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Autore: TerremotiAmbulantiWeasley    19/02/2014    1 recensioni
Amori e amicizia accompagnati da una buona dose di scherzi, risate e feste: troverete una Mia pazza e combinaguai, un James Sirius quasi sempre diligente, un Fred burlone, una Susan responsabie, una Caroline allegra; una Lily tosta ed adorabilmente imbranata, uno Scorpius imprevedibile, una Charlie timida, una Roxanne divertente e un Lorcan egoista. E poi Frank, Lysander, Rose, Albus, Lucy, Dominique, Molly, Louis e Hugo. Un'improbabile banda di Malandrini alla ricerca della felicità.
'[...]Mia, abituata a passare tutto il suo tempo libero in punizione, amava combinare danni e trascinare tutti con sé. Caroline, sua degna compagna di avventure, si lasciava coinvolgere in tutto, come Fred che voleva tenere alto il nome dei Weasley. James e Frank erano sempre facili da convincere, il primo memore delle ire della Nott e il secondo con il solo scopo di non annoiarsi. Susan, per evitare danni irreparabili, finiva sempre con il supervisionarli in ogni loro losca azione.
Molto spesso, si univano a loro Lily, Charlie, Molly e Roxanne. [...]Molly si addossava la colpa per far venire i capelli bianchi al padre. Roxanne era stava spesso un'illuminante fonte di ispirazione e una grande aiutante in fatto di diversivi.
Erano davvero una bella squadra'.
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley Jr, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Scorpius, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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1. Diagon Alley, tornadi rossi e paralisi

 

<< James, sei sicuro di aver capito come funziona un cellulare? >>

Il ragazzo annuì alla domanda di Fred, decisamente pentito di aver regalato a suo cugino quell'aggeggio babbano. Era da circa un'ora e mezza che James cercava di capire come memorizzare un numero di telefono, uno solo.

<< Sì Fred, me l'hai chiesto quaranta volte! >>

<< Tra quanto andiamo a Diagon Alley? >>

<< Appena Mia e Susan si degnano di venire. >>

<< Allora possiamo stare freschi. >>

In quel momento il campanello di casa Potter iniziò a suonare in continuazione finchè i ragazzi non scesero ad aprire per ritrovarsi davanti due ragazze, una bionda e una mora. La mora cercava di attaccarsi al campanello mentre la bionda provava a fermarla.

<< Vi siete ammosciati durante l'estate. >>

<< E tu sei diventata puntuale durante l'estate. >>

La ragazza sbuffò sonoramente, mugugnando cose incomprensibili verso Fred.

James accennò un sorriso fissando quella ragazza che ormai sopportava da quasi sette anni.

Amelia Astrid Nott, o come tutti la chiamavano, Mia, si buttò letteralmente su i due per abbracciarli.

<< Mia vai al diavolo, non mi sei mancata. >> disse Fred beccandosi una botta in testa da parte della ragazza.

<< Tanto lo so che senza di me non puoi vivere. >> disse Mia << Ehi tu! Che fai? Mi tradisci? >> disse vedendo James abbracciare la sua migliore amica Susan << Con la biondina per di più. >> continuò molto teatralmente per poi scoppiare a ridere da sola.

<< Perchè mi sembra ancora più pazza dell'anno scorso? >> chiese James.

<< Colpa della Francia. Tutte quelle francesine con la puzza sotto al naso mi hanno provocato un trauma grave a tal punto da farmi sentire la vostra mancanza. >> rispose la ragazza.

<< Notizie di Caro e Frank? >> chiese Susan riferendosi ai loro amici Caroline Baston e Frank Paciock.

<< Frank torna stasera dal viaggio. >> disse James.

<< Mentre Caro è segregata in casa perchè una settimana fa ha quasi incendiato la cucina. >> aggiunse Mia.

<< Fantastico. Vabbè, li vedremo direttamente domani sul treno. Adesso andiamo? >>

<< Assolutamente. Potter, Weasley l'avete vista la nuova Firebolt? È la fine del mondo! Dopo un po' di moine a mio padre sono riuscita a convincerlo a regalarmela per il mio compleanno. >> disse Mia entusiasta.

<< Tu ricevi la Firebolt Pertins e non mi dici nulla?! >> disse Fred sconcertato.

