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Autore: Colli58    16/02/2014    9 recensioni
Rick sorrise e si voltò a guardare Kate. Abbassò il capo con occhi divertiti e le sussurrò all’orecchio: “Mostragli distintivo e manette, poi vediamo se sono ancora interessati.”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Achab Story'
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Per tutta la settimana passata in vacanza al mare, le serate erano state tutte piuttosto briose. La vita modana estiva era stata vivace negli Hemptons, per la gioia dei gestori dei locali. Lei e Castle ne erano stati partecipi fin dal primo giorno del loro arrivo.
Castle aveva fatto di tutto per far sì che lei si lasciasse alle spalle il lavoro e il brutto caso su cui avevano lavorato prima di partire.
Non poteva che esserne felice. Suo marito le stava facendo vivere una nuova luna di miele, con coccole e piccoli vizi durante il giorno, nonchè una vivace e divertente vita mondana di notte.
Nonostante le sue iniziali rimostranze, aveva dovuto ammettere a sé stessa che tutto era stato magnifico: di giorno si rilassava in piscina, con Rick che le spalmava la crema solare, le faceva massaggi e le prestava ogni attenzione possibile, così come in camera da letto. E doveva anche ammettere che le ore che vi passavano insieme non erano mai diminuite, ne avevano perso la loro speciale complicità. In un anno e mezzo dal loro matrimonio la vita di coppia stava andando a gonfie vele. Castle si stava dimostrando un marito splendido e nonostante le sue piccole manie, niente le avrebbe fatto cambiare idea.
Le serate iniziavano alle undici, i locali del lungomare si popolavano di Vip e di varia umanità spiaggiata in quel luogo alla ricerca di una effimera popolarità o di occasioni di divertimento.
Quella sera Rick l’aveva portata a cena e poi a ballare e lei si sentiva particolarmente bene in quel vestito scollato che le lasciava la schiena nuda. Quando era comparsa di fronte a lui si era ammutolito. Lo faceva spesso quando qualcosa in lei lo turbava. Adorava trovare modi per sorprenderlo ed eccitarlo allo stesso tempo. Non che lui non avesse lo stesso potere su di lei. Il vestito che aveva addosso lo rendeva estremante affascinante quasi quanto vederlo in costume farsi una doccia dopo una nuotata in mare. Aveva quel fisico imponente, quel torace largo e le gambe forti nonostante praticasse poco sport, che lo rendevano sempre irresistibile ai suoi occhi. Lei se ne stava seduta a chiacchierare con alcuni amici di Rick e altri individui che aveva conosciuto in quei giorni. Tra di loro una coppia di Los Angeles che avevano spesso incontrato nelle loro uscite serali.
Una coppia molto carina a vedersi, erano divertenti ed erano stati una discreta compagnia. Lui biondo, un po' algido ma dai modo di fare un po' vezzosi. Forse troppo per i suoi gusti.
Lei, Hellen, bionda e procace aveva più volte insistito per ballare con Rick, così lui l’aveva accontentata. Lo osservava quindi muoversi in pista mentre lei stava seduta a sorseggiare il suo drink.
Per le serate che avevano passato insieme sia Brent che Hellen sembravano a proprio agio a flirtare con entrambi, come se il piccolo dettaglio che lei e Rick erano sposati per loro non contasse molto.
Ma ci avevano riso su. Posò il suo drink osservando Brent seduto davanti a lei sporgersi in avanti e chiederle qualcosa nel frastuono generale che lei non udì.
“Vuoi ballare?” Ripeté a più alta voce e lei annuì.
Si alzò e lui cercò di prenderle la mano per guidarla in pista, cosa che lei non gli permise, ma si mosse davanti a lui con passo lento e felino, incontrando gli occhi attenti di Rick che la cercava dalla pista da ballo.
Arrivata a pochi passi da lui si voltò e diede il via alle danze, il pezzo in onda non era affatto male.
Ballò per alcuni minuti e si accorse dell’interesse di Brent per le proprie movenze. Doveva essere piuttosto preso, tanto da non staccare gli occhi alla sua scollatura.
Kate rise alzando la testa e poi si rigirò ballando e di nuovo si scontrò con gli occhi di Rick, che stava ignorando la sua compagna di danze. Si sorrisero e lei gli regalò un occhiolino malizioso.
