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Autore: Minerva Bellatrix    17/06/2008    11 recensioni
Perché questo è il mio concetto di Casa.
Uno che aspetta, uno che ritorna.
Due che si amano, a dispetto di tutto ciò che accade fuori da lì.
A dispetto di tutto ciò che gli altri possono pensare.
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sweet Roy x Ed

Piccole Gioie all’Ombra della Sera


L’ennesima missione.
Credo che prima o poi mi verranno a noia anche queste, ma viaggiare continua ad essere una delle parti fondamentali della mia vita.
L’ho fatto per tanti anni, troppo preso ad inseguire un evanescente sogno che intendevo trasformare in realtà per accorgermi di tutto il tempo passato.
Quasi sei anni.
Molti mi hanno detto che, quando si è costretti a viaggiare, appena si può smettere, l’unica cosa che si desidera è fermarsi.
Posso dirlo senza mezzi termini?
E’ una vaccata.
O forse sono io quello pazzo, che ne so.
Ora che il mio sogno si è trasformato in ricordo, potrei trovarmi una casetta e vivere felice e contento fregandomene del resto del mondo.
E invece…
Sono sull’ennesimo treno che mi riporta a Central City, dopo due settimane di immersione nella memoria a East.
In teoria avrei dovuto catturare un ladro che fa uso di un pizzico d’alchimia (incredibile ma vero, gli emuli di Psiren stanno aumentando!), in pratica ho fatto il lavoro sporco nei primi tre giorni e poi ho gironzolato un po’, tipo turista.
Ma Central mi manca, lo ammetto.
Ormai vivo lì, nei lassi di tempo in cui non sono o su un treno o a fare il galoppino (o forse è meglio dire cane?) per l’esercito.
Sebbene la reputassi una delle scelte più remote e improbabili della mia non proprio piatta esistenza, ho scelto di rimanere a fare l’Alchimista di Stato.
A fare il lavoro sporco che gli imbranati delle alte sfere non riescono a concludere, per essere precisi.
In realtà, mia intenzione sarebbe stata fare i bagagli il prima possibile, lanciare l’orologio in modo da spaccare la faccia a baka taisa, augurare buona fortuna a Winry e Al per la loro futura vita di coppia, pigliare il primo treno in partenza e cominciare la mia vita da giramondo.
Questo era il Meraviglioso ed Eccellente nonché Perfetto Piano A.
(il piano B includeva di fare secco il taisa, ma l’ho abbandonato perché mi sarebbero toccate le lungaggini della Corte Marziale)
Peccato che qualcuno, la cui materia celebrale non doveva proprio essere elevatissima, abbia deciso di boicottarmi il piano.
Devo ammettere che gli argomenti non erano esattamente scadenti, anzi


Waaaaaaaaa, perché diavolo sto arrossendo!?!?!
Calmati, Ed, calmatiiiiiiiii!


Ok, si diceva…?
Diciamo che il qualcuno-dotato-di-poco-cervello mi ha convinto a restare.
Sono perfino salito di grado, per “meriti innegabili nella ricerca alchemica”.
Modo molto pomposo per dire che sei anni a viaggiare per mare e monti sono serviti a qualcosa e che l’esercito si rifiuta di mollarmi perché alchimisti come me ce n’è uno su miliardi.

