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Autore: Ginny_theQueen    16/02/2014    3 recensioni
James e Lily, fine settimo anno. C'è stato un attacco di Mangiamorte e Lily è rimasta leggermente ferita.
“Saremmo potuti morire entrambi oggi. Scusa. Ti amo.”
[...] “Abbiamo diciotto anni, James.”
“Non mi importa,” ripeté lui, più arrabbiato. “Dopo quello che è successo oggi… non mi importa più. Voglio solo che tu sia al sicuro."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'OTP: giant squid'
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Lily era distesa sul suo letto nel dormitorio della Caposcuola. C’erano stati così tanti studenti feriti che Madama Chips aveva dovuto mandare tutti quelli che non erano in pericolo di vita nei loro dormitori perché non c’era abbastanza spazio in Infermeria.

James era seduto accanto al letto. Grazie a Godric, a lui erano bastati un paio di incantesimi guaritivi per curare le ferite per stare bene. Lily non era stata così fortunata. La maggior parte delle sue ferite erano tagli e lividi, e quelli stavano già svanendo, ma un Mangiamorte mascherato era riuscito a colpirla sul braccio e sulla gamba destra. Quelle facevano ancora male.

Lily stava piangendo. Forse per il dolore, forse per lo shock degli eventi di quel giorno. Non parlavano. Giusto qualche occasionale occhiata per assicurarsi che fossero davvero vivi.

“Saremmo potuti morire entrambi oggi. Scusa. Ti amo.”

James le prese le mani tra le proprie. Rimasero in silenzio molto a lungo, gli unici suoni nella stanza erano i singhiozzi di Lily e il respiro profondo di James. Lily non poteva fare a meno di pensare che lui la ritenesse responsabile per quello che era successo con Voldemort – se non avesse insistito per uscire, se non avesse osato sfidarlo – ora non sarebbero in questa situazione e, cosa più importante, non sarebbero i suoi più probabili prossimi bersagli.

Dopo quella che sembrò un’eternità, James finalmente parlò. I suoi respiri erano irregolari e la sua voce rotta. Sembrava arrabbiato.

“Sposami. Oggi, in questo momento, non mi importa. Dimmi di sì.”

Lily fu ovviamente colta di sorpresa. Non sembrava che stesse scherzando. Non pensava che avrebbe potuto scherzare in questa situazione. L’unica cosa che riuscì a rispondergli fu:

“Abbiamo diciotto anni, James.”

“Non mi importa,” ripeté lui, più arrabbiato. “Dopo quello che è successo oggi… non mi importa più. Voglio solo che tu sia al sicuro. E mia. Sposami.”

Ebbe bisogno di tutta la forza che aveva per rispondergli in questo modo, “James, non stai pensando lucidamente. Che cosa direbbero i tuoi genitori?”

“Pensassero che ti ho messa incinta.”

“Non intendevo questo. James, tu sei… un purosangue. Si aspettano che tu faccia di meglio.”

Non riusciva a fermare quell’orribile singhiozzare.

“Non provare nemmeno ad usare quella scusa. Lo sai che a loro non importa.”

“Mi accettano come tua ragazza, magari. Ma sei l’ultimo della discendenza dei Potter, James. Non puoi gettare via secoli di purezza per me.”

“Posso e lo farò. Tu stai dicendo cose senza senso, stai proprio delirando al momento. Come se me ne fregasse qualcosa della purezza del sangue. Voglio te, Lily. Voglio la tua anima, il tuo cuore, la tua testa, il tuo corpo, tutto. Anche il tuo sangue.”

Stava disperatamente cercando di trovare qualcos’altro da dire. “Potresti essere diseredato,” sussurrò.

“Sai che non succederà. Piaci ai miei genitori, Lily. Non per quello che sei, ma per l’effetto che hai su di me. Sanno che ti amo da impazzire. Che sono innamorato di te da anni. Miseriaccia, perché stai dicendo queste cose? Sei tu che non vuoi sposarmi?”

“Certo che voglio sposarti, James! Non pensi che sarebbe tutto molto più facile per me? I miei genitori sono morti e non ho comunque un posto dove andare, né tantomeno dei soldi. Sto solo cercando di ragionare. Sposare me non sarebbe positivo per te.”

