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Autore: _cupcake_99    18/02/2014    2 recensioni
Lei preferiva restare da sola, in compagnia di una sigaretta, la sua musica triste e mille pensieri che le invadevano la testa. Ma infondo lei era così, era quello che la distingueva. L'odoro di fumo e di tristezza, perchè sì, anche la tristezza ha un'odore e anche una forma. Se fai attenzione lo puoi notare, se guardi attentamente i suoi occhi puoi vedere la tristezza.
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"Lascia che sia io a sollevare il tuo cuore e a salvarti la vita. Non credo che tu te ne renda conto ma salveresti la mia."
Ancora una volta le frasi del ragazzo le fecero battere il cuore.
"Tanto non ci vengo a letto con te" scherzò sorridendo. Lui buttò la testa all'indietro e scoppiò in una risata contagiosa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.


 

 

Gloria soffiò il fumo della sigaretta fuori dalle labbra. Il colore grigio chiaro si confondeva leggermente con il muro della casa davanti alla quale era seduta. Sulla strada si riversavano le luci e le voci di coloro che stavano partecipando alla festa. Ancora non riusciva a capire come Sam era riuscita a convincerla ad andarci; lei odiava le feste ma aveva deciso di dare una possibilità a quella che tutto etichettavano come "la festa del secolo". Stronzate, ecco cosa ne pensava. Erano tutte stupide etichette che la gente dava, e non solo alle feste, anche alle persone. Secondo lei le etichette erano adatte solo alle bottiglie, come quella di birra che stava rotolando sulla strada a causa di un calcio che aveva tirato un ragazzo che, a giudicare dallo scarso equilibrio, era di certo ubriaco. Anche per quello odiava le feste. Sono solo piene di ragazzi ubriachi che girano per le stanze in cerca di qualcuno per divertirsi. Lei preferiva restare da sola, in compagnia di una sigaretta, la sua musica triste e mille pensieri che le invadevano la testa. Ma infondo lei era così, era quello che la distingueva. L'odoro di fumo e di tristezza, perchè sì, anche la tristezza ha un'odore e anche una forma. Se fai attenzione lo puoi notare, se guardi attentamente i suoi occhi puoi vedere la tristezza.

Allungò le gambe davanti a lei prima di fare un'altro tiro di sigaretta. Respirò profondamente l'odore di fumo, lo amava, al contrario di molte persone, lo trovava rilassante.

Appoggiò una mano dietrò di sè sul marciapiede umido e freddo, troppo freddo. Fissò lo sguardo sulle gambe che venivano lasciate scoperte dalla gonna corta. Stava iniziando a sentire male ai piedi a causa dei tacchi e freddo, l'autunno si stava avvicinando troppo in fretta ma, in fondo, lei amava l'inverno. L'estate non le piaceva più, non da quando i suoi genitori erano morti. Niente più vacanze al mare e gite felici, era costretta a rimanere a casa a badare ai suoi cugini di dieci anni. Era forse per quello che si era chiusa in se stessa. Aveva costruito un muro intorno a lei e nessuno era ancora riuscito a superarlo.

"Hai una sigaretta?" chiese qualcuno dietro di lei. Si girò di scatto colta di sorpresa. I capelli neri corvino le caddero sul viso prima che li spingesse indietro con un gesto della mano.

"Ehm, si" sussurrò prima di aprire la borsa che teneva al suo fianco. Ne estrasse il pacchetto e lo porse al ragazzo. L'oscurità della notte le impediva di vederlo in volto.

"Grazie"

Le porse il pacchetto e lei fece per passargli l'accendino.

"Oh, no, non fumo" esclamò rifiutando con un gesto della mano.

"Come?" chiese confusa.

"Mi piace solo tenerle in mano" esclamò soffiando una risata prima di sedersi vicino a lei. Gloria si girò a guardarlo. Ora che era più vicino riusciva a vederlo meglio in viso. Gli occhi le parvero di colore azzurro, o forse erano verdi? I capelli castani gli cadevano leggeri sulla fronte e ogni tanto li spingeva indietro con un cenno del capo. Aveva un leggero accenno di barba che le faceva sembrare più maturo di quello che probabilmente era.

"Come mai sei qua fuori?" chiese lo sconosciuto. Lo osservò un momento pensando se rispondere o no a questo bellissimo ragazzo che però lei non conosceva. Ma, in fondo, non aveva nulla da perdere.

"La festa fa schifo" esclamò dando vita ai sui pensieri.

Lui sorrise osservando un punto fisso oltre la strada.

"Già" concordò "E' una merda"

Gloria soffiò una risata catturando la sua attenzione.

"Che c'è?" chiese lui rigirandosi la sigaretta tra le mani. Era strano, però.

"Pensavo di essere l'unica a pensarla in questo modo"

"A quanto pare no"

Gloria diede un'ultimo tiro alla sua sigaretta prima di buttarla qualche metro più lontano alla sua destra. Rimase a osservare qualche secondo le piccole spirali di fumo che creava.

