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Autore: SayakaLatia    19/02/2014    4 recensioni
[Fire Emblem Awakening]
Lucina fu di nuovo scossa dai primi brividi causati dagli incubi. Cominciò a sudare e ad agitarsi, e di colpo si svegliò. Linfan la teneva fra le braccia e la guardava con sguardo preoccupato.
-Tutto bene?- le chiese il moro.
-Ora si- rispose Lucina nascondendosi fra le braccia di Linfan. Come aveva pensato, con la presenza di Linfan gli incubi non l'avevano aggredita, perchè lui l'aveva salvata. Si sentiva protetta fra quelle braccia, e non aveva paura di nessuno. Nemmeno di Grima.
[LucinaxLinfan]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Colui che salvò i miei sogni



Un orribile ruggito squarciò l'aria, appesantita dall'odore di fumo provocato dal fuoco e dal fetido puzzo emanato dai risorti. Grima, il Drago Maligno, stava devastando quella che una volta era la capitale della bella Ylisse, la città di Ylisstol. Il castello era oramai invaso da un incredibile numero di risorti, che uccidevano uomini senza pietà. Ma il loro obiettivo era un altro. Quello di trovare e uccidere l'ultima eletta, figlia del grande re Chrom. Lucina. La principessa combatteva con tutte le sue forze e uccideva risorti su risorti. Ma anche lei era consapevole dell'orribile fine che le sarebbe spettata. Dopotutto, lei era sola. Suo padre Chrom, sua madre Sumia, la sua sorella Cynthia, tutto l'esercito Ylissiano... tutti morti. Ma lei voleva cambiare il destino. Solo che non ci sarebbe mai riuscita da sola. Un muro crollò con un forte boato sollevando un fitto polverone. Quando esso si diradò, Lucina potè riconoscere l'orribile muso di Grima, che con i suoi sei occhi la scrutava con odio e malignità. 
-Cosa pensi di fare, piccola creaturina? Sei sola ormai, tutti i tuoi cari sono morti. E presto... farai la stessa fine!- il vocione del mostro riecheggiò in tutto il paese. Le fauci di Grima si aprirono mostrando un'invidiabile sfilza di denti appuntiti come la lama di Falchion, e il Drago Maligno si apprestò a divorare la povera eletta. Ormai le fauci del grande mostro si stavano chiudendo sull'esile corpo della ragazza...


Lucina, sudata come se indossasse l'armatura di Kjelle, si svegliò gridando. Non era la prima volta che gli orribili ricordi del suo passato, ovvero dell'attuale futuro, uniti con la fantasia fervida della sua mente, la svegliavano nella notte fra le grida e il terrore. Piano piano mise a fuoco. Era nella sua stanza. E non c'era nessun Drago Maligno che la stava divorando. La sua famiglia e tutto l'esercito era vivo. Lucina tirò un sospiro di sollievo e ricadde pesantemente sul letto. Ogni notte, lo stesso sogno la terrorizzava. Aveva provato con tutto. Terapie con i fiori di sua madre Sumia, strane e puzzolenti soluzioni preparate da Henry o da Tharja, tattiche di sfogo... ma niente cancellava questi orrendi incubi dalla sua mente. Lentamente, si alzò dal letto e mise il viso fuori dalla tenda. Buio. Tornò nella sua tenda. Di ricominciare a dormire non se ne parlava. Il sole stava per sorgere, e non voleva trovarsi di nuovo davanti l'orribile muso di Grima. Quindi, decise di farsi una bella doccia al fiume. Lo sanno tutti che l'acqua fredda acquieta gli spiriti. E in effetti, dopo il bagno al fiume, l'incubo fu solo un mero ricordo. Il resto della giornata lo passò, ovviamente, a combattere contro un esercito di risorti. In coppia con Linfan, Lucina eseguiva affondi e varie mosse, ovviamente letali per i nemici, con la sua fedele Falchion, mentre il moro li fulminava con un Thoron. In quei giorni stava sempre in coppia con Linfan e trascorreva molto tempo con lui. Dopotutto, lui era l'unico a cui lei non doveva dare continuo sostegno. Se proprio, era il contrario. Lui era sempre così allegro e ottimista, mentre lei era... beh... la solita seria pessimista. E poi, essendo il figlio della stratega, erano da sempre migliori amici. Da piccoli passavano molto tempo insieme giocando anche con gli altri. Ma quando si cresce, si perde l'abilità del gioco e si viene obbligati allo stress della vita adulta. La giornata passò in fretta. Troppo per i gusti di Lucina. E la sera si trovò a tavola con tutti i suoi amici, come al solito. Lei ovviamente a capotavola, con accanto sua sorella e Kjelle. Linfan dall'altra parte del tavolo. Ecco, l'unica persona con cui lei voleva parlare davvero stava a due metri di distanza. E se si fosse avvicinata, tutti avrebbero pensato che si fossero fidanzati. Troppo rischioso, meglio rimandare a dopo. Ma il discorso principale fu proprio il fidanzamento tra Yarne e Nah. Strana coppia no?
