Lily era distesa
sul suo letto nel dormitorio
della Caposcuola. C’erano stati così tanti
studenti feriti che Madama Chips
aveva dovuto mandare tutti quelli che non erano in pericolo di vita nei
loro
dormitori perché non c’era abbastanza spazio in
Infermeria.
James era seduto
accanto al letto. Grazie a Godric,
a lui erano bastati un paio di incantesimi guaritivi per curare le
ferite per stare
bene. Lily non era stata così fortunata. La maggior parte
delle sue ferite
erano tagli e lividi, e quelli stavano già svanendo, ma un
Mangiamorte
mascherato era riuscito a colpirla sul braccio e sulla gamba destra.
Quelle
facevano ancora male.
Lily stava
piangendo. Forse per il dolore, forse
per lo shock degli eventi di quel giorno. Non parlavano. Giusto qualche
occasionale occhiata per assicurarsi che fossero davvero vivi.
“Saremmo
potuti morire entrambi oggi. Scusa. Ti
amo.”
James
le prese le mani tra le proprie. Rimasero in silenzio molto a lungo,
gli unici
suoni nella stanza erano i singhiozzi di Lily e il respiro profondo di
James.
Lily non poteva fare a meno di pensare che lui la ritenesse
responsabile per
quello che era successo con Voldemort – se non avesse
insistito per uscire, se
non avesse osato sfidarlo – ora non sarebbero in questa
situazione e, cosa più
importante, non sarebbero i suoi più probabili prossimi
bersagli.
Dopo
quella che sembrò un’eternità, James
finalmente parlò. I suoi respiri erano
irregolari e la sua voce rotta. Sembrava arrabbiato.
“Sposami.
Oggi, in questo momento, non mi importa. Dimmi di
sì.”
Lily
fu ovviamente colta di sorpresa. Non sembrava che stesse scherzando.
Non
pensava che avrebbe potuto scherzare in questa situazione.
L’unica cosa che
riuscì a rispondergli fu:
“Abbiamo
diciotto anni, James.”
“Non
mi importa,” ripeté lui, più
arrabbiato. “Dopo quello che è successo
oggi… non
mi importa più. Voglio solo che tu sia al sicuro. E mia.
Sposami.”
Ebbe
bisogno di tutta la forza che aveva per rispondergli in questo modo,
“James,
non stai pensando lucidamente. Che cosa direbbero i tuoi
genitori?”
“Pensassero
che ti ho messa incinta.”
“Non
intendevo questo. James, tu sei… un purosangue. Si aspettano
che tu faccia di
meglio.”
Non
riusciva a fermare quell’orribile singhiozzare.
“Non
provare nemmeno ad usare quella scusa. Lo sai che a loro non
importa.”
“Mi
accettano come tua ragazza, magari. Ma sei l’ultimo della
discendenza dei
Potter, James. Non puoi gettare via secoli di purezza per
me.”
“Posso
e lo farò. Tu stai dicendo cose senza senso, stai proprio
delirando al momento.
Come se me ne fregasse qualcosa della purezza del sangue. Voglio te,
Lily.
Voglio la tua anima, il tuo cuore, la tua testa, il tuo corpo, tutto.
Anche il
tuo sangue.”
Stava
disperatamente cercando di trovare qualcos’altro da dire.
“Potresti essere
diseredato,” sussurrò.
“Sai
che non succederà. Piaci ai miei genitori, Lily. Non per
quello che sei, ma per
l’effetto che hai su di me. Sanno che ti amo da impazzire.
Che sono innamorato
di te da anni. Miseriaccia, perché stai dicendo queste cose?
Sei tu che non vuoi
sposarmi?”
“Certo
che voglio sposarti, James! Non pensi che sarebbe tutto molto
più facile per
me? I miei genitori sono morti e non ho comunque un posto dove andare,
né
tantomeno dei soldi. Sto solo cercando di ragionare. Sposare me non
sarebbe
positivo per te.”
“Non
mi importa di ciò che è meglio per me, te
l’ho detto! Voglio solo te e ti
voglio adesso. Lasceremo Hogwarts tra un mese, Lily, faresti meglio a
decidere
in fretta.”