Lui assunse quello sguardo un po’ sciocco e un po’ divertito da macho e le mandò un bacio accennato giusto con le labbra.
Ballarono per qualche decina di minuti e poi le coppie si concessero una pausa ed un nuovo drink.
Rick si era indirizzato verso il bar mentre Kate chiacchierando con Hellen era andata a sedersi al loro tavolo. Brent aveva dato una mano a Rick con le bevande. Forse avevano tutti bevuto un po’ troppo, ma ballare metteva sete, non poteva negarlo.
Sorrise a Rick quando tornò allungandole il suo “Bacio alla ciliegia”. Brent si era accomodato accanto a lei ma lei si scostò per far sedere suo marito. Il loro fianchi si toccarono e Rick si voltò appoggiando la testa alla sua dandole un bacio tra i capelli.
Brent sorrise a Hellen ed insieme si rilassarono osservando i coniugi Castle con uno sguardo divertito.
“Siete molto affiatati” disse ad un certo punto Hellen. Castle annuì sorridendo.
Kate sorseggiò il suo drink e poi fece altrettanto mentre il suo uomo si dilungava in chiacchiere frivole sull’essere una coppia piuttosto vivace e unica nel suo genere.
Lei osservò Brent ascoltare con attenzione e porgerle occhiate interessate che le fecero sorgere dei dubbi. Attese pazientemente, volendo capire le sue reali intenzioni, anche se il sospetto era nato in lei molto prima.
Erano molto interessati al loro menage, troppo interessati alla loro vita di coppia nonostante le evidenti diversità e Kate si chiese dove volessero arrivare. Erano giornalisti in cerca di scoop o cercavano altro?
La mezz’ora successiva fu ricca di battutine e allusioni, Rick dal canto suo si era sbizzarrito a trovare termini improbabili e similitudini di ogni tipo per descrivere le loro interazioni familiari, Kate si divertì a dargli man forte osservando le espressioni interessate dei loro interlocutori. Nonostante le buffonate, Rick si era limitato al quotidiano. Quando le domande sull’intesa di coppia arrivarono ad essere un po’ troppo private, Lei si limitò ad alzare le mani e indicare che non avrebbe aperto bocca, Rick rise e strinse gli occhi.
“Non parlerò di questo… Ma posso dirvi che sono incredibilmente fortunato.” Disse voltandosi verso di lei e guardandola. Saranno stati i drink ma negli occhi di Rick era vivida l’eccitazione. Lei gli diede un colpo con la spalla e lui la prese per i fianchi tirandosela contro come faceva spesso.
Risero mentre lei accarezzava il suo viso e gli mordicchiava il labbro. Non ci poteva credere, lo aveva fatto davanti a tutti in un locale pubblico. Decretò di aver bevuto troppo.
Brent scambiò un’occhiata divertita con Hellen e si schiarì la voce.
“Sapete noi siamo una coppia molto… aperta e ci piace provare qualcosa di nuovo di tanto in tanto.” Disse scandendo le parole a bassa voce.
Kate sorrise, percependo un velo di fastidio nascerle in corpo. Fece buon viso a cattivo gioco e continuò a sorridere scuotendo il capo. Rick si fece serio e si appoggiò allo schienale del divanetto guardando l’uomo di fronte a lui con apparente nuovo interesse.
“Stai proponendo... una cosa a quattro?” Disse con una serietà eccessiva tanto che Kate lo osservò con curiosità cercando di nascondere il suo lieve disappunto, ma sentì stringere anche di più la mano che lui teneva saldamente al suo fianco.
“Potrebbe essere divertente…” Aggiunse Hallen muovendosi sensualmente e accavallando le gambe in una mossa deliberatamente provocatoria.
Rick sorrise e si voltò a guardare Kate. Abbassò il capo con occhi divertiti e le sussurrò all’orecchio: “Mostragli distintivo e manette, poi vediamo se sono ancora interessati.”
Kate scoppiò a ridere e si appoggiò a lui che le morse gentilmente una spalla.
La coppia stette in silenzio per qualche minuto, non capendo l’indiretto dialogo tra Castle e Kate, fino a che Kate stessa si sporse in avanti e guardò Brent con un sorriso languido.
