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Autore: fjvesecondsoflarry    16/02/2014    1 recensioni
Liam non avrebbe mai voluto ferirla, eppure lo ha fatto.
Liam ha mentito, si... Ma solo per tenerla al sicuro.
Fanny invece voleva solo sentirsi amata
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

-Finalmente.-
Sospirai pesantemente aprendo la porta di casa.
Alzai lo sguardo per guardare l’orologio nero appeso alla parete… Le undici e quarantacinque. Era ancora presto. Mi guardai intorno, tutto era rimasto uguale, le stesse foto appese al muro, gli stessi soprammobili. Brutti, ho sempre pensato a questi soprammobili come brutti e inutili, inutili vasi bianchi e inutili statuette di porcellana. Niente era cambiato, tutto era allo stesso posto, come congelato, ma congelato non era… La mia vita era andata avanti, tutti erano andati avanti.
Lasciai cadere il borsone sul pavimento e mi sedetti sul divano buttando la testa all’indietro. Era da tanto che non vedevo la mia famiglia, avrei dovuto essere felice, ma no… Il motivo che mi aveva spinto a tornare qua non era dei migliori. Al solo pensiero di quella sera mi vennero i brividi, non avrei mai dovuto andare a quella festa, ma quello che è fatto è fatto, non posso certo tornare indietro nel tempo e riparare tutto. Magari… Pensai.
Mi stesi sul divano con l’intento di riposarmi un po’ ma i miei pensieri continuavano a torturarmi. Se le sarebbe successo qualcosa sarebbe stata solo colpa mia… E questo non me lo sarei mai perdonato. No.
Mi alzai di scatto dal divano e andai in cucina quando un post-it colorato attirò la mia attenzione. Mi avvicinai per vedere meglio cosa c’era scritto.
Tornerò per le tre –Mamma
P.S: Mi raccomando Fanny non distruggere la cucina per preparati il pranzo.
Sorrisi.
Fanny era sempre così distratta, conoscendola avrebbe sicuramente combinato qualche disastro.
Da quando mi sono trasferito a Londra con il resto della band non la vedevo più così spesso. Appena potevo la chiamavo, ma non ero lo stesso di parlare a faccia a faccia con lei, non era lo stesso di riuscire a strappargli qualche sorriso con il solletico, niente era più lo stesso.
Aprii il frigo per cercare qualcosa da mangiare, tutto questo pensare mi aveva messo fame. Mi preparai un panino e andai in quella che un tempo era la mia camera.
Quanti ricordi…
Sulla porta c’era ancora scritto ‘LIAM’ e all’interno era tutto uguale, pareti colorate di azzurro, foto e poster appesi ovunque, il porta cd pieno e lo scaffale pieno di libri. Ne presi uno a caso e lo aprì cominciando a leggere qualche pagina a caso, ma quando feci per richiudere il libro ne cadde un foglio dal suo interno. Lo posai sulla grande scrivania in legno e mi accucciai per raccogliere il foglio.
Il mio vecchio orario scolastico. Feci una smorfia di disgusto, non avevo bei ricordi di quel periodo. Ero preso di mira da tutti, insomma, ero vittima di bullismo e l’unica cosa che mi rendeva veramente felice era cantare. Prima cantare era solo un metodo per distrarmi mentre ora è il mio lavoro e non potrei esserne più fiero.
Controllai l’orario.
Uhm… L’ultima ora finiva alle 13:00, se non avevano cambiato niente sarei potuto andare a prendere Fanny, finalmente dopo tempo l’avrei rivista, mi era mancata davvero molto.
                                                                                          ***
-Ma quello non è Liam?-
-Oddio, s-si- Sentì dire a due ragazzine che uscivano da scuola.
Okay, forse venire qua non è stata proprio una grande idea, ma dovevo, prima portavo via Fanny e meglio sarebbe stato.
…Portare via… Che brutta frase. Io non volevo portarla via, non volevo strapparla dal suo mondo e catapultarla nel mio. Io volevo solo proteggerla, proteggerla per un mio errore, per un mio sbaglio. Suona tutto così egoistico.
Passarono dieci minuti dal suono della campanella e uno sciame di ragazzi e ragazze uscirono felici, finalmente un'altra giornata di scuola era passata.
Tutti tranne Fanny, di lei nessuna traccia.