<< Muovetevi. >> li spintonò Susan fuori dalla porta.

 

***

 

Lily Potter era da tutti denominata "Tornado rosso". Forse era per i suoi capelli rossi o forse, più semplicemente, per quell'adorabile imbranataggine che si portava dietro da ben quindici anni.

Tutti si ricordavano di quando a sette anni si era rotolata giù per le scale, o quando a otto, cadendo, era finita dritta dritta in una pozza di fango, o ancora quell'amorevole abitudine che aveva a dieci anni di saltare in tutte le pozzanghere che vedeva. Ovviamente in questi quindici anni si era anche abituata a vedere sua madre trasformarsi in un mostro a otto braccia e quattro corna.

Nonostante gli occhi chiari e i capelli rossi Lily Potter non si era mai definita "bella". Non perchè non lo fosse ma perchè non lo pensasse. Aveva sempre preferito cercare di passare inosservata anche se era arrivata alla conclusione che più ci provava, più faceva danni.

Avrebbe di gran lunga preferito avere i capelli ricci e indomabili di sua cugina Rose che quel cespuglio indefinito che si ritrovava in testa.

<< LILY, HAI PREPARATO IL BAULE?! >> le urlò sua madre dal piano di sotto.

<< Sì, mamma, certamente. >> mentì bellamente lei con fare scocciato, alzando particolarmente il tono di voce nell'ultima parola.

<< Lily Luna Potter vai subito a fare il tuo baule! >>

L'irruzione di Ginny Weasley nella camera della ragazza fece, com'era ovvio, azionare un effetto domino che provocò la rovinosa caduta della ragazza dal letto al pavimento con insieme libri, vestiti e coperte.

<< Lily sei un disastro! >> disse contrariata la donna << Metti un po' d'ordine qui dentro! >> le ordinò.

<< Si, mamma. >>

La donna se ne andò, Lily si mise in piedi e iniziò a raccogliere tutto quello che trovava a portata di mano per poi infilarlo sotto al letto.

Si infilò sotto la scrivania per prendere un libro che le era caduto e nell'uscire sbattè la testa contro lo spigolo facendosi male.

<< Porca.. >>

<< Vedo che sei sopravvissuta durante tutta l'estate, Potter! >>

Voce strafottente, aria da re del mondo percepibile a duecentosettantadue chilometri di distanza, un metro e ottanta, capelli biondi e occhi azzurri. Rigorosamente Sepreverde. Scorpius Malfoy e la sua amorevole faccia spuntava dallo specchio che Lily aveva ricevuto l'anno prima da suo padre.

<< Malfoy, che vuoi? >> rispose distaccata.

<< Mi annoiavo Potter, così ho pensato che una bella discussione con te avrebbe movimentato la situazione. >>

<< AL! >> urlò la ragazza per chiamare il fratello e liberarsi di Malfoy.

<< CHE C'È? >> le rispose dalla camera affianco.

<< Il platinato rompiscatole amico tuo è nel mio specchio. >>

Il ragazzo entrò nella stanza e si avvicinò allo specchio poggiato sulla scrivania.

<< Ciao Albino! >> lo salutó Scorpius.

<< Scorp, se mi chiami ancora in quel modo, te lo giuro, rompo lo specchio. >>

<< Al lo specchio è mio, non ci provare neanche. >> disse Lily intenta a infilare qualche aggeggio sotto al tappeto.

<< Lo so Potterina, hai bisogno di vedere la mia faccia per vivere. >>

<< Ok, lo specchio lo rompo da sola. >> disse la ragazza irritata alzandosi da terra e prendendo lo specchio << Anzi ho un'idea migliore. >> continuò avvicinandosi al suo baule.

<< Potter cosa cazzo..? >>

Scorpius non potè terminare la frase che Lily chiuse lo specchio nel baule, chiudendolo a chiave.

<< Ciao ciao Malfoy. >> disse soddisfatta.

<< Sorella, sei grande. >> le disse il fratello dandole una pacca sulla spalla.

<< Modestamente. >>

Lily e Scorpius avevano sempre avuto rapporto molto strano. Litigavano un quarto d'ora sì e l'altro pure. Ma erano costretti a vedersi spesso visto che Albus era il migliore amico di Scorpius. Rose li chiavama pseudo-amici ma Lily non ci aveva mai fatto molto caso visto che ogni volta che sua cugina apriva la bocca bisognava prendere al volo un dizionario.

