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Autore: MaryLennox    16/02/2014    1 recensioni
Helen... Era completamente struccata e il viso pallido non la rendeva certo più carina, la luce del sole dava ai suoi capelli biondo scuro dei riflessi chiarissimi ed era una sorta di teca: era come se il Sole volesse proteggere questa ragazza così fragile per un attimo, come se fosse il custode di questa scena e volesse quasi che nulla si muovesse mai più.
Lui è rimasto con lei nel momento del bisogno, l'ha aiutata a rialzarsi quando lei credeva che non sarebbe più stato possibile, quando credeva di aver toccato il fondo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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But don't burn out

even if you scream and shout

it'll come back to you

and I'll be here for you

Through The Dark, One Direction

 

 

Harry scese le scale dirigendosi in cucina e quando aprì la porta della stanza si ritrovò Helen come prima vista: la ragazza era avvolta nel suo giaccone seduta sul pavimento di legno con la schiena appoggiata al mobile, in mano aveva la tazza di Emma Bridgewater con i cuoricini che lui le aveva regalato piena di té fumante. La radio che ci avrebbe giurato era su BBC Radio1, in quel momento dava Drunk di Ed Sheeran e lei sembrava totalmente assorta, totalmente immersa in quella stanza e in quella musica che probabilmente non l'aveva neanche notato entrare. Helen... Era completamente struccata e il viso pallido non la rendeva certo più carina, la luce del sole dava ai suoi capelli biondo scuro dei riflessi chiarissimi ed era come una sorta di teca: era come se il Sole volesse proteggere questa ragazza così fragile per un attimo, era come se fosse il custode di questa scena e volesse quasi che nulla si muovesse mai più.

Harry si sedette accanto a lei, così semplicemente senza né stringerle la mano o toccarla in qualsiasi altro modo. Si sedette accanto a lei e aspettò.

Drunk venne succeduta da altre canzoni e il ragazzo si chiese quale mai potesse il tema comune, ma non gli importava davvero, non ascoltò nemmeno i commenti del radiofonista.

Ad un certo punto Helen si voltò verso di lui e prendendogli la mano disse: “Andiamo avanti? Possiamo farcela?” aveva uno sguardo assente e vuoto, sapeva che anche se aveva parlato al plurale si riferiva più a sé stessa: lei ce l'avrebbe fatta? Non era egoista, solo sapeva che lui sarebbe andato avanti, era più forte tra i due ma non voleva essere lasciata sola.

“Ovvio che ce la faremo Helen. Andremo avanti insieme. E guarda, oggi c'è il sole ed è già una cosa buona per un inizio. Non pensi?”

“Mi ami ancora?”

“Sì. E ora alzati. Vieni con me, ci prepariamo e usciamo”. Come risposta ottenne solo occhi pieni di spavento, Helen non era uscita molto in questo periodo se non per il lavoro che manco le piaceva. C'era stato un periodo in cui spesso sul momento di uscire di casa cominciava a respirare affannosamente sempre più veloce e si metteva a piangere, quindi dopo un po' aveva con semplicità smesso di andare fuori.

“Dove andiamo?”

“In un posto carino, è vicino non preoccuparti”

Lei lo seguì docile in camera dove lui la spogliò, la portò in bagno e le fece fare una doccia e poi la rivestì la truccò senza che lei si opponesse a nulla. Helen si fidava di Harry e lo amava tanto, odiava il fatto di essere un peso per lui ma non riusciva a stare meglio, era impossibile e non era divertente di certo. Harry da parte sua continuava ad amarla ma quegli ultimi mesi erano stati durissimi, era crollato... La ragazza quando non era al lavoro si metteva a letto e ci restava per quasi tutto il tempo, la faceva sentire protetta e in questo modo la vita di lui era diventata uno schifo. Andava al lavoro e una volta a casa se Helen era anche lei là voleva prendersi cura di lei per farla stare meglio, ma doveva anche stare dietro alla casa, fare la spesa, cucinare e non aveva quasi più tempo per sé stesso. Un giorno era stato sul punto di raggiungere il culmine della sopportazione. Il giorno prima aveva fatto gli straordinari per cui era arrivato a casa tardi e non era riuscito a fare la lavatrice e conseguentemente neanche a stirare la montagna di roba che stava nel cesto. Quel giorno era arrivato dal lavoro e appena entrato in casa aveva sentito Helen piangere, aveva guardato la cucina con i piatti sporchi della sera prima, aveva pensato alla roba da stirare ed non ce l'aveva fatta: era uscito subito dopo, era stato fuori tutta la sera con i suoi amici. Non ne poteva più di stare dietro a tutto questo, voleva la sua vecchia ragazza indietro perché quella che c'era adesso non gli interessava più. Basta, basta e basta! Non poteva fare quella cavolo di vita ancora per molto!!! Ma il mattino seguente si era tirato su le maniche e aveva continuato ad andare avanti, era quello forte tra i due.

“Tieni, prendi i tuoi Hunter” disse alla ragazza porgendole un paio di stivali da pioggia.

Si incamminarono lungo la strada, la loro casa era una piccola terraced house al di fuori del centro della cittadina a una ventina di minuti di cammino dai campi e prima di quello che era successo erano soliti ad andare a camminare con il cane Candice in quei posti, poi prendersi cura anche del labrador era diventato troppo e così l'avevano dato via.

Lasciarono la strada asfaltata per prendere la Centurian Way, la vecchia strada che i Romani avevano tracciato ai tempi, per andare a Brandy Hole Copse.

“Stiamo andando a Brandy Hole? E' dove...”

“Ci siamo conosciuti la prima volta” la interruppe lui per completarla con un sorriso. Quando anche lei ricambiò si sentì bene, adorava quando la sua bocca grande e sottile sorrideva.

Camminarono fino a sopra la collinetta del campo rotondo, quella da cui si riusciva a vedere bene tutto Brandy Hole, quella zona che era stata segnata prima dai Romani, poi sede di contrabbandieri e infine ora semplicemente un posto bello dove camminare nelle giornate di sole anche se era inverno.

Helen e Harry erano fermi a osservare il panorama quando lei gli strinse la mano e poi lo abbracciò forte come non faceva più da tempo. In quell'abbraccio immediatamente ricambiato c'erano scuse, c'erano ti amo, c'erano anche un futuro condiviso e il voler ricominciare e l'essere forti.

“Harry?”

“Sì?”

“Grazie per essere rimasto qua con me”

Da quell'abbraccio e da quella semplice e corta frase il ragazzo capì che Helen non solo era pronta per ricominciare ma anche che ce l'avrebbe fatta.

   
 
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