Si
alzò e stava per uscire quando Lily lo chiamò. Le
sue ultime parole le
risuonavano in testa.
“James.”
Non
si girò, ma si fermò.
“James
non risponderò adesso alla tua domanda. Come hai detto tu,
sto probabilmente
delirando per quella medicina che mi ha dato Madama Chips.”
Ora
si girò per guardarla.
“Ma
puoi per favore non andartene? Non voglio stare senza te.”
In
tre lunghe falcate, fu di nuovo accanto a lei, prendendole le mani.
“Non
vado da nessuna parte.”
Regnò
il silenzio per qualche minuto. Stavano entrambi pensando. Al passato,
a quello
che era successo quella mattina. Al futuro…
“Grazie,”
disse Lily alla fine.
“Figurati.”
“Grazie
per essere rimasto con me stamattina. Per esserti messo contro
–“ esitò, “contro
Voldemort per me. So che probabilmente lo avresti fatto anche per i
tuoi amici,
o per Alice e Marlene, ma penso che sia stata la cosa più
coraggiosa che ti
abbia mai visto fare. La cosa più coraggiosa che abbia mai
visto in assoluto.”
“Hai
ragione,” cominciò James, e Lily pensò
che avrebbe fatto un commento sul
proprio coraggio o che avrebbe citato il motto di Grifondoro
sull’audacia. Ma
non lo fece.
“Probabilmente
l’avrei fatto anche per loro. Ma non penso che avrei avuto la
forza di
resistergli. Il mio incantesimo non sarebbe stato così
potente se non fosse
stato per proteggere te, Lily.”
Si
avvicinò così che il suo viso fosse allo stesso
livello di quello di lei.
Ma
lei non voleva più pensarci, non voleva più
pensare che sarebbero potuti morire
entrambi e sarebbe stata tutta colpa sua.
“Ho
già detto che ti amo?”
“Sì.
Ma è sempre bello sentirlo.”
“Ti
amo.”
Improvvisamente
le labbra di James si scontrarono con le sue, e le ferite le facevano
male, ma
a Lily non importava. Ricambiò il bacio con tutto quello che
aveva. James le
prese il viso tra le mani mentre lei gli afferrava la cravatta e lo
tirava a
sé. Lui infranse il bacio per alzarsi dalla sedia e sedersi
sul letto, attento
ad evitare il braccio e la gamba ferite di lei. Le mise la mano destra
sulla
guancia e la sinistra sulla nuca e la spinse sui cuscini quasi
stendendosi
sopra di lei. Lily sentiva i brividi nello stomaco ed era molto conscia
del
corpo di James sul proprio.
“Voglio solo
assicurarmi che tu sappia quanto ti amo,” disse James, con le
labbra poggiate
delicatamente sulla sua gola.
“Sono
abbastanza sicura di saperlo.”
Tre
minuti dopo, molti capi d’abbigliamento stavano abbandonati
sul pavimento. Lui
le baciò piano le ferite, poi la guardò.
“Sicura
che stai bene?”
Non
stava bene. Le ferite facevano male. Ma non importava. Aveva bisogno di
lui.
“James,”
lo pregò.
Lui
fu più che felice di accontentarla.
“Sì.”
La
testa di Lily era posata sul petto nudo di James, erano avvolti dalle
coperte.
James le accarezzava i capelli rossi.
“Cosa?”
“Ti
sposo,” disse lei.
James
stava per gridare dalla gioia, ma Lily lo zittì.
“Però
devo ammettere di essere un po’ delusa.”
Gli
mostrò la mano.
“Non
vedo nessun anello.”
Angolo
autrice:
salve! Grazie per essere arrivati fin qui. Mi avevano chiesto di
scrivere una
Jily su Tumblr in occasione del compleanno di Lily, quindi il 30
gennaio l’ho
postata in inglese su fanfiction.net ma solo oggi mi sono ricordata di
metterla
anche qui xD i lettori inglesi l’hanno apprezzata, spero sia
piaciuta anche a
voi! Ringrazio in anticipo le splendide persone che recensiranno
(almeno spero
che qualcuno lo faccia lol)
Alla
prossima,
Ginny_theQueen
♥