“La vostra proposta è allettante… non lo posso negare…” Disse mordendosi le labbra. “Ma sai, solo Rick riesce…” aggiunse con una mossa della testa sottolineando qualcosa di ovvio. “Lui è enorme…” commentò quindi sorridendo e fingendo imbarazzo.
Brent deglutì e Hellen guardò Rick con voracità.
Kate pensò che il gioco fosse durato anche troppo. Hellen era anche simpatica, ma quello sguardo famelico su Rick era troppo. Lui si alzò sorridendo, si sistemò la giacca e allungò una mano a Kate.
“Balliamo tesoro?” Lei annuì e si lasciò guidare, felice di allontanarsi da quella situazione morbosa. Una volta alle spalle di Brent, Rick si voltò e si chinò verso di lui. “E’ solo mia…” mormorò stringendo le labbra. “E non sono nemmeno lontanamente incline a condividerla.”
Kate sorrise stringendo la mano del suo uomo. Una volta in pista si abbracciarono, ondeggiando lentamente a ritmo di musica.
Lei strinse le braccia intorno al suo collo e lui le cinse la vita.
“Non ti dividerò mai con nessuno…” Mormorò baciandole l’orecchio sinistro.
“Idem” replicò Kate lasciando che lui proseguisse la scia di baci infuocati per tutto il collo. Buttò distrattamente un occhio ai due che li stavano ancora studiando dal tavolo in cui erano stati seduti fino a pochi minuti prima.
Non era mai stata esibizionista, forse Rick ma lei non più di tanto e rifletté rapidamente sull’aver fatto quell’allusione. Era stata una mossa forse poco elegante, ma Hallen si stava rosicando il fegato e tanto le bastava.
Rick riportò la sua attenzione su di lui entrando nel suo campo visivo.
“Non dirmi che sei turbata…” commentò serio. Kate sorrise. “Non è la prima volta che mi capita.” Aggiunse.
Rick fece un leggero fischio alle sue orecchie. “E…?” Disse curioso invitandola a continuare.
“E niente Rick. Non sono quel tipo di donna.” Rispose divertita.
“Quindi nel tuo passato selvaggio niente cose a quattro?”
“Hai dei dubbi?” Replicò lei.
“Non hai risposto. Devo preoccuparmi...”
“Castle sei geloso? Io potrei dire altrettanto.” Sussurrò debolmente al suo orecchio.
“Ma non lo fai.” Disse sbuffando.
“Troppo vistosa per piacerti.” Rispose Kate convinta delle proprie parole. “A meno che tu non voglia fare un tuffo nel passato.” Valutò sorniona e lui rise.
“Ok, ok, sono geloso e hai ragione, lei non mi interessa. Ma un tuffo lo farei in te…” La stuzzicò e lei rise stringendolo forte.
“No nessun gioco a quattro. E nel tuo di passato?”
“Qualcosa di meno.” Commentò Rick ridendo. “Ma tu sei così eccitante che non serve altro.” Spiegò quindi sotto lo sguardo indagatore di lei.
La strinse ancora di più indugiando con una mano verso le sue natiche. Si impossessò delle sue labbra e lei finì per divorarlo letteralmente in un bacio di quelli brucianti e passionali che erano l’antipasto di un pasto ben più bollente.
Scordarono il resto del mondo continuando a baciarsi ed a ballare, incuranti anche dell’ondata di flash che li investì.
Il lento lasciò il passo ad un nuovo pezzo dance e Rick ne approfittò per sciogliere l’abbraccio e prenderle le mani. “Che ne dici di proseguire in un luogo più… idoneo?”
Kate annuì e iniziò ad indietreggiare guidandolo verso l’uscita del locale.
Rick richiese gli oggetti lasciati in guardaroba e tolse dalla tasca della giacca il ticket per il parcheggiatore mentre Kate se ne stava silenziosa accarezzando distrattamente la mano che lui aveva stretto alla sua vita, tenendola di nuovo vicina. Sopraggiunse il proprietario, che li salutò con cordialità.
“Ve ne andate di già? La serata è ancora giovane Ricky!” Commentò mentre Castle aiutava Kate ad indossare il suo leggero copri spalle. La notte sull’oceano poteva essere piuttosto umida e fresca.
“E’ stata una serata piacevole e forse ho bevuto un po’ troppo. Domani è l’ultimo giorno prima di ripartire per New York, ci sono cose da sistemare…” si scusò dando poi una stretta di mano all’uomo che gliela porgeva.
