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Autore: Fiery    19/06/2008    9 recensioni
[Seconda sfida delle Disneyane. Ovviamente è dedicata a loro!] -Improvvisare?- sento l’ansia crescere dentro di me, -Io non so improvvisare!- salto giù dal baule agitando le mani. -E cosa dovremmo improvvisare?- chiede Ryan ignorandomi. Sharpay alza un angolo della bocca, -Arrivaci da solo, genio.- Troy e Ryan si guardarono, poi spalancano gli occhi, facendoli scintillare di gioia. Hanno trovato una soluzione. Si voltano poi verso di me, prendendomi per le braccia. -LASCIATEMI!- grido terrorizzata, pestando i piedi sul parquet del palco del teatro dell’università, -Voi siete impazziti! Io non so nemmeno che significa la parola improvvisare!- aggiungo quando mi lasciano sul palco, prima che il sipario si alzi. La gente ci fissa, nel buio. Sento una musica diffondersi, mentre fisso terrorizzata le persone davanti a me. Credo che oltre alla memoria, ho perso anche la capacità di muovermi per scappare. Ryan mi posa una mano sulla spalla, cominciando a cantare.
Genere: Generale, Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez, Ryan Evans, Troy Bolton
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Io non so improvvisare

Io non so improvvisare!

(La canzone usata è Se io lo posso fare del cartone Anastasia. Dedicata alle Disneyane, dato che ho aperto io questa nuova sfida ^^ I colori sono Troy, Ryan, Gabriella, Troy e Ryan)

 

 

 

 

 

-E’ una catastrofe, una tragedia, un disastro!-

Sollevo un sopraciglio, portandomi una mano tra i capelli neri, lisci e lunghi fino a poco sotto le spalle.

Osservo il ragazzo biondo davanti a me, camminare avanti e indietro per la stanza bianca. Ha gli occhi azzurri, è alto ed è molto agitato.

-Calmati, Ryan. Vedrai che troveremo una soluzione.-

Sposto lo sguardo sul ragazzo seduto sullo sgabello accanto al mio letto. Ha i capelli castano cenere e gli occhi celesti quanto quelli di Ryan.

-Troy, come fai a stare così tranquillo?-

Ryan… Troy…

Questi nomi mi sono familiari…

-Scusate…- li interrompo io, -Ma voi chi siete?-

Troy mi fissa tristemente, -Proprio non ti ricordi chi siamo, vero?-

-Non mi ricordo nemmeno come mi chiamo io.- dico per rassicurarlo.

-Questo è consolante.- mormora Ryan sarcasticamente, -Ora come facciamo con il suo esame di laurea?-

Esame di laurea?

-Come mi chiamo?- domando in un sussurro, -Quanti anni ho?-

Ryan mi viene incontro, sedendosi all’altro lato del letto.

-Gabriella Montez e ai ventidue anni. Ma stai tranquilla. Fra poco arriveranno tutti gli altri.-

-Gli altri?-

Non ci capisco più niente.

-Sì, gli altri.- Troy mi fissa dispiaciuto, -Gabriella… hai avuto un incidente due giorni fa. E hai perso la memoria.-

-Bene, ottimo approccio, Bolton!- una ragazza bionda entra con eleganza nella stanza, in mano un portachiavi rosa scintillante, -Tesoro, come stai?- mi domanda scansando Ryan.

Indietreggiò sul cuscino, impaurita. Già mi fanno paura questi due, figuriamoci se entra una stangona che mi chiama tesoro! In meno che non si dica entrano nella stanza troppe persone, più o meno tutte della stessa età.

Poi eccolo un flash-back.

 

 

Una miriade di coriandoli rossi e bianchi. La palestra piena di gente.

E poi quella scena. Quella biondina un po’ più fanciullesca, ma con lo stesso carattere.

-Beh, congratulazioni!- interviene tra Gabriella e una seconda ragazza, -Io vado a studiare la parte nel caso tu non possa fare la replica. In bocca al lupo.-

Gabriella la guarda incredula.

