Io non so improvvisare!
(La canzone usata è Se io lo posso fare del cartone
Anastasia. Dedicata alle Disneyane, dato che ho aperto io questa nuova sfida ^^
I colori sono Troy, Ryan, Gabriella,
Troy e Ryan)
-E’ una catastrofe, una tragedia, un disastro!-
Sollevo un sopraciglio, portandomi una mano tra i capelli
neri, lisci e lunghi fino a poco sotto le spalle.
Osservo il ragazzo biondo davanti a me, camminare avanti e
indietro per la stanza bianca. Ha gli occhi azzurri, è alto ed è molto agitato.
-Calmati, Ryan. Vedrai che troveremo una soluzione.-
Sposto lo sguardo sul ragazzo seduto sullo sgabello
accanto al mio letto. Ha i capelli castano cenere e
gli occhi celesti quanto quelli di Ryan.
-Troy, come fai a stare così
tranquillo?-
Ryan… Troy…
Questi nomi mi sono familiari…
-Scusate…- li interrompo io, -Ma voi chi siete?-
Troy mi fissa tristemente, -Proprio non ti ricordi chi
siamo, vero?-
-Non mi ricordo nemmeno come mi chiamo io.- dico per
rassicurarlo.
-Questo è consolante.- mormora Ryan sarcasticamente, -Ora
come facciamo con il suo esame di laurea?-
Esame di laurea?
-Come mi chiamo?- domando in un sussurro, -Quanti anni ho?-
Ryan mi viene incontro, sedendosi all’altro lato del
letto.
-Gabriella Montez e ai ventidue anni. Ma
stai tranquilla. Fra poco arriveranno tutti gli altri.-
-Gli altri?-
Non ci capisco più niente.
-Sì, gli altri.- Troy mi fissa dispiaciuto, -Gabriella…
hai avuto un incidente due giorni fa. E hai perso la
memoria.-
-Bene, ottimo approccio, Bolton!- una ragazza bionda entra
con eleganza nella stanza, in mano un portachiavi rosa scintillante, -Tesoro,
come stai?- mi domanda scansando Ryan.
Indietreggiò sul cuscino, impaurita. Già mi fanno paura
questi due, figuriamoci se entra una stangona che mi chiama tesoro! In meno che
non si dica entrano nella stanza troppe persone, più o
meno tutte della stessa età.
Poi eccolo un flash-back.
Una miriade di
coriandoli rossi e bianchi. La palestra piena di gente.
E poi quella scena. Quella biondina
un po’ più fanciullesca, ma con lo stesso carattere.
-Beh,
congratulazioni!- interviene tra Gabriella e una seconda ragazza, -Io vado a
studiare la parte nel caso tu non possa fare la
replica. In bocca al lupo.-
Gabriella la guarda
incredula.
La bionda si
scioglie, -Sono sincera, sul serio!- mostra un bellissimo
sorriso, un sorriso dolce e rassicurante, come la sua risata di qualche secondo
dopo.
HSM1
-Sono sincera, sul serio!-
La fisso, mentre discute con Ryan.
-Vi somigliate molto.- intervengo io fermandoli, -Siete tutti e due molto testardi.-
Tutti scoppiano a ridere, tranne due persone.
Una in particolare attira la mia attenzione.
Ha la carnagione scura e i capelli color castano scuro e litiga con un ragazzo dai capelli ricci raccolti in
un codino, anche lui scuro di pelle. Mi alzo a sedere sul letto, riscuotendo
sorpresa nella ragazza castana con gli occhiali che mi siede
accanto.
-Sorelle…- sussurro fissandomi le mani. Le unghie poco
curate mi procurano un flash, lontano. Sembrano passati anni.
-Siediti con noi
nella mensa domani a pranzo.- la ragazza castana guardò le cheer leader poco
lontano, -Sempre se tu non preferisca stare con le
cheer leader a discutere dell’importanza dello smalto!-
Gabriella mostrò le
proprie unghie, -Le mie unghie sono poco curate.-
-Sorelle!-
HSM1
La ragazza che ho adocchiato mi viene incontro, sorridendo
apertamente.
-Ti ricordi di me, sorella!-
Scuoto la testa, -Ricordo soltanto che ci siamo chiamate sorelle mentre parlavamo di unghie.-
Lei ride, -Il nostro quarto anno. Quando
sei arrivata ad Albuquerque.-
-Taylor, non sforzare la sua memoria.- dice il ragazzo
riccio con cui stava discutendo.
-Chad, non rompere. È una delle mie migliori amiche, le
sforzo la mente quanto mi pare.-
Taylor? Chad?
Altri nomi familiari.
-Non ti ricordi proprio niente, vero?- mi domanda la ragazza
con gli occhiali, -Io sono Kelsi. Ricordi? La compositrice!-
Scuoto la testa rassegnata. Non ricordo nulla, se non i
nomi così familiari.