-Avanti Nah. Sputa il rospo- Severa minacciava la povera Nah con la sua solita faccina impertinente.
-Semplicemente ci siamo fidanzati- disse lei tranquilla come al solito. Yarne non se la passava meglio. Rosso come i capelli di Anna, rispondeva a monosillabi alle domande degli altri maschi, che ridevano a crepapelle. Ad un certo punto, Inigo prese Nah in braccio e si mise a correre per tutto il campo, inseguito da Yarne in forma taguel. Per tutti fu una serata molto divertente. Anche Lucina, più separata dal gruppo, ridacchiava nel vedere l'allegria dei suoi compagni. All'improvviso una mano le prese il braccio e la nascose dietro una tenda. Lucina aveva già messo la mano su Falchion, ma sentendo il profumo ormai familiare e vedendo i capelli neri, si rese conto che altri non era che Linfan.
-Vieni con me- le sussurrò all'orecchio. Lucina sorrise complice e lo seguì. Data la confusione, nessuno del gruppo si era accorto della loro scomparsa. Stranamente neanche Laurent, che stava inseguendo Brady pregandolo di ridargli la penna.
Dopo poco, Lucina e Linfan, con il fiatone, arrivarono alla meta. Un bellissimo colle sotto le stelle, con una bella tovaglia a terra e un invitante dolce.
-Linfan... cos'è?- chiese confusa Lucina.
-Niente, solo una serata senza quella banda di matti. Come ai vecchi tempi- rispose il moro. Lucina sorrise di nuovo e si sdraiò sull'erba fresca, che la solleticava. Si slacciò la pesante cintura con Falchion, che non lasciava mai, e si concesse di guardare le selle. Lei amava farlo. Poi però si concentrò solo sul dolce. Una torta ai frutti di bosco. Già, Linfan la conosceva proprio bene. Era raro vederla così felice e... affamata, visto che ne mangiò metà, seguita da Linfan. Il moro aveva anche preparato il suo thè preferito. Incredibile, lui provvedeva sempre a tutto. Sorseggiando il thè e guardando le stelle, si mise a chiaccherare con Linfan di tutto. Della guerra, di suo padre, dei suoi incubi. Poi si soffermò a guardarlo. Aveva ereditato i suoi bellissimi capelli neri dal padre Lon'zu, mentre il talento e l'abilità nelle strategie dalla madre. Siccome la notte era ancora giovane, si misero a passeggiare. Linfan le raccolse un bellissimo mazzo di fiori, da cui tolse un fiore per intrecciarlo nei capelli blu di Lucina.
-Oh Linfan, promettimi che la nostra amicizia continuerà per sempre!- esclamò Lucina sorridendo e prendendogli la mano.
-Ma certo, my lady- le rispose. Poco dopo il suo sorriso scomparve ed assunse un'aria più seria.
-Ehi Linfan... tutto bene?- chiese Lucina fermandosi e guardandolo.
