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Autore: kishal    18/06/2008    2 recensioni
Ogni notte, alle 11.31 precise, lei attraversava il ritratto che le consentiva di uscire indisturbata dalla scuola, e si dirigeva verso la Foresta Proibita. Lui, fedelmente dietro, sua occulta e docile ombra. Dopo un’estenuante corsa fra i pericoli della Foresta, a mezzanotte precisa arrivava lì, nel lago d’argento, il luogo dove si abbeveravano gli unicorni. Dalla sua lontana postazione, lui la guardava incantato liberarsi delle vesti, sciogliersi i capelli, ed entrare nelle acque cristalline vestita solo di un dolce sorriso. Poco dopo giungevano gli unicorni bianchi, che tranquilli si godevano la sua divina presenza, le sue carezze, le sue risa. E passava così la sua notte, a gioire della sua gioia, a godere dell’immagine del suo splendido corpo nudo, a credere di essere in un sogno. Quando poi la luna abbandonava lo specchio del lago, la ragazza usciva dalle acque, lentamente si rivestiva, e dopo aver salutato le creature, tornava nella sua dimora. Così il sogno finiva.
Genere: Romantico, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni notte, da quella prima volta all’inizio dell’anno, la seguiva

My Fairy

 

Ogni notte, da quella prima volta all’inizio dell’anno, la seguiva.

Stessa ora. Stesso posto. Stessa meta.

Tutto ovviamente segreto.

Segreto per lei, che compiva un atto punibile con l’espulsione immediata da Hogwarts.

Segreto per lui, che non voleva che lei si accorgesse che lui sapeva… perché temeva di perdere quell’unico momento della giornata in cui riusciva a trovare pace nella sua anima.

 

Ogni notte, alle 11.31 precise, lei attraversava il ritratto che le consentiva di uscire indisturbata dalla scuola, e si dirigeva verso la Foresta Proibita.

Lui, fedelmente dietro, sua occulta e docile ombra.

Dopo un’estenuante corsa fra i pericoli della Foresta, a mezzanotte precisa arrivava lì, nel lago d’argento, il luogo dove si abbeveravano gli unicorni.

Dalla sua lontana postazione, lui la guardava incantato liberarsi delle vesti, sciogliersi i capelli, ed entrare nelle acque cristalline vestita solo di un dolce sorriso.

Poco dopo giungevano gli unicorni bianchi, che tranquilli si godevano la sua divina presenza, le sue carezze, le sue risa.

E passava così la sua notte, a gioire della sua gioia, a godere dell’immagine del suo splendido corpo nudo, a credere di essere in un sogno.

Quando poi la luna abbandonava lo specchio del lago, la ragazza usciva dalle acque, lentamente si rivestiva, e dopo aver salutato le creature, tornava nella sua dimora.

Così il sogno finiva.

 

 

“Vorrei proprio sapere in quali stanze tu passi tutte le tue notti.” Chiese Draco, uscendo dal bagno in accappatoio, ancora tutto addormentato nonostante la doccia fredda di poco prima.

“Perché?”

“Ne torni che sembri rinato: se la fanciulla acconsente, vorrei sottopormi anch’io a tale terapia!”

Blaise sorrise, scotendo la testa di fronte all’incurabile perversità dell’amico, mentre Draco rideva, senza comunque lasciare con lo sguardo la sua figura, attendendo la sua risposta.

“Allora?” Chiese poi dopo aver atteso invano, il ghigno ancora vivo sulle sue labbra.

 

Il moro si alzò dalla poltroncina in cui era accomodato, e si avviò verso la finestra più vicina. Da lì si poteva ammirare il Lago Nero, sulle cui sponde verdeggianti giocavano alcuni studenti.

Fu facile individuarla: era sola, sdraiata nell’erba, coi lunghi capelli rossi che la circondavano, scintillanti come fuoco grazie al chiaro sole primaverile.

“Niente d’importante Dray.”

“Capito: non vuoi dirmelo.”

“Esatto.”

“Allora c’è qualcosa sotto.”

“Esatto.”

“E’ una mezzosangue?”

“No.”

“E’ fidanzata?!”

“No.”

“Perché tenerla segreta, dunque?!”

“Perché è il mio sogno, Dray.”

 

 

 

 

“Ginny... non ti sembra di avere un pochino esagerato?!” Disse Hermione, fissandosi allo specchio con aria preoccupata.

Era domenica mattina. Fra pochi minuti sarebbero dovute scendere a colazione. Eppure Ginevra aveva tanto insistito per apportare ancora qualche modifica alla sua acconciatura, che la sera prima era riuscita a far tornare alla lunghezza di un tempo: e lei, pazzamente, aveva accettato.

