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Autore: Jade Tisdale    15/02/2014    1 recensioni
Una terrestre che non è riuscita a sottrarsi al destino che il Dottor Gelo aveva previsto per lei.
Un androide che si è fatta assorbire da Cell e che da quel giorno ha iniziato a sognarlo.
Una moglie che non riesce a dimostrare il proprio affetto verso il marito.
Una madre che si chiede se sua figlia potrà avere una vita serena.
Un cyborg che sta cercando di progettare un futuro da umana.
Ma C18 che cos'è davvero?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 18, Altri, Crilin, Marron | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La ragazza dagli occhi color ghiaccio.

 

 

 

 

 

1. Ricordi

 

 

Sentivo il mio cuore battere ad un ritmo irregolare. Forse sono morta pensai. O forse sto semplicemente impazzendo. 
Non poteva essere il mio cuore quello. Era da tempo che non batteva così. Era da tempo che non provavo più emozioni simili. 
Paura, terrore, spavento, ma al tempo stesso gratitudine e protezione. Da quando in qua io provavo gratitudine verso qualcuno? E poi, com'era possibile che qualcuno mi stesse proteggendo? E da chi poi?
Mi sembrava come di essere chiusa in una sorta di buco nero. Di sicuro stavo dormendo o avevo perso i sensi. Eppure quelle emozioni erano lì e non se ne volevano andare.
In quel momento, qualcosa di strano accadde. Il buco nero iniziò schiarirsi, fino a far comparire una strana luce bianca davanti a me.
Sto morendo, ne sono sicura.
Dopo pochi secondi però, mi resi conto di essere davvero caduta nel sonno. Non stavo morendo, stavo semplicemente sognando.
Capii subito chi stavo sognando. Una delle persone che avevo odiato con tutte le mie forze. Il Dottor Gelo. Che ci faceva quel verme dentro ai miei sogni?
Socchiusi leggermente gli occhi per evitare che la luce mi accecasse. 
Il Dottor Gelo si trovava nel suo vecchio laboratorio, vicino a due lettini. Ricordavo perfettamente quel giorno. Era quando quel lurido verme aveva rapito me e mio fratello. 
Per me era strano rivedere un pezzo della mia vita prima di diventare cyborg. Gelo aveva fatto in modo che io e C17 dimenticassimo tutto, dalla prima all'ultima informazione. Non ricordavamo assolutamente niente, né i nostri nomi, né chi fossero i nostri genitori. Il vuoto più totale.
Tutto ciò che ricordavamo era che eravamo stati trasformati attorno ai diciott'anni e qualche spezzone del nostro ultimo giorno da umani, ma niente di più. Quel pazzo aveva proprio fatto pulizia totale.
I miei pensieri furono distratti da un urlo. Intravidi la me umana svegliarsi di colpo e ritrovarsi legata sul lettino. Riuscivo a leggere negli occhi miei e di mio fratello tanta paura e disperazione. Eppure, quel mostro non ci aveva dato alcuna pietà.
Eravamo le sue cavie da laboratorio. Ci aveva usati con un unico obiettivo che non era stato raggiunto. Uccidere Goku.
La vista iniziò ad offuscarsi, fino a farmi ritornare in quello strano spazio nero. Dopo qualche minuto, si formò di nuovo quella accecante luce bianca, ma non vidi nessuno. Sentii solo una voce, una voce che riuscì a farmi rabbrividire, cosa che non era molto facile.
«Colpo del sole!»
Sentii gli occhi bruciarmi come quel giorno, o forse di più. Cercai inutilmente di reagire, ma la luce era troppo forte.
A differenza della prima volta, ero sola. Né C16, Vegeta, suo figlio o il piccoletto erano presenti. 
Ero sola. Completamente sola. C'eravamo solamente io e quel mostro di nome Cell. 
Riuscii ad aprire gli occhi e lo vidi avanzare verso di me. Le gambe iniziarono a tremarmi ad un ritmo incontrollabile, superando la velocità dei battiti del mio cuore.
Possibile che quell'essere mi facesse così paura? Possibile che avesse lasciato un segno indelebile nella mia vita?
In quel momento non riuscivo a trovare una risposta. Vederlo venire verso di me mi stava facendo venire le lacrime agli occhi.
Fu questione di pochi attimi affinché Cell scomparisse nel nulla. Tirai un sospiro di sollievo e mi accasciai a terra.
«C18, stai bene?»
Alzai lo sguardo verso l'alto e lo vidi. Era basso, pelato e con la tuta arancione. Proprio come me lo ricordavo.
Perchè lo stavo sognando? Domanda stupida considerando il fatto che avevo appena visto l'uomo che disprezzavo di più e quello che mi faceva più paura.
Ma lui che cosa c'entrava con loro? Era cattivo? No, mi pareva troppo ingenuo.
E allora, quale altra spiegazione ci poteva essere?