<< ALBUS SEVERUS POTTER, SI PUÒ SAPERE COSA STAI FACENDO? TI AVEVO DETTO DI METTERE APPOSTO LA TUA CAMERA! >> una furiosa Ginny fece irruzione nella camera.

<< Ehm.. Sì, cioè, io stavo, ma poi.. Cioè.. >> continuò a balbettare Al finchè la donna non lo trascinò via.

Lily ridacchiò pensando al brutto quarto d'ora che Albus avrebbe dovuto passare.

Si buttò sul letto e recuperò tre foto che teneva sotto il cuscino. La prima era una foto che aveva scattato con la sua migliore amica, Charlotte Paciock, meglio nota come Charlie. Si conoscevano da tutta la vita e non vedeva l'ora di rivederla!

Nella seconda invece era con una caterva di gente, c'erano James, Albus, Rose, Dominique, Roxanne, Victoire, Teddy e persino Mia. Sorrise ripensando a quando, per il suo compleanno, la sua famiglia aveva organizzato una festa nella Stanza delle Necessità trasgredendo tutte le regole della scuola, senza saltarne neanche una.

E infine guardò la terza foto che raffigurava un ragazzo altro, dai capelli marroni e gli occhi verdi. Gliel'aveva scattata di nascosto in modo da potersela rimirare ogni sera. Charlie diceva che stava diventando una stalker. Molto probabilmente aveva ragione.

Lily sospirò pensando che, anche se da lontano, domani l'avrebbe rivisto.

 

***

 

I ragazzi girarono per Diagon Alley per un'ora e mezza. Andarono prima al Ghirigoro per prendere gli ultimi libri. Lì Susan perse parecchio tempo a cercare qualche libro interessante da leggere mentre Mia le farneticava qualcosa. Poi erano andati all'Emporio del Gufo dove Fred aveva avuto un incontro troppo ravvicinato con un gatto, in quello aveva preso da zio Ron, senza dubbio. A Madama McClan, Mia aveva categoricamente proibito di entrare perchè aveva adocchiato all'interno quell'oca odiosa di Mary Zabini e in quel momento non aveva molta voglia di subirsela. Erano andati finalmente ai Tiri Vispi Weasley per la gioia di Fred e James che dovevano fare rifornimento di Torroni Sanguinolenti e Pasticche Vomitose.

<< James! James vieni qua! >>

<< Che vuoi Nott? >>

Mia gli tirò una gomitata per esserle apparso da dietro facendole prendere un colpo e poi gli spiaccicò in faccia una cosa viscida e molle.

James iniziò lanciare degli acuti tremendi finchè non riuscì a togliersi quella cosa dalla faccia.

<< L'ho preso nella Francia babbana apposta per te, si chiama Skifidol. Ne ho preso uno anche a quell'amore della mia sorellina ma quando gliel'ho dato ha passato un'ora a correre per casa urlando come una forsennata. >> raccontò << Finiscila di fare la femminuccia, Jamie. >> sottolineò quel nomignolo che il suo migliore amico odiava.

<< Zitta un po', Astrid. >> e lui rispondeva sempre così per farla arrabbiare.

<< Potter, ti spezzo le ossicine e le uso per giocare a Shanghai se mi chiami ancora in quel modo osceno. >>

<< Quanto amore tra di voi. >> commentò Fred stringendoli in una sottospecie di abbraccio.

<< Weasley mollami o ti arriva un calcio lì dove non batte il sole. >> disse Mia.

<< Sì Fred, sei inquietante. >> aggiunse James.

<< Oddio cugino, quanto sei petulante! >>

<< Fred guarda che quest'anno sarò il Capitano nella squadra di Quidditch quindi stai attento a ciò che dici. >>

<< Che paura, svengo! >>

La discussione dei due fu interrotta da un rumore molesto. Mia aveva tirato con la sua solita grazia un calcio involontario al tavolo, ammazzandosi.

<< Caz.. >>

<< Ehi ragazzi! >>

Proprio quando la ragazza stava per palesare il suo dolore con qualche frase da scaricatore di porto, un ragazzo biondo con dei fantastici occhi azzurri li raggiunse.