Quale attimo di follia imperdonabile!

 “Solo un pochino dici?!” Rise Ginevra, guardando i folti ricci castani che coprivano il pavimento di metà stanza. “Beh, almeno quando li taglieremo, Grattastichi avrà qualche nuovo gomitolo con cui giocare!”

“Ma che schifo!”Rispose la mora, scoppiando a ridere.

 

“Dimmi – disse poi la Weasley, facendo bella mostra di un paio di grandi forbici – dove vuoi tagliarli?”

“Non ho mai avuto i capelli così lunghi... sarebbero un peso da portare.”

“Ma se li tagli troppo tenderanno a gonfiarsi, come prima.”

“Ma non voglio impiegare secoli per prepararmi la mattina!”

“Suvvia Herm, basta con queste lagne da pigrona! E poi il furetto non aveva proprio torto, con quel cespuglio gigantesco prima bloccavi sul serio la visuale a chi ti stava dietro!”

“GINEVRA WEASLEY!” Urlò indignata la leonessa, facendola scoppiare a ridere.

“Va bene, va bene! Scherzavo…. *mica tanto*… ma dai! Uffy! Sei una ragazza, fallo notare a tutti! Noi, per volere della stessa Natura, siamo la prosopopea della bellezza! Esalta la tua dunque! Sii più vanitosa!”

“Non c'è niente di cui mi debba vantare!” Sbuffò ‘Mione, guardandosi con disinteresse allo specchio. Del suo aspetto non gliene era mai importato nulla, e neanche il discorso della rossa, seppur valido e in un certo senso ben argomentato, le faceva cambiare idea.

 

“Certo, perchè Malfoy secondo te ti viene dietro perchè sembri un manico di scopa!” Argomentò con cipiglio, puntando le mani sui lati.

“Malfoy non mi viene dietro!” Replicò con stupore.

“Lui non lo sa, ma invece è così!” Disse la bella rossa con aria saggia, tagliandole con un colpo netto i capelli all'altezza del fianco: pochi attimi dopo i folti ricci della grifoncina si ricostituirono, accorciando l'acconciatura di qualche decina di centimetri.

 

“Visto? Sono bellissimi, e per niente gonfi!”

“Sembro un'anima in pena con questi lunghi capelli cascanti che m'avvolgono...”

“Stai benissimo. Draco ne rimarrà abbagliato!”

“Prima dovresti ricordargli che è perdutamente innamorato di me!”

“Guarda che è vero! E' anche tu lo sei!”

Herm scosse la testa, facendo evanescere i capelli tagliati prima che all’amica venisse davvero la pazza voglia di farne gomitoli da dare al suo gatto.

“Mi chiedo da dove ti tolga fuori tutte queste perle di saggezza, a volte!”

“Sono una donna piena di sorprese… e di intuito, soprattutto!”

“Si si…” Mugugnò per tutta risposta quella, uscendo dalla stanza.

“Dove vai ora?!”

“A dire a tuo fratello che sei completamente pazza!”

 

 

“Mai una volta che ci aspettino!” Sbraitò la rossa, camminando con fervore verso la Sala Grande.

“Suvvia Gin, sai come sono: due pozzi senza fondo! Quando sentono odore di cibo, scappano alla sua ricerca!”

“Sono due cessi senza fondo, non due pozzi! Sono privi perfino del più minimo accenno di galanteria!”

“Sono uomini!”

“Sono animali!”

Hermione sghignazzò. “Quale uomo non lo è…!”

“Non condivido questa tua posizione! Sono davvero stanca di tutto questo maschilismo: gli uomini sono uomini perciò si possono permettere di fare ciò che vogliono, anche scendere al livello delle bestie; se però una donna si comporta come loro… ah! Quale orrendo oltraggio alle leggi della società civile!”

 

“Sono perfettamente d’accordo con lei, gentil pulzella!”

 

Ginevra si voltò di scatto, trovandosi a fissare, proprio dietro di lei, due incredibili iridi nere. Di colore così intenso da fare vibrare il suo animo per lo stupore.

Lui, che a malapena riusciva a nascondere l’emozione che provava nell’averla davanti, la fissò per un poco, rapito, sorridendole poi e porgendole il braccio.

“Permette?”

“Volentieri…” Sorrise in risposta, lasciandosi trascinare via dal magnifico adone.

 

E lasciando dietro di se una Hermione letteralmente a bocca aperta.

