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Autore: The_Viking    16/02/2014    1 recensioni
«Mi creda, per il dovere c'è sempre tempo, ma per i sogni no».
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Richard Clayton, gradualmente, si dimenticò del proprio amore per i sogni. Non fraintendiamoci: continuava a sognare, naturalmente, notte dopo notte, ma quelle immagini che gli sfilavano davanti agli occhi della mente divenivano via via più pallide e sbiadite. Era come se, nella sua vita ordinaria d'uomo ordinario, perfino quel lato della mente, in altre circostanze il più libero da vincoli, si fosse adeguato alla monotonia di tutto il resto, facendone nulla di più che un dettaglio superfluo. Sognava e dimenticava subito cosa avesse vissuto nel sonno: il mattino, del resto, i primi pensieri che si accendevano nella sua testa riguardavano il dovere, il dovere ed ancora il dovere.
Le giornate, per un tranquillo impiegato da sportello com'era lui, parevano tutte straordinariamente uguali tra loro; il massimo della variabilità era rappresentato dalle domande stupide che gli venivano di tanto in tanto rivolte da coloro che arrivavano allo sportello per chiarire un dubbio o per sbrigare una pratica. Alle volte gliene facevano di tanto sciocche che solo il suo ferreo autocontrollo poteva evitargli di scoppiare in fragorose risate - o in pianti isterici, essendo costretto a dare delle risposte a tutte le domande postegli. Si consolava così, in fondo, si diceva che il suo lavoro non era poi così noioso e che, non comportando ciò altrettanti contatti umani, sarebbe probabilmente stato peggio dover archiviare faldoni in qualche polveroso ufficio; eppure non sempre questo gli era sufficiente. Alle volte, la percezione di un discreto grado di insoddisfazione di fondo si conquistava uno spazio tra i suoi pensieri, lo turbava e lo spingeva ad immergersi ancora più profondamente nel lavoro, pur di non lasciare spazi liberi per tali percezioni.

C'era un'anziana, tale Ms. Rodgers, che giungeva molto spesso in ufficio. Considerate le ridottissime dimensioni del luogo in cui viveva, Richard doveva sbrigare da solo numerose faccende, dalla previdenza alle poste all'anagrafe; la Rodgers arrivava ora per un motivo, ora per un altro, alle volte addirittura chiedendo informazioni sulle stesse cose, dato che soffriva con tutta probabilità di demenza senile; Richard, cortesemente, rispondeva sempre, anche perché, ne era certo, quella donna era una brava persona. Quasi sempre le pratiche riguardavano il figlio della signora, un camionista che abitava in paese e che, dovendo continuamente guidare da un capo all'altro degli Stati Uniti, era quasi sempre fuori casa. Ogni volta che attendeva che Richard le compilasse un modulo, Ms. Rodgers raccontava all'impiegato quanto volesse bene al figlio, talvolta anche narrando episodi della sua infanzia; le prime volte Richard era un poco imbarazzato, ma col tempo trovò divertenti quei racconti, se non altro per la tenerezza con cui la signora ne parlava.
La malattia di Ms. Rodgers, intanto, sembrava peggiorare sempre di più. In un'occasione giunse per ben tre volte nello stesso giorno allo sportello, chiedendo sempre la stessa cosa; Richard le diede sempre la stessa risposta, ma ogni volta i suoi occhi tradivano una preoccupazione sempre crescente. Per un mese la signora non tornò più e Richard temette che fosse mancata; andò allora a chiedere informazioni in paese, ma nessuno sembrava sapere alcunché.
Ms. Rodgers abitava in una casa piuttosto isolata in mezzo ad un piccolo bosco in quello splendido angolo di Colorado; ogni giorno, per almeno sessant'anni, aveva percorso il sentiero che collegava casa propria al paese per sbrigare commissioni. Le piaceva chiacchierare del più e del meno, ma manteneva una sorta di infinita gelosia per la casa nel bosco: essa era il suo spazio, la sua vita e, con tutta probabilità, il luogo in cui avrebbe ceduto al richiamo della morte. Non permetteva che nessuno vi entrasse, a meno che ciò non fosse stato un suo desiderio manifesto, e nessuno si azzardava a presentarsi alla sua porta se non per valide ragioni.
Un mattino, arrivando in ufficio, Richard notò una busta infilata sotto la porta. Lesse il nome del destinatario, immaginando che fosse caduta involontariamente a qualche cliente, ma con grandissima sorpresa vide scritto il proprio nome. Era da moltissimo che nessuno gli scriveva - a parte, naturalmente, la compagnia del gas e tutti coloro cui doveva dei soldi, non mancavano mai! -, quella busta poi aveva tutta l'impressione di contenere una lettera scritta a mano, come si usava una volta. La aprì.

