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Autore: Nana_Hale    18/02/2014    3 recensioni
Con un pizzico di aiuto e un po' di raggiri i giovani Derek e Stiles si troveranno da soli in una notte di luna piena. La prova concreta che basta una piccola spinta per perdere il controllo scoprendo con piacere che lasciarsi andare non è sempre un male.
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Peter Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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A Perfect Plan


"Hai chiuso tutto?"
"Si."
"Anche il retro della casa?"
"Si..."
"Sei sicuro?"
"Oh, per l'amor del cielo, Derek! Non dovevo chiudere una centrale nucleare, dovevo chiudere casa tua! Penso di essere in grado di farlo!"

Il lupo mannaro abbassò la testa, spostando lo sguardo sulla nuca del ragazzo con la felpa rossa che stava finendo di chiudere a chiave la vecchia casa distrutta della famiglia Hale.
Peter aveva chiesto a Derek di recuperare per lui una chiavetta rimasta nella residenza di famiglia e aveva praticamente obbligato in nipote a portarsi dietro il giovane umano adducendo come scusa il fatto che essendo una notte di plenilunio, era meglio per Derek non restare da solo. Una scusa ridicola oltre che insensata, avevano pensato entrambi ma, non sapendo giustificare altrimenti la richiesta dello zio, non avevano fatto troppe obiezioni.
"Ecco fatto."
Stiles estrasse la chiave dal lucchetto, dopo averlo fatto scattare, e se la infilò in tasca insieme alla chiavetta, voltandosi.
"Chiuso tutto alla perfezione. Tuo zio vuole altro già che siamo fuori? Una pizza? Una mazza da baseball sui denti?"
Derek sollevò le sopracciglia, ogni volta sempre più stupito da quanto assurde potessero essere le battute di quel giovane; ma Stiles non rispose, si limitò a schiarirsi la gola, arricciando il naso e assumendo un'espressione da piccolo folletto che, contro ogni previsione, fece salire un impercettibile sorriso sulle labbra del licantropo.
Il ragazzo se ne accorse immediatamente e, incoraggiato da quella reazione, si preparò a scagliare un'altra delle sue battute.
"Io faccio il giro del bosco. Tu prendi la tua macchina e tornatene a casa."
Ma Derek richiuse immediatamente quello spiraglio di debolezza, impedendogli di parlare. Si girò, pronto a scattare in mezzo agli alberi ma, con sua sorpresa, Stiles fu abbastanza veloce da pararglisi davanti con una mano sollevata davanti al petto, pronta a fermarlo.
"Uo, uo, uo, uo, uo, uo, uo, mi togli una curiosità?"
Il licantropo non rispose, riprese a camminare costringendo il giovane a muoversi goffamente all'indietro.
"Tu sei capace di ridere? Voglio dire, sai, alzare gli zigomi, mostrare i denti per qualcosa che non sia ringhiare come un animale o sbudellare qualcosa per la cena."
Continuava a saltellargli intorno, impedendogli di partire a correre e vomitanto parole su parole.
"Dovresti provare a ridere un po', magari ti migliora quel brutto muso che hai sempre addosso!"
Con un improvviso arresto sul posto, Derek si immobilizzò; Stiles, rimasto alle sue spalle, non fece in tempo a frenare e si schiantò contro le sue spalle, cadendo 
poi con il sedere a terra.
"Ouch! Ma che sei matto?"
Il licantropo sentì come una scintilla accendersi nella sua testa dopo di che, un leggero ringhio gli salì dal ventre mentre la sua testa e le sue spalle si giravano verso Stiles, ancora fermo al suolo, rivelando quattro zanne appuntite che ora spuntavano dalla sua bocca, e un paio di glaciali occhi blu.
"Corri, ragazzino..."
"C-cosa?"

Per un attimo il giovane rimase perplesso e confuso da ciò che stava guardando; Derek non era in grado di controllarsi durante il plenilunio? Tentò di sforzarsi di ricordare se aveva mai visto l'uomo perdere le staffe durante una di quelle notti, ma i suoi pensieri vennero subito interotti.