“Granger, suvvia, non vorrai rovinarmi l’appetito col tuo alito pestilenziale! Già Blaise ha fatto la sua parte… pfiuvecchio pazzo…” Mugugnò la voce irritante di Malfoy, che poco dopo comparve al suo fianco, le mani infilate nei pantaloni neri, un’espressione indolente in volto.

“Ma… li hai visti?!” Sussurrò la mora, non riuscendo neanche ad arrabbiarsi per la battutaccia del nemico, tanto era sorpresa.

“Purtroppo…”

“Sono pazzi!”

“Concordo!”

“Io ammazzo Ginevra!”

“Ed io ammazzo Blaise.”

“Ron s’affogherà col latte se la vede entrare in sua compagnia!”

“Questo mi risolleva un po’ il morale…”

“Sparisci, vermicolo albino!”

Draco la fissò corrugando la fronte. “No! Sparisci tu, Mortisia!”

“Sei una piaga per l’umanità!”

“E tu uno schiaffo al buon gusto… roba da matti, cosa mi tocca a vedere di prima mattina…” Borbottò, avviandosi dietro Blaise e Ginny, che nel frattempo, arrivati alle porte della sala, si scambiavano qualche parola prima di lasciarsi e voltarsi ad aspettare i reciproci compagni.

 

“Non trovi anche tu che stiano benissimo assieme?” Sussurrò Blaise.

“Ho sempre pensato che fossero perfetti l’uno con l’altra. Non fanno altro che cercarsi.” Sorrise furbescamente la bella rossa.

“Sì, lo penso anch’io. Dovremmo aiutarli a comprendere la loro realtà di anime affini.”

“Ci sto!”

 

“Che c’è, avete deciso di non fare più il grande ingresso trionfale assieme?” Domandò Malfoy, con aria scocciata. Era evidente che ciò a cui aveva assistito non gli era piaciuto per niente.

“Non essere geloso, caro, non ti tradirei mai!” Ghignò Blaise, mentre veniva affiancato dal biondo.

“Fottiti.”

“Fottiti tu, Malfoy!” Disse la voce scocciata di Hermione. Draco si voltò a fissarla esterrefatto.

“Per una volta non era diretto a te l’invito, Zannuta. Ma, se proprio vuoi…”

“Ginny, a mangiare. Subito!” Lo ignorò la riccia, fissando con sguardo intransigente l’amica, che le fece una pernacchia e si diresse insieme a lei ai tavoli Gryffindor.

 

“Non trovi che la Granger stia davvero bene con la nuova acconciatura?” Sussurrò il moro all’amico, mentre facevano il loro ingresso nella sala, sotto lo sguardo attento di decine e decine di occhietti femminili.

“Zab, mi è appena tornato l’appetito, non rovinarmelo di nuovo…”

“Secondo me è una ragazza molto dolce.”

“Certo, quanto può esserlo una tigre coi denti a sciabola incazzata…”

“Non credo tu pensi seriamente questo di lei.”

“Per caso è lei che ti scopi ogni notte?”

“No!”

“Allora perché spari tante minchiate?”

“Perché voglio aprirti gli occhi.”

“Aprili tu, piuttosto. Parola mia, sta succedendo qualcosa al tuo cervellino malato. E non mi piace.”

 

Blaise ghignò. A suo parere, ciò che stava succedendo al suo cervellino era qualcosa di estremamente piacevole… qualcosa di magnifico, incantevole, stupefacente… lei era semplicemente meravigliosa.

Si voltò, trovando ad accoglierlo due affascinanti occhi azzurri.

 

La sua fata.

 

 

 

N.d.A.

 

Katiuz: si, mi sa che un po’ tutti abbiamo quest’immagine di Blaise e Draco… magari io l’ho leggermente enfatizzata! Eheheheh! No no! Blaise sogna unicamente Ginevra... come ti sarà chiaro da quest’ultimo capitolo :P

Grazie mille ancora per la recensione!!! Ciau!!!

 

Laretta: perché quella che ho in mente diventi la fata dei sogni del nostro biondino, ci vorrà ancora un po’ di tempo… quel fanciullo è una testa calda!! Grazie mille per la recensione!

 

Seferdi: oh, dopo il dispetto che ha fatto ad Hermione, era il minimo che potesse capitargli! Buahahahahahhha!!!! XD Thanks for the recension!

 

Sly_monica: si si, hai proprio indovinato!!! Quel maniaco si diverte a seguirla la notte… u.u Ma anche da sveglio, oramai, non è da meno… grazie per la recensione, ciaooooo!!!! :D

 

 

   
 
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