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Autore: MusicAddicted    15/02/2014    13 recensioni
[...] Lo sa che Dom è peggio di una donna e come tale va decifrato, se dice ‘sì’, è ‘no’, se dice ‘non fa niente’ vuol dire che invece è una cosa importante, se dice ‘non ti preoccupare’ significa che Matthew deve preoccuparsi. [...]
one-shottina veloce veloce, in leggero ritardo per San Valentino e... decisamente in anticipo per Pasqua! XD
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PRIMA DI LEGGERE...
Dovete sapere che...
La sottoscritta ieri a mezzodì se ne stava buona buona a cercare di scrivere ‘And we were kissing ‘ (geez! sono in ritardo di anni luce con quella ) , senza contare le altre cose in sospeso.. quando la cara Wellesandra comincia a spronarmi a scrivere qualcosa di fluffoso per San Valentino e se ne esce con questo prompt: ‘Scrivi una cosa tipo che Matt vuole festeggiare San Valentino, ma è Pasqua allora fa due cose in una: gli compra un uovo con un biglietto d'amore :3 La smetto’
Da ‘grazie, ne terrò conto ‘ a ‘magari in un mesetto riesco a scrivere qualcosa ‘ a ‘forse è pronta per fine weekend’ , questa cosa è diventata il mio pensiero fisso, si è prepotentemente messa in cima a tutto quello che effettivamente dovevo fare (ma lo farò) e... a notte fonda la ‘missione’ era compiuta.
Io onestamente non volevo nemmeno pubblicarla, ma Wellsie m’ha costretto.. quindi.. prendetevela con lei!
Concorsi di colpa a parte, Wellsie tesowa, questa ‘cosa’ è tutta per te, anche perché ne sei l’artefice! <3 *l’abbraccia a stritolo*
e un grazie *più altro abbraccione a stritolo * a GiuliaNishe per la sua dose di pressioni XD

Setting: un po’ adesso, un po’ ... Future!fic eh già XD
Pairing: ormai nemmeno ve lo dico più
Disclaimer: niente di tutto questo(forse) è mai accaduto e (forse) mai accadrà. i Muse, o in questo caso solo 2/3 non mi appartengono, possiedo solo una mente folle, degenere che si fa influenzare come niente...

Quanto al genere... ‘Fluff’ per 3 volte non lo posso mettere, ma fate conto che sia così!

*fugge*
 
 
Matthew lo sa.
Lo sa che Dominic un po’ ci è rimasto male.
Non che il biondo si possa lamentare, il nuovo anno non sarebbe potuto cominciare nel migliore dei modi, lui e Matt non si sono separati un secondo, forse merito anche dell’aria un po’ burrascosa che tira fra Matt e Kate.

Matthew lo sa.

Lo sa che Dominic è felice di riavere il suo migliore amico, è come se fossero tornati un po’ ai vecchi tempi, vissuti però con la consapevolezza e la maggior responsabilità del presente. L’importante per Matthew è assicurarsi che Dom stia bene e lo vede nel bel colorito che ha ripreso ad adornare  il suo volto, che soprattutto ormai è meno scarno; lo riscontra nei sorrisi sinceri e spontanei quando sono in compagnia dei loro amici a cazzeggiare o, meglio ancora, soli, soletti, a parlare, a baciarsi o a fare l’amore. Lo capisce dalla luce che gli illumina gli occhi, gli occhi di una persona felice.

Tuttavia, Matthew lo sa.
Lo sa che Dom è peggio di una donna e come tale va decifrato, se dice ‘sì’, è ‘no’, se dice ‘non fa niente’ vuol dire che invece è una cosa importante, se dice ‘non ti preoccupare’ significa che Matthew deve preoccuparsi.
E quella discussione la stanno avendo proprio in quel momento.
 
“Hai ragione tu, Matt, non era il caso. Del resto, eravamo tornati a Teignmouth per altri motivi: per vedere in che condizioni riversava il Pier, per riabbracciare le nostre mamme, per prendere spunti su cui lavorare per il nuovo album.” riepiloga Dom, mentre sono sul National Express che li sta riportando a Londra.
“Sì, ma..” cerca di interromperlo Matt, ma senza successo.
“E poi non potevamo certo rischiare. E se qualcuno ci scopriva? No, c’erano troppi giornalisti in giro, per la questione della tempesta che c’è stata ... sarebbe stato l’ennesimo cataclisma!” aggiunge Dominic, ridendoci su, anche se non è del tutto allegro.