Dite che mi sto vantando?
Ma dai?
Ho avuto un ottimo insegnante, andate pure a prendervela con lui, tanto è abituato alle rotture di scatole, una in più non gli farà affatto male.
Comunque, il già citato qualcuno, usando come scusa la ferma volontà di non lasciarmi fuggire per nulla al mondo, mi ha praticamente rapito, effettuando un trasloco record dal mio albergo al suo appartamento.
Una cosa tira l’altra, due persone sempre a contatto, forse un po’ deficienti entrambe, un po’ troppo alcool…
Diciamo che è scattata la scintilla.
… Perché sto di nuovo arrossendo come un cretino!?!
Ecco, a onor del vero la scintilla – per quanto mi riguarda – deve essere scattata molto prima…
Solo che ce ne siamo finalmente resi conto entrambi, tutto qui.
La nostra convivenza, che ormai si può benissimo assimilare alla parola “relazione”, è decisamente migliorata…
Per noi, dico.
Gli altri debbono ancora subirsi i nostri interminabili bisticci.
Ammetto che spesso ci divertiamo non poco…
Tutto questo finché quasi nessuno sa di noi.
Oltre alla non poca differenza d’età, il fatto che siamo dello stesso sesso, a suo parere, rende molta gente particolarmente intransigente, riguardo quelli come me e lui.
Credo non ci sia bisogno di ribadire quanto abbia sempre ritenuto molta gente decisamente idiota, e che ciò non faccia altro che rafforzare la mia non proprio velata opinione…
Bah, basta pensieri inutili, il treno si è fermato, Casa mi aspetta, anche perché ho il vago sospetto che se ritardo ancora un po’ il mio adorabile idiota con tanto di patente e libretto si farà prendere dal panico e penserà che io sia finalmente riuscito a mettere in atto il mio mefistofelico piano per fuggire!


Mezz’ora dopo


Casa Casa Casa Casa Casa!
Sì, lo so di aver fatto quel discorso mentale sulla mia volontà di viaggiare, ma ammetto che avere un posto in cui sai dove si trovano tutti i mobili e non rischi di andare a sbattere contro ogni spigolo (come puntualmente mi capita in ogni albergo) ha il suo fascino.
Soprattutto se nella suddetta Casa c’è qualcuno che ti aspetta.

Doppia mandata chiusa.

Ok, non è ancora tornato.
I casi sono due, o è già sulle mie tracce tipo segugio (è pur sempre un cane dell’esercito, no?), oppure ha trascurato come al solito il lavoro e ora deve fare gli straordinari per mettersi in pari.
Conoscendolo, mi sembrano estremamente probabili entrambe!

Oddio, ma che è successo qui!?!?!

Non è possibile…

Non può aver fatto una cosa simile!!
Ok, so che lui è un maniaco dell’ordine eccetera eccetera, ma non può aver messo a posto anche la mia roba!
Ciò grida vendetta al cospetto del cielo, ma prima si mangia, per poter essere sadico come al solito ho bisogno di calorie!
Cos’è…?
Bon, ora si mette pure a lasciarmi bigliettini.
Dovrei ricordargli che lasciare lettere all’amato è una prerogativa tipicamente femminile…
Ok, vediamo che vuole.

A Ed, nella speranza che si sia finalmente deciso a tornare a casa, visto che so benissimo che ci hai messo solo pochi giorni e lo fai per rompermi l’anima

Vi faccio notare quanto sia sgrammaticato, è passato dalla terza persona alla seconda.
E per di più sfotte.
Vendetta tremenda vendetta.

Dato che stai leggendo, presumibilmente io non ci sono.
Devo farmi un po’ di ore di straordinario, per cui torno tardi, mi sa verso le dieci.


Che ore sono?
Ah, le otto, meno due ore.

Mangia pure, la dispensa è piena, se faccio più tardi faccio una chiamata.
Evita di non rispondere solo per farmi pensare che non ci sei, sarebbe infantile.


INFANTILE!?!?!?!
Ha osato darmi dell’infantile!?!?!
Ora il minimo sarebbe mandargli una bomba per posta, ma rischierei di coinvolgere troppi militari innocenti, Hawkeye inclusa, dovrò farmi venire un’altra idea.

Spero di rivederti stasera.
Un bacio.





Ok, si è salvato dal massacro, ma una vendetta se la merita comunque!


Tre ore dopo


Sono le undici, non è ancora arrivato e non ha chiamato.
Cavoli suoi.
Io vado a letto, lui, se mai arriverà, faccia pure quello che gli pare.