A quello di Kelsi si aggiungono quello di Sharpay (la
stangona bionda), Jason, Zeke, Martha.
Troy mi prende una mano. Sento un rossore imporporarmi le
guance, mentre sento ridacchiare il gruppo.
-Certe cose non si dimenticano.- scherza
Martha facendo ridere apertamente gli altri.
Li fisso confusi, poi mi volto
verso Troy. Lui mi sorride, triste e forse un po’ deluso. Gli occhi azzurri
lucidi.
-Troy… Bolton.- ricordo il cognome che ha detto Sharpay,
-Aspetta… come all’asilo…- mormoro chiudendo gli occhi.
-Sei in gamba Troy, ma non per i motivi che pensano i tuoi amici.-
Troy fissa Gabriella sorridendo, -E grazie per avermi fatto vedere il tuo
rifugio segreto. Come all’asilo.-
HSM1
-Andando avanti così ricorderà tutto!- esclama Ryan
contento, -Di me ti ricordi?-
Alzo le sopraciglia, -No, spiacente.- gli
dico.
Ryan si imbroncia, -Bella roba,
ricordi il tuo ragazzo e non il tuo miglior amico?-
-Ragazzo?- chiedo confusa.
-RYAN!- urlano in coro tutti.
Un infermiera entra arrabbiata.
-La volete smettere? Uscite tutti!- esclama venendo a
controllarmi la pressione, -Questo è un ospedale, non un bar!-
Tutti escono contro voglia. Io stringo una mano di Kelsi.
-Resta.- le dico ansimando per lo sforzo di quella parola.
Kelsi sorride entusiasta. Gli occhi le brillano.
-Resto qui. Non vado via.- mi dice
stringendomi la mano a sua volta.
-Dai, ancora una
volta.-
-Kelsi, io sono
stanca di provare!-
Kelsi sbuffa
sonoramente, -Sarai anche stanca, ma ne va della tua ammissione all’università
delle Arti.-
Gabriella sorride,
-Cosa farei senza la mia compositrice personale.-
-Saresti persa.-
Scena inventata da me
-Kelsi…- incomincio senza capire il senso di quello che
penso, -Di che esame parlavano Troy e Ryan?-
Kelsi sorride, -Non ti preoccupare, ne
parleremo più avanti. Ora devi solo riposare.-
*§*§*§*
-Una settimana! È passata una settimana!-
Sbuffo, dondolando le gambe dal baule su cui sono seduta.
Ho scoperto che Ryan è pazzo. Quel ragazzo non credo abbia una vita al di fuori del ballo e del canto.
-Ryan, calmati!- esclama Troy.
Sorrido.
Ho scoperto anche che Troy è il mio ragazzo. Ma non me l’ha detto lui. È stato Jason. Il più sbadato del
gruppo.
Ah, forse è il caso che mi presento, anche se tutte le
informazioni procuratemi dopo quei brevi flash della settimana scorsa, mentre
ero rilegata in un letto d’ospedale, non sono servite a niente.
So soltanto che mi chiamo Gabriella Montez, che ho ventiquattro anni e che frequento l’università delle Arti
ad Albuquerque, dove mi sono trasferita in quarta superiore a causa dei
continui viaggi di lavoro di mia madre. Qui ho conosciuto i miei amici di
sempre e Troy, con cui ho riscoperto la passione per il canto, la danza e la
recitazione, tutte passioni che erano nascoste dentro di me da
quando ero svenuta a un assolo in chiesa (almeno secondo i racconti di
mia madre).
Oggi ci sarà il mio esame di laurea.
Per l’occasione le mie amiche mi hanno agghindata. Indosso una minigonna a balze di jeans, con una cintura bianca con
la fibbia. Sopra ho una camicetta bianca a maniche corte, slacciata per
far intravedere la canottiera rossa a spalline piccole sotto. Ai piedi delle
ballerine bianche rosse lucido col tacchetto, mentre i capelli li ho acconciati in modo che fossero raccolti sotto un basco
rosso.
Non mi sento molto a mio agio, mi sento
troppo… appariscente! Ma forse è
giusto sentirsi in questo modo, se le ballerine te le ha
comprate Sharpay Evans!
-Calmarmi? Come faccio a calmarmi?- sbotta Ryan
meravigliato, -Gabriella rischia di dover rinunciare alla laurea, a ciò per cui ha lavorato in tutti questi anni!-
-Non mi sembra che possiamo fare molto, visto che lo
spettacolo è fra dieci minuti.- ribatte subito Sharpay, entrando dietro le quinte insieme a noi, -Come stai, Gabriella?- mi
domanda dolcemente.
-Male. Mi hanno fatto venire mal di
testa.- mi imbroncio facendola sorridere divertita.