<< Ehi Ted. >> lo salutò James.

<< Ho saputo che quest'anno sarai tu il Capitano dei Grifondoro, complimenti. >> disse sorridendo.

<< Grazie, ci vediamo in campo. >>

<< Sicuro! Ciao Mia. >>

La ragazza ancora in preda al dolore decise di sforzarsi di sorridere, peccato che quello che doveva essere un sorriso sembrò più una smorfia da lontra in piena crisi di nervi.

<< Ciao a tutti! >> salutò un'ultima volta Teddy prima di andarsene.

<< Quel coso mi ha trinciato la gamba e ho fatto un'altra figuraccia davanti a Teddy Thomas. >> proclamò finalmente Mia.

<< Io ancora non ho capito cosa ci trovi in quello là? >> disse Susan.

<< È solamente uno dei ragazzi più bello di tutta Hogwarts, tutto qui. >>

<< E noi chi saremmo? I vicini della porta accanto? Insomma, non scherziamo, noi siamo bellissimi. >>

<< Ben detto Fred. >> lo appoggiò James.

<< Come si dice, ogni scarrafone è bello a mamma sua. >>

I due ragazzi rimasero a bocca aperta davanti all'affermazione sicura di Mia che, al contrario, rideva come una matta insieme a Susan.

<< Il bello è che ci credono anche! >> aggiunse ridendo la bionda.

<< Di questo ne riparleremo. Comunque, ora che ci penso, io so perchè Mia stavede per il biondino. >> James fece una pausa d'effetto << E' solo perchè si chiama come il tuo primo grande amore. >> disse alludendo alla prima cotta della ragazza per Teddy Lupin << Mi ricordo che quando gliel'ho presentato è stata la prima volta in cui è riuscita a starsi zitta per tre minuti consecutivi. >> raccontò beccandodosi un forte scappellotto sulla testa.

<< Io mi ricordo che quando le ho presentato Victoire e le ho detto che stava con Teddy per poco non le saltava addosso. >> aggiunse Fred.

<< Senza dimenticarsi poi i suoi piani per uccidere Victoire, gli scleri che faceva in camera alle cinque del mattino oppure quando, rientrando, la ritrovavamo che si lanciava, ancora adesso non so come ci riusciva, Levitacorpus da sola e diceva che stare a testa in giù le avrebbe fatto andare il sangue al cervello e avrebbe fatto azionare i neuroni vendicativ.i >> disse Susan ridendo alle stramberie dell'amica.

<< Non sono mai stata normale, va bene! >>

 

***

 

Mia uscì dal proprio camino e dopo essersi schiacciata una mano sugli occhi avanzò di qualche passo andando a sbattere contro un tavolino.

<< Minch.. >>

<< Puoi aprire gli occhi Mia. >>

<< Sei sicuro, Eric? >>

<< Io sono del tutto vestito e Denise è in cucina. >>

Mia sorrise, togliendosi la mano dagli occhi e andandosi a sedere vicino a lui.

<< Sai, non vorrei ripetere l'esperienza di trovarvi nudi e bagnati a girare per casa. >>

<< Avevo appena finito di fare la doccia e Denise.. >>

<< Denise si era senza dubbio buttata un secchio d'acqua addosso, ovviamente. >> disse sghignazzante la ragazza.

<< Ciao Mia! >>

<< Ehi, Denise, ciao. >>

La ragazza entrò in salotto seguita da una saltellante bimba di circa dieci anni che si andò a sedere al centro tra Mia e Eric, i suoi fratelli.

<< Mia, visto che domani te ne vai, posso prendermi la tua stanza, per favore? >>

Cassiopea Nott aveva una vera e propria fissazione per la stanza di sua sorella e ogni anno, quando Mia andava ad Hogwarts iniziava a supplicare tutti di dargliela.

<< Scordatelo nana. >>

<< Eric, convinci Mia a cedermi la sua stanza, per favore? >>

<< Cassy non ti conviene prenderti la stanza di Mia perchè visto il livello di disordine in cui la lascerà, dovrai mettere apposto tutto. >>

Quella rivelazione fece scattare qualcosa nel cervello della più piccola che ricordando il disordine della sorella si arrese.