“E sempre un piacere avervi qui. Signora Castle sei sempre una visione.” Disse infine facendo galantemente il baciamano a Kate che sorrise e ringraziò. “E tu un padrone di casa strepitoso Tony, ci vediamo presto.” Lo salutò.  Quando uscirono Kate si strinse le spalle, l’aria dell’oceano era pungente e così Castle la prese sottobraccio mentre camminavano lentamente verso la banchina del parcheggiatore. Diede il ticket al ragazzo che corse subito a prendere la loro auto. Kate ne approfittò per appoggiarsi a Rick e farsi scaldare.
Stava pensando a quanto fosse bello sentirsi chiamare Signora Castle. Al lavoro nessuno lo avrebbe mai fatto, in fondo lei stessa non aveva voluto cambiare il suo cognome, ma in quell’ambito le era piaciuto. “Signora Castle…” Mormorò e lui rise. “Non ti sei ancora abituata vero?” La strinse accarezzandole dolcemente la schiena.
“In effetti proprio no…” rispose facendo una smorfia. “Mi piace.”
Rick sorrise compiaciuto con quello sguardo furbo e le pupille dilatate che ben conosceva.
“La notte è ancora giovane Signora Castle…” mormorò. “Possiamo darci ad una scorribanda notturna con la ferrari oppure tornare a casa e fare una scorribanda sui nostri corpi…”
“Alla faccia di Brent ed Hellen!” commentò divertita. Afferrò con disinvoltura le chiavi dalle mani del parcheggiatore e si mise al posto di guida prima che Castle potesse dire “Ma”.
Il ragazzo fischiò e Rick lo guardò divertito e fiero. “Ho una donna da sogno…” disse entrando in macchina e sedendo al posto del passeggero.
Kate accese il motore e partì alla volta della villa. “Nessuna scorribanda per gli Hemptons, solo una lunga, sensuale, eccitante scorribanda sui nostri reciproci corpi questa notte, le lenzuola saranno di troppo.” Commentò e Rick andò a sprofondare ridendo nel proprio sedile.

Fu così che le lenzuola non erano davvero servite. La luce del mattino entrava accecante dalla finestre della veranda e lei e Rick erano distesi nudi sul grande divano. Si ricordò di essere stata letteralmente travolta da Rick una volta entrati nel parcheggio e che l’attività fisica che ne era seguita per arrivare ad avere un posto abbastanza comodo su cui sdraiarsi e prendersi senza altri indugi o mezze misure, era stata in qualche modo complicata, ma il risultato era stato tutt’altro che deludente.
Si voltò verso Rick che aveva il viso sprofondato nel cuscino del divano e la mano saldamente posata sul ventre di lei. Sospirò a lungo guardandolo dormire, il viso corrucciato e stanco, la barba del giorno stesso, qualche ruga intorno agli occhi. Lo trovò comunque bellissimo. Strinse leggermente la mano che lui aveva posato su di lei, proprio sul ventre e sorrise pensando a quanto fosse possessivo anche nel sonno. Era stata felice di averlo avuto così possessivo anche la sera prima. In discoteca e poi su quello stesso divano. E la mano sul suo ventre risvegliò in lei quella domanda che si stava facendo da un po’.
Perché non gliene aveva ancora parlato? Perché non gli stava dicendo la verità su quella decisione che aveva preso da giorni? Sbuffò pensando di doverlo far alzare prima che arrivasse l’inserviente che si occupava della piscina e li trovasse in vetrina come natura li aveva fatti.
Scivolò sul divano alzandosi quanto basta per arrivare a raggiungere l’orecchio di lui e iniziare a tempestarlo di baci e di piccoli morsi. Lui si mosse e accompagnò i suoi baci a piccoli grugniti. Era sveglio ma adorava farsi coccolare in quel modo e non avrebbe aperto gli occhi fino a che non avesse voluto andare oltre.
“Castle tra poco arriva il personale per la piscina e la spiaggia, sarà bene che ci spostiamo di qui.”
“Ancora un minuto” Rispose lui con la voce impastata e con un sorrisetto compiaciuto.
Kate si alzò. “Non c’è un minuto” disse osservando la spiaggia in lontananza ed i mezzi con cui stavano sopraggiungendo i bagnini di terra per i lavori mattutini.
