Capitolo 1-Abbandona l’infanzia, bambino-guerriero.
-Siete pronti a dare la vostra vita per la patria?-
-Sì-
-Siete pronti per uccidere i Terrestri, una volta per tutte?-
-Sì!-         
-Il capo dei ribelli, quel traditore di Kakaroth, è stato ucciso recentemente dal nostro Re, sarà un gioco da ragazzi sottomettere il pianeta, si parte!- Urlò un uomo sui venticinque anni, ad una schiera di uomini: non erano armati, non avevano pistole, né mitraglie, né carri armati, loro combattevano con la sola forza bruta.
Loro facevano parte del popolo di guerrieri più forti dell’Universo conosciuto, Saiyan: questo era il loro nome.
Erano in guerra da cinque anni con i Terrestri, la causa della disputa era il tradimento di uno di loro: odiava i modi di fare del suo popolo, non erano umanamente concepibili per lui che era cresciuto sulla Terra. Era riuscito a convincere alcuni Saiyan ad aiutarlo per far cambiare il comportamento del suo popolo: per cinque anni combatté al fianco dei Terrestri, ma fu ucciso dal Re Vegeta.
Quest’ultimo, una volta sconfitto l’acerrimo rivale, rapì suo figlio e una donna, che non ebbe ripensamenti a sfruttare come schiava: era l’unica che gli piaceva, molto bella e diversa dalle altre donne di quel misero pianeta, capelli turchini e occhi celesti, stesso colore del limpido cielo.
Il bambino che rapì aveva più o meno cinque anni, con i capelli e gli occhi neri come la pece; neanche Vegeta sapeva spiegarsi il motivo del rapimento di quel moccioso: per tutto il viaggio non fece altro che piangere, ma il Re intuiva che quel bambino, nonostante fosse un mezzo sangue, avesse una forza straordinaria. Quando vide il padre morire, davanti ai suoi occhi, si infuriò così tanto da superare, per soli dieci secondi, il livello del Re dei Saiyan. Per questo Vegeta decise di prenderlo e farlo divenire come suo figlio: sarebbe stato il suo erede, un abile guerriero ma, soprattutto, sarebbe stato il futuro Re del pianeta. Il Saiyan sorrise compiaciuto mentre la navicella portava i tre sul pianeta d'origine dei saiyan:Vegeta-sei; Il corvino decise di non cambiare il nome del bambino, Gohan: questo era il nome terrestre del mezzo Saiyan. Mentre un gruppo dei temibili guerrieri si avviava verso la Terra, Vegeta si dirigeva con suo figlio ad una delle tante palestre del palazzo reale.
-Buongiorno sire, a cosa devo la sua visita?- Chiese uno degli allenatori al Re.
-Mio figlio ha raggiunto l’età giusta per iniziare il suo allenamento, voglio quello più duro!- Ordinò Vegeta spingendo il bambino verso l’allenatore, quest’ultimo annuì, s’inchinò al Re e ritornò dentro la palestra. Gohan, un po’ incerto, entrò anche lui dentro la stanza: tutti sapevano che non era un Saiyan puro, era un mezzo-sangue un po' fifone, non gli piaceva combattere, fino a quel momento. Molti pettegolezzi giravano su questo argomento, Vegeta lo sapeva, ma non se ne curava, perché presto sarebbero cessati, con il cambiamento radicale del suo figlioccio,
Sarebbero cessati i giorni felici dell'infanzia ed iniziati quelli del tremendo guerriero dell'ombra.








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Angolo autrice:
Salve a tutti.
Ok ok, lo so. In teoria (ma non in pratica ovvio) dovrei aggiornare tutte le altre storie. Ma sapete come sono fatta no? No, ok ve lo spiego io.
Io ho la mente un pò bacata, poi grazie a Giulia Pierucci sono riuscita, per vostra sfortuna, a scrivere una nuova storia. In questo caso una raccolta.
La mia prima raccolta...sono emozionata *^* ok no.
E, per la "felicità" di sky dream, ho messo la nota OOC perché Gohan qui sarà cattivello. Muahahahahahaha ok basta, sto sclerando.
Comunque sia, lo splenido banner che vedete sopra la pagina (sperando che si vede) è fatto da Giulia Pierucci, che mi ha aiutata a creare la fic. Non so cosa farei senza di te.
Quindi diciamo che è dedicata a lei.
Bene, credo di aver detto tutto. Spero che non faccia così pena.
A presto
Niky Son