-Io una soluzione ce l’ho. L’ha
proposta Kelsi.- fa una pausa, cercando di mettere un po’ di suspence
evidentemente, -Improvvisare!-
-Improvvisare?- sento l’ansia crescere dentro di me, -Io
non so improvvisare!- salto giù dal baule agitando le mani.
-E cosa dovremmo improvvisare?-
chiede Ryan ignorandomi.
Sharpay alza un angolo della bocca, -Arrivaci da solo,
genio.-
Troy e Ryan si guardarono, poi spalancano
gli occhi, facendoli scintillare di gioia. Hanno trovato una soluzione.
Si voltano poi verso di me, prendendomi per le braccia.
-LASCIATEMI!- grido terrorizzata,
pestando i piedi sul parquet del palco del teatro dell’università, -Voi siete
impazziti!- aggiungo lasciandomi sul palco, prima che il sipario si alzi.
La gente ci fissa, nel buio.
Sento una musica diffondersi, mentre fisso terrorizzata le
persone davanti a me.
Credo che oltre alla memoria, ho perso
anche la capacità di muovermi per scappare.
Ryan mi posa una mano sulla spalla, cominciando a cantare.
Sogna un mondo con mille e mille giochi
Improvvisare? Ma siamo scemi!
Nonostante questo inizio a cantare,
cercando di immaginare un mondo con mille giochi.
Con mille e mille giochi?
Così pochi?
Ryan ride, continuando al posto mio. Mi fa l’occhiolino,
giocosamente.
Sì esatto
Eri sempre in giro a cavalcare
Vedo un cavallo davanti a miei occhi. Con la fantasia è
ovvio. E poi vedo una scena.
Sono io da piccola, sopra un cavallo bianco, che corro per
i prati della fattoria di mia nonna.
Dì, ma vuoi scherzare?
E il cavallo
Era matto
Troy interviene prontamente, facendo quel sorriso che mi
scioglie il cuore ogni volta.
Quante smorfie
E quel cuoco poverello
Gettato nel ruscello
Mi ricordo di quel cuoco. Un signorotto
che lavorava nella fattoria di mia nonna. Adorava cucinare, ma era anche
responsabile di me e una volta è finito davvero nel ruscello di fianco a casa.
Ma che guaio
Da marmocchi
Tua madre ti guardava con certi occhi
L’immagine di mia madre mi scorre
davanti agli occhi, poi la vedo. È seduta in prima
fila, mi strizza l’occhio. Sembra dirmi con lo sguardo che è il mio
momento, di ricordare finalmente. Di immaginare che cosa facevo prima
dell’incidente.
Immagina com’era
Lo devi ricordare
Si deve fare in fretta
Hai molte cose da imparare
La loro fretta non mi stupisce. Se
all’inizio la mia voce era apparsa strana, timida, inesperta, ora devo tirare
fuori la vera Gabriella. Devo superare l’esame. Devo farlo per me, per la mia
famiglia, per i miei amici che mi stanno sostenendo.
D’accordo sono pronta
Mi esce spontaneamente, mentre Ryan e Troy si posizionano ai miei fianchi. Come se si fossero messi d’accordo mi alzano in contemporanea le braccia, cercando di
farmi restare eretta. Ryan si posiziona davanti a me,
poi comincia a farmi volteggiare, mentre Troy cerca in tutti i modi di farmi
rimanere dritta la schiena.
Mi ricorda tanto Dirty
Dancing.
Ora su le spalle, drizzati
Dai su coraggio ondeggia un po’
Mi sento tanto sciocca
Sto ondeggiando?
Come uno jo-jo
Mi lasciano andare. Troy si inchina
davanti a me, con un gesto buffo, che mi fa ridere.
La riverenza
Con deferenza
Si inchinano per te
Mi volto, nello stesso momento in cui Troy si rialza
prendendomi una mano e posandoci un bacio. Sento il cuore battere forte, mentre
le guance diventano dello stesso rosso del cappello e delle ballerine.
Ryan si posiziona di fianco a me,
cominciando a ballare da solo mentre canta.
Ma ricorda sempre che
Se io lo posso fare, tu
lo potrai fare
Se lo tieni a mente
Non ci vuol niente
Segui tutti i passi
Su e giù
Puoi impararlo anche tu
Troy mi prende per una mano,
mentre Sharpay e Kelsi entrano in scena portando delle sedie e alcuni libri.
Ora tira indietro i gomiti
Non trangugiarlo sto stroganoff
Non mangio mai lo stroganoff
È proprio una Romanov
Il samovar
E il cavial
Il dolce me lo dai?
Mi hanno passato diversi piatti, mentre io mi sedevo. Mi imbroncio e mi rialzo quando mi dicono di no.
Il mio dolce preferito è la torta di cioccolata.
