Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: HerrCat    18/02/2014    3 recensioni
Cosa potrebbe succedere ad Arendelle dopo che tutti hanno accettato i poteri della regina Elsa?
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono affacciata al balcone. Il Sole mi bacia il viso dolcemente, il mio abito azzurro scintilla mandando bagliori di luce più o meno ovunque. Ricorda molto l'acqua del fiordo. È già primavera e fa leggermente caldo per i miei gusti, ma fa niente. Potrei richiamare l'inverno quando voglio, ma preferisco vedere i miei sudditi felici. In più, se dovesse scendere il gelo, i raccolti, il bestiame e tutto il cibo sarebbero irrecuperabili e con il fiordo ghiacciato non potrebbero neanche arrivare le navi per rifornirci, quindi è meglio evitare. Guardo la piazza. La gente lì sotto è tutta intenta a correre di qua e di là, presa dai propri affari e dai propri affanni. Un bambino tira la gonna di quella che probabilmente è la madre e mi indica. Sorrido e lo saluto. Ormai sono abituata a scene del genere. Fino all'estate scorsa mi sarebbe sembrato assurdo, non ci avrei mai creduto. Eppure ora sono qui, e se la tempesta dentro di me non si è placata, almeno è diventata la mia forza. Credo che sia un bene. Porto ancora un profondo amore verso i miei genitori, ma credo che fondamentalmente non abbiano saputo come affrontare il problema. La stregoneria, il male del mondo. Eppure, durante quest'inverno appena passato, come in alcuni altri della mia infanzia e della mia adolescenza, non era caduta abbastanza neve. La natura segue il suo corso, si sa, ma per noi di Arendelle la neve è fondamentale. Se non ne cade abbastanza, le conseguenze possono essere devastanti: il fiordo non si nutre, quindi ci sono problemi di navigazione; non possiamo vendere il nostro ghiaccio, perché non ne abbiamo abbastanza; le nostre falde acquifere diminuiscono, anche se non arrivano mai ad esaurirsi. Siamo un Paese del Nord, ed in quanto tale dipendiamo dalla nostra neve. Così ho dato una mano alla natura durante questi ultimi mesi, ed ora il mio popolo mi ringrazia. Sbaglio a dire che potrei aver aiutato il mio popolo? È così malvagio il mio potere? Dovevo solo imparare a controllarlo. «La paura sarà tua nemica» mi aveva detto quel saggio troll. E così è stato: finché ho avuto paura, non ho saputo controllarlo, e congelavo qualsiasi cosa.
Se avessi saputo quale era il mio vero potenziale, le cose sarebbero andate diversamente. Non avrei allontanato Anna, innanzitutto. Anna. Lei ed il suo incontenibile ottimismo in questo momento dovrebbero essere in piazza, ma non la vedo. Finalmente può scorrazzare qua e là come vuole, non è più chiusa in questa reggia. Per lei era una gabbia. D'oro, ma sempre una gabbia. Ora è più serena, direi quasi felice. Il Sole inonda spesso i nostri saloni, ed abbiamo preso l'abitudine di dare feste più spesso. Le piace molto ballare, è diventata una ballerina piuttosto famosa. Qualche tempo fa abbiamo anche danzato insieme, durante l'ultima festa. Ricordo quanto abbiamo riso notando le facce attonite dei nostri ospiti. D'altronde, erano abituati a non vederci affatto, e soprattutto avevano costruito intorno a noi un'idea totalmente sbagliata: quella di una famiglia buia, chiusa, triste.
​In effetti, lei era triste quel giorno. Negli ultimi mesi, Kristoff aveva preso l'abitudine insana di mettere insieme scuse sempre più assurde prima per non venire ai balli, poi per stare sempre più lontano da casa. Diceva di dover aiutare i suoi fratelli, o di voler passare del tempo con i Troll. Un bravo ragazzo, ma non è tagliato per questo mondo. Alla fine si sono lasciati. Quella sera ho restituito il sorriso ad Anna, come lei lo ha restituito a me quando è venuta a salvarmi, e dopo, nel giro di pochi giorni, ha ripreso la sua vita di sempre. La gente la ama. Il suo sorriso, le sue trecce. Tutte vogliono essere Anna. A volte scende in piazza ed improvvisa degli spettacoli per i bambini e per la città tutta. Non ha neanche perso la speranza di trovare il vero amore! «E se non lo trovo, ho sempre mia sorella ora, giusto Elsa?» mi dice sempre con la sua solita, ingenua allegria. La sento cantare giù nelle altre stanza. Chissà quando è rientrata.
- When you try your best but you don't succeed
when you get what you want but not what you need
when you feel so tired but you can't sleep ...-

La sua voce cristallina si avvicina sempre di più, penso che mi abbia vista sul balcone e che stia salendo. Ha cantato per la prima volta questa canzone quando lei e Kristoff si sono lasciati.
- And the tears come streaming down to your face
when you loose something you can't replace...-

Questa parte sembra scritta per noi, per il nostro passato. Ci eravamo perse. Completamente. E non è possibile rimpiazzare una sorella.
- When you love someone but it goes to waste
could it be worse? -

Mi giro. È arrivata nella mia stanza, ormai. Sorride e mi guarda speranzosa. Ama particolarmente questa parte della canzone, quella che ho aggiunto io sin dalla prima volta in cui gliel'ho sentita cantare. Era troppo distrutta per non provare a dirle qualcosa. Lei non sapeva come fare, ci credeva davvero in quella storia. Io non mi ero mai trovata a doverla consolare, mi ero sempre chiusa nella mia stanza, terrorizzata dai miei stessi poteri, facendola soffrire probabilmente anche più di Kristoff ora che se ne era andato. Alla fine, siamo rimaste tutte in silenzio. Un silenzio molto triste. Ma la cosa sorprendente è che non era una tristezza negativa. Nient'affatto. Semplicemente, ci siamo guardate l'un l'altra, come se volessimo essere sicure di essere lì, insieme. Poi mi sono venuti in mente tre versi, semplici, l'unica cosa che le potevo dire.
Prendo un respiro e con la voce più potente che posso intono la mia strofa:
- Lights will guide you home
and ignite your bones
and I will try to fix you. -

Lei sorride e viene ad abbracciarmi. Alla fine ha ragione: avremo sempre una sorella.
  
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