E questo Matthew lo sa.
Quello che non sa è come farsi perdonare.
Forse è solo questione di tempo, prima che trovi il miglior modo possibile.

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E il tempo passa per davvero, i giorni diventano settimane, le settimane mesi, finché giungono a metà Aprile inoltrato.

A Indio il sole splende alto su tutta Coachella, rendendo la giornata di preparativi e sound-check fin troppo accaldata, niente che dei ventilatori ben posizionati e un mini frigo provvisto di bevande ghiacciate non possano risolvere.
La cosa più importante è che il sereno sussiste anche fra Matt e Dom; in quei mesi niente ha turbato il loro benessere, quella piccola ma grande gioia che i due provano nello semplice stare insieme.

“Pronto al gran finale del Festival domani?” lo sorprende alle spalle Dom, pizzicandolo scherzosamente a un fianco, per poi sedersi accanto all’amico, sullo stesso muretto.
“Certo che sì, manderemo il pubblico in delirio!” spergiura il moro, con la determinazione che gli brilla negli occhi.

Ma è ancora assorto nelle sue riflessioni e Dom l’ha capito.

“Un penny per i tuoi pensieri.” mormora il batterista, lanciando sul grembo del compagno la monetina in questione. “Ho sempre sognato di dirlo e ora siamo nel posto giusto, con la moneta giusta!” si esalta.

“Questo era il tuo sogno di una vita?” lo sbeffeggia Matt, ridendo. “Fidati, Dommeh, dovresti ambire a di più, molto di più.” aggiunge, con un sorriso sornione.

“Sei strano oggi... e comunque non hai ancora risposto alla mia domanda!” torna sull’argomento il biondo.

“Hai ragione. Stavo solo pensando ... che programmi hai dopo il Festival?” domanda il pianista, giocherellando con un pezzo di calcinaccio che ha grattato via dal muro.

“E me lo chiedi pure? Mi strafogherò di uova di cioccolato, pensando che tu sei tra le grinfie della tua quasi moglie!” sbuffa Dom, in procinto di lasciare la sua postazione, se non fosse che Matt lo blocca, con una mano sopra la sua coscia.

“Cambiamento di programma. Non ci devo più andare. Sono libero anch’io. Vengo da te?” gli propone, con tanto di occhiolino malizioso.
“Intendi nella mia casa a Los Angeles?” deduce Dom, con un sorrisone che è una mera conseguenza di quella sorpresa così piacevole.

“Se vuoi possiamo anche andare nella tua casa di Londra, ma dopo più di dieci ore di volo saremmo un po’ troppo rincoglioniti per festeggiare.” ridacchia Matt.
“Beh, capirai, mi andrebbe bene anche recuperare il jet lag nel mio letto, con te vicino. E poi non c’è niente di romantico nel giorno di Pasqua.” rimbrotta Dominic.

“E’ qui che ti sbagli.!” sorride Matthew con aria furbetta.
“Sai, Bells, l’aria di Coachella ti rende un po’ troppo misterioso.”
“Tu lascia finire questo Festival, torna a Los Angeles con me e lascia fare tutto al sottoscritto.” gli assicura il cantante, confondendolo ancora di più.

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“Matteh, sei chiuso là dentro da due ore! Sicuro che non vuoi una mano?” grida Dom dal salotto.

Matthew emerge dalla fumosa cucina, richiudendo la porta alle sue spalle, prima che il padrone di casa possa intravvedere qualcosa.
“Non ci provare nemmeno! Se ben ricordi, i patti erano: tu mi lasci lavorare in santa pace e ti potrai gustare una cenetta coi fiocchi. Ormai manca poco, questione di un’ora o poco più.” asserisce Matthew, togliendosi la giacca del suo elegante completo marrone e rimanendo con una sgargiante T-shirt per rendersi più agibili i movimenti.