“Un minuto…” ripeté muovendosi con lentezza.
Si alzò su un gomito e strizzò gli occhi stanchi feriti dalla luce del giorno.
“Ho bevuto un po’ troppo ieri sera.” Aggiunse scontrando il suo naso con il seno di lei per poi lasciarle un morso delicato proprio su quello. “Ho bisogno di latte…”
“Stupido.” Kate rise. “Mi sembravi sobrio e molto… in forma ieri sera.” Valutò stuzzicandolo. Parlare di sera prima le sembrava comunque una forzatura considerato che erano passate sì e no 3 ore.
“L’eccitazione mi rende invulnerabile.”
Tornò a morderle il seno e Kate d’istinto gli passò una mano sulla nuca, affondando le mani tra i suoi capelli. Era di nuovo provocante anche se assonnato. I suoi ormoni stavano rimescolando il suo stomaco almeno quanto il suo sangue ed il calore di un’eccitazione crescente tornò a regnare nei suoi lombi.
Ok, Castle stava diventando di nuovo bollente come un vulcano in eruzione e un nuovo round su quel divano sarebbe stato un po’ troppo di dominio pubblico.
“Stanno arrivando…” concluse alzandosi svogliatamente e raccogliendo i propri vestiti. “Andiamo di sopra?” Gli disse stando in piedi senza veli davanti a lui.
Lui alzò la testa e annuì percorrendo il suo corpo con lo sguardo. Lo conosceva a memoria, non dubitava, ma sembrava esserne sempre piacevolmente compiaciuto e lei sapeva come stimolarlo con quel suo interesse.
“Che ne dici di seguirmi di sopra e fare… il tuo dovere di marito?”
Lui si drizzò a sedere. “Ancora? Sei insaziabile…” disse raccogliendo velocemente alcuni dei sui vestiti. Ignorò i calzini e si limitò a raccogliere la camicia e il suo abito, seguendola a passo lento verso le scale.
La guardò salire come una regina e d’improvviso si sentì sveglio e maledettamente fortunato.
Quando entrò nella loro stanza lei era sdraiata prona sul letto, con i piedi per aria e il sorriso teso. Teneva in mano un blister di plastica e ci giocherellava.
Lui lasciò i vestiti sulla sedia e si stese sul letto accanto a lei. Il suo sguardo curioso cadde sul blister tra le sue dita e allungò la mano per prenderlo. Appena l’ebbe in mano capì di cosa si trattasse.
Guardò il blister ancora completo e mormorò serio. “Hai dimenticato di prenderle?”
Lei scosse il capo mordendosi il labbro.
Lui prese un respiro lungo. “Non hai voluto?” E lei annuì. Castle sorrise e lanciò il blister sul mobile alle loro spalle, per poi far scivolare le mani sul corpo di lei e farla stendere supina.
La baciò con passione e poi fece scorrere le labbra fino al suo ventre. “Quando hai deciso di farlo?”
Lei sospirò. “Settimana scorsa. Prima di partire.”
“Sei sicura?” Chiese quindi alzando la testa e cercando i suoi occhi.
“Siamo sposati da un anno e mezzo Castle. E ne sono sicura. Tu?” Chiese infine titubante.
“Oh sì, sì…” rispose velocemente.
“Aspettavo il momento adatto per dirtelo.” Sottolineò. “Non volevo prendere una decisione senza di te, l’ho solo fatto d’istinto e…” cercò di spiegare ma Castle non la fece continuare baciandola di nuovo e muovendosi sopra di lei.
“Voglio fare il mio dovere di marito per tutta la vita…” Disse sorridendo compiaciuto sulle sue labbra. “E di padre.” Aggiunse con voce roca.
“Se succederà…” commentò lei.
“Oh, succederà eccome.” Rispose sicuro.
Kate rise prendendo il suo viso tra le mani. “Ne sei sicuro.”
“Perché non dovrei esserlo. Io sono uno stallone e tu una splendida puledra…”
“Non vorrai paragonare i nostri figli a cavalli di razza.” Commentò lei divertita.
Castle le accarezzò l’interno coscia e lei rabbrividì.
“I nostri figli…” disse con una luce vivace negli occhi e sottolineando volutamente la pluralità del soggetto, “saranno purosangue eccome. Con due genitori come noi…” Tornò a baciarle il collo, a vezzeggiarle le natiche con una mano e Kate chiuse gli occhi a quella nuova ondata di piacere.
