Alla fine, sta per succedere davvero. Pianificarlo era stato infinitamente più facile, subirlo… Beh, a quel punto spera solo che finisca in fretta.
I secondi sembrano non trascorrere mai. Gli scivolano addosso come gocce di mercurio, pesanti, amari, velenosi. Il suo cuore li scandisce, accelerando a tratti – sono i suoi ultimi battiti, la sua mente lo sa bene, ma forse il suo corpo non l’ha ancora accettato. L’istinto di sopravvivenza si farà sentire, alla fine?
Ignora i Carrow, ignora Greyback, ignora Draco e si concentra su Severus, solo su Severus. Povero ragazzo. Avrebbe dovuto salvarlo quando poteva, raccoglierlo quando c’era ancora tempo – ma adesso il tempo è finito, non basta più nemmeno per un gesto, una parola.
Una richiesta di perdono.
I secondi gli cadono addosso e Silente si chiede perché ci voglia tanto. Ogni istante è un inferno, un’agonia superiore a quella che temeva di affrontare. Si è scelto quella morte proprio per fare in fretta – perché allora non finisce tutto lì, subito? Non ha mai avuto tutto quel tempo in vita sua, ciascun momento gli era sfuggito tra le dita mentre lui aveva così tante cose da fare, così tante esistenze di cui prendersi cura, così tanto lavoro…
- Severus, ti prego. - Non riesce a trattenersi. Una parte di lui non ce la fa più, vuole che tutto finisca. Ha fatto ciò che poteva, ha accumulato sbagli su sbagli e vittorie su vittorie, ora il suo tempo è scaduto e vuole andare avanti, lasciarsi andare. Non pensare più.
I secondi scorrono lentissimi quando, finalmente, Severus accenna a muovere le labbra. E negli ultimi, infiniti istanti, una morsa stringe il cuore di Albus.
“Sono solo. Ho vissuto così tanti anni, ho amato così tanto… e muoio solo.”
E mentre Severus agita la bacchetta, Albus ricorda di non essere affatto solo. C’è Harry, a pochi passi da lui. Harry invisibile e paralizzato, Harry che lo vede impotente e alla mercé dei suoi nemici, Harry che ormai è un uomo e affronterà ciò che lo aspetta – Albus sa che ce la farà, si fida di lui come di Severus, come di se stesso.
Harry che è tutto ciò per cui, ora lo sa, Albus è vissuto. Soltanto per questo, eterno momento in cui gli passa il testimone.
Vorrebbe voltarsi verso di lui, ammiccare come a dirgli “Sono felice che tu sia qui con me. Qui, alla fine di ogni cosa”, ma ora il tempo è davvero finito. L’eco di due parole, poi tutto si fa luce.











(Ho un serissimo blocco dello scrittore e ogni frase è un parto, sto preparando un esamone, la fantasia è morta ed è PER QUESTO che ho deciso di pubblicare questa flash, scritta ieri sera su prompt gentilmente concesso da MedusaNoir. Il prompt in questione è costituito dalla frase "Sono felice che tu sia qui con me. Qui, alla fine di ogni cosa", che è tratta da Il Signore degli Anelli e non mi appartiene, maledizione. Se avete qualcosa da dire commentate, se ritenete di criticare criticate, se volete leggere e basta leggete senza problemi. Grazie di essere arrivati fin qui, davvero.)