“Mm che profumino!” mormora Dom, con l’acquolina in bocca, fissando la porta.
“Bene. Significa che sto facendo bene il mio lavoro!” sorride sfrontato il moro, tornando ai fornelli.
Scuotendo la testa davanti alla cocciutaggine del suo uomo, Dominic si allenta un po’ di più la camicia a fantasia grigia e nera e si spaparanza più comodamente sul divano.


Un’ora e un quarto più tardi, Matt dimostra di essere stato di parola e gli annuncia tutto tronfio che la cena è in tavola, recuperando la giacca e facendo accomodare il compagno al tavolo apparecchiato in sala.

“Sai, Dommeh, è pur sempre vero che io ti devo ancora un San Valentino.” esordisce il moro, tornando in cucina e trascinando il carrello con le prime portate che si rivelano essere un antipasto di crostini ai vari formaggi.”Quindi, perché non recuperarlo il giorno di Pasqua? E, se ci pensi un attimo, Easter associato a Valentine’s day... questo giorno l’ho ribattezzato ‘Easter-ntine’!” gli spiega orgoglioso, accendendo le candele che ha predisposto e abbassando le luci.

“Oh, Matt, ma non dovevi... “ bofonchia Dom, esterrefatto, riempiendo i bicchieri di entrambi con del vino rosso Francese di ottima annata.
“Sì che dovevo! E ora mangia e apprezza i miei sforzi!” insiste Matthew, prendendo un crostino e imboccandolo.
“Io amo i tuoi sforzi. Ho idea che sarà una cenetta indimenticabile!” cerca di rispondere Dom, un po’ a bocca piena, ma Matt lo capisce senza difficoltà.
“Oh sì, piccolo, lo sarà.”

La cena prosegue con un risotto allo champagne, mantecato con parmigiano che Matt s’è fatto rigorosamente importare dall’Italia  e un filetto al pepe verde che manda Dom in visibilio.
“Spero che tu abbia lasciato posto per il dessert. E’ il pezzo forte!” gli annuncia Matthew.
“Vedrò di fare il possibile...” replica Dom, slacciandosi i jeans neri per facilitarsi l’impresa.

Matthew gli mette sul piatto il suddetto dessert, avvolto da un voluminoso, rumoroso e coloratissimo involucro di carta plastificata... come tutte le uova di Pasqua che si rispettino.
Ma quello è un uovo speciale, a forma di cuore, come constata lo stesso Dominic, non appena riesce ad aprirlo.

“Matteh! Ma è bellissimo.”
“Ed è anche buonissimo! Sai l’ho fatto appositamente confezionare da uno dei più bravi Mettiew Cioccolattè “ bofonchia il chitarrista, con aria pomposa.
Maitre Chocolatier, forse?”lo corregge il percussionista, paziente e divertito.

“E io che ho detto?” sbuffa il moro, un po’ scontroso. “Allora, ti decidi ad aprirlo o no? Come ogni uovo, ha la sua sorpresa.” lo sprona, impaziente.
Incuriosito, Dom provvede, armato di un coltello a seghetto, riuscendo ad aprirlo nella metà perfetta, senza spaccarlo.

All’interno trova un altro cuore di cioccolato, più piccolo e qualcosa che lo sconcerta non poco.
“E questo cos’è?” apre il sacchetino di plastica, chiuso ermeticamente, dal quale escono piccole foto ... e sono tutte teste di Matt. “Eeeww, è raccapricciante! Cos’è, eri a corto di idee, Bells? Guarda che bastava anche metterci dentro una mela!”

Matthew scuote la testa, sfoderando il più dolce dei sorrisi.
“E se ti dicessi che quelle sono le teste che ha tagliato Kate, da tutte le nostre foto insieme, come reazione dopo che... l’ho lasciata definitivamente?” gli rivela.
Dominic per poco non si ribalta dalla sedia.

“Tu cosa?! Quando, dove, come?” gli domanda sconvolto e radioso di gioia.
“Nella pausa fra le due date a Coachella, non è stato facile. Abbiamo parlato a lungo e... un po’ lei lo sospettava da tempo, sai? E io sospettavo che lei sospettasse...” gli spiega.

