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Autore: __avatar__    19/02/2014    1 recensioni
Questa storia, mi è venuta in mente così. volevo fare una cosa diversa. Dei Vendicatori al liceo, ma non volevo metterli in un liceo qualsiasi xD.
Nella storia uso i loro veri nomi (tipo Thor, Loki, Clint ecc.) per i cognomi uso quelli del film (Stronghold, Peace)
Spero vi piaccia
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Agente Phil Coulson, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Thor, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il timer era partito. Avevano cinque minuti per salvare il cittadino e sconfiggere i cattivi, o eliminare i buoni. Dipendeva dal punto di vista. I quattro rimasero lì a fissarsi per qualche secondo, poi Clint partì a correre e separò Loki da Natasha, mentre Tony, in forma super allungabile, bloccava Natasha. Per i due si stava già mettendo male, e non era ancora passato un minuto.

<< Hai qualche idea? >> urlò la rossa al moro, riuscendo a districarsi da Tony e assestandogli una gomitata nello stomaco.

Loki era in netto svantaggio contro Clint. Quello infatti stava correndo da una parte all’altra, vicino al moro, che le palle infuocate dell’altro non servivano a niente. Nat cercò di correre in suo aiuto, senza sapere bene che fare, ma un braccio spuntò dal nulla e si avvolse attorno alle sue gambe, facendola cadere; la ragazza si girò verso Tony con un’espressione che preoccupò anche Thor che si trovava sugli spalti.
Dal nulla apparvero dei rami d’edera che si avvolsero attorno alle gambe del ragazzo e lo sollevarono e lo scaraventarono nell’angolo più lontano, successe così in fretta che per lo stupore lasciò le gambe di Natasha, la quale si rialzò e raggiunse Loki. Appena lo affiancò, quello riuscì a bloccare Clint, ormai aveva capito il suo giro, e lo scaraventò di peso sopra a Tony.
Ma non c’era tempo per esultare, il tempo era ormai finito; così Loki, guardando la rossa, e poi il manichino disse

<< Ho un piano. >> e senza aspettare risposta sollevò la ragazza e la lanciò verso il manichino.

Quella riuscì a prenderlo, anche se un braccio aveva preso fuoco, e per fortuna atterrò sopra il groviglio che erano Clint e Tony; sfortunatamente però, nel preciso istante in cui Natasha riuscì a prendere il manichino, la sirena che metteva fine al gioco risuonò in tutta la palestra, e tutti gli studenti si alzarono avvicinandosi all’arena.
Anche Fury si alzò dalla sua postazione e chiese alle due squadre di avvicinarsi, nel frattempo Nat aveva spento il braccio in fiamme, e disse, quasi urlando per farsi sentire

<< Allora, siete riusciti a battere i cattivi – disse, indicando Clint e Tony – Peccato però che avete preso il cittadino fuori tempo per una frazione di secondo. E oltre tutto, un braccio ha preso fuoco. >> in quel momento gli amici di Tony e Clint esplosero in grida di gioia e applausi per l’ennesima vittoria.

<< Mi spiace, ma avete perso. Sarà per la prossima volta Supereroi. >> finì la frase, e poi se ne andò
Le porte dell’arena si aprirono e gli studenti si riversarono all’interno. Thor, Darcy, Steve e Phil raggiunsero l’amica, tutti e quattro felici di vederla sana e salva, anche se Thor aveva un’espressione da omicida verso Loki. Si avvicinò verso l’amica e chiese.

<< Come stai? >> però senza aspettare la risposta, fermò Loki per un braccio e lo girò verso di lui

<< Sei completamente pazzo? Come ti è saltato in mente di lanciarla contro un falò? >>

<< Sei per caso suo padre? - sbottò quello, liberandosi il braccio con uno strattone – Non si è fatta niente, e le fiamme erano sotto controllo. >> poi si girò e se ne andò
Thor stava per corrergli dietro, ma la rossa lo bloccò scuotendo la testa mezza divertita. Tipico di Thor, se qualcuno la trattava male (secondo il biondo) partiva in quarta, scaldandosi subito.

<< Cavoli Nat, sei stata brava. >> le disse Steve battendo il cinque

<< Assolutamente. Una matricola, al suo primo giorno di scuola, che quasi vince a salva il cittadino. >> continuò Phil

<< Hanno ragione, dolcezza. >> Tony si stava avvicinando, facendosi largo tra i compagni di scuola

<< Però, quella pianta era abbastanza fastidiosa. >> finì di dire, fermandosi davanti a lei

<< Ringrazia che era solo edera. >> rispose quella, con un tono di sfida e un sorrisino malefico

<< Ora devo  andare, sono molto richiesto. –disse girandosi verso gli amici che lo chiamavano – Stronghold, ritieniti fortunato. >> guardò Thor dritto negli occhi