La bionda si scioglie, -Sono sincera, sul serio!- mostra un bellissimo sorriso, un sorriso dolce e rassicurante, come la sua risata di qualche secondo dopo.

HSM1

 

 

-Sono sincera, sul serio!-

La fisso, mentre discute con Ryan.

-Vi somigliate molto.- intervengo io fermandoli, -Siete tutti e due molto testardi.-

Tutti scoppiano a ridere, tranne due persone.

Una in particolare attira la mia attenzione.

Ha la carnagione scura e i capelli color castano scuro e litiga con un ragazzo dai capelli ricci raccolti in un codino, anche lui scuro di pelle. Mi alzo a sedere sul letto, riscuotendo sorpresa nella ragazza castana con gli occhiali che mi siede accanto.

-Sorelle…- sussurro fissandomi le mani. Le unghie poco curate mi procurano un flash, lontano. Sembrano passati anni.

 

 

-Siediti con noi nella mensa domani a pranzo.- la ragazza castana guardò le cheer leader poco lontano, -Sempre se tu non preferisca stare con le cheer leader a discutere dell’importanza dello smalto!-

Gabriella mostrò le proprie unghie, -Le mie unghie sono poco curate.-

-Sorelle!-

HSM1

 

 

La ragazza che ho adocchiato mi viene incontro, sorridendo apertamente.

-Ti ricordi di me, sorella!-

Scuoto la testa, -Ricordo soltanto che ci siamo chiamate sorelle mentre parlavamo di unghie.-

Lei ride, -Il nostro quarto anno. Quando sei arrivata ad Albuquerque.-

-Taylor, non sforzare la sua memoria.- dice il ragazzo riccio con cui stava discutendo.

-Chad, non rompere. È una delle mie migliori amiche, le sforzo la mente quanto mi pare.-

Taylor? Chad?

Altri nomi familiari.

-Non ti ricordi proprio niente, vero?- mi domanda la ragazza con gli occhiali, -Io sono Kelsi. Ricordi? La compositrice!-

Scuoto la testa rassegnata. Non ricordo nulla, se non i nomi così familiari.

A quello di Kelsi si aggiungono quello di Sharpay (la stangona bionda), Jason, Zeke, Martha.

Troy mi prende una mano. Sento un rossore imporporarmi le guance, mentre sento ridacchiare il gruppo.

-Certe cose non si dimenticano.- scherza Martha facendo ridere apertamente gli altri.

Li fisso confusi, poi mi volto verso Troy. Lui mi sorride, triste e forse un po’ deluso. Gli occhi azzurri lucidi.

-Troy… Bolton.- ricordo il cognome che ha detto Sharpay, -Aspetta… come all’asilo…- mormoro chiudendo gli occhi.

 

 

-Sei in gamba Troy, ma non per i motivi che pensano i tuoi amici.- Troy fissa Gabriella sorridendo, -E grazie per avermi fatto vedere il tuo rifugio segreto. Come all’asilo.-

HSM1

 

 

-Andando avanti così ricorderà tutto!- esclama Ryan contento, -Di me ti ricordi?-

Alzo le sopraciglia, -No, spiacente.- gli dico.

Ryan si imbroncia, -Bella roba, ricordi il tuo ragazzo e non il tuo miglior amico?-

-Ragazzo?- chiedo confusa.

-RYAN!- urlano in coro tutti.

Un infermiera entra arrabbiata.

-La volete smettere? Uscite tutti!- esclama venendo a controllarmi la pressione, -Questo è un ospedale, non un bar!-

Tutti escono contro voglia. Io stringo una mano di Kelsi.

-Resta.- le dico ansimando per lo sforzo di quella parola.

Kelsi sorride entusiasta. Gli occhi le brillano.

-Resto qui. Non vado via.- mi dice stringendomi la mano a sua volta.

 

 

-Dai, ancora una volta.-

-Kelsi, io sono stanca di provare!-

Kelsi sbuffa sonoramente, -Sarai anche stanca, ma ne va della tua ammissione all’università delle Arti.-

Gabriella sorride, -Cosa farei senza la mia compositrice personale.-

-Saresti persa.-

Scena inventata da me

 

 

-Kelsi…- incomincio senza capire il senso di quello che penso, -Di che esame parlavano Troy e Ryan?-

Kelsi sorride, -Non ti preoccupare, ne parleremo più avanti. Ora devi solo riposare.-

 

*§*§*§*

 

-Una settimana! È passata una settimana!-

Sbuffo, dondolando le gambe dal baule su cui sono seduta.

