Corso di
aggiornamento
“Farai
così ogni anno?” domandò
Castle sbuffando, mentre la detective tendeva con cura la fascia sul
suo polso.
“Stai
fermo” lo ammonì “Voglio
applicarla bene”.
“Sei
bravissima, Kate,
un’infermiera nata!” la rassicurò Castle
“Un momento... lo facevi anche con
Josh? Giocavate al dottore? E Demming? E Sorenson?”
dall’agitazione dimenava le
mani fasciate lasciando penzolare una benda non ancora fissata.
“La
vuoi..Castle...” Kate
cercava di afferrarlo per placarlo “La vuoi
piantare!” disse quando finalmente
lo prese per i polsi “E zitto!”
Castle si
rabbuiò mettendo il
broncio.
“Oh,
andiamo, secondo te mi
mettevo a fasciare i miei ex solo per essere pronta
all’aggiornamento del corso
di primo soccorso?”.
Castle
annuì concorde “Allora
perché noi lo stiamo facendo?” chiese poi, con un
sopracciglio alzato.
“Perché
voglio essere la
migliore!” rispose subito “E perché non
siamo normali, Castle” sorrise
facendogli l’occhiolino e fissando l’ultimo lembo
della fascia.
“La
normalità è sopravvalutata,
detective!” affermò abbracciandola in vita.
“Adesso
lo so” disse prima di
dargli un dolce bacio sulle labbra.
“Ti
ricordi la prima volta che
ho fatto il corso con voi?” domandò Castle con gli
occhi sognanti.
Kate
arrossì violentemente e
uscì dall’abbraccio “No”
negò veloce.
“Allora
ti rinfresco la
memoria”.
****
Kate
controllò l'agenda incredula.
Ora capiva perché Montgomery le aveva detto di lasciare il
suo sospettato a
crogiolare ancora un po’ nella sala interrogatori.
Tra pochi minuti sarebbe arrivato il consulente esterno che teneva il
corso di
formazione per il primo soccorso nell'ambiente di lavoro.
Tante parole solo per dire che per un’ora ci saranno solo
battute e risatine.
Si voltò verso la sua squadra. Stavano facendo disegnini
sconci sul retro
inutilizzato della lavagna.
A volte le sembrava di essere ritornata al liceo.
Con due falcate raggiunse il responsabile, strappandogli il pennarello
di mano
"Ehi Picasso, che ne dici di cancellare?".
"Beckett, stavo solo disegnando Pippo!!!" si giustificò
Castle, tra
le risate di Ryan ed Esposito.
La detective sospirò esausta.
Erano ormai due settimane che sopportava il multimilionario scrittore
di best
sellers Richard Castle.
“Pippo?" domandò, neanche troppo sorpresa.
Da lui ci si poteva aspettare di tutto.
"Si, l'amico di Topolino!" rispose tutto contento.
Beckett gettò un altro sguardo al disegno sulla lavagna
"Quello... quello
non è Pippo, Castle!"
Una parte anatomica del corpo maschile forse, ma non Pippo!*
"Non ancora. Beckett, non é colpa mia se Pippo ha una faccia
da...."
Castle fu interrotto da Montgomery, con enorme sollievo di Beckett.
"Vi prego di riunirvi tutti. Il corso di aggiornamento sta per avere
luogo
nell'ufficio in fondo al corridoio."
I detective e gli agenti seguirono immediatamente gli ordini del loro
capitano.
Solo Castle restò indietro “Che
c'è?” domandò a Beckett e Montgomery
che lo stavano
fissando “Io non sono un poliziotto!” disse
guardando soprattutto la
donna.
Lei adorava ricordarglielo.
“Male non ti farà Castle” lo ammoni Roy.
Di malavoglia si alzò e insieme raggiunsero gli altri.
Jane Cook, un'attraente donna sulla quarantina, salutò
il gruppo di persone e si presentò.
“Cominciamo vedendo cosa vi ricordate”
scrutò tra il suo pubblico e pescò il
detective Sullivan “Lei” aspettò che
fosse al suo fianco, poi proseguì “Mi
mostri una fasciatura. Vediamo... Lei, con i capelli ricci”
indicò il detective
Karposky “Fingiamo che abbia una ferita alla mano e lei debba
fasciargliela”.