<< Perché scusa? >>

<< Non ho voluto umiliarti di più. La tua dose giornaliera l’hai ricevuta all’inquadramento potere, volevo risparmiarti il primo giorno. Ma la prossima volta, tocca te. >> e con un occhiolino alla rossa, si girò e se ne andò

Tutto sommato, si ritrovò a pensare Thor sul pulmino del ritorno, come primo giorno di scuola non era andato poi così male. Certo era una spalla, e se suo padre lo avesse saputo probabilmente sarebbe svenuto, e sua madre. Oh non ci voleva pensare. Sperava solo che la preside non avesse chiamato a casa. Fu Natasha e ridestarlo dai suoi pensieri e dirgli che dovevano scendere.
Salutò gli amici, e seguì la rossa giù dal pulmino; mentre passò accanto all’autista, questo lo fermò e gli strinse la mano

<< E’ un onore poterti accompagnare a scuola, Thor Stronghold. >>

<< Ehm…grazie. >> rispose quello, scendendo poi dal pulmino
Per un bel pezzo di strada, nessuno dei due parlò, Thor troppo preso dai suoi pensieri. La rossa che lo studiava. Ogni tanto provava a tirargli fuori qualche parola, ma era tutto inutile, l’altro parlava a monosillabi. Quando furono davanti al portico di casa Stronghold quella disse, prima di andare a casa.

<< Dimmi cosa ti tormenta. >>

<< Cosa? Oh, niente. Solo che non so come dire ai miei che sono senza poteri. Il figlio di Commander e Jetstream senza poteri. Li farò collassare. >>

<< Senti, ho letto da qualche parte. E non fare quella faccia – si Thor la guardò allibito – Mi capita di leggere cose scientifiche, che molte volte i poteri possono uscire tardi. >>

<< O non uscire affatto. Come l’autista del pulmino. Chissà, magari sono bravo a guidare e potrei diventarlo anche io. >> a quella frase la rossa gli diede un pugno sul braccio

<< Non dire queste cose. Sarai un Supereroe. Ora devo andare, ma fammi sapere come va con i tuoi. >> lo salutò e prese ad incamminarsi verso casa
Commander e Jetstram tornarono a casa verso cena, con addosso i loro abiti civili e una grossa pizza per festeggiare la battaglia contro il mostro, ma soprattutto il primo giorno di scuola

<< Allora figliolo, com’è andata? >> chiese Stronghold quando vide il figlio in salotto e dandogli una pacca sulla spalla, che quasi incrinò, di Thor

<< Bene. Alla grande. >> rispose quello, trattenendo un lamento per poi raggiungere la madre in cucina

<< E le lezioni? Chi sono i tuoi professori? >> domandò quella, prendendo da bere

<< Eh ancora non ho imparato i nomi – rispose veloce il ragazzo – Ma le lezioni non sono male. Abbiamo assistito anche a una partita di “Salva il cittadino”. >> con quella frase catturò l’attenzione del padre

<< Sai che sono stato un campione, quando ero a scuola?  Ora chi detiene il record? >>

<< Tony Lash e Clint Speed. >>  parlò quello prendendo una fetta di pizza

<< Si, conosco di sfuggita i genitori. – disse lentamente – E chi hanno sfidato oggi? >>

<< Loki Peace e Natasha. >>

<< Loki Peace? Il figlio di Baron Battle. Devi stare lontano da lui, Thor. >> disse severo il padre, trovando assenso da Josie
A Thor non importava sapere perché. Annuì, finì in fretta di cenare, e con la scusa dei compiti salì in camera. Come si aspettava seduta alla finestra c’era Natasha, che con un balzo entrò in camera.

<< Non ho sentito urli, o mobili che esplodevano. Deduco che non hai detto niente ai tuoi, oppure l’anno presa bene. >> parlò veloce, sedendosi sul bordo del letto

<< Direi più la prima. >> sedendosi alla scrivania, fronteggiando l’amica, con tono amareggiato

<< Ah beh…hai tutto l’anno per provare n discorso su come dirglielo. >>

<< Non sei incoraggiante. >> commentò quello, mogio

<< Hai ragione, scusa. Ti va una partita alla Play? >> Il ragazzo annuì, e presero a giocare.

Si sentiva molto fortunato in quel momento. si, non aveva i poteri, però aveva Natasha, che lo avrebbe aiutato e sarebbe stata al suo fianco sempre. E poi quel giorno aveva fatto nuove amicizie. Magari non sarebbe diventato un supereroe, o un supercattivo, ma diventare Supporto eroe in quel momento non suonava male. Specialmente se doveva passare quattro anni insieme ai suoi amici. Si sarebbe fatto qualche risata, se lo sentiva.



Angolo autrice
Si lo so che non è niente di che
Ma non sapevo bene come metterlo giù questo capitolo, e mi scuso per super ritardo (iusto per rimanere in tema si Super)
Spero vi piacci, perché a me non convince, ma era inutile continuare a tenerlo li, non mi sarebbe venuto in mente niente di meglio
Buona lettura

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