Bubank, California.
 
Lontano dal caos della città, gli ultimi raggi di sole stavano per lasciare il posto agli astri celesti, scomparendo lentamente al di là del mare, riflettendosi sulla sua superficie e facendola brillare.
 
Rimbalzando sulle onde, questi, creavano un meraviglioso gioco di luci e colori, quasi come ci fossero tante piccole pietre scintillanti sotto quello strato cristallino, le cui onde si infrangevano sulla spiaggia unendo il loro sciabordio al garrire dei gabbiani.
 
Sulla sabbia calda ancora sostavano le ombre di due giovani, un ragazzo e una ragazza, seduti tra le palme di quel luogo ormai deserto.
 
Parlavano, ridevano, piangevano. A volte solo si guardavano.
 
-Chuck…-
-si?-
-Baciami!-

In quel momento Chuck la guardò negli occhi.
 
Il suo cuore si riempì di speranza e al contempo di paura.
 
Avvicinò lentamente le sue labbra al viso di Sarah, quasi con timore, timore di spezzare quel leggero filo che aveva riunito i loro cuori durante il racconto della loro storia…
 
Le loro labbra si toccarono. Chiusero gli occhi.
 
Sarah, inizialmente rigida e tesa, al tocco lieve della bocca di Chuck si abbandonò a lui.
 
In quel momento sentì una strana sensazione, quella sensazione incomprensibile che si prova quando quella parte vuota del cuore trova compimento in qualcosa e si colma di una pienezza che fa vibrare ogni fibra del corpo.
 
La sua mente, triste e spaventata, arrabbiata, che non aveva più una storia di cui fare memoria, una vita, venne pervasa da una gioia indicibile e lentamente, nella sua testa, iniziarono a riaffiorare momenti perduti, a partire da quel poco che gia ricordava: il Wiernelicious, la loro prima missione, quella stessa spiaggia e poi ognuno dei fatti che Chuck aveva citato nei minuti precedenti.
 
Ogni muscolo del suo corpo iniziò a urlare, Chuck se ne accorse e la tirò a se mentre quel lieve bacio pian piano si trasformava nella riconquista di un tesoro perduto.
 
Anche lei lo strinse a se in quei lunghi minuti che le ridonarono tutta la sua vita.
 
Ogni attimo vissuto ritornava, dapprima confusamente e pian piano sempre più ricco di dettagli e particolari.
 
Entrambi avrebbero voluto gridare ma non servivano parole.
 
Un secondo di tregua e i loro sguardi si incrociarono penetrando uno nell’altro. Gli occhi castano chiaro di Chuck brillarono del riflesso azzurro delle pupille di Sarah come una pepita brilla di una luce speciale quando riflette un diamante.
 
Si strinsero l’uno accanto all’altra diventando una cosa sola.
Le mani si cercarono. Le dita si intrecciarono, illuminate dalla luce diffusa del sole che scompariva all’orizzonte.
L’oro dei loro anelli, nuovamente a contatto dopo tanto tempo, iniziò a brillare e quasi si fuse a sigillare quel legame.
Un legame che li aveva sempre uniti, fin da quella volta, sempre lì: stessa spiaggia, stesso mare, stesso sole.
Un legame che nulla era e sarebbe stato in grado di spezzare: nessuna invidia, nessuna avarizia, nessun potere. Nessun pericolo, guerra o missione.
Un legame che avevano voluto saldare con una promessa, “Finchè morte non ci separi”, e così sarebbe stato.
 
Perché qual è il tesoro più grande se non qualcuno che si fidi di te e di cui tu ti possa fidare?
“… Trust me …”
Era bastato quello e tutto era tornato.