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Autore: Whatsername1697    17/02/2014    3 recensioni
Vi narrerò la storiella di una giovane - così per dire - verginella che credeva nell'esistenza degli unicorni.
Genere: Commedia, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi narrerò la storiella di una giovane - così per dire - verginella che credeva nell'esistenza degli unicorni. 
Ella passò la vita a documentarsi su come avrebbe potuto catturare un unicorno e diventargli amica. Le condizioni erano semplici: avrebbe dovuto avere un'anima pura e la verginità intatta, così arrivò a compiere quarant'anni nella speranza di trovare il famigerato unicorno. 
Al giorno del suo quarantesimo compleanno, la vergine donzella ricevette una sola lettera la quale diceva:"Al tramonto troverai una sorpresa davanti alla porta di casa.", così ella aspettò con ansia il tramonto e, non appena il sole cominciò a scendere, la vergine uscì di casa. Aspettò per un'ora fino a quando vide una luce avvicinarsi a lei con cautela. Sentì un nitrito in lontananza. "Non è possibile", pensò. 
La donzella si alzò lentamente e andò verso la figura lucente che nitriva, quando si accorse che finalmente aveva raggiunto il suo scopo. 
"Sì, cazzo!", esclamò. Il cavallo lucente la guardò con un'espressione di disappunto, ma nonostante questo si lasciò accarezzare dolcemente. 
"Finalmente, dopo anni di attesa, dopo aver dovuto rifiutare molti uomini giovani che volevano prendersi la mia verginità, sei giunto al mio cospetto e ti sei presentato davanti alla mia porta. Ormai sei mio e non ti lascerò mai più andare."
L'unicorno lanciò un'altra occhiata di disappunto alla vergine di quarant'anni pensando che fosse pazza, ma dovette ugualmente lasciare che lei lo addomesticasse poiché ella aspettava quel giorno fin da quando era piccina. 
"Bastardo vieni qui", disse lei. 
L'animale puro sbuffò e pensò di essere capitato tra le mani di un'imbecille. La donna lo accompagnò nel giardino sul retro per mostrargli la sua nuova dimora. Una stalla rosa piena di brillantini, stelle luccicanti e qualche oggetto dalla forma fallica che l'animale non riuscì a capire cosa fosse. 
Entrò con poca voglia in quella stalla oscena, ma sapeva che ormai quello sarebbe stato il suo destino. 
"Io ti monterò selvaggiamente fino a quando i legamenti delle tue gambe si spezzeranno."
Ormai l'unicorno cominciò ad ignorare le parole della pazza donzella, pensava che la mancanza di organi genitali donatile dall'altro sesso le avesse procurato una grave malattia mentale. Così l'animale si mise a dormire aspettando l'indomani. 
La donna durante la notte pensò a come montare in groppa al suo sogno proibito e non chiuse occhio. 
Non appena il sole sorse la donna si buttò giù dalla finestra atterrando sulla stalla e svegliando l'unicorno. 
"La tua ora è arrivata.", gli sussurrò in un orecchio. 
Il cavallo si lasciò accompagnare fuori dalla sua dimora oscena e, non appena furono nel prato, ella gli montò in groppa saltando sopra alla testa dell'unicorno, ma la cosa non andò a buon fine. 
Il corno della leggendaria creatura penetrò la -ormai non più vergine - donzella, e il muso dell'animale venne sommerso da un fiume di sangue. 
Il cavallo, in preda allo spavento, cominciò a correre da una parte all'altra, con il muso sporco di sangue e la sua purezza ormai diventata impura. L'animale perse la sua dignità e venne colpito da un istinto omicida, così, ancora con la donna conficcata nel suo corno, andò in giro per la città ad uccidere le persone.
Fu così che venne ucciso dalla polizia locale, e la sua uccisione provocò l'estinzione di questi animali leggendari, poiché lui era l'ultimo superstite.
 

Non chiedetemi come sia potuta venirmi in mente una storiella del genere. Ho rischiato di morire dal ridere mentre la scrivevo, spero piaccia anche a voi!
   
 
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