Caro Richard Clayton,
sono Ms. Rodgers, si ricorda di me? Sì, d'accordo, ha ragione, lei avrebbe più motivo di me di porre una domanda del genere; si sarà certamente reso conto delle mie condizioni. La mia malattia peggiora sempre più, ormai nemmeno io so fino a che punto arriverà; cosa ancora peggiore, sono sola ad affrontare questo dramma. Mio figlio, come le ho detto spesso, non c'è mai, è sempre fuori per lavoro; vorrebbe che io stessi in una casa di riposo, insieme agli altri vecchi nelle mie condizioni, ma io non voglio. Io ho già una casa, quella in cui ho vissuto per tutta la vita; ora sono troppo vecchia e stanca per cambiare. Vorrei potermene andare serenamente nel luogo che ho arredato e pulito ed amato per così tanto tempo; vorrei potermene andare nel luogo in cui, fino al suo ultimo respiro, ho vissuto col mio amato marito e in cui ho cresciuto mio figlio fin da quando era più piccolo dell'orsetto di pezza che gli cucii personalmente. Tutto ciò che è successo nella mia vita è successo qui, tra le mura da cui sto scrivendo adesso queste parole, ed io non posso pensare di trasferirmi, proprio no.
Nonostante questo, ho sempre avuto un sogno. Conosce il Monte Gunnison? Non si trova troppo lontano da qui, in ogni caso è una montagna alta più di 12.000 piedi; mio padre aveva la passione per l'escursionismo e vi salì più volte. Me ne parlava sempre con il sorriso; mi diceva che un giorno mi ci avrebbe portata ed io ero felicissima, ma non fece mai in tempo. Se ne andò quando io ero ancora molto giovane e, con tutte le faccende che avevo da sbrigare, non ebbi mai più l'opportunità di salire lassù. Io ormai sono vecchia e ho anche la brutta sensazione che questo breve intervallo di lucidità che sto usando per scrivere stia per finire; vedrò di terminare in fretta. Lei mi sembra davvero un bravo ragazzo ma, nonostante la mia demenza, non creda che non abbia capito la sua insoddisfazione! Richard, perché una persona cara come lei si nega il diritto di sognare? Perché si condanna a passare tutte le sue giornate ad uno sportello, quando potrebbe farsi dare il cambio e vedere persone e posti nuovi? Mi creda, per il dovere c'è sempre tempo, ma per i sogni no. Io ho perso per sempre l'opportunità di esaudire il mio desiderio, ma lei non perda il suo Monte Gunnison. Io ora sono costretta ad essere accudita da un'infermiera che non vede l'ora di tornarsene a casa dopo il turno; è solo questione di tempo prima che io passi a miglior vita, ormai quasi non vedo l'ora. Trascorro una non-vita: il mio tempo è già passato. Lei, però, è ancora giovane: ne approfitti, colga le opportunità... sogni!
Con affetto, Ms. Rodgers


Quelle parole sconvolsero il quieto Richard. Tutte le contraddizioni e i dubbi che, fino a quel momento, egli aveva represso e bloccato fluirono in maniera turbolenta, liberando tutta l'energia che, fino a quel momento, era rimasta sopita in qualche buio angolo del suo cuore. Gli era sempre sembrato tutto così ripetitivo, costante, prevedibile... ma ora quella lettera lo inchiodava alla realtà. Niente e nessuno è eterno, men che meno le occasioni. Un giorno non avrebbe più potuto fare ciò che oggi poteva prendersi la libertà di procrastinare. Era una verità tanto semplice quanto spiazzante.

Alcuni giorni dopo, in paese arrivò il triste annuncio della scomparsa di Ms. Rodgers. Richard se lo aspettava, ma nonostante ciò non potè trattenere le lacrime: si era davvero affezionato a quella donna fragile e malata. Quella lettera, poi, aveva segnato una svolta nella sua vita; se Ms. Rodgers non fosse mai venuta allo sportello, forse tutto sarebbe andato diversamente.
Il giorno seguente, l'ex impiegato Richard Clayton lasciò l'attività a due bravi uomini del paese; andò a casa propria a raccogliere acqua, cibo, uno zaino ed alcuni altri oggetti e si mise in cammino. I colori dell'alba tingevano gli alberi di sfumature meravigliose: era l'inizio di un nuovo giorno. Richard sorrise, mentre una lacrima gli solcava il volto ed il Monte Gunnison appariva ai suoi occhi.

   
 
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