-A dire il vero Luci... ecco... mi piacerebbe molto che la nostra amicizia... divenisse qualcosa di più... profondo- disse il moro guardando in basso con le guance che iniziavano a diventare rosse. Lucina stette in silenzio. -E' da quando ti conosco Luci che provo un bellissimo sentimento nei tuoi confronti. All'inizio pensavo che fosse solo amicizia ma... mi sono accorto che è qualcosa di più serio. Io ti amo Lucina, e ti chiedo di diventare ufficialmente la mia fidanzata- disse Linfan inginocchiandosi e prendendole la mano. I loro occhi si incrociarono, ma Lucina restò in silenzio. -Se dovrò affrontare tuo padre, lo farò! E se poi...- Linfan fu interrotto da Lucina che gli tappò la bocca e lo abbracciò, cadendo anche lei in ginocchio.
-Tu non dovrai affrontare nessuno Linfan. Perchè d'ora in poi ti proteggerò io. Sono onorata di diventare la tua fidanzata. E ricambio i tuoi sentimenti da sempre. Anche io ti amo, Linfan- anche la principessa arrossì, felice che i suoi sentimenti fossero reciproci. Restarono abbracciati per molto tempo, ma poi Linfan la prese per le spalle e si fece guardare negli occhi.
-Ora tu mi devi promettere una cosa, Lucina- Linfan le infilò un anello sul dito, generando un enorme sorriso di sorpresa e gioia nella ragazza -Devi promettermi che finita questa orribile guerra e tornati nel nostro tempo, tu diventerai mia moglie- 
-Oh Linfan! Si!- Lucina guardò ancora l'anello prima di saltare al collo del ragazzo e rotolare a terra fra le sue braccia, ridendo. I loro visi finirono estremamente vicini, e tutti e due cessarono di ridere. Imbarazzati e con le guancie rosse, si guardarono negli occhi. Li socchiusero, e le loro labbra si sfiorarono. Fu un bacio innocente e bellissimo, per tutti e due. Purtoppo, l'ora si era fatta tarda, e se non fossero ritornati all'accampamento mezzo esercito sarebbe sicuramente partito in una spedizione di ricerca. Così, silenziosamente, rientrarono nell'accampamento. Tutti erano già a dormire, e non volava una mosca. Si fermarono davanti alla tenda di Lucina.
-Mi dispiace lasciarti di già... ci siamo appena fidanzati e già ci dobbiamo separare...- bisbigliò Lucina mentre lo guardava dispiaciuta tenendogli le mani. Lui le prese il viso.
-Non farmi quella faccina triste, sorridi! Sono a meno di tre metri da te! Domani ci rivediamo, promesso. Ma ora riposati Luci, domani ci attende una lunga giornata- la rincuorò Linfan. Spostandole i capelli, le diede un bacio sulla fronte. -Sogni d'oro-. Prima che se ne andasse, Lucina lo fermò e gli diede un bacio sulla bocca, per poi sgattaiolare nella sua tenda. Linfan ridacchiò e si avviò nella sua.

La principessa d'Ylisse, Lucina, ora era ai piedi della mostruosa creatura. In mano teneva stretta Falchion, che sapeva non l'avrebbe mai tradita. Grima invece si innalzava in tutta la sua grandezza e non perdeva occasione per ruggire e tentare di dilaniare Lucina con i suoi artigli. Non stava combattendo seriamente, altrimenti l'avrebbe già uccisa, ma si divertiva a vedere la testardaggine di quell'esserino, che anche se non aveva chance, si ostinava ad attaccarlo. Dopo un po' si stufò e la intrappolò nei suoi artigli. Sangue usciva copioso dalle ferite di Lucina, che cercava di liberarsi da quella presa mortale. Ad un certo punto la squamosa zampa di Grima fu colpita da un potente tuono, che fece ruggire il drago di dolore e lasciare libera l'eletta. Era Linfan, che sopraggiungeva a proteggere la sua amata.
-No Linfan, ti ucciderà!- gridava Lucina fra la confusione.
-Peferisco morire io che vederti morire!- le rispose lui e si accanì contro Grima. Il drago, infuriato, ci mise ben poco ad ucciderlo. Colpito dalle unghi aguzze di Grima, Linfan giaceva a terra in una pozza di sangue. E Lucina non aveva potuto fare niente per salvarlo
-Linfan no!- gridava Lucina fra i gemiti e i pianti osservando il corpo del compagno straziato da numerose e profonde ferite, da cui usciva sangue scuro. Tirò fuori il suo ultimo unguento, ma fra sbuffi di fatica, Linfan non le permise di curarlo.
