Piccola
Hinata
La solitudine è ascoltare il rumore
Del vento e non poterlo raccontare
A nessuno.
Solitudine. Chi sa davvero cos’è la solitudine?
Pochi,forse nessuno. Perché in fondo c’è sempre qualcuno pronto a tenderci una
mano ogni volta che cadiamo. Tutti,tranne
Hinata…
Corre per le vie deserte del villaggio. La strada è buia se non per la luce che proviene dalle case affianco dalle quali un leggero chiacchiericcio unito ad argentine risate fanno capire che al mondo c’è chi ama il Natale. Nelle case il chiacchiericcio continua mentre Hinata corre più veloce per fuggire da una realtà scomoda.
Ma non lo sai piccola Hinata,dalla realtà non si scappa...
Il
lungo strascico del suo prezioso kimono è ormai bagnato di quella neve che ha
preso a cadere. Lieve,leggera,senza fare rumore ha cominciato ad imbiancare
i tetti delle case,spandendo un
velo di zucchero sui prati. Hinata si ferma e la ammira scendere soffice. Quante
volte l’hanno paragonata a questo fenomeno. Tante,troppe… riprende a correre e
in poco raggiunge il suo luogo segreto: un piccolo spiazzo innevato in cui sorge
solitario un unico albero. Hinata si siede sotto le sue fronde ormai vuote e
appoggia la testa alle ginocchia e finalmente piange.
Piangi
piccola Hinata…
Eppure
in quel giorno lei dovrebbe essere felice,perché è il 27 Dicembre. Il suo
compleanno. Per tutti è un qualsiasi giorno di festa,un giorno da passare
avvolti dal calore dei parenti,degli amici,di chi amiamo. Ma non per
Hinata…No,per lei questo non è altro che un misero giorno qualunque. Anzi,forse
peggio. Costretta a sorridere anche davanti ai membri del suo clan,gli stessi
che la chiamano incapace,inutile.
Ma
tu non sei inutile Hinata…
Costretta
ad indossare i panni dell’erede che non sono i suoi, Hinata sente il cuore
spezzarsi ad ogni sguardo deluso e ad ogni frase che suo padre le rivolge. Sente
come vuoto,freddo,una sensazione che ha imparato ad associare con quel rapido
infrangersi del suo cuore,ormai martoriato e sfregiato da crepe che fanno più
male di un kunai.
Non
ti preoccupare Hinata,presto sarà tutto finito…
Hinata
smette di singhiozzare e infila la manina candida nella tasca del
kimono,estraendone un corto ma letale pugnale. Lo porta davanti agli occhi e lo
ammira. Era di sua madre. Semplice ma letale. Non aveva mai imparato ad usarlo.
Non perché non ne fosse in grado,ma perché lei era buona. Già Hinata era buona e
questa sua bontà l’aveva fatta diventare un incapace agli occhi del suo clan.
Si
rigira il corto pugnale tra le dita. Il suo viso si riflette sulla lama. E per un attimo immagina il mondo senza
di lei. Come sarebbe? Come prima,del resto la scomparsa di una bambina
invisibile non verrebbe mai notata.
Ti
sbagli piccola Hinata…
Finalmente
ti decide e con le lacrime agli occhi avvicini la lama al tuo polso candido. Non
pensare Hinata,altrimenti non troverai mai il coraggio di farlo. Lentamente fai
scorrere la lama sottile sul tuo polso niveo. Avverti dolore. È normale,ma
vedrai,tra breve non sentirai più nulla. Il trucco sta nel lasciarsi andare. È
lo fai,chiudi gli occhi e ti abbandoni. Una lacrima scende perlacea sul tuo
volto d’angelo prima di cadere sulla neve,scomparendo con te.
Il
sangue si sparge tutto intorno, macchiando i fiori.
Crisantemi.
Il
sangue ha macchiato la purezza di un anima candida.
Ed
ora Hinata riposa tra la schiera di angeli
che
da lassù ci vegliano con amore.
Addio
Hinata….
Poco
distante il mondo andava avanti come se niente fosse,inconsapevole di essere stato privato di un
angelo.
Nota
dell’autrice:
Ff
creata in un quarto d’ora ( si vede!!!! NdTutti),spero che comunque vi sia
piaciuta. Dato che sono alle prime armi mi piacerebbe che commentaste,anche per
fare delle critiche,darmi consigli,oppure dire che la mia ff fa pena!!!!! Un
grazie e un bacio a chi legge e commenta,ma anche a chi legge
solamente!!!!!!!!!!
Alla
prossima!!!!
Princess Hina