Dom ascolta con un sorriso che gli attraversa metà faccia, prima di rabbuiarsi.
“Ma... Bing? Come farai a...” si preoccupa.
“Ho tante colpe come partner, lo so, ma lei stessa ha ammesso che sono un buon padre e questo non deve cambiare le cose. Non me lo porterà via. Così come Ryder passa anche del tempo con suo padre, io non mi separerò da Bing, lo andrò a trovare più spesso che posso e lui starà con me nelle pause del tour, quando Kate me lo lascerà.” gli confessa, con un’espressione intenerita e un manifesto senso di gratitudine nei confronti della sua ormai ex. “In quello si è dimostrata molto comprensiva... un po’ meno in questo!” ridacchia Matt, prendendo una manciata di ritagli e lasciandoli ricadere sul tavolo a mo’ di cascata.

“Conserverò gelosamente ognuna di queste teste tagliate!” spergiura Dom, riponendole con cura nel sacchettino.
“E quel cuoricino non lo vuoi aprire?” gli sorride Matt, consegnandoglielo.
“Un’altra sorpresa?” sorride il biondo.
“Giudica tu.” ammicca il moro.

Dom apre anche quel cuoricino e al suo interno trova una chiave.
Non come il ciondolo da cui non si separa mai, è una vera chiave, di una porta blindata.

“Per ora c’è solo una porta, di cui quella chiave apre la serratura.” gli spiega il compagno. “Scegli tu in che casa la metteremo: qui a Los Angeles, a Londra, a Nizza, in Spagna, da qualsiasi altra parte negli States… quel che conta è che sarà la nostra casa. Tua e mia.” gli promette.
 
Dominic non riesce a credere a quello che sta sentendo, stringendo quella chiave come se fosse ciò che di più prezioso possiede.
 
“Matthew! Vuoi dire che… ?”
 
“Sì, Dominic. Ora si fa sul serio. Certo, non ti sto dicendo di organizzare una conferenza stampa e rivelarlo al mondo, però basta coperture, basta finti amori, voglio stare solo con chi amo per davvero.”  mormora Matt, accarezzandogli la mano che non tiene la chiave e intrecciando le dita con le sue. “E se nessuno ci scoprirà tanto meglio, ma se si dovesse venir a sapere, beh, nel mondo se ne sentono tanti di artisti che fanno outing.. e non mi sembra che siano mai successe tragedie irreparabili, quindi non...”
 
Dominic  interrompe l’impetuoso fiume di parole del partner, saltandogli addosso, felice come forse non si è mai sentito.
Quel gesto fa sbilanciare entrambi, che finiscono sul morbido tappeto persiano, fra le risate, rimanendo abbracciati stretti.
 
“Oh, Matteh, Easter-ntine sarà sempre la mia festa preferita!” gli sussurra Dom, prima di baciarlo con quanta più passione gli riesce. “Ora però voglio farti un regalo anch’io. Ti comprerò qualcosa di carino nei prossimi giorni, però nel frattempo, se lo ritieni opportuno, possiamo trasferirci in camera mia, puoi legarmi nudo al letto e disporre di me come preferisci.” gli propone languido.
 
“Oh sì, io lo ritengo estremamente opportuno e sai che ti dico? Il cioccolato può aspettare!” sogghigna il moro, in procinto di attuare quanto suggerito dal suo amato.
 
“A proposito, Matthew, io non credo proprio che riusciremo a mangiarlo tutto quel cioccolato. Che ne dici di prenderne la maggior parte, fonderla per bene, portare il pentolino in camera e poi... lasciarti guidare dall’istinto più recondito?” allude il bel batterista, con fare lascivo e sensuale. “E dopo, chissà, può anche darsi che io voglia fare la stessa cosa con te...” aggiunge, con uno sguardo carico di promesse.
 
Al solo bollente pensiero, i pantaloni di Matt si fanno più stretti.
 
“Oh, Dommeh, Easter-tine ormai è anche la mia festa preferita!”
 
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FINE

sì lo so, l’ho messo in Inglese, ma ‘Pasqualentino’ nun se po’ sentì XDD, è atroce!

sì, lo ammetto, Matthew che cucina è un mio kink personale, è troppo akjhjshghjhdhfvdbhjcg
*chiede scusa e continua a fuggire*
 
   
 
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