coperte, era a tanto così per svegliarsi
definitivamente, rompendo il dormiveglia e il piacevole torpore.
Davvero, voleva poter tornare nel mondo dei sogni, ma il fastidioso
dito che non vedeva ma che sapeva a chi apparteneva continuava a
tamburellare sul suo braccio o sulla schiena, infastidendolo come non
mai.
Sentì una leggera aria all'orecchio ; non ci vide
più.
Bada il dito scassa palle, ma il soffio nell'orecchio
no! Era la cosa più odiosa del mondo ed era anche il motivo
che lo aveva fatto scattare seduto sul materasso.
-Trafalgar! Dio
santissimo, che cazzo hai da rompere a quest'ora?!-
La sottile
risata del chirurgo gli riempì le orecchie, innervosendolo ;
poteva sentire il prurito alle mani, il sangue che andava al cervello
e un grande istinto omicida prendeva possesso dei suoi
desideri.
-Eustass-ya...-
-Che vuoi?!-
Un bacio improvviso
gli fece calmare la furia omicida, per risvegliare i bassi istinti ;
strano, di solito Trafalgar non gli dava un bacio appena sveglio a
meno che non fosse una richiesta al secondo round, decisamente più
probabile.
-Tenero e sensibile Eustass-ya...-
Ok, adesso gli
avrebbe spaccato la faccia : Tenero e sensibile?! Forse era ubriaco,
deve aver preso una botta in testa, oppure stava male. Quando mai lui
aveva fatto un gesto tenero e sensibile?! Su che base ha tirato fuori
sta stronzata?!
-Seriamente Trafalgar, o la smetti di drogarti o
ti sopprimo.-
-Ora fai anche il timido?-
Lo guardò
stralunato, seriamente preoccupato di trovarsi davanti non il vero
Trafalgar ma il suo clone mal riuscito. Perché quello non era
il vero chirurgo sfiancante che si portava a letto da qualche anno,
anche se era molto somigliante.
-Non fare quella faccia,
Eustass-ya... lo sai, ieri mi hai stupito con quel gesto romantico...
volevi farti perdonare?-
-...Ok, ho capito, mi pigli per il culo.
Se cerchi rogne, va da un altro, io ho sonno.-
-Te lo sei
dimenticato vero?-
-Cosa?-
-Ieri ti sei preoccupato per me per
la prima volta, Eustass-ya, un gesto romantico non trovi?-
Risolto
il mistero. Al solito, si era costruito un castello per aria ricco di
scemate e melensaggini ; quando avrebbe smesso di vaneggiare, non lo
aveva ancora capito in tutto quel tempo che passavano assieme, non
gli restava che pregare in un futuro non troppo lontano, altrimenti i
suoi nervi sarebbero saltati a velocità lampo.
In
caso di sbaglio cercare il perdono in modo dolce, magari facendole un
regalo.
-Te l'ho già
detto, non me ne frega un cazzo della tua salute.-
-Sei
contraddittorio, Eustass-ya. Per di più sei stato romantico
proprio nella notte del 14... cos'è, il mio regalo?-
-Regalo?!
Di che cazzo parli?!-
-Il 14 febbraio, ti dice
nulla?-
-Sinceramente? no.-
La risata del moro tornò a
farsi viva, subito interrotta da un bacio che Trafalgar stesso gli
aveva regalato ; uno di quelli odiosi, a stampo che duravano un nano
secondo.
-Buon San Valentino, Eustass-ya.-
Oh.
Ecco cos'era
il 14 febbraio : la festa più schifosa, inutile e melensa
dell'anno.
Per pura disgrazia se lo era ricordato e, ancor
peggio, Trafalgar non lo aveva mai scordato ; se non altro non aveva
più il divieto al suo culo, quello bastava e avanzava.
-Anche
io ho un regalo per te, sai?-
-Oh no, Trafalgar, non accetterò
regali stupidi e melensi, chiaro?!-
-Non è niente del
genere.-
-E che roba è?!-
Vide il ghigno, che non era
ancora spuntato sul viso del chirurgo, farsi largo con facilità
assurda.
Le braccia sottili si allacciarono dietro il suo collo,
mentre il corpo ancora nudo aderiva al suo, il sedere bronzeo e
perfetto era in bella mostra.
-Sono io il tuo regalo.-
Ghignò
anche lui, sveglio e pronto per il secondo round ; a loro non
servivano frasi e regali sdolcinati, ne promesse, paroline o che
altro. Solo del sano sesso e navigare ognuno per la propria strada,
sapendo che presto si sarebbero rincontrati ; perché entrambi
i corpi ne avevano bisogno e, anche se non lo ammettevano nemmeno a
loro stessi, si sentivano completi solo insieme.
Ma questa è
un'altra storia. ~
angolino piccino picciò.
hm...
che dire... era li, sulla punta delle dita, voleva essere scritta ed
eccola qua. Mi ero ripromessa di non scrivere ciofeche almeno oggi
che è il giorno degli innamorati ma, oh, qualcosa a questi due
bignè alla crema DOVEVO dedicarla U.U
Un grazie mille a
chiunque la leggerà arrivando sino in fondo, a chi commenterà
e a tutti quelli che passeranno di qui a darci un occhio magari
mettendola fra le ricordate, preferite o che altro. ^_^
coscienza
: e ti aspetti che qualcuno lo faccia?! Dovrebbero sopprimerti anche
solo per questo U.U
me : Tu guarda... mi sembrava strano che non
fossi ancora venuta a rompere le palle -_- ad ogni modo cerca di non
scassare almeno oggi, thanks.
Uhuhuhuh, noi ci vediamo nel mio
proximo aggiornamento che dovrebbe essere in questo week end, se
tutto va bene <.< hmhmhmhmh, bacioni enormi e passate un
cioccolatoso san Valentino! ^_^ io l'ho già fatto mangiando
biscotti immersi nella cioccolata calda, mentre scrivevo sta
pupacchiata! XD e non chiedetemi il senso o il perché del
titolo, non lo so, mi è uscito così! XDDDDDDD
Kiss
and Bye
googletta