"Corri!"
Smise immediatamente di riflettere , colto dal panico, e strisciando all'indietro, si risollevò goffamente, sentendo il cuore balzargli in gola e si mise a correre a perdifiato verso l'auto, mentre dei passi sempre più veloci si avvicinavano alla sua schiena.
"Derek! Derek! Ripigliati! Dereeeeeeeeeeeeek!"
Scorse la jeep in lontananza e si maledì per aver parcheggiato così lontano.
"Non volevo offenderti! Andiamo! Io scherzavo!"
La portiera posteriore era rimasta aperta da quando erano arrivati e, senza pensarci, Stiles si gettò dentro la vettura e chiuse lo sportello, buttandosi poi con la schiena verso la porta sul lato opposto.
Il suo respiro affannato rimbombava nella macchina e nella sua testa con una eco assordante, ma nessun altro rumore si sentiva più dall'esterno; eppure a quel punto, il mannaro avrebbe dovuto già averlo raggiunto.
Subito fatto.
Uno stridio metallico lo fece sobbalzare e, in una frazione di secondo, là dove prima c'era lo sportello dell'auto, ora c'era una figura nera su cui spiccavano due gemme blu e lucenti.
"Derek, n-non hai un brutto muso. Davvero! Mi dispiace, era un gioco, ahah! Adesso ritira quelle zanne da maniaco e ti prego non mi sbudellare!"
Si accorse che sua stessa voce tremava e, per la prima volta, Stiles si sentì veramente terrorizzato all'idea che il mannaro potesse sul serio ucciderlo per aver 
aperto la sua boccaccia una volta di troppo.
Sentì una mano stringersi attorno alla sua caviglia e, colto di sorpresa, reagì sferrando un calcio alla cieca, colpendo qualcosa di morbido col tallone, probabilmente il naso di Derek dato il verso animalesto che seguì, ma la presa sulla sua gamba non si allentò, anzi, si fece perfino più salda.
"Oh, cavolo! Scusa, non volevo, scusa, scusa, scusa, scusa, adesso sono davvero morto..."
Con un balzo, Derek si portò proprio sopra a Stiles, bloccandogli le gambe in mezzo alle sue ginocchia e le spalle con entrambe le mani.
Allora, la voce del ragazzo gli si bloccò in gola facendo uscire solamente uno strozzato mugugno dalla sua bocca.
Il mannaro si era strappato via la maglietta mentre gli correva dietro e ora i suoi muscoli si muovevano sinuosamente sopra di lui, illuminati da un raggio di luna che entrava dal finestrino dell'auto.
Stiles trattenne il respiro, irrigidendo tutto il corpo, realizzando solo in quel momento a cosa stava per andare incontro mentre nella sua testa sfilavano, come un macabro corteo, i cadaveri di uomini e donne dilaniati e straziati delle vittime cadute preda di attacchi da parte di uomini lupo.
Cacciò un grido di rabbia e paura, cominciando a dimenarsi e a scuotere la testa per quanto gli fosse possibile.
Il volto di Derek scese a pochi centimetri dal suo, andando verso il suo collo; i denti acuminati e gli occhi taglienti lo facevano sembrare più un vampiro che un lupo mannaro.
E solo in quell'istante un pensiero si fece largo nella mente del giovane; e se non fosse morto?
Se fosse diventato come uno di loro?
Si rese immediatamente conto di quanto lo spaventasse anche solo l'idea di essere una creatura assetata di morte.
Avrebbe venduto cara la pelle.
"Lasciami andare! Razza di cane rabbioso!"
Un ringhio fu l'unica risposta che ottenne, accompagnato da uno sbuffo impaziente e nervoso.
"Lasciami!!!"
Stiles piantò i suoi occhi in quelli spietati e famelici del licantropo, che non sembrava avere alcuna intenzione di smettere di mostrare le sue zanne letali.