Ho scoperto che Ryan è pazzo. Quel ragazzo non credo abbia una vita al di fuori del ballo e del canto.

-Ryan, calmati!- esclama Troy.

Sorrido.

Ho scoperto anche che Troy è il mio ragazzo. Ma non me l’ha detto lui. È stato Jason. Il più sbadato del gruppo.

Ah, forse è il caso che mi presento, anche se tutte le informazioni procuratemi dopo quei brevi flash della settimana scorsa, mentre ero rilegata in un letto d’ospedale, non sono servite a niente.

So soltanto che mi chiamo Gabriella Montez, che ho ventiquattro anni e che frequento l’università delle Arti ad Albuquerque, dove mi sono trasferita in quarta superiore a causa dei continui viaggi di lavoro di mia madre. Qui ho conosciuto i miei amici di sempre e Troy, con cui ho riscoperto la passione per il canto, la danza e la recitazione, tutte passioni che erano nascoste dentro di me da quando ero svenuta a un assolo in chiesa (almeno secondo i racconti di mia madre).

Oggi ci sarà il mio esame di laurea.

Per l’occasione le mie amiche mi hanno agghindata. Indosso una minigonna a balze di jeans, con una cintura bianca con la fibbia. Sopra ho una camicetta bianca a maniche corte, slacciata per far intravedere la canottiera rossa a spalline piccole sotto. Ai piedi delle ballerine bianche rosse lucido col tacchetto, mentre i capelli li ho acconciati in modo che fossero raccolti sotto un basco rosso.

Non mi sento molto a mio agio, mi sento troppo… appariscente! Ma forse è giusto sentirsi in questo modo, se le ballerine te le ha comprate Sharpay Evans!

-Calmarmi? Come faccio a calmarmi?- sbotta Ryan meravigliato, -Gabriella rischia di dover rinunciare alla laurea, a ciò per cui ha lavorato in tutti questi anni!-

-Non mi sembra che possiamo fare molto, visto che lo spettacolo è fra dieci minuti.- ribatte subito Sharpay, entrando dietro le quinte insieme a noi, -Come stai, Gabriella?- mi domanda dolcemente.

-Male. Mi hanno fatto venire mal di testa.- mi imbroncio facendola sorridere divertita.

-Io una soluzione ce l’ho. L’ha proposta Kelsi.- fa una pausa, cercando di mettere un po’ di suspence evidentemente, -Improvvisare!-

-Improvvisare?- sento l’ansia crescere dentro di me, -Io non so improvvisare!- salto giù dal baule agitando le mani.

-E cosa dovremmo improvvisare?- chiede Ryan ignorandomi.

Sharpay alza un angolo della bocca, -Arrivaci da solo, genio.-

Troy e Ryan si guardarono, poi spalancano gli occhi, facendoli scintillare di gioia. Hanno trovato una soluzione.

Si voltano poi verso di me, prendendomi per le braccia.

-LASCIATEMI!- grido terrorizzata, pestando i piedi sul parquet del palco del teatro dell’università, -Voi siete impazziti!- aggiungo lasciandomi sul palco, prima che il sipario si alzi.

La gente ci fissa, nel buio.

Sento una musica diffondersi, mentre fisso terrorizzata le persone davanti a me.

Credo che oltre alla memoria, ho perso anche la capacità di muovermi per scappare.

Ryan mi posa una mano sulla spalla, cominciando a cantare.

 

Sogna un mondo con mille e mille giochi

 

Improvvisare? Ma siamo scemi!

Nonostante questo inizio a cantare, cercando di immaginare un mondo con mille giochi.

 

Con mille e mille giochi?

Così pochi?

 

Ryan ride, continuando al posto mio. Mi fa l’occhiolino, giocosamente.

