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Autore: Berenice Potter    16/02/2014    1 recensioni
"Nel tredicesimo secolo a.c. ci fu una guerra che sconvolse l'intera Grecia, tutti i re ellenici lasciarono la loro patria e partirono verso Ilio, per riportare a casa Elena, fuggita con il principe Paride, figlio di Priamo, re di Troia. Mentre uno degli Atridi voleva riconquistare l'onore e l'altro ottenere il potere, si scontrarono in battaglia il Pelide Achille e il valoroso Ettore, che nonostante le preghiere della moglie Andromaca, scese in guerra segnando la fine della propria vita. E mentre Troia cadeva sotto l'inganno del furbo Ulisse, molto sangue innocente venne versato e poiché furono gli dei ad iniziare questa guerra per il pomo della più bella, pagarono il prezzo di tante vite con il proprio sangue. E da quel sangue versato, siamo nati noi, metà dei, metà umani, abbiamo le caratteristiche fisiche dei nostri avi, i loro poteri e a volte anche le loro anime; ma bada bene se da un lato siamo più forti di qualunque essere umano per la nostra forza, la velocità, l'astuzia, siamo anche incredibilmente deboli per i nostri ardori, le nostre ire e soprattutto il nostro orgoglio."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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~~.Archè.L’inizio.