Quando lo vide abbassarsi ancora di più con le fauci spalancate verso la sua giugulare, strinse i denti trattenendo il respiro, pronto per il dolore, pronto per quelle lame che avrebbero squarciato la sua carne.
Ma non sentì niente; solo due normalissime file di denti dare un leggero morso al suo collo mentre un paio di labbra tiepide sfioravano la sua pelle.
"Che...cosa...?"
Il viso di Derek si risollevò fino a quando le punte dei loro nasi non furono di nuovo a pochi centimetri l'una dall'altra.
"Non so divertirmi, eh?"
I suoi occhi lentamente riacquistarono il loro colore naturale, sfumando dal blu all'azzurro fino al verde brillante, sotto lo sguardo attonito e ancora sconvolto del ragazzo.
Scoppiò in una goduta risata mentre la faccia di Stiles si contorceva sempre di più in una serie di smorfie di disappunto e incredulità.
"Tu sei uno squilibrato!"
Il giovane si liberò le spalle dalla presa con uno scossone e sollevò la testa verso il mannaro.
"Mi hai squarciato la macchina! Mi... mi hai fatto venire un infarto! Razza di brutto... brutto... brutto..."
Sentì le sue stesse parole affievolirsi e scemare sulla sua bocca mentre si fermava per un attimo a contemplare quel primo e insolito sorriso che illuminava il volto di Derek e che lentamente ora stava svanendo dalle sua labbra.
Pupille dilatate, respiro affannato, battito accelerato; tutti dettagli che non sfuggirono al licantropo ma, questa volta, non era solo Stiles a mostrare tutte queste alterazioni fisiologiche.
Anche lui, in quel momento, stava avvertendo un impulso animalesco e selvaggio che si fece ancora più violento nell'istante in cui, involontariamente, il giovane si 
leccò le labbra lasciando la bocca lievemente dischiusa.
Non si era mai reso conto di quanto Stiles fosse combattivo e determinato se si metteva d'impegno e frose era per la luna piena, o per qualcos'altro che in quel momento non risciva a decifrare, ma trovava quell'aspetto molto, molto intrigante.
Non riuscì a controllare i suoi movimenti, ed il suo volto si abbassò con uno scatto, bloccando a metà il respiro che il ragazzo stava tirando.
Più che un bacio fu una specie di morso affamato; il mannaro divorò le labbra di Stiles, che con uno spezzato gemito spalancò gli occhi, sconvolto e incredulo, non sapendo in nessun modo come comportarsi.
Derek si staccò quasi subito, risollevando il capo fino a poter nuovamente vedere per intero il viso del giovane, trovandolo praticamente pietrificato; lo stava fissando ad occhi sbarrati con un miscuglio di emozioni ad attraversagli il volto. Sorpresa, inquietudine, stordimento, ma nessuna di queste sensazioni aveva nulla di spiacevole collegato a ciò che era appena successo.
"Wow... solo... wow..."
Furono le uniche parole che Stiles riuscì a farsi uscire dalla gola mentre, senza pensarci, fece salire le mani fino a posarle sui fianchi del licantropo.
"E poi sono io quello poco loquace..."
"No, senti, in questo caso ho tutto il diritto di farmmh-"

Derek riportò le sue labbra contro quelle del giovane, tappandogli la bocca; separò le ginocchia liberandogli le gambe, ma restando fermo a quattro zampe sopra di lui.
Questa volta Stiles si godette il bacio in ogni suo aspetto, chiudendo gli occhi per amplificare ogni altra sensazione.
La lingua del mannaro si insinuò fra le sue labbra assaporando l'interno caldo e morbido della sua bocca, mentre con una mano gli afferrava la mandibola per controllare la direzione in cui si muoveva in suo volto; la sua presa faceva quasi male ma era incredibilmente piacevole.
Con un sospiro, dopo qualche secondo, Derek lasciò perdere le labbra e si spostò a leccargli il mento, mordendolo delicatamente.
"Mi raccomando... tieni le zanne a posto..."
Stiles bisbigliò sentendo un fervente calore divampare sul suo viso e sul collo, su cui ora il mannaro stava passando la lingua come si fa con un fresco gelato durante un torrido giorno d'estate.