-Lucina... devi promettermi... che sopravviverai... e che lo sconfiggerai... per il bene di tutti- sussurrò Linfan con voce roca.
-No Linfan, tu vivrai, e avremo una bellissima famiglia... con dei figli e...- Lucina non riuscì a continuare perchè il pianto le ruppe la voce. Sapeva che questo non sarebbe mai accaduto.
-Non ho mantenuto la promessa... di sposarti... mi dispiace Lucina- anche a Linfan spuntarono lacrime, e con un ultimo sforzo baciò la sua amata Lucina. Dopo le sue iridi divennero nere, il suo corpo freddo e la pelle bianca.


Stavolta Lucina si svegliò urlando il doppio rispetto alle altre volte e piangendo. Accese di colpo la luce, rischiando di perdere la vista. Camera sua. Niente Grima. Niente Linfan morto. Le lacrime si fermarono. Visto che si erano appena messi insieme, era normale per lei avere paura di perderlo. Le sarebbe piaciuto averlo accanto a lei, per sentire che stava bene e per sentire le sue parole di conforto, per stare al sicuro fra le sue braccia. Invece, stringeva al petto solo le coperte, che oltretutto la pungevano. Andò di nuovo a farsi una doccia, oramai era diventata un'abitudine, e si vestì. Si lisciò per bene i capelli e vi posò sopra la coroncina. A colazione, non parlò con Linfan per paura di destare sospetti e nemmeno lui lo fece. Chiaccherò come al solito con le sue amiche e andò a dare una mano in cucina. Stavolta l'esercito non doveva combattere contro nessuno, ciò voleva dire giornata libera. Lucina desiderava passare tutta la giornata con Linfan, per essere consolata dai quegli orribili sogni, ma non ci fu un secondo in cui rimase sola. Solo dopo pranzo riuscì a sgattaiolare nella sua tenda con la scusa di dover lucidare Falchion. Ma tutto l'esercito decise di fare una gita al borgo vicino. Addio ai momenti con Linfan. In quel borgo si festeggiava una strana festa. Veniva chiamata San Valentino e si festeggiavano le persone innamorate. Almeno gli adulti se ne andarono per i fatti loro a festeggiare. Fuori metà dell'esercito. A Lucina restava solo da eliminare l'altra metà composta dai ragazzi, per avere finalmente almeno un'ora da sola con il suo amato.
-Lucina, credo di aver visto un risorto!- disse Linfan correndo da Lucina. -Vieni, andiamo a controllare!-
-Lasciate che venga anche io- disse tranquilla Kjelle imbracciando la lancia.
-No Kjelle, tu vieni con noi, ci è sembrato di vederne uno anche da questa parte!- dissero Nah e Yarne, che la portarono lontana facendo l'occhiolino a Lucina e Linfan. Lucina, ancora confusa, venne trascinata a forza da Linfan, che si mise a correre tenendola stretta. Trovato un gruppo di alberi fitti, si fermò con il fiatone.
-Ma quale... risorto...- chiese ancora confusa Lucina con il fiatone.
-Quello che non esiste, ovvio- disse lui scatenando una risata da parte di tutti e due. -Ma ora dobbiamo trovare un nascondiglio! Quando lo scopriranno si metteranno a cercarci!- disse e la riprese per mano ricominciando a correre. Arrivarono su una meravigliosa spiaggia, dove trovarono per loro fortuna una bellissima grotta. Senza indugi, ci entrarono. Ci misero un po' per rendersi conto del meraviglioso posto in cui erano capitati. A terra e sulle pareti della grotta c'erano cristalli e pietre di ogni dimensione e colore, che insieme alla luce del sole creavano colorati e bellissimi effetti ottici. Tutta la caverna sembrava inondata da piccoli arcobaleni. Farfalle di ogni tipo volteggiavano nella caverna attraverso gli effetti ottici e posandosi a volte per riprendere le energie. Lucina, curiosa, posò una mano su uno degli arcobaleni, che si colorò di quel meraviglioso spettacolo. Divertita, si mise a ridere e a correre con Linfan per tutta la grotta colorandosi di tutti i colori possibili ed immaginabili. Alla fine, stanchi, Linfan e Lucina si stesero sul pavimento della grotta tenendosi per mano ed osservando sempre il meraviglioso spettacolo. Le farfalle si posavano sui loro vestiti e sui loro capelli e continuavano poi a volteggiare eleganti per la caverna, come se seguissero un percorso delineato.