 

Quando aprii gli occhi, tirai un altro sospiro di sollievo. 
«Ehi, come ti senti?»
Voltai la testa lentamente e per poco non mi venne un colpo. Mi alzai di scatto, incredula di chi avevo davanti.
Gli occhi dei pochi presenti erano puntati su di me. Ed io odiavo quando qualcuno mi guardava.
«Calma, ci troviamo al Palazzo del Supremo. Il figlio di Goku, Gohan, ha sconfitto Cell. Perciò puoi stare tranquilla, lui è solo un brutto ricordo.»
Stranamente, mi fidai. Sentivo di essere al sicuro lì con loro.
Spostai lo sguardo verso il ragazzino alle sue spalle. Com'era possibile che un bambino così piccolo fosse riuscito a battere quel mostro?
Un essere dalla pelle verde fece un passo avanti. 
«Sappi che se sei qui è solo grazie a Crilin. Da quando Cell ti ha sputata fuori è sempre rimasto al tuo fianco.»
Il nanerottolo arrossì.
Crilin.
Allora era quello il suo nome.
«Adesso è chiaro! Crilin ha salvato C18 perchè le piace!» esclamò il figlio di Goku.
In men che non si dica gli arrivò una botta in testa da parte del pelato.
Era strano da pensare. Un umano che si innamorava di me. No. Quel ragazzino aveva ancora la testa per aria a causa dello scontro. Era l'unica spiegazione plausibile.
Non riuscivo a credere che Crilin fosse innamorato di me, ma decisi comunque di stare al loro gioco per poter tagliare la corda.
«Mi dispiace deluderti, ma ti sbagli di grosso se credi di aver fatto colpo con me. E non pensare minimamente che ti salterò al collo per ringraziarti. Perciò addio!»
Con un balzo aggraziato presi a volare verso il basso.
Forse in fondo un po' mi dispiaceva per lui, ma il mio orgoglio mi impediva di ringraziare qualcuno.
Dopo pochi secondi, il cielo si oscurò. Mi ci volle poco per capire che la fonte di tale cambiamento proveniva dal Palazzo.
Decisi di tornare da quei terrestri per capire cosa stava succedendo.
Mi nascosi dietro ad una lastra ad origliare e ciò che sentii uscire dalla bocca del piccoletto mi lasciò perplessa.
«Drago Shenron, ti è possibile trasformare completamente i cyborg C17 e C18 in esseri umani?»
Il drago, con la sua voce roca, iniziò a parlare.
«Mi dispiace, ma questa è una richiesta che va oltre i miei limiti. Esprimete un altro desiderio.»
Nel volto del piccoletto si formò un'espressione triste. Perchè stava facendo tutto quello per me? Cos'avevo fatto io per meritarmelo?
E poi, era impossibile far tornare me e mio fratello umani. Ci sarebbe voluto un miracolo affinché accadesse.
«Ascolta Shenron! Puoi almeno rimuovere il dispositivo di autodistruzione contenuto nei loro corpi?»
Una gocciolina di sudore, causa di tutta l'agitazione che mi ero sentita addosso fino a quel momento, mi attraversò lentamente la tempia sinistra.
«Questo posso farlo.» disse infine il drago verde, prima di scomparire completamente.
In tutta onestà, io non mi sentivo affatto diversa.
«Scusa Crilin, ma avrei una domanda da farti. Perchè hai espresso questo desiderio?» chiese il sayan coi capelli viola.
«Beh, è semplice, mi dispiaceva per loro. Non dev'essere bello avere una bomba dentro al proprio corpo.»
Per un attimo, provai gratitudine verso quel terrestre. Mi sembrava così strano da credere, eppure, era come se riuscisse a capirmi.
«Come mai hai voluto rimuovere anche quella di C17?» chiese un altro terrestre con tre occhi.
«Ehm, ecco, io credo che con C17 lei sia più felice. Perciò, io, l'ho fatto.»
A quel punto, la mia ira scoppiò. Non so cosa mi portò a compiere quel gesto, visto che di quell'umano a me non importava un fico secco. Eppure, lo feci. Mi giustificai. Cosa che non ero sicura di aver mai fatto nella mia vita.