Il
detective Sullivan, per tutti
Sully, srotolò una lunga fascetta bianca e
cominciò ad arrotolarla attorno alla
mano di Karposky.
“Ovviamente
nessuno di voi è medico,
quindi la prima cosa da fare è sempre quella di chiamare il
911” spiegò dando
le spalle ai due detective all’opera “Ma sappiamo
bene che non sempre le cose
vanno come vorremmo. Siete tutti poliziotti e rischiate spesso la vita.
A volte
vi sarà impossibile chiamare un’ambulanza,
perciò il
minimo che possiate fare è...” si voltò
per indicare il compito appena assegnato “...sapere fare una
buona fasciatura”.
Una
risata si levò spontanea tra il
gruppo vedendo la benda penzolare malamente.
“Ho..
ho quasi fatto...” esclamò il
povero detective.
Jane
scosse la testa “Grazie detective
per averci mostrato come NON si deve fasciare una mano” la
donna poi si rivolse
a Montgomery “Capitano, vuole mostrarci come si
fa?”.
Sotto
i fischi e gli applausi di
approvazione dei suoi uomini, il Capitano Montgomery eseguì
una perfetto
bendaggio quasi professionale.
L’istruttrice
distribuì una fascetta
per coppia passando poi a controllare il risultato finale.
La
caviglia di Beckett fu abilmente fasciata
da Ryan mentre la benda applicata da Castle in testa ad Esposito
assomigliava
più ad un turbante.
Dopo
vari altri tentativi passarono
all’uso delle coperte termiche, in caso si fossero trovati in
stato di
ipotermia.
Oppure
come agire in caso di ustioni
da incendio o esplosioni.
O
cosa fare in caso di rischio di
annegamento.
****
“Un
momento” Castle smise di raccontare.
Sembrava
aver avuto un’importante rivelazione “Ipotermia,
esplosioni,
annegamento...”.
“Quindi?”
domandò Kate senza capire, mentre riponeva fasce e garze
nel piccolo kit di pronto soccorso che tengono nel loft.
“Non
ti rendi conto? Quella donna ha previsto tutto! L’ipotermia
l’abbiamo avuta! L’esplosione è quella
di casa tua e il nostro quasi
annegamento nell’Hudson dentro la tua auto!! Oh mio Dio era
una veggente!”.
Kate
gli prese il volto tra le mani “Ti devo davvero
rispondere?”
domandò con gli occhi stretti.
“No”
mormorò, sapendo bene come la pensasse la sua compagna in
merito al paranormale.
Poi
il suo sguardo si addolcì “Babe, io e te ci
cacciamo sempre
nei guai, per questo voglio saperti fare la migliore fasciatura
possibile, in
caso di bisogno”.
Lo
scrittore la baciò immediatamente, poi si ricordò
del suo
racconto “Dove ero rimasto?”.
****
“Ora
passiamo al comportamento da tenere in caso di perdita dei
sensi” Jane Cook prese
il manichino didattico e lo distese sulla scrivania “Vi
ricordate di Robert,
vero?”.
“Sembra
pallido il caro Robert” scherzò Esposito.
“Lo
è.
Robert sta soffocando dopo aver inghiottito un pezzetto di osso di
pollo. Prego
detective, ci mostri come agire.”
Javier
Esposito sapeva il fatto suo.
Con
passo sicuro e sguardo fiero raggiunse il povero Robert.
“Per
prima cosa mi pongo
lateralmente al
paziente e lo faccio piegare un po’ in avanti”
l’istruttrice annuì e lui
continuò “Poi cerco di incoraggiarlo a tossire per
espellere l’osso di pollo”.
“Molto
bene! Ma se questo non fosse sufficiente?”.
Il
detective ci pensò su qualche attimo “Mi posiziono
dietro di lui” espose
infine, suscitando un coro di battutine allusive “Per
praticare la manovra di
Heimlich!!” si affrettò a precisare.
“Li
ignori, detective. Ci mostri come si esegue” lo
spronò la formatrice
professionale.
“Sì,
Espo facci vedere!!” gridò qualcuno dal fondo
della sala.
Indignato,
e un po’ innervosito, Javier portò il manichino
davanti a sé.
Con la
l’indice della mano sinistra cercò
l’ombelico mentre con il pollice raggiunse
la parte inferiore dello sterno. Con La mano destra chiusa a pugno
andò ad
occupare lo spazio a ‘ C ’ creato dalla mano
sinistra.
