Possibile che dovesse sempre stargli attorno? Non riusciva quasi più a ricordare i giorni in cui solo lui e il suo amico Tails sventavano i piani del terribile Testa d’Uovo senza irritanti ragazzine appiccicose intorno.
Sonic correva libero per un prato verde costellato di tulipani gialli. C’era passato miliardi di volte soprattutto quando aveva bisogno di un po’ di pace. Ma in quel momento non riusciva a calmarsi.
Per l’ennesima volta Amy gli si era attaccata addosso come solo lei sapeva fare. Circa mezz’ora prima in pochi minuti aveva distrutto uno dei robot di Eggman e salvato la riccia e lei, come al solito, lo aveva abbracciato fino a soffocarlo. Lui le aveva chiesto di mollarlo, ma lei non ne voleva sapere. Così era stato costretto a urlare. Non perdeva la calma facilmente, non la perdeva proprio, ma in quel momento non era riuscito a trattenersi. E ora Amy era a piangere disperata da qualche parte e lui correva in quel prato cercando di ritrovare la sua tranquillità.
Sospirò. Non gli piaceva procurare quei dispiaceri ad Amy, ma lei era solo una ragazzina. Non che non la trovasse attraente, anzi! Semplicemente non gli andava di ritrovarsela in mezzo ai piedi anche nei momenti in cui serviva il massimo della concentrazione. O, meglio ancora, della calma.
D’un tratto sentì dei singhiozzi. Frenò di colpo rischiando di andare a ruzzolare giù dalla collina e tese le orecchie. I singhiozzi venivano da dietro una siepe pochi metri più indietro di dove si era fermato. Si avvicinò senza fare rumore e sporse la testa dalla siepe.
Oh, no!
Amy piangeva con il volto tra le mani, seduta su un vecchio ceppo. Okay, forse l’aveva combinata grossa, quella volta.
Sonic trattenne il respiro per non fare rumore e fece per allontanarsi, pensando che sarebbe stato meglio lasciarla lì da sola a sfogarsi come aveva fatto lui. Ma fatto qualche passo ci ripensò. Si, magari lui riusciva a calmarsi da solo, trovando conforto solo nella corsa e nel vento che gli investiva il viso, gli scompigliava gli aculei e inondava i polmoni, ma Amy era diversa. Aveva bisogno di qualcuno accanto nei momenti difficili, questo il riccio lo sapeva bene. Respirò affondo. Fece qualche passo verso il prato e raccolse un tulipano. Aveva letto da qualche parte che il tulipano giallo significa “c’è il sole nel tuo sorriso”. Gli sembrò una frase azzeccata per far tornare Amy felice. Pochi secondi dopo tornò indietro e guardò di nuovo dietro la siepe. Amy era ancora lì, sempre nella stessa posizione. Dava le spalle alla siepe, per questo non poteva vedere il riccio, che sbucò fuori in quel momento.
  -Ehi- disse lui con voce calma e tenera.
Amy sussultò e si girò di colpo, sgranando gli occhi quando lo vide.
  -S...Sonic!- disse in un soffio, cercando di asciugarsi le lacrime in fretta.
Lui le si avvicinò e si inginocchio di fronte a lei, nascondendo il tulipano dietro la schiena. Solo in quel momento si accorse delle ginocchia della riccia, tutte sbucciate.
  -Cosa è successo alle tue ginocchia?- le chiese preoccupandosi.
Amy tirò su col naso: -Ti interessa davvero?
Sonic la guardò sconvolto: -Certo che mi interessa! Perché non dovrebbe?
La riccetta fece spallucce asciugandosi il naso col dorso della mano.
  -Sono solo caduta. Non mi sono fatta niente- tagliò corto.
Il blu rise piano: -Non è quello che dicono le tue povere ginocchia. Fa’ vedere, su- si avvicinò di più, ma Amy si allontanò di qualche centimetro. Cavoli, l’aveva fatta davvero arrabbiare! Sonic sospirò: -Eddai, Amy! Voglio vedere se c’è finita della terra!
Amy lo guardò un diffidente, ma si lasciò andare e gli mostrò le gambe.
Sonic le guardò con occhio critico: -Eh, si. Si devono disinfettare. Ti va se ti accompagno da Vanilla? Lei dovrebbe avere quello di cui hai bisogno.
  -Io non ho bisogno di niente!- sbuffò Amy scocciata.
Sonic la fissò irritato, poi la sua espressione cambiò in un sorrisino convinto.
  -Ah, si?- chiese mantenendo il sorriso –Allora non hai bisogno nemmeno di questo fiore- esclamò tirandolo fuori. Amy lo guardò stupita.
  -Quello è...- balbettò, senza riuscire a terminare la frase.
  -Un tulipano, già- ci pensò Sonic.
  -È il mio fiore preferito!- esclamò la riccetta, sempre più stupita.
Sonic sorrise: -Allora tienilo, te lo regalo. E buon San Valentino, Amy.
Amy sorrise come non l’aveva mai vista fare. I suoi occhi erano resi più luminosi di quanto fossero già dalle lacrime e la bocca era spalancata per la piacevole sorpresa, mostrando tutta la sua gioia.
  -È proprio vero- mormorò Sonic.
Amy gli rivolse un’occhiata: -Che cosa?
Sonic continuò a sorridere, ma il suo divenne un sorriso più simile a quello di Amy.
Poi parlò: -Che c’è il sole nel tuo sorriso.

____________________________________

Cabina del Capitano:
Si, lo so, non è esattamente il massimo del romanticismo e soprattutto pubblico qualcosa che DOVREBBE essere per San Valentino a mezzanotte passata, ma sapete com'è... proprio perchè oggi è San Valentino sono stata un po'... impegnata... non so se mi spiego :3
Beh, che dire, credo di aver trovato il mio fandom, mi sto sbizzarrendo con le storie su Sonic & co. quindi potete ritenervi perduti: Il fandom di Sonic è stato aperto, temete, nemici di Berry Depp! (ovvia citazione di Harry Potter, per i luridi babbani che non l'abbiano capito ù.ù)
Credo che adesso vi lascerò perchè sto morendo di sonno.
Ciao, e auguri agli innamorati e ai sognatori! <3<3<3
KNUCKOUGE IS THE WAY!
BD