“Vedo le prime case bruciare, devo sbrigarmi altrimenti saremo tutti perduti. Lui mi ha dato ordini precisi e io li devo portare a termine. Sento rumori di spade che si scontrano nel giardino,se non ce la farò Troia morirà sta notte con Priamo. Stringo ancora più forte al petto il mio bambino, è l’erede di Ilio, un giorno avrebbe dovuto governare lui questa città e l’intera regione. Ma se domani avrà ancora una madre sarà già tanto. Accelero il passo e li sento più vicini ma sono quasi alla porta, una volta varcata quella saremo al sicuro. Ho fatto come mi aveva detto il mio Ettore: ho radunato quante più persone possibili e gli ho indicato il passaggio,attraverso il quale tutti troveremo la salvezza. Sento passi dietro di me,e il rumore delle armi che toccano il suolo, ci sono quasi mi manca poco, devo solo svoltare l’angolo e mi troverò davanti la porta. Eccola, l’ho trovata. Finalmente saremo salvi. Mi spingo verso la porta con il mio bambino al collo, quando sento la veste bloccarmi, non posso muovermi e rimango su un solo piede, mi volto di scatto, vedo Neottolemo con in mano la mia veste,subito mi afferra e mi spinge verso la il muro di marmo, io sbatto contro la pietra dura e le mie ossa assaporano quel contatto urlando dal dolore ma io taccio, l’unica cosa di cui mi importa è il mio bambino che inizia a piangere per lo spavento della caduta, non ho neanche il tempo di dargli una carezza per calmarlo, che la mani di Neottolemo me lo strappano dal petto,io mi alzo subito e mi slancio verso il greco, urlo, ma lui non mi ascolta, lo prego in ginocchio di ridarmi il mio bambino, ma è tutto inutile lui non mi degna nemmeno di uno sguardo,si avvicina alla finestra che si affaccia su una Troia in fiamme, e lo vedo tendere mio figlio nel vuoto per un piedino. Io urlo, grido, lo supplico,lo imploro di non farlo ma lui lo lascia andare,e l’ultima cosa che sento è il rumore di un corpo che tocca terra, sopra le urla disperate di una città che non ha più futuro.”
Mi sveglio di soprasalto, ansimando ancora, e con delle lacrime che mi solcano il viso, mi servono altri dieci minuti per realizzare di trovarmi ancora nella mia camera da letto, con il piagiama di hello kitty e con il piumone a fiori. Faccio un lungo respiro,mi asciugo le lacrime e bevo un sorso d’acqua dal bicchiere di vetro che ho sul comodino .Riappoggio la testa sul cuscino. Che strano sogno,devo smetterla di mangiare pesante la sera, e di vedere film troppo violenti. A solo ripensarci mi vengono i brividi, povero bambino, fare un volo del genere da una finestra, e che crudeltà uccidere un neonato. Ripeto a me stessa di stare tranquilla e che era solo un sogno, chiudo gli occhi, sono stanchissima e domani ho un compito in classe, ho bisogno di dormire. Non faccio nemmeno in tempo a finire di pensare quella frase che sento la sveglia suonare e capisco che è ora di alzarsi e iniziare la giornata,con gli occhi ancora chiusi cerco invano di infilarmi le mie pantofole, e di andare verso il bagno per farmi una bella doccia. Sento lo spruzzo dell’acqua calda colpirmi la pelle, ah, che gioia è come se tutte le preoccupazioni e le paure di poco fa siano state spazzate via dall’acqua,esco dalla doccia e avvolgo il mio corpo in un asciugamano, mi asciugo e mi vesto, e mi dirigo verso la cucina. Arrivo esclamando un bel “buongiorno Sarah” e solo quando vedo chiudere la porta dell’ingresso mi rendo conto che Sarah è appena uscita. Mi avvicino al tavolo della cucino e noto in un piatto tutto colorato una dei strani pezzetti neri, forse carbone, e in un bicchiere vicino, un miscuglio verdastro, che una zolla d’erba masticata e poi risputata da una capra. Afferro il piatto e il bicchiere e li svuoto nella pattumiera, senza nemmeno provare a scoprire cosa dovrebbero almeno in teoria essere. Prendo un po pane  e lo faccio tostare, .Intanto tiro fuori dal frigo un po’ di succo di frutta alla arancia , e lo verso in un bicchiere,e poi spalmo della marmellata sulle fette. Guardo l’orologio sono già dannatamente in ritardo,bevo un sorso di succo, prendo un morso di pane e mi dirigo verso la porta afferrando lo zaino. Apro la porta di casa e vedo l’autobus arancione della scuola che mi sta aspettando. Salgo sopra, facendo un cenno all’autista che risponde con la solita indifferenza, e mi siedo su un sedile vuoto. Arrivata a  scuola, scendo dall’autobus, ma nell’aria si respira qualcosa di nuovo,tutti sembrano eccitati soprattutto le ragazze,e poi vedo la mia amica Nat,venirmi in contro con una gonnellina scozzese , e guardandola le faccio una faccia alquanto basita.
“Che hai fatto Nat,hai perso la gonna venendo a scuola?”
“Iris, come al solito il tuo sarcasmo pungente non fa ridere nessuno…ma comunque se sei curiosa di sapere il perché di questa meravigliosa gonna, beh, è per i tipi nuovi…’mi risponde con aria sognante.
“chi??”
“Come chi? Sono due settimane che te ne parlo…tu non ascolti mai sempre quella testa in quei dannati libri… ahh… sto parlando dei tre fratelli Raverdoor:Lucas,Lennox e Matthew…si sono trasferiti ieri, ed oggi sarà il loro primo giorno di scuola qui..”
“ahh..davvero molto interessante, comunque parlando di cose serie e sottolineo serie, vorrei fare un piccolo ripassino per il compito della seconda ora, e dato che alla prima abbiamo educazione fisica…ti andrebbe di venir..’ non finisco nemmeno la frase che la vedo già allontanarsi verso una folla di ragazze tutte intente a mostrare il più possibile.
“Ok, Nat non  hai bisogno di ripetere, non è un problema, e no, non potrei mai  privarti di vedere dei ragazzi per ripassare in vista di un compito”dico sarcastica e mi dirigo verso la biblioteca.
Entro nella sala che è grande, polverosa, piena di libri e vuota,l’ideale per studiare mi dico. Poi vado in cerca di qualche tomo sull’ epica. Dopo neppure  2 minuti riesco a racimolare tutto ciò che trovo sulla guerra di Troia e  lo ammasso su un tavolo vicino mi siedo ed inizio a leggere.
Dopo neppure 20 pagine sento delle voci avvicinarsi, e la porta aprirsi,
“Mamma mia, per un pelo, non ce lo avevano detto che queste ragazze erano delle psicopatiche’ dice una voce .
“Parla per te, ho ottenuto ben 5 numeri di telefono e sono qui solo da 10 minuti”gli risponde una seconda.
“Beh, almeno qui speriamo di trovare un po’ di pace” dice una terza voce.
Nemmeno il tempo di finire quella frase che l’enorme pila di libri che avevo ammassato sul tavolo cade a terra con un frastuono che si estende per tutta la biblioteca. E poi vedo venirmi incontro tre ragazzi, uno alto con gli occhi azzurri e i capelli color corvino, un altro con i capelli color oro e gli occhi marroni e l’ultimo con gli occhi color celo e i capelli biondi.

Angolino Autrice
Come vanno le cose??Vorrei scusarmi in anticipo per il linguaggio adoperato nel sogno e nei futuri sogni della protagonista, ma dovete vedere  la cosa con gli occhi di una 17enne di oggi.Detto questo, ringrazio le mie lettrici per aver messo tempo, pazienza e volontà nel leggere ciò che io scrivo, ed ovviamente vi invito a lasciarmi un vostro parere sulla storia. A kiss.

 

  
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