Si appoggiò sui talloni, sempre tenendo le gambe del giovane in mezzo alle sue e, infilandogli le mani sotto la t-shirt, poggiò le sue dita ruvide sulla sua pelle ancora leggermente sudata per via della sfrenata corsa di qualche attimo prima.
Gli mordicchiò il collo, le scapole, scostandogli la felpa dalle spalle per poterlo toccare meglio; Stiles rimase immobile, in balia di quelle mani così forti da sembrare davvero le zampe di una bestia tanto feroce quanto insolitamente premurosa.
Il licantropo scivolò con le ginocchia indietro, senza staccarsi dal corpo del giovane, fino ad arrivare di nuovo ad appoggiare i piadi a terra, fuori dalla macchina. 
Aveva il viso all'altezza della cintura del ragazzo e subito, con i denti e con le dita gli slacciò i jeans e glieli sfilò con uno strattone, gettandolì poi sul terreno.
Ripetè la stessa azione con i boxer sentendo il ventre di Stiles sussultare quando involontariamente, le sue mani sfiorarono la sua intimità nuda.
Un sussulto che si trasformò in un singhiozzo quando non furono più solo le dita del mannaro a regalare attenzioni alla sua virilità.
D'istinto il ragazzo portò le mani ad afferrare la nuca di Derek e a stringere i suoi capelli scuri, mentre il lupo gli sollevava entrambe le gambe, poggiandosele sulle spalle, senza smettere di fare ciò che stava impegnando la sua bocca.
"D-Derek... cosa... mh..."
Stiles provò a sollevare la testa e a cercare con lo sguardo gli occhi del mannaro, ma due dita posizionate nel punto giusto del suo corpo, gli feceto mancare l'aria nei polmoni e la sua nuca ricadde all'indietro lasciando scoperto il suo pallido collo teso.
Stropicciò le ciocche di capelli fra le mani fino a farsi diventare bianche le nocche mentre un brivido gli fece irrigidire le cosce, stringendole attorno alla testa del licantropo che spinse le dita più in profondità.
"Oh mio dio adesso... m-mi metto... ad ululare..."
La voce roca e il disperato tentativo di placare gli spasmi che il suo corpo stava lasciandosi scappare fecero convincere Derek che era il momento di andare oltre.
Con un rapido movimento sollevò il busto, allontanando ogni parte di sè da Stiles che espirò profondamente rilassando finalmente tutto il suo corpo; ma non ebbe il tempo di fare nulla poichè il mannaro lo afferrò per la vita e lo trascinò con uno strattone verso di lui rimanendo in mezzo alle sue gambe.
Gli sollevò la maglietta con violenza, quasi strappandola, fino a sopra il petto e, mentre si slacciava i pantaloni, si mise a passargli la lingua su tutto il ventre sentendolo miagolare ad ogni tocco.
Se leccare fosse stato un modo per marcare il territorio, allora il corpo di Stiles in quel momento si poteva decisamente considerare proprietà di Derek in tutta la sua completezza.
Quando ebbe finito di aprirsi i jeans e i boxer, agguantò una gamba del giovane e la sollevò fino a far appoggiare il retro ginocchio sulla sua spalla, dopodichè si avvicinò a lui.
"Aspetta, aspetta... Derek... aspetta..."
Il lupo si fermò all'istante, sollevando lo sguardo fino ad incrociare il viso del ragazzo; respirava affannosamente con la bocca aperta e i suoi occhi erano come persi in un limbo di piacere e paura che costrinse il mannaro a frenare il suo istinto animale.
Non disse nulla, si limitò a guardarlo in paziente attesa, passandogli delicatamente le dita lungo la gamba rimasta stesa sul sedile.
"Tu sai come... voglio dire, cambia qualcosa dato che tu sei... ecco... sei un... cioè, nel senso, io non sono un esperto... tu...tu sai come..."
