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Autore: Agapi    18/02/2014    1 recensioni
"Londra.. Patria di roba fichissima da ammirare: il Big Ben, London Eye, i sandwich farciti con le patetine fritte noti come chip-patty.. Inoltre Londra è la sede di Scotland Yard, l'organizzazione anti-crimine più importante del pianeta ma c'è stato un caso che neanche Scotland Yard è riuscito a risolvere, quello di Jack lo squartatore" dice con i suoi modi da gran presentatore Chris ma la mente di Gwen? E' lontana.. Beh, forse non così tanto lontana in realtà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - Il tour
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Attorno a me tutto è così nero, così spento ed oscuro che quasi mi fa paura. Dov’è finita quella luce che un tempo mi accompagna lungo questo cammino? Dov’è quel ragazzo che mi faceva strada e mi illuminava la via? Da quant’è che lui ha cominciato ad essere così importante per  la mia vita? Quando ho iniziato ad essere dipente da lui?
Erano questi gli interrogativi che frullavano nella mente della solitaria gothica mentre guardava le strade di una desolata Londra.
“Gwen, è tutto a posto?” le chiese improvvisamente la compagna di squadra seduta accanto a lei “Se avessi saputo che avresti passato tutto il viaggio in silenzio ed imbambolata mi sarei seduta da un’altra parte” disse ridendo.
“Sì, scusa, è che stavo pensando...” “Tutta questa storia di Jack lo squartatore è un po’ inquietante, no? Non è proprio mio stile, io preferirei compilare qualche lista... Queste cose sono più da Duncan”
Eccolo, il suo nome... Era un nome tanto bello, e portava celate in sè così tante emozioni, così tanti momenti fatti di gioie, sguardi complici, sorrisi, risate e parole trattenute per la paura di sbagliare... Come poteva Courtney dire quel nome con quella leggerezza? Quel meraviglioso nome faceva provare a Gwen emozioni talmente forti da imperdirle di pronunciarlo mentre all’amica sembrava non fare nessunissimo effetto... Forse il problema stava tutto nella testa della pallida ragazza che si faceva troppe paranoie, in fondo quello era solo un nome, niente più. “Già,” rispose un po’ imbarazzata “immagino che ad uno come lui, gli assassini possano interessare, ma come dargli torto? Jack ha il suo fascino!” “”Davvero? Io non trovo” rispose distrattamente la mora sicuramente impegnata a fare qualche pensiero sul lontano fidanzato “Deve mancarti molto..” ”Sì, però non mi faccio troppi problemi, sono sicura che mi sta aspettando e sta facendo il tifo per me” “Non dai tutto un po’ troppo per scontato?” domandò la ragazza ricevendo come risposta uno sguardo gelido trasformatosi poi in un dolce sorriso innamorato “Forse... Anzi assolutamente no! Ok, potrebbe risultare assurdo, ma ho la sensazione che io e Duncan siamo destinati a stare insieme, fin dal primo momento che ci siamo visti è scattato qualcosa... So che non è normale basare il tutto su una sensazione ma io sento che c’è un legame tra noi, capisci? Penso sia impossibile spiegarlo a parole ma... E’ incredibilmente bello!”
Gwen capiva, fin troppo bene! Provava esattamente lo stessso, non voleva farlo ma era cio’ che sentiva... Dentro di sè percepiva una forza che l’attirava verso il ragazzo, era più forte di lei, non riusciva a far a meno di pensare a lui e di provare quella strana sensazione alla pancia, per quanto ci provasse non riusciva a convincare il suo cuore a battere normalmente quando la sua immagine appariva nelle mente della ragazza o quando sentiva nominarlo, lei sapeva benissimo che tutto quello che nutriva nei confronti del punk poteva incasinarla nei peggio dei modi ma non riusciva a fermarsi, proprio non trovava il pulsante ‘OFF’. “Sì, so cosa provi”si ritrovò a rispondere con amarezza suscitando la curiosità della compagna ”Beh, ecco... Quando Trent fu escluso dall’isola mi ha detto che mi avrebbe sostenuta ed aspettata, io ci ho creduto perché provavo ciò che stai provando tu ora...”. Non era assolutamente vero, quello che aveva provato per lui non era così intenso, quella era una cotta ma questo era...
“Non dire così o mi deprimi” Rise Courtney “Tu e lui vi siete lasciati, non voglio fare la stessa fine” “Ma quello è successo perché sono un’imbecille” Cercò di scherzare Gwen sperando di poter evitare di parlare dell’argomento.
“Emm, lo so, sono troppo curiosa ma, dimmi, se ne avessi l’occasione  ti rimetteresti con Trent?”. L a pallida ragazza si sentì soffocare a quella domanda, come avrebbe potuto rispondere? Lei non voleva stare con il chitarrista, voleva Duncan, solo e soltanto lui, ma di certo non poteva dirlo a Courtney, e non in mondo visione, però non poteva nemmeno mentire, se avesse detto di sì e Trent l’avesse sentita? Non voleva dargli false speraze e più della reazione degli occhi verdi aveva paura di quelli azzurri...Che avrebbe pensato quel delinquente? Gliene sarebbe fregato qualcosa? Sarebbe stato geloso e contrario? Oh, quanto sarebbe stato bello vedere Duncan geloso di lei, l’avrebbe messa sotto chiave come un prezioso gioiello? Per la prima volta nella sua vita la ragazza pensò che una cosa fosse estremamente adorabile e romantica. “No, non credo sia possibile che una relazione finita possa essere ricostruita”. Era una banalità ma era credibile e quindi Gwen se la fece bastare come scusa mentre s’immaginava il punk seduto davanti al televisore con stampato in faccia un’insopportabile ed ammagliante sorriso, “Bugiarda” sarebbe stato il suo commento ma cio’ che arrivo all’orecchio della ragazza fu completamente diverso “Peccato, eravate una bella coppia!”. La smorfia dispiaciuta sul viso di Courtney la fece sorridere e ringrazò il cielo che  non sospettò che tutto quanto fosse una menzogna “Hai detto bene... ERAVAMO, pultroppo ormai è finita ma va bene anche così”. Quelle furono le ultime parole che pronunciò sul bus. Il resto del viaggio lo trascorse ascoltando  l’amica ed annuendo distrattamente mentre pensava al ragazzo dai capelli alla moicana. Lui era così distante eppure lo sentiva vicinissimo...
“Dove seI?”Gli domando mentalmente lei. “Ti manco almeno la metà di quanto tu manchi a me? Mi pensi? Perché non sei qui a Londra con me? Sei stato proprio un cretino a lasciare la trasmissione... sei uno stupido!”. Gwen trattenne a stento le lacrime e pregò di poter vedere il ragazzo il prima possibile, non le importava più del milione, l’avrebbe regalato a chiunque le avrebbe permesso di vederlo. Non voleva abbandonare il gioco, quello sarebbe stato un atteggiamento che l’avrebbe fatta passare per codarda e lei non aveva il coraggio di Duncan, anche se non lo dava a vedere ci teneva a quello che gli altri pensavano di lei, quindi non le rimaneva altro che aspettare...
“Stupido, lo sai quanto ti amo?”
  
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