<< Va bene, va bene, mi tengo la mia stanza ma in cambio Mia mi deve scrivere almeno una lettera! >>

Mia si buttò di slancio per abbracciare la sorellina. Di solito non si prodigava in gesti del genere o almeno, non di sua spontanea volontà ma ogni tanto faceva qualche eccezione.

Inconsciamente sorrise pensando a tutto quell'amore che la circondava: Eric e Denise, Victoire e Teddy, Will e Angelica*. Era cresciuta in mezzo a tutto quell'amore chiedendosi se un giorno anche lei l'avrebbe mai provato per qualcuno, lei che non sapeva essere seria per più di tre secondi ed era anche acida e perfida se si impegnava. Nei suoi diciassette anni, l'unico desiderio che aveva avuto era stato quello di divertimento e libertà, soprattutto dopo la scomparsa di sua madre, morta dando alla luce Cassiopea. Allora lei aveva solo sette anni ma ancora le venivano i brividi ripensando a quella notte. Da quel momento la sua famiglia era cambiata radicalmente, suo padre era diventato molto più buono e aveva cresciuto i suoi figli con tutto l'amore possibile e aveva perfino accettato di avere una figlia combinaguai e incorreggibile come Mia.

Non è il momento di pensare a queste sdolcinatezze.

La ragazza si alzò da divano, diede un buffetto a suo fratello e un bacio a Denise prima di incamminarsi verso la sua stanza al piano di sopra.

<< Buon anno Mia. >>

Sorrise a suo fratello prima di salire le scale ed entrare in camera sua, chiudendo la porta. Diede una rapida occhiata alla sua stanza accorgendosi di quanto suo fratello la conoscesse bene. Sembrava esserci appena passato un carro armato là dentro. Si arrampicò sul letto per afferrare il cellulare che stava squillando. Susan aveva costretto tutti loro ad averne uno per essere sempre in contatto. James ne aveva già rotti tre e lei ne aveva disintegrato uno ma ancora entrambi avevano profonde lacune in quel campo.

Quella sera erano riusciti, non si sa come, a fare una chiamata di gruppo.

<< ALLORA AVETE FATTO I BAULI? >> urlò James.

<< IO ANCORA NO, NON NE AVEVO VOGLIA. >> rispose Mia.

<< IO SONO STATO COSTRETTO DA MIA MADRE. >>

<< È come se Mia fosse qui ad urlarmi nell'orecchio. >> commentò Fred a tono normale.

<< ZITTO WEASLEY. >> urlò Mia.

<< ADESSO BASTA! >>

Sentire urlare Mia Nott era sempre stato più che normale ma che fosse Susan Scamander ad urlare no, questo non era normale ed infatti provocò diverse reazioni. James lanciò per sbaglio il cellulare in aria che ovviamente gli ricadde dritto dritto in testa, Fred per poco non cadette dalla sedia e Mia cascò dal letto a castello facendo un rumore infernale.

<< State bene? >>

<< Scamander ti conviene scomparire dal Paese finchè sei in tempo perchè ti giuro che domani ti ammazzo. >> disse minacciosa Mia prima di chiudere la chiamata.

 

***

 

<< Hai preso tutto? >>

<< Si mamma. >>

<< I libri? >>

<< Li ho presi. >>

<< La divisa? >>

<< Ce l'ho. >>

<< La bacchetta? >>

<< Oddio la bacchetta! >> all'espressione preoccupata di sua madre decise di smettere di scherzare << Sto scherzando, sto scherzando. >> Stava diventando fissata come zia Hermione.

<< Mi raccomando Lily, non finire troppo in punizione. >> disse Harry Potter ridacchiando e abbracciando la sua piccolina.

<< Papà! Anche quest'anno con la lacrimuccia facile. >> commentò sarcasticò James beccandosi uno scappellotto in testa dal padre intento a ridere.

<< Mi è solo entrata una cosa nell'occhio. >>

<< Sì, sono sette anni che ti entra qualcosa nell'occhio. >> si aggiunse Albus.

<< Forza andate, altrimenti vostro padre diventa una fontana. >> disse Ginny sorridendo dolcemente ai figli.

<< Ci sentiamo presto. >> disse Lily rivolgendo un'ultima occhiata ai genitori prima di scomparire tra la gente e seguire i suoi fratelli sul treno.