-Linfan... stanotte ho fatto un sogno orribile- disse accoccolandosi sul suo petto. Lui la strinse e stette ad ascoltarla. Anche le farfalle volteggiarono più lente, come se anche loro stessero ascoltando Lucina. Alcune si posarono fra i suoi capelli. -Ho sognato che Grima ti uccideva... è stato orribile...- continuò cominciando a piangere. Lui la cullò accarezzandola e poi la rimise seduta.
-Lucina, non dovrai temere, io non ti lascerò mai. E poi... ti devo ancora sposare!- le disse sfoderando il suo sorriso più allegro. Subito Lucina si sentì molto meglio. Le farfalle tornarono a volteggiare euforiche. 
-Ma prima dobbiamo dirlo a mio padre... e a tua madre...- disse Lucina ridendo. Linfan le prese il viso e la baciò. Lei ricambiò posandogli una mano sulla guancia. Solo le farfalle furono testimoni dei dolci baci che si scambiarono e della bellezza di quella coppia. Usciti dalla grotta, si ricordarono troppo tardi che mezzo esercito li stava cercando, e quando Cynthia li vide scese in picchiata in groppa al suo pegaso gridando -Li ho trovatiiiiii- a squarciagola. Ma ciò che spaventò di più i due fu l'arrivo di Chrom e Sumia sul suo cavallo alato e di Lon'zu e la stratega che passavano di lì per caso chiaccherando. 
-Ehm... papà... ecco...- balbettò Lucina sotto lo sguardo severo e confuso di suo padre. Linfan fece un passo avanti deciso. Oramai tutto l'esercito si era riunito, e di certo non sarebbe passato inosservato, ma doveva farlo.
-Signor Chrom, mi sono innamorato di sua figlia. Le chiedo la mano di Lucina e la sua benedizione- disse con la testa alta e guardandolo negli occhi serio. Dietro di lui, Lucina stava in piedi immobile e basita dal coraggio del suo compagno. Chrom stette a guardarlo stupito e sorrise.
-Promettimi solo una cosa. Che la proteggerai ad ogni costo e che non la lascerai mai sola. Se la farai soffrire... considerati morto- disse facendolo spaventare un poco, ma poi sdrammatizzando con una risata. Sumia si mise a piangere commossa dicendo cose del tipo -La mia bambina è diventata grande...-. Poi la stratega si fece avanti guardando dolce i due.
-Ragazzi miei, spero solo che resterete per sempre così. Belli e spensierati... - disse e poi anche lei scoppiò a piangere abbracciata a Lon'zu, rosso come un peperone.
Per tutta la giornata non ebbero tregua. A tavola, come il giorno precedente con Nah e Yarne, furono oggetto di risa e gioia, ma per loro fu solo molto imbarazzante. Arrivò l'ora in cui tutti andarono a dormire e li lasciarono finalmente soli.
-Oh che Naga mi salvi...- disse Lucina crollando esausta sul tavolo. Troppe emozioni in un solo giorno.
-Abituatici Luci, d'ora in poi sarà così- la consolò Linfan sedendosi accanto a lei e accarezzandole il viso. Si scambiarono un bacio e mano nella mano si diressero alla tenda di Lucina.
-Linfan... non ti spiace se stasera dormi con me?- chiese l'eletta ripensando all'incubo della sera scorsa.
-Incubi, vero?- intuì Linfan. Lei annuì. -Ti proteggerò anche da quelli, puoi starne sicura-. 
Lucina fu di nuovo scossa dai primi brividi causati dagli incubi. Cominciò a sudare e ad agitarsi, e di colpo si svegliò. Linfan la teneva fra le braccia e la guardava con sguardo preoccupato.
