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Autore: anevon    15/02/2014    33 recensioni
'S-scusa' balbetto.
Finalmente mi decido a guardare in faccia il mio interlocutore e oltre al fatto che sembra più grande di me, probabilmente al primo anno di università, è incredibilmente bello.
Noto immediatamente i suoi ricci morbidi castani, che gli incorniciano il viso tondo, ora umidi a causa della pioggia.
È alto, molto alto, e nonostante la sua espressione momentaneamente corrucciata, rimango estasiata dai suoi occhi color smeraldo che mi fissano incazzati.
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sara era una ragazza comune, non di quelle alte con gambe slanciate, che qualunque cosa indossassero risultavano comunque bellissime, non di quelle bionde con occhi color del ghiaccio o blu mare che con un solo sguardo erano capaci di stregarti seduta stante. 
Aveva occhi color quercia non troppo scuri, un sorriso sincero e capelli castani che le arrivavano alle spalle. Non era molto alta e di certo non aveva gambe slanciate. 
Era insicura quando camminava, sentiva le gambe un po' corte, inadatte, ma cercava di non pensarci. Procedeva ogni giorno con la solita routine: scuola, casa, casa, scuola. Solo nel weekend si concedeva delle uscite. 

Aveva diciotto anni ma in cuor suo sapeva di essere ancora ingenua come una bambina. 
La bambina che il nonno accompagnava ogni mattina in bicicletta per andare alla scuola materna, quel nonno tanto amato che oramai non c'era più da ben sette anni e che le mancava da morire, oh se le mancava. 

Diciotto anni le sembravano essere pochi, ma il tempo corre veloce, e le sorprese non sono mai troppe, specialmente se queste sorprese sono capaci di sconvolgere la tua vita in pochissimo tempo..

SARA'S POV:

quel maledetto suono. 
allungo il mio braccio stanco nella penombra della mia stanza e spengo l'oggetto malefico che ogni mattina mi ricorda il mio dovere. 
Sveglia di merda. 
Chissà per quale motivo faccio sempre molta fatica ad alzarmi la mattina. 

Cerco di riordinare la mente per riuscire a formulare il primo pensiero coerente della giornata, devo pisciare. Successivamente mi vesto con le prime cose che mi capitano sotto mano, stamattina non ho voglia di scegliere, controllo di avere tutto e scendo giù da basso in cucina. 

Papà e mia sorella Alice devono essere già usciti, come sempre del resto, la ritardataria sono io. 
Mamma è ancora a letto però so che ormai si è svegliata anche lei.

Controllo l'ora, è tardi. Esco e trafelata mi dirigo alla metro non lontano da casa a passo veloce, sperando non impieghi troppo ad arrivare. 

Impreco sottovoce perché invece dopo cinque fermate controllo l'ora per l'ennesima volta e sono in ritardo. In un mostruoso ritardo. Stavolta la prof mi cazzia sul serio. 
Frequento la quarta superiore in un liceo scientifico che fino a due anni fa adoravo, adesso..non lo so. 

Sto praticamente correndo adesso, percorrendo l'ultimo straziante tratto che dalla metro mi porta alla scuola, so già che pezzerò, con la pioggia del cazzo e la gente che non si muove..'cazzo, stai attenta imbranata?!' 

Qualcuno mi sta urlando contro, qualcuno a cui ho appena fatto cadere un progetto che doveva essere molto importante, qualcuno che non so chi è poiché non riesco nemmeno a guardarlo tanto sono imbarazzata.

Il progetto molto importante ora giace per terra, nell'acqua. Merda. Io sono pure in ritardo. 
'S-scusa' balbetto 
'Scusa un cazzo, hai idea di quanto ho lavorato a questo progetto? Le notti, le notti! Merda' 

Finalmente mi decido a guardare in faccia il mio interlocutore e oltre al fatto che sembra più grande di me, probabilmente al primo anno di 
università, è incredibilmente bello. 

Noto immediatamente i suoi ricci, ora umidi a causa della pioggia, castani, è alto, molto alto, e anche con questa espressione corrucciata, non posso fare a meno di rimanere estasiata dai suoi occhi color smeraldo che in questo momento mi osservano incazzati. 

'Mi dispiace tanto, davvero non l'ho fatto apposta' 
tento invano e pateticamente di giustificarmi, rossa dall'imbarazzo. 
'Cosa dovrei fare secondo te ora eh ragazzina? Dimmelo tu come rimediare!' 
'M-mi dispiace davvero! Non volevo, ti prego, voglio rimediare in qualche modo, d-davvero, io..'
'Lascia perdere, va via, hai già fatto abbastanza' 

Tento di aiutarlo, ma il suo sguardo mi fa capire che non desidera avermi intorno per nessuna ragione, così decido di proseguire, un tantino imbarazzata, la mia strada, conscia della pessima figura di merda che ho appena fatto. Tutto per colpa della mia sbadataggine. 

Oramai è tardi, così sono costretta ad entrare alla seconda ora, senza giustificazione e ancora più incazzata. 

Spero solo di non incontrare più quel tipo bellissimo e misterioso, altrimenti sprofonderei dalla vergogna..


BUON GIORNO RAGAZZE!! QUESTO È IL MIO PRIMISSIMO LAVORO, E SPERO VI ABBIA INTERESSATO ALMENO UN PO' 
NON SARÀ FACILE ESSENDO LA MIA PRIMA ESPERIENZA, MA CERCHERÒ DI RENDERE LA STORIA SEMPRE PIÙ AFFASCINANTE CAPITOLO DOPO CAPITOLO..VOI MI RACCOMANDO, RECENSITE, VOTATE, DATEMI UNA VOSTRA OPINIONE, LE CRITICHE SONO BEN ACCETTE PER MIGLIORARE, UN ABBRACCIO A TUTTE :)
  
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