Stiles balbettò in preda al panico, continuando a deglutire a vuoto ogni 3 parole fino a quando Derek non gli posò un delicato bacio sull'interno della coscia, facendogli morire la voce in un rantolo, senza mai smettere di guardarlo con i suoi occhi verde brillante.
"O-ok... lo prendo per un "Sì"..."
Rincuorato dalla sicurezza che il mannaro stava dimostrando nel gestire quella situazione a lui nuova, il ragazzo si calmò e dopo aver preso un bel respiro si sfilò 
la felpa e la t-shirt in un modo così goffo e impacciato che Derek non potè fare a meno di stringere le labbra per evitare di sorridere.
"Oh, accidenti! Non si leva!"
Si dimenava come un gattino intrappolato e fu solo dopo qualche secondo che il licantropo, non riuscendo più a trattenersi, si decise ad allungare un braccio e con uno strattone sfilargli completamente l'indumento di dosso, lasciandolo cadere sul tappetino dell'auto.
Stiles non ebbe nemmeno il tempo di risistemarsi il ciuffo di capelli che subito Derek gli fu addosso; sentì la sua mano decisa infilarsi sotto la sua schiena, sollevandolo dal sedile con uno scatto.
Un leggero capogiro gli fece perdere l'orientamento e non si accorse dei movimenti che il licantropo stava facendo contro il suo corpo fino a quando una fitta di dolore lo travolse.
Gettò le braccia intorno al collo del lupo afferrandogli le spalle mentre un rantolo gli usciva dal fondo della gola e tutto il suo corpo si immobilizzava, rigido come un blocco di marmo.
Ansimò pesantemente per diversi secondi sentendo le dita di Derek afferrare la sua sua coscia, ancora sollevata sopra la sua spalla, e portarla delicatamente verso il basso, posandosela contro l'anca.
Passò almeno un altro minuto intero, nel quale Stiles non fece altro che rimanere immobile ad occhi chiusi sentendo le carezze del licantropo far scivolare via la sofferenza dal suo corpo, e solo allora lo sentì iniziare a muoversi.
Prima lentamente, misurando e calcolando attentamente ogni spinta basandosi sulla rezione che il viso del ragazzo mostrava ogni volta; solo quando lo vide sollevare un angolo della bocca si decise ad aumentare il ritmo sentendolo ansimare con più impeto.
La scomodità della macchina era qualcosa di molto debilitante, ma Derek trovò lo stesso il modo di sfruttare quel luogo a suo vantaggio; mollò la presa sulla schiena di Stiles lasciandolo ricadere contro i cuscini, afferrò il poggiatesta del sedile anteriore con una mano e con l'altra strinse la coscia del ragazzo in una morsa inscindibile, restando sempre chinato sopra di lui.
E iniziò a spingere contro il suo corpo sottile con una forza e una veemenza tale da costringere il ragazzo a lasciar uscire un roco gemito dalle sue labbra mentre le sue dita si avvinghiavano sempre di più alle spalle larghe e possenti del lupo.
"Ti fa... quest'effetto... la luna piena?"
Gemette Stiles riuscendo finalmente ad aprire gli occhi, posandoli sul viso teso e imperlato si sudore del mannaro.
"Stiles..."
Fu più un ringhio che una parola, tanto pronfondo da far vibrare la cassa toracica del giovane.
"Tanto... per sapere... così... il prossimo mese... mi tengo libMH!"
Derek si mosse con tanta rapidità da essere quasi invisibile; afferrò i bicipiti di Stiles e lo sollevò completamente, portandolo seduto. Lo avvolse con le braccia per tenerlo premuto contro di sè all'altezza del bacino e gli tappò la bocca, piazzandovi contro le proprie labbra.
Il ragazzo si sentì mancare l'equilibrio e subito si aggrappò all'unica cosa che in quel momento lo stava sorreggendo; cinse la vita del mannaro con le gambe e lo 
circondò con le braccia intorno alle spalle, mentre le loro lingue sembravano essersi irrimediabilmente fuse insieme in una bruciante danza.
"Devi imparare a stare zitto, Stiles."