“E poi pare che ne avremo tre quindi sarà bene cominciare a darci a fare.” Gli ricordò lei inarcando il corpo, sempre più ansiosa di andare oltre. Fece scivolare le gambe tra le sue, invitandolo a trovare la giusta posizione, cosa che Castle non fece attendere.
“Ai tuoi ordini mia signora.” Replicò prendendo possesso delle sue labbra e scoprendola già pronta per lui.

Quando Castle tornò ad aprire gli occhi, la luce del giorno era alta e si passò una mano sul viso. Kate si era già alzata, e non la trovò nella stanza.
“Kate?” Disse ad alta voce ma non ebbe risposta. Sbuffò lasciandosi cadere sul cuscino. Guardò la stanza in ordine se non fosse per il letto disfatto e le lenzuola arrotolate in fondo al letto stesso. Non erano servite. Di nuovo. Si mise le mani sotto la testa si distese in modo più comodo pensando alla breve discussione avuta con lei prima di fare nuovamente l’amore.
Era così felice che lei avesse intrapreso quella scelta. Lei voleva fare un passo in più. Il loro menage stava andando molto bene, e quella novità non poteva che renderlo euforico. Essere nuovamente padre era una cosa che lo spaventava comunque ma era sicuro di volerlo con tutto sé stesso, soprattutto con lei. Ripensò alle avance che la coppia aveva fatto loro la sera prima e rise pensando che Brent, il biondino dal fisico asciutto, aveva tentato di provaci con lei, concedendogli Hallen in cambio. Probabilmente sarebbe affogato nelle sue tette, ma valutò che nemmeno per una frazione di secondo aveva preso in considerazione uno scambio o un’ammucchiata. No, fare l’amore con Kate non temeva confronti e non c’era niente di più gratificante per lui. Anche Kate sembrava non aver trovato piacere nelle avance di Brent, quindi si sentì sicuro e a proprio agio.
Sentì qualcosa cadere e Kate emettere una sonora imprecazione al piano di sotto.
Si alzò preoccupato che si fosse fatta del male. Indossò velocemente un paio di boxer e si affrettò a uscire per scendere le scale. “Kate tutto bene?” Chiese preoccupato.
“Si, Castle, tutto ok, stavo solo dando un’occhiata al giornale.” Rispose raccogliendo da terra una tazza vuota. “Per fortuna l’avevo finito.” Valutò mentre Castle la raggiungeva e si abbassava per raccogliere con lei i cocci.
“Lascia che ti dia una mano.” Replicò raccogliendo alcuni frammenti e posandoli sul tavolino accanto al giornale aperto. Lo sguardo cadde sulla grande foto a piena pagina sei del Ledger. “Momenti hot al Dark Elves” Citava il titolo. Richard Castle e consorte si lasciano andare in un ballo appassionato.
La foto era chiara e nitida: erano stretti l’uno all’altra in un bacio di fuoco. Castle sorrise. Aiutò Kate a liberare le mani dagli ultimi cocci della tazza del caffè e la allontanò dal tavolino prendendola per mano.
“Direi che siamo venuti piuttosto bene!” Commentò prendendo il giornale con sé e guidandola in soggiorno.
“Non lascia dubbi sugli intenti. Leggi quello che c’è scritto.” Aggiunse Kate sbuffando. Si maledisse per aver fatto quella battuta.
Castle scorse velocemente il trafiletto andando a scoprire cosa realmente stava turbando Kate.
Da indiscrezioni ricevute attraverso alcuni conoscenti della coppia, pare che la signora Castle, il detective della omicidi Katherine Beckett, abbia sostenuto che soltanto Castle sia in grado di soddisfarla, sottolineando come le dimensioni di lui siano aderenti al nomignolo con cui molte donne in passato lo avevano soprannominato. La balena bianca ha ormai una sola padrona e questo Achab in gonnella non è disposta a fare sconti.” Lesse tutto d’un fiato spalancando gli occhi.
“Baldracca.” Replicò Kate stizzita.
“Sono la balena bianca e sono tutto tuo. Roba fichissima.” Sintetizzò Castle gettando il quotidiano sul tavolino.