Passarono altri cinque minuti e di lei ancora niente. L’unica persona che era rimasta era una ragazzina che continuava a fissarmi con gli occhi spalancati, pensai di avere residui di cibo sui vestiti così abbassai lo sguardo per controllare, ma niente, davvero non capivo.
Mi avvicinai un po’ a lei , magari sapeva dirmi dov’era mia sorella.
-Ciao- Salutai allegro la ragazzina che sembrò spaventata.
-L-Liam- Balbettò lei. –Posso abbracciarti? Ehm, s-sono una grande fan della band- Disse frettolosamente.
Oh, ora capivo tutto.
-Certo.- Risposi sorridente stringendola a me, era così timida e impaurita allo stesso tempo, mi faceva tenerezza. Sciolsi l’abbraccio e la guardai bene, aveva gli occhi di un azzurro molto chiaro i capelli lisci e biondi le arrivavano alle spalle.
-Conosci per caso mia sorella?- Chiesi. –Fanny Payne- Mi affrettai a dire.
Lei sembrò pensarci su e infine rispose che l’ultima che l’aveva vista è stata oggi durante l’ora di scienze.
La ringraziai e me ne andai via sbuffando, ma che fine aveva fatto?
Rinunciai alla ricerca e mi diressi verso casa a piedi. Prima facevo questa strada tutti i giorni mentre ora quasi neanche me la ricordavo più, le solite strade, le solite case, la solita città che tanto odiavo ma che ora tanto mi manca.
Camminai per un po’ quando vidi una figura familiare seduta sul marciapiede intenta a scrivere qualcosa col cellulare. Finalmente l’avevo trovata.
Gli andai vicino cercando di non farmi sentire, aveva il cappuccio e la testa chinata.
Mi sedetti vicino a lei e cominciai a parlare.
-Ti ricordi ancora di me?- Dissi sarcastico.
Alzò la testa di scatto e mi guardo per un po’ prima di parlare.
-Liam!- Urlò abbracciandomi.
-Mi sei mancato tantissimo- Disse cercando di sciogliere l’abbraccio ma io la strinsi ancora più a me, avevo bisogno di lei.
-Scusa, ma non eri a scuola?- Chiesi. Come avevo fatto a non vederla?
-Diciamo.- Rispose girandosi dall’altra parte.
-Come diciamo?- Dissi alzandomi dal marciapiede.
-Diciamo che io e la storia non andiamo particolarmente d’accordo e quindi sono uscita prima- Rispose tutto d’un fiato alzandosi anche lei.
-Mamma?-
-Non lo sa- Rispose ovvia. Classico.
Le presi lo zaino dalle spalle e me lo misi io. Lei si tolse il cappuccio liberando una massa di capelli rossi mossi lunghi fino a sotto il seno. Un momento, rossi?
-Che mi sono perso?- Dissi prendendo in mano una ciocca di capelli per guardarli meglio.
Fece spallucce cominciando a camminare verso casa.
Questo colore le stava davvero bene, era ogni giorno più bella.
Occhi marroni, molto scuri, quasi neri e i capelli rossi, era bellissima. La osservai bene, era cambiata molto e non dico solo per i capelli, era cresciuta.
E’ sempre stata un ragazza molto timida, chiusa. Non parlava mai o poco, si limitava a osservare, osservare e osservare. Forse aveva paura di non essere capita, forse aveva paura che la sua opinione non sarebbe interessata a nessuno o semplicemente non aveva voglia di parlare, sta di fatto che non parlava.
-Liam? Leeyum? Signor Payne?- Fanny mi sventolo una mano davanti distraendomi dai miei pensieri.
-Uhm?- Dissi voltandomi di scatto
-Come mai sei tornato? Voglio dire, senza dire niente a nessuno- Chiese lei guardandomi negli occhi.
E ora? Che le avrei detto? Non avrei potuto dirgli la verità, non avrei potuto dirgli in che casino l’avevo messa. Forza Liam, pensa, veloce.
-Ehm, veramente sono tornato per te. Cioè- Sospirai. –Vuoi venire a vivere con me e il resto della band a Londra?- Chiesi pregando mentalmente in aramaico antico che dicesse di si e che non facesse domande.
Lei si fermò di colpo.


»»» Spazio me «««
yey I'm back 
Felici? Immagino di no hehe
cooomunque, questa storia l'avevo già pubblicata nel mio vecchio profilo.
Pubblicherò il secondo capitolo appena avrò tempo :)
Quindi niente, se mi lasciate una recensione con più di dieci parole che abbiano un senso compiuto non mi offendo eh 
Al prossimo capitolo c:
° ° ° fjvesecondsoflarry
  
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