 

Sì esatto

Eri sempre in giro a cavalcare

 

Vedo un cavallo davanti a miei occhi. Con la fantasia è ovvio. E poi vedo una scena.

Sono io da piccola, sopra un cavallo bianco, che corro per i prati della fattoria di mia nonna.

 

Dì, ma vuoi scherzare?

E il cavallo

Era matto

 

Troy interviene prontamente, facendo quel sorriso che mi scioglie il cuore ogni volta.

 

Quante smorfie

E quel cuoco poverello

Gettato nel ruscello

 

Mi ricordo di quel cuoco. Un signorotto che lavorava nella fattoria di mia nonna. Adorava cucinare, ma era anche responsabile di me e una volta è finito davvero nel ruscello di fianco a casa.

 

Ma che guaio

Da marmocchi

Tua madre ti guardava con certi occhi

 

L’immagine di mia madre mi scorre davanti agli occhi, poi la vedo. È seduta in prima fila, mi strizza l’occhio. Sembra dirmi con lo sguardo che è il mio momento, di ricordare finalmente. Di immaginare che cosa facevo prima dell’incidente.

 

Immagina com’era

Lo devi ricordare

Si deve fare in fretta

Hai molte cose da imparare

 

La loro fretta non mi stupisce. Se all’inizio la mia voce era apparsa strana, timida, inesperta, ora devo tirare fuori la vera Gabriella. Devo superare l’esame. Devo farlo per me, per la mia famiglia, per i miei amici che mi stanno sostenendo.

 

D’accordo sono pronta

 

Mi esce spontaneamente, mentre Ryan e Troy si posizionano ai miei fianchi. Come se si fossero messi d’accordo mi alzano in contemporanea le braccia, cercando di farmi restare eretta. Ryan si posiziona davanti a me, poi comincia a farmi volteggiare, mentre Troy cerca in tutti i modi di farmi rimanere dritta la schiena.

Mi ricorda tanto Dirty Dancing.

 

Ora su le spalle, drizzati

Dai su coraggio ondeggia un po’

Mi sento tanto sciocca

Sto ondeggiando?

Come uno jo-jo

 

Mi lasciano andare. Troy si inchina davanti a me, con un gesto buffo, che mi fa ridere.

 

La riverenza

Con deferenza

Si inchinano per te

 

Mi volto, nello stesso momento in cui Troy si rialza prendendomi una mano e posandoci un bacio. Sento il cuore battere forte, mentre le guance diventano dello stesso rosso del cappello e delle ballerine.

Ryan si posiziona di fianco a me, cominciando a ballare da solo mentre canta.

 

Ma ricorda sempre che

Se io lo posso fare, tu lo potrai fare

Se lo tieni a mente

Non ci vuol niente

Segui tutti i passi

Su e giù

Puoi impararlo anche tu

 

Troy mi prende per una mano, mentre Sharpay e Kelsi entrano in scena portando delle sedie e alcuni libri.

 

Ora tira indietro i gomiti

Non trangugiarlo sto stroganoff

Non mangio mai lo stroganoff

È proprio una Romanov

Il samovar

E il cavial

Il dolce me lo dai?

 

Mi hanno passato diversi piatti, mentre io mi sedevo. Mi imbroncio e mi rialzo quando mi dicono di no.

Il mio dolce preferito è la torta di cioccolata.

 

No finché non imparerai

 

Strabuzzo gli occhi, mentre Sharpay e Kelsi escono di scena.

Ho ricordato il mio dolce preferito!

 

Se io lo posso fare (se lui lo può fare)

Tu lo potrai fare (tu lo potrai fare)

Devi controllarti

Ci puoi riuscire

No non è un problema

Su per giù

Puoi riuscirci anche tu

 

 

Troy mi prende tra le braccia, facendomi ballare.

Ora ricordo come ci siamo conosciuti.

Cantando a quel karaoke. E adesso ricordo anche quando mi ha chiesto di diventare la sua fidanzata ufficiale. Mentre ballavamo al Country Club. È stato fantastico.

Mi lascia andare, portandomi di nuovo verso le sedie.