 

Da anni ormai la famiglia Potter-Weasley e amici vari avevano due scompartimenti, per modo di dire, riservato a loro. Passavano i viaggi in treno tutti insieme, venti persone in un minuscolo spazio vitale.

<< Buongiorno! >> esclamò felice sulla porta dello scompartimento. Un turbine di capelli biondi le si buttò addosso.

<< Lily mi sei mancata da morire! >>

<< Anche tu Charlie. >>

<< Si saluta cugina. >> dissero sorridendo Dominique e Roxanne.

<< Dom, Rox è un secolo che non vi vedo. >> disse abbracciando entrambe << Che fine hanno fatto gli altri? >>

<< Hugo è andato a fare uno scherzo nello scompartimento dei Serpeverde, mentre Rosie, Lucy e Molly sono nello scompartimento dei Prefetti e Louis sarà da qualche parte a fare danni. >>

<< Come ha fatto Molly a diventare Prefetto? >>

Molly Weasley, conosciuta in ogni dove per i suoi scherzi e per essere l'orgoglio di zio George e il disonore di suo padre, non poteva essere stata nominata Prefetto. Non era umanamente possibile.

<< Penso che zio Percy abbia corrotto la McGrannit. >> rispose Roxanne.

<< Immagino quanto Molly sia felice. >>

<< Scommetto che avresti voluto essere nominata tu Prefetto. >> affermò Charlie.

<< Perchè? >>

<< Per il semplice motivo che così potresti stargli appiccicata o quantomeno riuscire ad articolare una frase di senso compiuto in sua presenza. >>

Lily capì al volo a chi la sua amica si stava riferendo ma cercò di cambiare argomento.

Durante l'estate aveva pensato parecchie volte alla nomina ma era arrivata alla conclusione che con una fedina penale come la sua era semplicemente impossibile.

<< Potter! Che fai, non mi saluti? >>

Scorpius Malfoy era davanti allo scompartimento vestito, com'era ovvio, completamente di nero e aspettava una risposta.

<< Malfoy! Raccontami, com'era il baule ieri? >>

<< Un po' scuro, devo dire. >>

<< Sono felice che ti sia piaciuto. >>

<< Stai attenta Potter, potrei ricambiarti il favore un giorno di questi. >> disse allontanandosi dallo scompartimento.

<< Spero che Hugo ti faccia scoppiare qualcosa in faccia! >>

 

***

 

<< Quest'anno lo perde, è sicuro. >>

<< Ma come cavolo fa ad essere perennemente in ritardo? >>

<< Il giorno in cui arriverà puntuale, lo giuro, le costruisco una statua. >>

James, Fred, Susan, Frank e Caroline erano nel loro scompartimento ad attendere l'arrivo di quella sciagurata della loro amica che, da tempo remoto, aveva l'abitudine di arrivare in ritardo in qualsiasi occasione le si presentasse davanti.

I ragazzi continuarono a discutere sui ritardi della ragazza finchè un rumore molesto, a loro ormai ben familiare, non li fece voltare.

<< Ve lo giuro, questa volta non è colpa mia. >> disse Mia con il fiatone.

<< Cos'è successo stavolta? >> chiese Susan ridacchiando, preparandosi alla millesima scusa della bruna.

<< Incomincio col dire che stamattina Cassiopea ha decretato di non aver nulla da mettere, facendomi perdere tempo a prenderla in giro, poi papà non si ricordava dove stavano le chiavi della macchina e, a chiudere il tutto, abbiamo quasi investito una donna con trenta gatti. >> decretò solenne << Caaaro! >> disse poi saltando in braccio alla sua grandissima amica.

<< Sì Mia, mi sei mancata anche tu. >> rispose la ragazza sorridendo << Ma adesso mi stai soffocando! >> Mia decise di rimanerle attaccata facendo inciampare la ragazza tra le gambe di Fred che per prendere al volo entrambe finì sepolto sotto di loro.

<< Potreste togliere il vostro dolce peso dalla mia persona? >>

<< Weasley stai forse insinuando che sono grassa? >>

<< Esattamente. >>

Non appena il rosso terminò la sua constatazione una furia marrone iniziò a rincorrerlo per lo scompartimento, inciampando in ogni dove fino a quando la porta non si spalancò e Teddy Thomas non si presentò con un sorriso.