"Sembri triste" sussurrò il ragazzo alla sua sinistra.

Il cuore fi Glioria fece un capriola. Odiava quando le persone capivano il suo stato d'animo, la faceva sentire debole e indifesa.

"Cosa te lo fa pensare?" chiese con tono acido. Lui sorrise, come se quella risposta gli avesse già dato la risposta che stava aspettando. Non rispose.

Rimasero in silenzio per molti minuti. In genere lei adorava il silenzio, non sapeva come, ma riusciva quasi a colmare il vuoto che aveva dentro. Quella volta, invece, non dava altro che fastidio e... sì, imbarazzo, e lei non sapeva gestirlo.

"Certo, che come festa di fine estate potevano escogitare qualcosa di meglio" ruppe finalmente lui il silenzio.

"Già"

"Bhe, potremmo fare noi qualcosa di divertente" sussurrò "Tipo possiamo andare a casa mia e..."

Lasciò la frase in sospeso. Stava per rispondergli male, ma molto male, quando vide comparire sulle sue labbra un sorriso prima che si trasformasse in una risata.

"Avresti dovuto vedere la tua faccia" esclamò ancora tra le risate.

Sorrise leggermente, sollevata dal fatto che non facesse sul serio.

"Non è divertente" esclamò quando lui le tirò una spallata leggera.

"Non sono quel tipo di ragazzo, tranquilla"

Le sorrise, e lei non potè fare a meno di notare quanto bello e contagioso fosse il suo sorriso.

"Scommetto che tu sei una di quelle che ama il romanticismo, i film strappa lacrime e cose di questo tipo" sussurrò.

"In effetti..." confermò. E in effetti tutti i film d'amore lei li aveva visti, per non parlare delle frasi romantiche, le conosceva quasi tutte.

"Il tuo sorriso illumina il buio intorno a me" sussurrò per poi schioccare la lingua sul palato. "E' venuta male" esclamò tirandosi un leggero schiaffo sulla gamba.

Gloria fu quasi tentata di fermalo, per avvertirlo che le canzoni e le frasi d'amore le conosceva tutte, ma non lo face, perchè le faceva tenerezza con gli occhi chiusi, una mano stretta a pungo sui jeans e l'altra ancora a stringere la sigaretta.

"Ah, si, ecco" esclamò aprendo gli occhi fissandoli nei suoi.

"Lascia che sia io ad accendere un fuoco nei tuoi occhi..." sussurrò sorridendo. Gloria si pizzicò la gonna scura con le dita. Perchè quelle parola stavano facendo effetto su di lei? Non avrebbero dovuto. Lei conosceva tutte le frasi romantiche e, soprattutto, se le diceva uno sconosciuto, non le avrebbero dovuto far battere il cuore più forte, giusto? E allora cos'era che la stava facendo arrossire? La birra, sicuramente. E le farfalle nello stomaco? La birra. La voglia di avvicinarsi e baciarlo? Le sue labbr- la birra.

"Forse è meglio che vada" sussurrò prendendo la borsa tra le mani.

"Perchè?"

"E' probabile che la mia amica se ne sia già andata" sussurrò. Lui sorrise.

"Questa è facile"

Lei scosse la testa non capendo.

"Sei sola, non mi conosci nemmeno ma posso sentirti piangere"

Sussultò alle sue parole. Possibile che uno sconosciuto che diceva frasi a caso riusciva a fare centro su quella che era la sua vita?

Scosse la testa cercando di scacciare via quei pensieri.

"Lascia che sia io a sollevare il tuo cuore e a salvarti la vita. Non credo che tu te ne renda conto ma salveresti la mia."

Ancora una volta le frasi del ragazzo le fecero battere il cuore.

"Tanto non ci vengo a letto con te" scherzò sorridendo. Lui buttò la testa all'indietro e scoppiò in una risata contagiosa.

"Si è fatto tardi" disse questa volta lui alzandosi. "Posso tenerla?" chiese sollevando la sigaretta. Gloria annuì ancora stranita dal suo comportamento.

"Grazie" sussurrò per poi posizionarsela sull'orecchio.

Lui le girò le spalle dirigendosi verso la casa. Arrivato al portane si girò a guardarla.

"Louis" urlò il ragazzo per sovrastare il rumore della musica.

"Come?" chiese non capendo.

"Mi chiamo Louis" esclamò di nuovo.

"Gloria"

Louis sorrise prima di girarsi ed entrare in casa.

 

 

 

 

Angolo autrice

Salve a tutte!!! Parliamo di questa storia che, inizialmente, doveva essere un'os, ma poi, mentre la scrivevo, mi sono venute mille idee per continuarla e quindi eccomi qui con una nuova ff, altra tra le tante che sto scrivendo. Ancora non so che lunghezza avrà, sono indecisa se farla abbastanza breve o no, deciderò più avanti e, ovviamente, vi informerò c:

Comunque.... sono curiosa di sapere cosa ne pensate, perciò lasciate tante recensioni c:

Aggiorno appena ho un attimo libero

xxMony

 

  
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