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Autore: comeroseinestate    18/02/2014    0 recensioni
una ragazza che si confronta con la vita.
" cosa farai ora?"
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Richiuse il piccolo astuccio verde smeraldo, lo pulì con della carta igenica e poi lo nascose nel cassetto delle mutande,
come faceva da anni. Non che dovesse nasconderlo a nessuno, visto che viveva da sola, ma aveva bisogno di non averlo a portata di mano. 
Buttò la carta dei cerotti e si infilò tremante nel letto. Si chiese cosa avrebbe pensato la domestica quando avrebbe trovato le lenzuola in quel modo
e il cuscino ricoperto di mascara sbavato. 
"Non penserà a nulla, come al solito. 
Le laverà e basta come fa da anni"  si rassicurò subito dopo. 


Così si addormentò nell'abbraccio delle lenzuola e nel calore del suo stesso corpo. 
Era tanto ormai che non dormiva con qualcuno; non perchè ne avesse bisogno, 
ma riflettendoci era ormai passato molto tempo da quando aveva sentito un altro essere cingerla nella notte.

"Cosa ti è successo? Dove cavolo sei finita?"

La sua ruotine consisteva nell'alzarsi la mattina e resistere fino alla sera. 
Giorno dopo giorno. 
Che strana parola "resistere" è un po' come "ri-esistere", esistere di nuovo. 
Giorno dopo giorno.
Spesso aveva considerato l'idea di lasciare tutto e andarsene, 
"perchè restare in un posto che non le appartiene?"
" Ma dove andare?" 

Poi aveva capito: non era il mondo a non appartenerle, era lei a non appartenere al mondo. 
Non era fatta per questo e vagava come un'anima persa alla ricerca di qualcosa che la facesse ricredere, 
ma non c'era nulla all'orizzonte. 
E così si era semplicemente adattata a vivere come uno scarto; non si faceva notare, viveva d'eredità
("viziata" pensavano gli altri, e mentre lei intuiva i loro sguardi si ripeteva che avrebbe dato tutti i soldi pur di poter riavere indietro suo padre). 

Come da manuale, la mattina dopo si alzò, controllò che fosse tutto apposto
 
e si diresse in cucina per non mangiare i biscotti al cioccolato che marcivano nella dispensa da due o tre mesi, 
avrebbe dovuto buttarli, ma poi i suoi si sarebbero insospettiti per la mancanza di cibo nella sua dispensa. 
Riddle le si avvicinò e si strofinò sulla gamba. 
Quel gatto era una delle poche forme di vita che le si poteva avvicinare senza rischiare uno sguardo d'odio, 
probabilmente se avesse potuto parlare non sarebbe stato più così, 
ma lei lo apprezzava nel suo silenzio che si interrompeva ad intervalli regolari nell'orario della cena. 
Spostò leggermente le tendine della finestra in cucina per vedere che giornata la aspettava:
Sole in febbraio. 
La casa era bianca, sia dentro che fuori, sembrava così ordinata che lei sembrava fuori posto, 
un uragano in una landa di pace, 
paradossalmente a vederla così non le apparteneva neanche la sua stessa casa, 
e sempre paradossalmente, 
più viveva, più rischiava di morire.

 
 
 ,So che può sembrare corta, 
ma ho pensato che essendo un primo capitolo potesse andare bene così. 

Detto questo, spero che vi piaccia,
e vi prego di recensire per farmi capire cosa ne pensate in modo che io possa poi
regolarmi di conseguenza.

Grazie mille, 
-comeroseinestate.
  
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