E Akane interrompe sempre il brano su quella frase. Non lo lascia continuare. Perché in quelle parole è espresso il suo desiderio nascosto. Perché lei brama la solitudine e quale modo per ottenerla se non morendo. Si guarda le braccia coperte di tagli. Li ammira come se fossero un trofeo quando sono tutto fuorché qualcosa di cui vantarsi. Guarda il vuoto Akane. Gli occhi lilla inespressivi e tristi. Vorrebbe scappare ma non sa dove. Un desiderio di libertà che le fa ardere il petto. Vuole andarsene, vuole ricominciare ma non può. L’alba sorge lenta come se non volesse nemmeno lei svegliarsi.
Un'altra notte è passata.
Pensa la ragazza amaramente. Due cerchi scuri le solcano gli occhi. I riflessi caldi del sole si proiettano nelle sue gemme color lavanda. Akane è seduta sull’ampio davanzale della camera, le gambe strette al petto, circondate dalle esili braccia, la fronte e poggiata sulle ginocchia e piccoli singhiozzo le escono dalle labbra. Sospira affranta e lascia che la musica copra il filo dei suoi pensieri.
 
Dicono che è vero sì ma anche fosse vero non ci sarebbe giustificazione per non farlo più.
 
Riflette la Yamane. Pensa se sia davvero il caso di sparire, di andarsene e dileguarsi in un battito d’ali. Dopotutto basta poco per sparire un colpo ben assestato alla testa, un cappio al collo o una lama nel costato. Basta così poco per andarsene ma ci vuole molto di più per tornare. E una volta partiti non si ritorna a casa. Non bastano le lacrime degli amici e dei parenti, inutili sono le preghiere come superflui sono i farmaci che ti sono imposti. Dopo che scegli di andartene non tornerai mai più. E fisicamente ci sei. Sei qui su questo mondo. Eppure sei così sciupata, magra e consumata. Come se il tempo ti divorasse dentro fino a farti scomparire. E psicologicamente? Non ci sei mai stata forse. Sempre assente, fuori dal mondo con la testa tra le nuvole. Per questo sei così affezionata alla tua macchina fotografica? Immortala e ferma momenti che tu perdi di vista eppure sembri, sempre così attenta.
E dentro di te cos’è rimasto ?
Poco niente presumo, brandelli di emozioni mischiati a frammenti di sensazioni. Il tuo cuore ormai è talmente freddo da sembrare congelato. Come se fosse intrappolato in uno dei tuoi scatti così immortali e distanti dalla realtà. E così sei questo Akane ….
È questo il quadro che la gente si è fatta di te. Ma la domanda è …. Sei soddisfatta? Di te, di ciò che la gente pensa?
Se la risposta è sì allora complimenti. Brava hai nascosto parti di te che non volevi mostrare al mondo . ma se la gente non ti conosce davvero, puoi davvero definirli amici? Dovresti svegliarti Akane. Sorridere al mondo e gridare:
“ Hey sono qui non mi fai paura “
Se invece non sei soddisfatta di te stessa, che senso ha vivere sapendo di aver già perso in partenza?
Puoi combattere,  aspettare che le cose cambino, puoi dare il meglio di te e vincere, oppure puoi rinunciare senza nemmeno aver lottato . Puoi impugnare quella pistola e dire:
 “ Addio mondo “
E il clic del grilletto riecheggia per tutta la stanza per poi essere seguito da uno sparo. E Akane ora sorride perché è dove voleva essere sin dall’inizio.
 
 
 
§ Angolo Ciliegioso {¿}§
Hola people.
La vostra Met ha finalmente deciso di tornare dalle profondità del Tartaro. E quale modo migliore per farlo se non con una bella ma dove ? storia triste su Akane.
Le parti in corsivo sono prese dalla canzone Ora di Lorenzo Jovanotti.
Spero che la storia vi sia piacciuta.
Uno stra mega abbraccio ciliegioso {¿}
Met