“Non mi importa di ciò che è meglio per me, te l’ho detto! Voglio solo te e ti voglio adesso. Lasceremo Hogwarts tra un mese, Lily, faresti meglio a decidere in fretta.”

Si alzò e stava per uscire quando Lily lo chiamò. Le sue ultime parole le risuonavano in testa.

“James.”

Non si girò, ma si fermò.

“James non risponderò adesso alla tua domanda. Come hai detto tu, sto probabilmente delirando per quella medicina che mi ha dato Madama Chips.”

Ora si girò per guardarla.

“Ma puoi per favore non andartene? Non voglio stare senza te.”

In tre lunghe falcate, fu di nuovo accanto a lei, prendendole le mani.

“Non vado da nessuna parte.”

Regnò il silenzio per qualche minuto. Stavano entrambi pensando. Al passato, a quello che era successo quella mattina. Al futuro…

“Grazie,” disse Lily alla fine.

“Figurati.”

“Grazie per essere rimasto con me stamattina. Per esserti messo contro –“ esitò, “contro Voldemort per me. So che probabilmente lo avresti fatto anche per i tuoi amici, o per Alice e Marlene, ma penso che sia stata la cosa più coraggiosa che ti abbia mai visto fare. La cosa più coraggiosa che abbia mai visto in assoluto.”

“Hai ragione,” cominciò James, e Lily pensò che avrebbe fatto un commento sul proprio coraggio o che avrebbe citato il motto di Grifondoro sull’audacia. Ma non lo fece.

“Probabilmente l’avrei fatto anche per loro. Ma non penso che avrei avuto la forza di resistergli. Il mio incantesimo non sarebbe stato così potente se non fosse stato per proteggere te, Lily.”

Si avvicinò così che il suo viso fosse allo stesso livello di quello di lei.

Ma lei non voleva più pensarci, non voleva più pensare che sarebbero potuti morire entrambi e sarebbe stata tutta colpa sua.

“Ho già detto che ti amo?”

“Sì. Ma è sempre bello sentirlo.”

“Ti amo.”

Improvvisamente le labbra di James si scontrarono con le sue, e le ferite le facevano male, ma a Lily non importava. Ricambiò il bacio con tutto quello che aveva. James le prese il viso tra le mani mentre lei gli afferrava la cravatta e lo tirava a sé. Lui infranse il bacio per alzarsi dalla sedia e sedersi sul letto, attento ad evitare il braccio e la gamba ferite di lei. Le mise la mano destra sulla guancia e la sinistra sulla nuca e la spinse sui cuscini quasi stendendosi sopra di lei. Lily sentiva i brividi nello stomaco ed era molto conscia del corpo di James sul proprio.

“Voglio solo assicurarmi che tu sappia quanto ti amo,” disse James, con le labbra poggiate delicatamente sulla sua gola.

“Sono abbastanza sicura di saperlo.”

 

Tre minuti dopo, molti capi d’abbigliamento stavano abbandonati sul pavimento. Lui le baciò piano le ferite, poi la guardò.

“Sicura che stai bene?”

Non stava bene. Le ferite facevano male. Ma non importava. Aveva bisogno di lui.

“James,” lo pregò.

Lui fu più che felice di accontentarla.

 

 

“Sì.”

La testa di Lily era posata sul petto nudo di James, erano avvolti dalle coperte. James le accarezzava i capelli rossi.

“Cosa?”

“Ti sposo,” disse lei.

James stava per gridare dalla gioia, ma Lily lo zittì.

“Però devo ammettere di essere un po’ delusa.”

Gli mostrò la mano.

“Non vedo nessun anello.”

 

 

 

 

Angolo autrice: salve! Grazie per essere arrivati fin qui. Mi avevano chiesto di scrivere una Jily su Tumblr in occasione del compleanno di Lily, quindi il 30 gennaio l’ho postata in inglese su fanfiction.net ma solo oggi mi sono ricordata di metterla anche qui xD i lettori inglesi l’hanno apprezzata, spero sia piaciuta anche a voi! Ringrazio in anticipo le splendide persone che recensiranno (almeno spero che qualcuno lo faccia lol)

 

Alla prossima,

Ginny_theQueen

 

 

   
 
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