Sulla veranda un leggero venticello scompigliava i capelli del lattante addormentato tra le braccia del padre, anch'egli appisolato in quella soleggiata giornata primaverile.
La nonna li raggiunse con passo felpato e non potè far a meno di notare come la chioma ed i tratti del nipote fossero gli stessi di quell'amore mai dimenticato.
"È uguale a lui..." bisbigliò Trunks, risvegliato dallo scalpiccio materno.
"Già..." rispose Bulma mentre una lacrima le rigava la guancia.
"Porterà il suo nome, lo stesso del mondo estinto culla dei nostri amati salvatori" sussurrò il figlio mentre il piccolo Vegeta lentamente apriva gli occhi alla vita.