"Ma mi piace così tanto... il modo in cui mi zittisci..."

Ansimarono l'uno nella bocca dell'altro continuando a mordersi il mento e le labbra senza mai smettere di spingere i loro bacini l'uno contro l'altro.
Il ragazzo fu il primo a rallentare i suoi movimenti, rendendolì più calmi e profondi mentre dei lunghi gemiti gli sfuggivano dalla gola; ma fu solo quando il licantropo gli afferrò il sedere che egli buttò la testa all'indietro riuscendo a scorgere, appena fuori dalla portiera, il cielo sopra le loro teste. 
Coperto di nuvole dalle quali sbucava di tanto in tanto qualche manciata di stelle e una luna così grande e pallida che sembrava quasi stesse per cadergli addosso; si rifletteva luminosa nei suoi grandi occhi scuri che, dopo qualche secondo di estasi, lentamente si chiusero mentre un sofferto lamento usciva dale sue labbra dischiuse.
Quando Derek sollevò lo sguardo e lo vide, abbandonato al piacere fra le sue braccia, sentì un bestiale desiderio prendere il sopravvento sul suo controllo; chiuse gli occhi, strinse i denti e diede un violento colpo di bacino contro Stiles che, cacciando un lamento strozzato, spalancò di nuovo gli occhi aggrappandosi alla sua schiena.
Un altro colpo, e il corpo del ragazzo si irrigidì, ansimante e spossato, costringendosi a non gridare.
"D-Derek..."
Un altro colpo, sempre più animalesco, sempre più brutale mentre le unghie del giovane affondavano nella sua carne per sopportare il male stringendosi la testa del lupo contro il petto.
"Derek, no..."
Graffi profondi causati dal dolore di chi oramai era stremato, in balia di una bestia selvaggia, con solo le sue buone intenzioni dalla sua parte.
"Derek!"
Con un ultimo slancio di forza, Stiles si staccò dalla schiena del mannaro e gli afferrò il viso fra le mani; ansimava con gli occhi serrati e i denti stretti e in bella mostra; solo guardandolo con più attenzione il ragazzo si accorse delle zanne che sfregavano fra loro con tanta violenza da potersi spezzare.
Il suo viso era pieno di sofferenza, di tormento; mostrava tutto il dispiacere e la rabbia che provava nell'essersi accorto di non riuscire a controllarsi in un momento come quello, correndo il rischio di ferire qualcun'altro oltre a se stesso.
E con sorpresa e sgomento, aveva scoperto che questo qualcuno aveva per lui un'importanza molto più profonda di quanto si fosse mai reso conto.
"Mi... dispiace..."
Fece per allontanarsi e liberarsi dalla presa delle sue mani, ma Stiles aumentò l'intensità della stretta sul suo viso e lo costrinse a combattere contro il suo desiderio di scansarsi e fuggire; posò le labbra sulle sue che, ancora socchiuse, lasciavano intravedere i canini aguzzi e letali.
Continuò a dagli piccoli baci sentendo la sua barba ruvida pizzicare contro il suo volto e pian piano avvertì il suo corpo cedere a quelle attenzioni così dolci.
Fece scorrere le mani fino a posarle sul collo di Derek e con un morbido gesto fece scivolare la lingua nella sua bocca sentendolo mugugnare in risposta.
Mentre intrecciava le dita nei capelli neri e sudati alla base del collo, si accorse che lentamente i denti del lupo stavano tornando alla normalità sotto le carezze delle sue labbra.
Solo quando non rimase più nessuna traccia di zanne, Stiles si staccò dolcemente, riaprì gli occhi trovandosi immediatamente a fissare quelli, appena tornati color verde smeraldo, del licantropo.
Sorrise lievemente e con un morbido gesto spinse il bacino contro di lui un altro paio di volte poi, alla terza, lo sentì irrigidirsi lungo il ventre mentre un'ultima venatura di blu brillava nel suo sguardo e un gemito simile ad un ruggito gli rimbombava nel petto.
