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Autore: mashtonsconcert    15/02/2014    11 recensioni
"Un urlo.
La voce rotta dal pianto di mio fratello che mi diceva di non chiudere gli occhi.
La sua mano che mi teneva stretto il polso.
JJ.
Io.
E il buio."
((tratto dal 5° capitolo))
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 7

(leggete lo spazio autrice sotto vi prego)





 

Ashton view’s

Il piccolo George, così sembrava, aveva labbra tremanti e lo sguardo vuoto.
Mi si avvicinò sempre tremante e con gli occhi lucidi, sul punto di scoppiare disse parole amare.

«Hai visto cosa l’hai costretta a fare?» ringhiò sottovoce.

Non risposi. Ero completamente fuori di me. Ero confuso. Volevo solamente stare con Eve, indipendentemente da quello che aveva detto quel coglione.
Mi sedetti su una sedia. Mi correggo, l’unica sedia accanto ad Eve. In quel letto bianco sembrava un angelo. Con le lenzuola che le coprivano il busto. I capelli sciolti, mossi lungo il cuscino. I tagli sulle sue braccia sembravano recenti. Lo erano. Era successo da poco.

«Sai quando li ha fatti?» chiesi strofinando le mie lunghe dita sui suoi polsi

«Ieri sera, idiota.» disse scazzato spingendomi lontano dalla sedia.

«Per colpa tua, suppongo. Oramai era sempre colpa tua. Per tutto. Quindi ora ti levi dai coglioni. Vattene da qui. È troppo tardi per riprendertela.» continuò stringendole la mano, intrecciando le sue dita alle magre dita di Eve.

«Tu chi cazzo sei per venire qua e dirmi di andarmene da lei? Non mi conosci. Non sai chi sono, non sai quanto tengo a lei. Non puoi farlo.» sputai esausto da tale situazione.

«So abbastanza. So abbastanza per sapere che l’hai tradita. So quanto è stata male per te. Non voglio che stia male di nuovo, quindi vattene lontano da qui e non importunarla più, sciò.» 

Lui sapeva? Ma sapeva cosa? Lui non sapeva un cazzo di me, non era nessuno per me, non era nessuno per dirmi quello che dovevo fare o no. Io non avevo tradito proprio nessuno, era stato un’equivoco. Uno che non doveva succedere.


«Tu non sai un cazzo di me ragazzino.» la mia voce tuonava nella stanza seguita dai suoni dell’elettrocardiogramma. 

«Ok ragazzi, state tranquilli. Non è il momento di litigare.» si intromise JJ nella discussione. Pur non volendo fui costretto a darli ragione, perché ce l’aveva. Eravamo in un’ospedale e l’ultima cosa che vorresti è pure litigare con qualcuno davanti alla persona che ami in queste condizioni.

Mi sedetti sulla sedia sbuffando stressato chiedendomi chi era quel ragazzo che mi aveva aggredito. Cosa ci faceva qui? Conosceva Eve per caso? Oppure era un’amico di JJ?

La testa mi scoppiava a forza di pensarci, desideravo solo che questa storia finisse al più presto, come credo ogni persona qua dentro. 

«Scusami, è solo che, lei è la mia migliore amica e ..» Finalmente il riccio parlò, la sua voce in quelle ultime parole suonava così fastidiosa. Forse perché ero io a dirle quattro anni fa. 
Forse perché ero io che volevo dirle di nuovo.

Ma no.
Non sarebbe successo, o almeno , non così in fretta. 

Mi sentivo maledettamente in colpa per quello che era successo, mi sentivo come se fosse tutta colpa mia, e in parte lo era. 

Si sentiva intrappolata dalle parole di Luke e Michael, dai miei sguardi freddi e sfuggenti, dalle parole che volevo urlare ma mi morivano in gola. 

Credo che le scuse non sarebbero state sufficienti quella volta, dovevo riconquistare la sua fiducia in qualche modo.

Quale?

Non lo sapevo ancora, mi scervellavo ma non trovavo un piano decente. 

Mi ricordai solo dopo di non aver ancora risposto a quello che doveva essere il migliore amico di Eve ora. 

«Tranquillo, ti capisco.» lo rassicurai con una voce fredda e impassibile, non mi stava già simpatico.

Stava per parlare quando qualcuno bussò alla porta ed entrò subito.

Calum.

Sembrava affannato, probabilmente aveva corso. 
Ne ebbi la conferma quando si piegò sulle ginocchia a riprendere fiato. 

«Ashton ora mi spieghi tutto per-» la sua voce si interruppe quando vide il moro fissarlo con uno sguardo confuso, non stava capendo il perché Calum era qui e chi fosse. «-ehm ciao.» alzò la mano seguito dall’altro. Dopo si presentò cordialmente, lo ammiravo per questo, era sempre gentile e carino con quasi tutti. Così scoprii il nome del riccio, era George. Non sembrava di qui, aveva un’accento inglese e tratti meno marcati di quelli australiani. 

Lo sguardo di Calum diventò cupo non appena si fermò sul corpo dormiente nel lettino. 
La sua bocca si spalancò leggermente insieme agli occhi che si spostarono immediatamente su di me che invece guardavo altrove come per non affrontare la realtà ora, subirmela in faccia subito era come avere un coltello nel petto, non è una bella sensazione.

Mi fece cenno di uscire, quello che fece lui dopo alcuni secondi. 

Lo imitai scusandomi con George dell’interruzione, lui non ci capiva ancora niente. Soffocai una risata a quella scena e poi imitai Calum. 

«Non ci girerò molto attorno, sul serio mi dispiace per Evelyn ma-» in quel momento mi mise le mani sulle spalle come per consolazione, come per prepararmi alle sue prossime parole. «-Luke è qui e vuole vederla.»
                                                                                                                                                          ”I’ve lost my self again and I am nowhere to be found.”
                                                                                                                                                                                                              -breathe me; Sia 


SPAZIO AUTRICE:
Lo so che è corto, lo so che fa schifo, lo so che sono in ritardo ma non mi odiate, vi prego.
Non ho riletto e se ci sono errori di tutti i tipi mi scuso infinitamente.
Sono in ritardo perchè mi scordo sempre durante la settimana di scrivere e inizio agli ultimi giorni quindi devo imparare ad aggiornare prima. 

per sapere se aggiorno:
twitter uno
twitter due


mi diverto un sacco con photoshop, ne ho altre e ad ogni capitolo ne metterò una, sempre se vi piacciono:).

Mi farebbe piacere se recensiste di più almeno so che che la storia vi piace se no non ha senso andare avanti.
 
   
 
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