Ah, che bel calduccio!
Aspetta aspetta, si è aperta la porta.
Potrei tramortirlo con la scusa di pensare che fosse un ladro…
Naaah, atteniamoci al piano originale!
«Ed?»
Silenzio, qui si dorme!
Beh, più o meno.
«Ed? Stai già dormendo?»
Silenzio.
E’ proprio davanti alla porta…
«Ehi, è stato così stancan… MALEDETTO BASTARDO!»
Ottimo, piano riuscito.
Che è successo, dite?
Facile.
Il vecchio trucco del secchio d’acqua in bilico sulla porta.
Che ha l’effetto ovviamente di bagnarlo, impedendogli così di vendicarsi su di me mediante la sua alchimia da quattro soldi.
Per di più, aggiungendo un paio di cubetti di ghiaccio, si ottiene anche il risultato di attivare in lui la modalità imprecazione, che gli fa usare parole che suppongo siano sconosciute perfino agli scaricatori di porto.
E’ piuttosto divertente vederlo sbraitare, così bagnato come un pulcino.
Per altro, ha evitato il secchio per un soffio, stava per cadergli addosso pure quello.
Sa benissimo che sono l’artefice di tutto, soprattutto perché, sdraiato sul letto, mi sto spanciando dalle risate.
Per qualche istante resta immobile, poi si scaglia su di me, premendomi contro il letto.
«Ti sembrano cose da fare, maledetto!?!» mi sibila all’orecchio, incazzato come un puma.
«Mmmh, fammi pensare» rispondo, ghignando «Hai messo in ordine la mia roba, mi hai dato dell’infantile nel biglietto e sei tornato tardi senza prima telefonarmi… Sì, direi proprio di sì»
Continua a guardami male.
«Su, su» cerco di rabbonirlo «Lo sai che fare una doccia fredda la sera fa benissimo ai muscoli? Mi pare me l’abbia detto Armstrong…»
Niente, ancora incazzato.
Bon, mi toccherà giocarmi il mio asso nella manica.
Gli sfioro appena le labbra con le mie, per poi ritrarmi un poco…
Come se intendessi davvero farlo!
Infatti, subito si sporge verso di me, impossessandosi della mia bocca e baciandomi possessivamente.
E’ il suo modo per dirmi che mi perdona, anche se in teoria non me lo merito.
Scusate se sconnetto momentaneamente il pensiero, ma sono due settimane che non lo vedo, me lo dovrò un po’ godere!




«Bentornato, Ed» mi mormora, dopo essersi separato da me «Un altro paio di giorni e sarei venuto a trascinarti a Central di persona»
«Ammetto, lo sospettavo, per questo sono tornato. Ah, ti saluta Grumman»
Annuisce un attimo, poi si scusa «So di non averti chiamato, ma temevo davvero che non avresti risposto… Mi sei mancato»
Sono io a baciarlo, questa volta.
«Anche tu, Roy» mormoro appena, così piano che una parte di me spera che non mi abbia sentito.
Suppongo che sia più o meno l’ottanta per cento, quello occupato dall’orgoglio.
Speranza inutile, ha sentito benissimo, lo capisco dal sorriso.
E chi se ne frega, ho il mio baka taisa nel nostro letto, posso permettermi di mandare un momentino a quel paese l’orgoglio, possibilmente a braccetto con l’imbarazzo e i freni inibitori.
Se ne riparla domani mattina.
Perché questo è il mio concetto di Casa.
Uno che aspetta, uno che ritorna.
Due che si amano, a dispetto di tutto ciò che accade fuori da lì.
A dispetto di tutto ciò che gli altri possono pensare.
Perché abbiamo sofferto entrambi abbastanza.
E adesso abbiamo il diritto di vivere la nostra vita con un po’ di gioia e tranquillità.







I miei colpi di genio nottambuli.
Seconda RoyEd che scrivo, decisamente meno smielosa.

Sono molto perplessa su come ho reso Ed, non vorrei essere andata OOC.
Nel caso DITEMELO, mi raccomando, la caratterizzazione dei personaggi è una cosa che mi sta molto a cuore!

Lo scherzetto di Ed è una delle cose che sogno di fare, prima o poi ci riuscirò!

Ditemi che ne pensate!
Kiss kiss MB

  
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