“Posizione
perfetta; ora eserciti almeno cinque compressioni dal basso ventre
verso
l’alto” suggerì la
Cook.
Le
risatine e le chiacchiere che sentiva lo stavano irritando.
La
prima compressione fu piuttosto violenta.
“Non
così forte, detective...”
Ma
ormai Esposito doveva dimostrare a tutti quanto mosse macho e virile.
Alla
terza compressione il manichino si spezzò a metà,
rendendolo inutilizzabile.
Solo quando
Montgomery minacciò tutti con turni doppi e tripli, la
quiete si ristabilì.
“Bene...”
l’istruttrice era fortemente a disagio. Non le era mai
successo prima “...dato
che Robert è fuori gioco... chi si offre per provare la
respirazione
artificiale?”.
Beckett
con un colpo di gomito ben assestato alla schiena di Castle, lo spinse
in
avanti.
“Ecco
un volontario, prego, si sdrai sulla scrivania”.
Castle
ci mise due secondi netti per realizzare il tutto.
Sconsolato
si avvicinò a Jane, non prima di aver guardato male la
detective, e si sdraiò.
Beckett
non si sentiva affatto in colpa.
Se Castle avesse continuato ad ostinarsi a voler giocare al poliziotto
sarebbe
stato meglio che almeno avesse imparato due o tre cosette per riuscire
a
sopravvivere.
Non se lo sarebbe mai perdonata se per una stupidaggine delle sue
Alexis fosse
rimasta senza padre.
"Procediamo.
Se lei fosse realmente privo di sensi chi la soccorrerebbe per primo?
Chi é il
suo partner?" domandò l'esperta in materia.
Ogni singolo sguardo all'interno di quell'ufficio era puntato su
Beckett.
Esposito, Ryan e addirittura Montgomery la stavano perfino indicando.
"Ora si fa interessante!" esclamò Castle facendo ridere
tutti.
Tranne Beckett che ovviamente era di un rosso non lontano dal colore
della
maglia aderente dal collo a barchetta che stava indossando.
Si toccò nervosamente i capelli corti e si fece avanti verso
l'istruttrice.
"Sii gentile Beckett sono fragile come il povero Robert" la
schernì
lo scrittore.
"Neanche privo di sensi riesci a stare zitto?!?" ribatté
immediatamente.
"Detective Beckett innanzi tutto controlli se è veramente
privo di
sensi".
Beckett fece mente locale "Controllo il polso" disse infine.
fece una leggera pressione con indice e medio all'interno del polso
sinistro di
Castle.
"Debole ma presente" annuncio Beckett.
Castle se la stava rimirando tutto contento sdraiato sulla scrivania.
Era
bellissima così imbarazzata e a disagio.
"Oppure?" domandò l'istruttrice.
"Con uno specchietto appoggiato sotto il naso controllo se respira"
rispose prontissima, sperando di aver finito “Posso
andare?”.
“Non
così in fretta! Se invece il suo partner fosse in arresto
cardiaco?”.
Non
visto dalle due donne in piedi accanto a lui, Castle si
toccò i gioielli di
famiglia, chiaro segno scaramantico che fece ridere la sala.
Beckett
alzò gli occhi al cielo, ma prima dovette guardare cosa
avesse suscitato tale
ilarità, il ché la costrinse ad arrossire.
****
“Io
non ho affatto sbirciato!!”
protestò Kate.
“Dalla
mia angolazione ti ho
vista benissimo, hai sbirciato eccome!”
controbatté Castle “E non mi
interrompere sul più bello!”.
****
“Posso
lasciarlo a terra agonizzante?” domandò Beckett,
esasperata.
Jane le
sorrise “Temo di no, detective”.
“In
questo caso praticherò il massaggio cardiaco”
rispose la detective posizionando
le mani sul petto di Castle.
La Cook
prese le mani di Beckett tra le sue “Più
su” e le posizionò nel punto giusto
“Dovrà comprime il cuore poco sotto la
metà dello sterno. In questo modo si
sostituirà meccanicamente all'attività
cardiaca”.
Beckett
sorrise malefica con le braccia tese sul petto dello scrittore
“Pronto
Castle?”.
“Sono
sicuro che questa parte la possiamo saltare!” si
affrettò a protestare, Castle.