-Tutto bene?- le chiese il moro.
-Ora si- rispose Lucina nascondendosi fra le braccia di Linfan. Come aveva pensato, con la presenza di Linfan gli incubi non l'avevano aggredita, perchè lui l'aveva salvata. Si sentiva protetta fra quelle braccia, e non aveva paura di nessuno. Nemmeno di Grima. Fece finta di riaddormentarsi e poi aprì gli occhi di nuovo curiosa di osservare l'amato e  lo trovò addormentato. Era così affascinante. Il suo visino chiaro e innocente, incorniciato dai quei capelli corvini ed illuminato dalla tenue luce della luna. La principessa si sporse a baciarlo e si rimise a dormire. Ma fu svegliata da un bacio di Linfan. Ridacchiando ricambiò.
-Ma non stavi dormendo?- chiese fra le risate.
-Può darsi...- le rispose. Si baciarono per qualche minuto. -Ora signorina, a letto!- disse lui severo.
-Ai suoi ordini- rispose lei e si accoccolò fra le sue braccia. Il suo respiro si stabilizzò e cadde tra le braccia di Morfeo. Linfan le scostò i capelli dal viso. -Non ti lascerò mai Lucina, stai tranquilla- sussurrò.

Quella notte, Lucina sognò una bella casa in montagna dal cui comignolo usciva fumo innocuo. Dentro, una donna dai capelli blu intenta a cucinare delizie che diffondevano un ottimo profumino nella casa. Una bambina dai lunghi capelli neri e un bambino dai corti capelli blu come il nonno Chrom giocavano allegri nel cortile di casa. Il segno dell'eletto compariva sulla mano del bambino e sulla fronte della bambina. La donna li richiamò in casa, e i due corsero a tavola affamati. Dopo poco dalla porta di casa entrò pure un uomo dai capelli neri, a cui i bambini si attaccarono gridando contenti. L'uomo li prese tutti e due in braccio baciandoli sulle fronti e poi rimettendoli a terra. Si avviò dalla donna e prendendola per i fianchi le diede un breve ma passionale bacio.
-Bentornato Linfan- disse la donna circondandogli il collo con le braccia.
-Grazie Lucina. Ti amo- rispose Linfan baciandola di nuovo.


Angoletto dell'autrice:
Oi there! *saluta come Owain*
ATCIUUUUUUUUUUUU!! COOOOOOOHOHOHFF!!
Si, l'influenza mi ha colto gente =3= ma questo non mi fermerà!!! Muahahahaha! 
Ok, questa è in effetti la fic speciale su San Valentino, anche se un po' in ritardo... gomen nasai >_<
Btw, non voglio soffermarmi sul mio di San Valentino, stendiamoci un velo pietoso sopra...
Lon'zu: ok che ho fatto?
Non te caro, nella vita reale. Te come potresti farmi un torto? <3
Lon'zu: ...
... ellino quando arrossisce! <3
Ahem, sulla storia... uhm... beh... che dire... Lucina e Linfan è in assoluto una delle coppie che preferisco di più. Quando ho visto che solo nel sostegno C Linfan le regala dei fiori mi sono detta "No ok, 'sti due sono la perfezione incarnata! <3". E poi... ma quanto è carino Linfan con i capelli neri di suo padre Lon'zu?? <333333
Poi in questo periodo ho scoperto la bellezza di coppie come Owain x Noire e Cynthia x Gerome. E la Owain x Cynthia va a farsi friggere, con mio grande dispiacere TwT (No davvero Owain e Noire sono una cosa troppo dolce!!! <333), Probabilmente ci scriverò una fic. E poi voglio scrivere una fic su Sapphire e Ruby di pokèmon visto che ho finito il loro manga (e sono adorabili all'ennesima potenza) e poi devo scrivere questo, questo, questo e quest'altro... sono una ragazza impegnata io uwu 
Spero che vi sia piaciuta, se ci sono errori segnalatemi e blablabla, i solito convenevoli vari uwu (ma quanto è carina sta faccina? uwu)
Ci zampettiamo in giro! :3
SayakaLatia
  
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