“Ma quella stronza è andata a spifferare tutto al primo paparazzo e ci avrà pure alzato due soldi. La cosa peggiore sarà che ora metà delle tue ex andrà a mettersi in mostra per avallare o confutare la tesi. Sono stata una stupida.” Disse sbuffando. Aveva bevuto troppo e aveva perso il controllo.
Lui la strinse e la baciò sulla testa. “Che importa. Gli Hemptons d’estate sono pane per i denti di questa gente. E poi non sei disposta a fare sconti…” Commentò divertito.
“Vuol dire che stenderò la prima che ci proverà con te…” Rispose affondando la testa sul suo collo. Espirò.
“Ho fatto una stupidaggine. Adesso dovrò sorbirmi le ire di Paula?”
Castle l’accarezzò. “No, si sta parlando di me, tutto sommato a lei fa piacere. Tutta pubblicità.”
Kate alzò la testa. “Non certo edificante.”
“Non sono un politico.” Sostenne con un’occhiata divertita
“Ma io passo per una...” non riuscì a trovare l’aggettivo giusto.
Lui riprese il giornale con una mano e guardò la foto. Commenti a parte era molto bella ed entrambi sembravano realmente presi l’uno dall’altra come era stato veramente.
Tornò a posarla. “Sei mia moglie, siamo i brangelina di New york. Queste stronzate durano poco. Ciò che conta è che io e te siamo adorabili insieme e che non potrei mai sostituirti con una sciacquetta dal rossetto troppo vivace.”
“Dici che l’ha fatto perché il due di picche non gli è piaciuto?” Valutò lei guardando la foto. Ammetteva che fosse bella. Che quel bacio ancora le attorcigliava lo stomaco. L’aveva fatto per ripicca, perché nessuno avesse anche la minima ombra di dubbio sul fatto che Castle fosse suo e in nessun modo disponibile sul mercato. L’aveva fatto perché lo stava desiderando persino lì in mezzo alla folla sudaticcia di un club.
Castle sorrise con occhi furbi. “Gli hai lasciato intendere che sono un dio a letto e lei ci sperava. Deve essere parecchio delusa dalla situazione.”
Kate si divincolò dal suo abbraccio. “Il tuo ego mi soffoca, devo riprendere ossigeno.” Commentò in tutta risposta. Si appoggiò con la schiena al divano, raccogliendo le gambe. Il vestitino leggero che aveva indossato scivolò via dalle ginocchia abbronzate, lasciandole scoperte. Lui vi appoggiò una mano.
“Beh, hai solo voluto difenderti. Credi che Brent abbia avuto dubbi sulla sua virilità?”
“In questo momento è l’ultima delle mie preoccupazioni.” Sbottò di nuovo lei. Lui la baciò sul naso, facendole solletico con la barba sul viso imbronciato.
“La mia vera preoccupazione invece è che tu faccia un buon pasto e che ti rilassi. E che dimentichi questa robaccia.” Le fece scivolare la punta del naso sulla sua e Kate abbozzò un sorriso stanco.
“Stavo per preparare la colazione in effetti…” Mormorò espirando mentre le mano di Rick sul suo braccio l’accarezzava dolcemente.
Lui si alzò e si guardò. “Facciamo colazione Achab. Poi ci rilassiamo un po’ in piscina.”
“Questa cosa te la immagini lunedì al distretto?” Commentò lei vedendolo troppo rilassato. Lui fece mente locale sulle possibili battute dei colleghi e scosse il capo.
“Li minaccerai come al solito.”
“Non basterà.” Valutò lei.
Lui tornò a sedere, stavolta un po’ più preoccupato. “Ehi, non ha importanza. Sono cose dette sui giornali scandalistici, passeranno come ogni cosa. Intanto noi abbiamo da fare…” Spiegò dolcemente accarezzandole il viso.
“Tipo?” Chiese lei curiosa.
“Signora Castle, per l’attuale giornata sappi che credo di non aver ancora terminato del tutto il mio dovere di marito.”
Lei sorrise. “Tipo cucinerai la colazione mentre io faccio una doccia?”
Lui fece una smorfia. “E non solo…”
“Mi aiuterai a fare le valige?”
“Come sempre.” Rispose lui prontamente.
Lei abbassò gli occhi. Lui si avvicinò fino al suo orecchio. “E farò l’amore con te fino a che non mi dirai basta.”

 

 

  
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