«La vuoi smettere?» urlai uscendo allo scoperto. 
Il nano mi guardò stupito. «Che c'è, C18?» chiese ingenuamente.
«Sciocco! Non hai capito che C17 è mio fratello gemello?»
«Dici sul serio?»
Riuscii a leggere nei suoi occhi del sentimento, qualcosa misto a gioia e speranza.
Ma non ne ero molto sicura.
«Questo però non cambia niente tra noi! Non ti ho chiesto io di esprimere questo desiderio, quindi non ti devo niente! Hai capito testone?»
Mi voltai, pronta a volare via.
Mi chiedevo perchè lo stavo facendo. Perchè lo aggredivo così senza alcuna ragione? Perchè me ne stavo andando se lì con loro mi trovavo bene?
Fu in quel momento che capii. Non era lì con loro che stavo bene. Non con loro. Con lui. 
Era lui che mi aveva fatto provare protezione e gratitudine.
Che mi stessi innamorando di lui?
Scacciai subito quel pensiero dalla testa. Non poteva essere vero.
Mi voltai nuovamente e lo guardai negli occhi. Quegli occhi scuri che fino a qualche istante prima mi erano sembrati ricchi di felicità, mi parevano mutati in tristi e affranti.
In fondo, anche se mi nuoce molto ammetterlo, un po' mi dispiaceva per lui.
«Ciao, ci vediamo.» fu tutto ciò che riuscii a dire prima di scomparire di nuovo.
Grazie Crilin pensai mentre scendevo verso la terraferma. Non dimenticherò mai ciò che hai fatto per me. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buonasera! Comincio col dirvi che l'idea di creare questa storia mi è venuta così per caso.
Mi sono semplicemente posta la domanda “Se dovessi racchiudere la storia tra Crilin e C18 in una fanfiction come lo farei?”
E partendo da quella domanda ho iniziato a scrivere. 
C18 è il mio personaggio preferito in assoluto, ma non avendo mai scritto delle storie con lei come personaggio non ho idea di come appaia ai vostri occhi.
Spero vivamente che sia IC, ma ripeto, è la prima volta che la inserisco in una fanfiction quindi non è facile per me.
Innanzitutto vi do un avvertimento. Siccome io sono una persona furba - ovviamente lo dico nel senso ironico - oltre a questa qui sono in corso altre tre mie fanfiction. Credetemi, basta davvero poco per darmi l'ispirazione, come quella stupida domanda che ho scritto sopra e quando mi viene non mi ferma più nessuno: o scrivo, o scrivo!
Quindi farò di sicuro il mio meglio per aggiornare al più presto, ma ciò non significa che seguo uno schema ben preciso, anzi, scrivo i capitoli delle mie fanfiction in base all'ispirazione, non lo faccio tanto per fare. Perciò potrebbe anche darsi che, se non aggiorno, non sia solo a causa del mio scarso tempo, ma anche dell'immaginazione che ho sul momento.
In quanto allo stile di scrittura, ho deciso di sperimentarne uno nuovo. Ho letto tante, tantissime fanfiction in cui il titolo è a destra e i caratteri del testo sono piccoli, così ho deciso di provare anch'io. Adesso vi chiedo, cortesemente, di non iniziare a dirmi che ho copiato lo stile di scrittura di qualcuno. Ce ne sono molti di autori che scrivono così e ciò vorrebbe dire che siamo tutti dei copioni!
Ripeto, spero di non aver sfiorato l'OOC con C18.
Ovviamente ci una parte del capitolo vi ricorderà l'episodio in cui Crilin ha ‘liberato’ C18 del suo congegno di autodistruzione. In effetti, in questa storia io voglio solamente approfondire la loro storia d'amore, perciò in alcune parti prenderò spunto dall'anime e dai dialoghi.
Spero di non avervi annoiata con questa brevissima spiegazione. Tra un po' è più lunga la spiegazione del capitolo ma va beh, dettagli.
Fatemi sapere cosa ne pensate lasciandomi una recensione! 

   
 
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