Mia, per fermare il suo istinto omicida ed evitare l'ennesima figuraccia, si bloccò di colpo, come fulminata, in una posizione indefinibile che comprendeva braccia alzate e piede sulla faccia del povero malcapitato di Fred che era caduto per terra.

<< Mia tutto bene? >>

<< Sì, certo, ho solo avuto.. Una paralisi, sì una paralisi al collo. >> improvvisò, rendendosi subito conto di quanto poco senso avesse la sua teoria.

<< Ehm, mi dispiace. >> disse il ragazzo << Susy, ti stiamo aspettando nella carrozza dei prefetti. >> continuò poi rivolto alla bionda che scattò in piedi, lo stesso fecero Mia, James e Fred.

<< Carrozza dei prefetti?! >> dissero con una smorfia James e Fred.

<< Susy?! >> chiese indignata Mia riferendosi al nomignolo assurdo con cui era stata appellata la sua amica.

<< Prometto di spiegarvi tutto dopo. >> liquidò tutti Susan chiudendosi la porta dello scompartimento dietro.

Mia sì buttò a peso morto al suo posto e decretò << In due parole, Susan è diventata Caposcuola, il mio futuro marito mi tradirà e ho fatto l'ennesima figuraccia davanti a lui. >> concluse incrociando le braccia sotto il seno.

<< Brava, ottimo riassunto. >> disse James sedendosi di fianco a lei e strappandole un sorriso.

 

***

 

<< Albino, te l'ho già detto che tua sorella è un'idiota. >>

<< Sì Scorpius, circa settanta volte. >> disse rassegnato Albus.

<< Sei una palla, Al! >> disse scocciato l'altro << Che cavolo di fine ha fatto Scamander? >>

Come se l'avesse chiamato Lorcan Scamander spalancò la porta dello scompartimento.

<< Gioite signori! Sono arrivato! >>

<< Dove diavolo eri finito? >> gli chiese Albus.

<< In bagno con una biondina che si chiamava Jenny o Jessy, non mi ricordo. >> disse con noncuranza << Devo dire che però era bravissima a... >>

<< Ti prego risparmiaci i dettagli. >> lo fermò Albus.

<< Come vuoi, mamma. Cosa mi sono perso? >>

<< La mia adorabile sorellina e Scorpius che si scannavano nel corridoio. >> disse Albus ridacchiando.

<< Un giorno Scorp, tu e la Potter dovreste scaricare tutta questa tensione in un bel sesso liberatorio e selvaggio. >>

<< Scorpius se attenti alla verginità di mia sorella finisci male! >> esclamò Albus serio << E tu non dargli queste idee perverse. >> disse poi tirando uno scappellotto a Lorcan che gli si era seduto affianco.

<< Non preoccuparti Al, non è una cosa prioritaria portarmi a letto tua sorella. >> disse Scorpius con la sua solita aria arrogante << Tu piuttosto, Scamander, come va con i fratellini? >>

A quella domanda Lorcan sbuffò, odiava parlare di ciò che succedeva con sua sorella e suo fratello gemello.

<< Bambini. Sono dei bambini e io ho fatto il babysitter per tutta l'estate, Susan non ha smesso di criticarmi un'istante e Lysander pare abbia trovato il grande amore. >> disse sottolineando le ultime parole.

<< So che passa parecchio tempo con Roxanne. Immagino centri con questa storia del grande amore. >> disse Albus.

<< E non ti da fastidio? >> chiese Scorpius.

<< E perchè dovrebbe darmene anzi, mi fa quasi pena, è davvero incapace con le donne. >>


 

*Eric era un grande amico di Teddy, Victoire, Will e Angelica (personaggi che compariranno in seguito) e quindi Mia li conosce. Prima o poi scriverò una storiella su di loro, ho deciso!

 

Allora, credo di essere impazzita, ho due long in corso e ne inizio una terza, sì devo per forza avere qualche problema mentale :p

Non ho molto da aggiungere perchè visto che è solo il primo capitolo non sono riuscita ancora a presentare come si deve tutti i personaggi.

Puntualizzo solo una cosa: Lys, Lorcan e Susan sono gemelli.

Volevo scrivere molte cose tra queste note ma me le sono dimenticate, sono un genio :')

   
 
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