No finché non
imparerai
Strabuzzo gli occhi, mentre Sharpay e Kelsi escono di scena.
Ho ricordato il mio dolce preferito!
Se io lo posso fare (se lui lo può fare)
Tu lo potrai fare (tu lo potrai
fare)
Devi controllarti
Ci puoi riuscire
No non è un problema
Su per giù
Puoi riuscirci anche tu
Troy mi prende tra le braccia,
facendomi ballare.
Ora ricordo come ci siamo
conosciuti.
Cantando a quel karaoke. E adesso ricordo anche quando mi ha chiesto di diventare la sua
fidanzata ufficiale. Mentre ballavamo al Country Club.
È stato fantastico.
Mi lascia andare, portandomi di nuovo verso le sedie.
Ora devi imparare a memoria il nome dei reali
Ryan mi porge un annuario della scuola, per poi aprirlo
sulle pagine dei miei amici, dei nostri amici.
Per primo è Kropotkin
Senza smoking
Giù nel botking
Oh
E questo è zio Vanya, con la vodka
Chiaro Anya?
Troy mi guarda intensamente, tanto da farmi annebbiare i
pensieri. Ora ricordo tutto.
Ricordo, ricordo, ricordo.
Ricordo quel pomeriggio a baciarmi
con Troy, ricordo le risate al telefono con Martha, ricordo lo shopping con
Sharpay, ricordo le detenzioni della Darbus.
Ricordo tutto.
Sono Gabriella Montez.
Sì, grazie.
E ora come faccio a fermare questi
due pazzi?
No
Il barone Pushkin
Era
Corto
Il conte Anatoly
Era
Storto
Con un gran cappello
Lui era proprio grassottello
Sbuffando mi alzo in piedi, incrociando le braccia al
petto e sorridendo vittoriosa.
Si sono fatti prendere un po’ troppo dall’entusiasmo
questi due!
Il mio ragazzo e il mio migliore amico sono ufficialmente
usciti fuori di testa.
Ed era gialla la sua
gatta
Sì perché la gatta del conte,
ossia del preside Matsui, è gialla!
Ma questa cosa non l’ho
detta
Ryan mi guarda incredulo, prima che io prenda coraggio,
muovendomi sul palco sorridendo felice.
Se tu lo puoi imparare,
io potrò imparare
Comincio a ballare sul palco, muovendomi leggera. Sembra
di essere a Parigi, a quella gita che ha determinato il mio futuro.
Parigi ha la chiave del cuor, come direbbe Anastasia.
Parigi ha le chiavi del mio cuore da
quando ho ballato sul palco più famoso della città.
Come l’hai saputo
Ryan mi blocca per una spalla, sorpreso e meravigliato
dalla mia sorprendente ripresa.
Sbuffo, sorridendo divertita.
L’avrò intuito
Sento di cambiare
Sempre più
Recitare è una virtù
Mi tolgo il basco e poi me lo rimetto, schiacciando la
sommità dei capelli neri. Troy e Ryan ballano intorno a me sul palco.
Se io lo posso fare (se
io lo posso fare)
Tu lo potrai fare (tu lo saprai fare)
Devi controllarti
Ci puoi riuscire
Puoi perfezionarti
Sempre più
Siamo ormai sicuri
Tanti auguri
Lo puoi fare solo tu
La musica finisce.
Aspettiamo qualche secondo. Poi li sento.
Sono applausi.
Sono applausi, ce l’ho fatta! Vedo
in prima fila la direttrice dell’università alzare i pollici all’insù.
Ce l’ho fatta! Ho superato l’esame.
Abbraccio d’istinto Ryan e Troy insieme, facendoli ridere
felici. Mi hanno aiutata. Mi hanno fatto ritornare la
memoria.
-Grazie ragazzi, vi voglio bene!- esclamo ai loro orecchi
sovrastando i fischi di approvazione e gli applausi,
-Ah, la prossima volta che scegliete una canzone per farmi tornare la memoria…
fatemi cantare di nuovo Se io lo posso
fare di Anastasia! Sapete che non so
improvvisare!-
Troy ride, prendendomi solo per lui, mentre Ryan applaude
ridendo anche lui.
Sì, perché questa canzone non è stata improvvisata!
Sapevano che nel mio subconscio l’avrei ricordata per
sempre, nonostante avessi dimenticato ogni particolare della mia vita.
In fondo era la mia canzone, la canzone con cui ero stata ammessa all’università e che avevo cantato a
Parigi.
E poi diciamola tutta…
Io non so improvvisare!
The End
Eccola qui, la mia nuova shot.
Abbastanza lunghina, vero?
Dedicata alle mie Disneyane! Vi lovvo tanto!
Fatemi sapere cosa ne pensate ^^
Un
bacione
By
Titty90 ^^