“Ma
così che divertimento c’è?”
fu la sua battuta questa volta a far ridere tutti.
“Devo
concordare con il signor Castle. Nessun reale massaggio cardiaco per
oggi”
confermò Jane Cook “Ma possiamo provare invece la
respirazione bocca a bocca”
disse come se fosse una cosa del tutto normale.
“Ci
sto!!” esultò Castle, sotto lo sguardo divertito
di tutti, Capitano Montgomery
in primis.
“No,
no, un momento... cosa? Abbiamo sempre usato Robert per questo tipo
di...
esercizi...” si affrettò a dire Beckett.
Quasi
in perfetta sincronia, si voltarono tutti verso il povero manichino
didattico,
spezzato a metà e lasciato a giacere contro una parete.
“Mi
dispiace detective” sussurrò divertita Jane.
Beckett
maledì Esposito in tutte le lingue da lei conosciute.
“Coraggio”
le disse la Cook “Gli chiuda il naso con una mano, per
evitare che esca l'aria
che soffierà”.
“Questo
le riesce bene” commentò Castle memore di come
Beckett gli avesse afferrato con
violenza il naso, solo pochi giorni prima.
Beckett
alzò le sopracciglia “Vero” e gli
tappò le narici incurante della poca
delicatezza del suo gesto.
“Mantenga
il naso tappato e contemporaneamente soffi nella bocca del
‘paziente’.
Ricordatevi che è molto importante controllare che il torace
e l'addome si
dilatino durante questa procedura”.
Beckett
era al limite del nervosismo e dell’imbarazzo.
In caso
di pericolo, ne era certa, non avrebbe esitato un secondo.
Ma lì
la stavano guardando tutti e Castle, anche col naso tappato, stava
palesemente
gongolando.
Inspirò
profondamente e, al diavolo tutti, fece il suo dovere.
Il
tutto durò giusto un paio di secondi.
Giusto
il tempo per Beckett di soffiare aria nella gola di Castle prima che
lui
iniziasse a ridere di gusto.
Beckett
divenne paonazza e Montgomery dovette richiamare l’ordine
più volte,
inutilmente, decretando la fine del corso di aggiornamento.
****
“Nemmeno
i ragazzi del liceo si
sarebbero comportati così, Castle!”
sentenziò Kate “È stato il peggior
corso di
sempre”.
“Vorrai
dire il migliore”
Castle sorrise a trentadue denti.
Kate
cercò di fare
l’indifferente “Non capisco cos’hai da
ridere...”
Castle la
abbracciò stretta
stretta “Si che lo sai”.
“È
la tua parola contro la mia”
aggiunse seria ma ricambiando l’abbraccio.
“Ti
avvali dell’infermità
mentale, detective?”.
Kate scosse la
testa “Non mi
serve, Castle, perché non ho fatto niente”.
Rick rise
“Ammettilo, avevi
infilato un pochino di lingua, l’ho sentita chiaramente per
questo mi è venuto
da ridere”.
“Assolutamente
no! Tu ridi per
qualunque idiozia Castle, non hai prove! Sai bene che a quel tempo mai
e poi
mai ti avrei baciato”.
“Eppure
eri tutta rossa e non
mi hai rivolto la parola per tre giorni!”.
“Certo,
perché mi davi ai
nervi!” anche se stavano per sposarsi, quella era una delle
poche cose su cui
non avrebbe mai ceduto “E comunque se anche, in via del tutto
ipotetica, tu
avessi ragione, il mio sarebbe stato solo un piccolo... piccolissimo
incidente”.
“Quindi
lo ammetti!”.
“No,
mai” Kate lo baciò e
scivolò via dalla sua stretta.
Castle
sospirò. Poi sorrise
diabolico.
Prima o poi
l’avrebbe fatta
confessare.
FINE
*ora, non so da
voi, ma quando
frequentavo io le scuole medie, disegnare “Pippo”
sulla lavagna era un must!!
u.u spero non abbiate bisogno di un video esplicativo Xd
Ivi’s
Corner:
DON’T TRY THIS
AT HOME!
Ovviamente non
potevo spiegare
bene tutte le procedure mediche e nemmeno le so... a tal proposito...
special thanks:
Potti, Serena, Vale e Rachi la mia beta :-**
Che dire, avevo
bisogno di
ridere. Spero di aver fatto ridere anche voi.
A presto :-*
Ivi87