Nell'istante immediato in cui il suo corpo tornò a distendersi, Derek strinse Stiles fra le braccia nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, annusando il suo odore, così insolitamente piacevole, di essere umano.
Un profumo che per la prima volta sentiva anche su tutto il suo stesso corpo e la cosa lo rendeva contemporaneamente turbato ed eccitato; lentamente sollevò di nuovo il viso per cercare quello del giovane.
"Coma hai fatto a fermarmi?"
Sussurrò ancora ansimante, non riuscendo a staccare lo sguardo dagli occhi caldi, rassicuranti e sempre un po' smarriti del ragazzo che sollevò le sopracciglia, un 
po' sorpreso e un po' impressionato da ciò che il licantropo gli aveva appena fatto notare essere riuscito a fare.
"Ah, io non ne ho idea. Forse sono diventato io l'invincibile lupo mannaro."
Il mannaro storse la bocca aggrottando le sopracciglia mentre le labbra del giovane si piegavano in un sorrisetto divertito.
"Non credo proprio che tu potrai mai essere un lu-"
"Ssssh...non rovinare i miei viaggi mentali."
Lo interruppe subito poggiandogli le dita sulle labbra per zittirlo; poi, molto lentamente le fece scorrere di nuovo lungo la mandibola, il collo, la spalla, riportandole a stringere i ciuffi corvini e sudati sulla suanuca.
Si guardarono per diversi secondi, studiando l'uno il viso dell'altro come gli era già capitato di fare in passato, ma questa volta lo fecero volontariamente, soffermandosi su tutti quei piccoli dettagli, un neo, una venatura più chiara degli occhi, una piccola ruga accanto alla bocca, che fino ad allora non avevano mai notato.
"Non sono un lupo, hai ragione..."
Poi, finalmente, Stiles abbassò il volto fino ad arrivare a un soffio dalle labbra di Derek che trattenne il fiato senza rendersene conto.
"Sono il suo compagno."
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"Mi chiedo quando si accorgeranno che la chiavetta era vuota..."
A un centinaio di metri dalla macchina, comodamente seduto su una roccia e con in mano due binocoli a infrarossi gentilmente concessi da Chris Argent, Peter Hale e Scott McCall sorrisero soddisfatti e compiaciuti. 
"Credevo fossi un insensibile bastardo, ma forse mi sbagliavo..."
Disse Scott abbassando il suo binocolo e guardando verso lo zio di Derek.
"Oh, ma io lo sono. E' solo che non avrei retto un altro minuto di quei due e dei loro sguardini, dei loro litigi inutili, delle loro battutine."
Peter sospirò rumorosamente abbassando anch'egli il binocolo e rivolgendo la sua attenzione a Scott che stava ridacchiando fra sè e sè.
"Sapevo che sarebbe bastata una piccola spinta. Magari in un luogo abbandonato e in una notte in cui i lupi sono particolarmente sensibili e reattivi alle emozioni."
Rialzò il binocolo e osservò ancora per qualche istante suo nipote scivolare lentamente nel piacevole oblio dell'amore poi, si sfilò il binocolo dal collo e si alzò, subito seguito da Scott.
"Andiamo, ragazzo. Loro ne avranno ancora per molto."
"Ma... non dobbiamo trovarci tutti tra poco al magazzino di Derek?"
Peter si sistemò la giacca continuando a camminare senza voltarsi, e si diresse verso la sua auto parcheggiata appena fuori dal bosco.
"No, io non credo."
Fu solo allora che Scott sgranò glio occhi notanto il mazzo di chiavi, che tintinnava rumorosamente, che lo zio si stava facendo roteare sul dito indice. Le chiavi della jeep di Stiles.
"Un piano perfetto."

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Ho avuto un improvviso attacco di nostalgia verso la Sterek e quindi pubblico questa piccola fic che si può considerare anche come un Plot? What plot? Ma loro si amano e quindi tutto va bene.
Dedico questa ficcina a tutti i mieie Sterek friends, vi voglio un ululato di bene. Spero vi sia piaciuta!
Un bacio!
-Nana
  
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