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Autore: FreDrachen    17/02/2014    7 recensioni
Deinoforo è il più spietato cavaliere al servizio del Tiranno.
Ma cosa l'ha spinto ad allearsi con il peggior nemico del Mondo Emerso?
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Nda:ciao a tutti^_^
Ho sempre amato il personaggio di Debar, per cui ho deciso di dedicargli una storia.
Buona lettura^_^
Genere: Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aster, Deinoforo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Madness

«Maledetto gnomo»imprecò furente Deinoforo.
Dopo la battaglia con Ido era riuscito a tornare alla Rocca dove era stato subito medicato dagli inservienti fammin.
Fino a qualche minuto prima era stato in compagnia di Aster.
«La tua mano è persa per sempre Debar»aveva annunciato.
«Potrò creartene una con la magia. Ma sai bene che nulla sarà più come prima».
Maledetto Ido, gliel'avrebbe fatta pagare. Almeno si era preso una parte di quello schifoso gnomo. Il suo occhio sinistro.
Ancora non riusciva a capire come faceva qualche anno prima a venerarlo.
Debar…Debar l'aveva chiamato il Tiranno. Debar non esisteva più da quel fatidico giorno in cui la sua vita cambiò…
…per sempre…
 
Erano in carrozza per raggiungere Makrat per la sua investitura.
Debar seduto sul sedile era teso come una corda. Il sogno di una vita si stava finalmente per avverare. Sarebbe diventato Cavaliere di Drago al servizio della corona della Terra del Sole.
Il suo sogno da quando era bambino.
«Quando si arriva? Non vedo l'ora di conoscere qualche nobile»cinguettò sua sorella sedicenne.
«Maryse»la rimproverò la madre.«L'unico motivo per cui ci siamo messi in viaggio è l'investitura di tuo fratello».
Maryse sbuffò, e fissò fuori dalla finestrella, cominciando a fantasticare di trovare l'uomo gusto dei suoi sogni.
La carrozza si fermò di botto.
«Si può sapere perché ci siamo fermati?»urlò seccato suo padre al cocchiere.
«Dei soldati bloccano la strada, Mio Signore».
Il conte, con un sonoro sbuffo, scese dalla carrozza seguito a ruota dalla moglie e dai figli.
Sul pettorale dei soldati spiccava l'emblema del casato della Terra del Sole.
Uno di loro estrasse una pergamena da sotto il mantello.
«In nome della Regina Sulana, siete in arresto per alto tradimento nei confronti delle Terre Libere».
«Tradimento?»boccheggiò il conte sorpreso.
«Esatto. E ora seguiteci».
«Debar tu vai avanti per l'investitura. Noi ti raggiungeremo dopo aver sistemato questo grosso malinteso».
«Anche lui è sospettato. Deve venire anche lui».
«Io sono fedelissimo alla corona. Non potete arrestarmi. Ho sudato lacrime e sangue per raggiungere il mio obiettivo».
«Temo ragazzino che dovrai arrenderti».
No. Non poteva.«Mai!»urlò furente Debar sguainando dal fodero la sua spada rossa vermiglia. Si accanì su quello che doveva essere il capo. Senza un lamento l'uomo si accasciò a terra con un ampio squarcio all'addome.
«Maledetto traditore»imprecò un soldato brandendo l'ascia. Debar fu rapido a schivare il colpo e gli piantò la spada nel torace trapassandolo da parte e parte.
Sentì un urlo. Vide la casacca del padre e il corpetto della madre tingersi di rosso e i loro occhi spegnersi.
«Debar! Aiuto!». Era la voce di sua sorella.
Debar fece per intervenire in suo soccorso ma un dolore lancinante al torace gli mozzò il fiato.
Con la coda dell'occhio scorse la spada del suo aggressore tinta di sangue. Il suo sangue.
Con le ultime forze rimanenti caricò il colpo che mozzò di netto la testa del soldato.
Piombò il silenzio roto dal respiro affannato del ragazzo.
Makrat. Doveva assolutamente raggiungere un sacerdote e Makrat.
Con sforzo supremo si tirò su e montò un cavallo dei soldati. Lo spronò alla massima velocità.
Ma dopo poco tempo i contorni intorno a sé cominciarono a sfumare. la testa pesava sul collo come un macigno, e la ferita bruciava come la lava del Thal.
Non ebbe i riflessi pronti per difendersi quando i fammin piombarono su di lui…
 
 
Riprese i sensi in una stanza sconosciuta.
Il torace era bendato da una larga fasciatura che odorava di magia.
«Ben svegliato»lo salutò una voce al suo fianco. Sembrava quella di un bambino o di una donna.
Debar voltò con enorme sforzo il capo. Seduto accanto a lui c'era una figura minuta incappucciata.
«Chi sei?»domandò con voce stanca il ragazzo.
«Ogni risposta alle tue domande a tempo debito Debar di Narbet».
Questo azionò un campanello d'allarme. Come faceva a sapere il suo nome?
Ma quello che più contava era altro.
«Dove mi trovo?»
La risposta lo lasciò senza fiato.
«Nella Rocca».
Debar terrorizzato fece per alzarsi ma una fitta di dolore lo costrinse a sdraiarsi sul letto. «Siete il Tiranno?»mormorò.
La figura annuì svelando il suo volto. Debar rimase sorpreso. Si aspettava un uomo dal viso austero e crudele. Invece seduto al suo fianco stava un mezzelfo, e non un adulto bensì un bambino sui dodici anni.
«No-non so nul-la che v-vi po-pos-sa int-eres-ssare»balbettò.
Aster sorrise tranquillo.«Non è mia intenzione estrapolarti informazioni, né tantomeno torturarti».
Debar lo fissò con occhi sgranati. Diceva sul serio?
«Mi avete salvato la vita per cosa? Cosa volete in cambio da me?»
«Nulla Debar». Gli si avvicinò.«Anche se ho una proposta da farti. Ti offro la possibilità di entrare a far parte del mio esercito».
«Perché proprio io?»
Aster sorrise.«Perché sei molto simile a me caro Debar. In te ho letto lo stesso dolore che predomina nel mio animo. Ti sto dando l'occasione di essere al mio fianco a combattere per un mondo migliore».
Davvero poteva esister un mondo migliore? pensò Debar.
«Pensa»sussurrò con voce melliflua«farla pagare a chi ti ha rovinato la vita. A chi ha incastrato te e la tua famiglia. O peggio che gli ha creduto».
Davvero il Tiranno gli offriva la possibilità di vendicarsi e ricattarsi?
Fissò a lungo gli occhi verdi del mezzelfo.
E decise.
«Sono dei vostri»annunciò orgoglioso.

 
Si riscosse dai suoi pensieri.
Ormai aveva fatto una scelta.
E non sarebbe tornato indietro.
Prese la spada e la mano meccanica posate lì accanto.
Era pronto a tornare in battaglia.






Angolo autrice:parto dal presupposto che io adoro sempre i cattivi delle storie:)
Spero che con questa storia possiate compatire un po' di più il povero Debar:)
Un bacio e che dire buona lettura^_^
   
 
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