 

Ora devi imparare a memoria il nome dei reali

 

Ryan mi porge un annuario della scuola, per poi aprirlo sulle pagine dei miei amici, dei nostri amici.

 

Per primo è Kropotkin

Senza smoking

Giù nel botking

Oh

E questo è zio Vanya, con la vodka

Chiaro Anya?

 

Troy mi guarda intensamente, tanto da farmi annebbiare i pensieri. Ora ricordo tutto.

Ricordo, ricordo, ricordo.

Ricordo quel pomeriggio a baciarmi con Troy, ricordo le risate al telefono con Martha, ricordo lo shopping con Sharpay, ricordo le detenzioni della Darbus.

Ricordo tutto.

Sono Gabriella Montez.

Sì, grazie.

E ora come faccio a fermare questi due pazzi?

 

No

Il barone Pushkin

Era

Corto

Il conte Anatoly

Era

Storto

Con un gran cappello

Lui era proprio grassottello

 

Sbuffando mi alzo in piedi, incrociando le braccia al petto e sorridendo vittoriosa.

Si sono fatti prendere un po’ troppo dall’entusiasmo questi due!

Il mio ragazzo e il mio migliore amico sono ufficialmente usciti fuori di testa.

 

Ed era gialla la sua gatta

 

Sì perché la gatta del conte, ossia del preside Matsui, è gialla!

 

Ma questa cosa non l’ho detta

 

Ryan mi guarda incredulo, prima che io prenda coraggio, muovendomi sul palco sorridendo felice.

 

Se tu lo puoi imparare, io potrò imparare

 

Comincio a ballare sul palco, muovendomi leggera. Sembra di essere a Parigi, a quella gita che ha determinato il mio futuro.

Parigi ha la chiave del cuor, come direbbe Anastasia.

Parigi ha le chiavi del mio cuore da quando ho ballato sul palco più famoso della città.

 

Come l’hai saputo

 

Ryan mi blocca per una spalla, sorpreso e meravigliato dalla mia sorprendente ripresa.

Sbuffo, sorridendo divertita.

 

L’avrò intuito

Sento di cambiare

Sempre più

Recitare è una virtù

 

Mi tolgo il basco e poi me lo rimetto, schiacciando la sommità dei capelli neri. Troy e Ryan ballano intorno a me sul palco.

 

 

Se io lo posso fare (se io lo posso fare)

Tu lo potrai fare (tu lo saprai fare)

Devi controllarti

Ci puoi riuscire

Puoi perfezionarti

Sempre più

Siamo ormai sicuri

Tanti auguri

Lo puoi fare solo tu

 

La musica finisce.

Aspettiamo qualche secondo. Poi li sento.

Sono applausi.

Sono applausi, ce l’ho fatta! Vedo in prima fila la direttrice dell’università alzare i pollici all’insù.

Ce l’ho fatta! Ho superato l’esame.

Abbraccio d’istinto Ryan e Troy insieme, facendoli ridere felici. Mi hanno aiutata. Mi hanno fatto ritornare la memoria.

-Grazie ragazzi, vi voglio bene!- esclamo ai loro orecchi sovrastando i fischi di approvazione e gli applausi, -Ah, la prossima volta che scegliete una canzone per farmi tornare la memoria… fatemi cantare di nuovo Se io lo posso fare di Anastasia! Sapete che non so improvvisare!-

Troy ride, prendendomi solo per lui, mentre Ryan applaude ridendo anche lui.

Sì, perché questa canzone non è stata improvvisata!

Sapevano che nel mio subconscio l’avrei ricordata per sempre, nonostante avessi dimenticato ogni particolare della mia vita.

In fondo era la mia canzone, la canzone con cui ero stata ammessa all’università e che avevo cantato a Parigi.

E poi diciamola tutta…

Io non so improvvisare!

 

 

 

The End

 

 

 

 

 

Eccola qui, la mia nuova shot.

Abbastanza lunghina, vero?

Dedicata alle mie Disneyane! Vi lovvo tanto!

Fatemi sapere cosa ne pensate ^^

 

Un bacione

By Titty90 ^^

  
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