Si avvicinò a passo molto lento a lei mentre non riusciva a distogliere le proprie pupille, scure, dalle sue. I suoi occhi erano deliberatamente incollati nei suoi, era riuscita a catturarlo con lo sguardo e con il suo fascino. Sentiva di perdersi in quell'azzurro, era come se avesse la possibilità di tuffarsi nell'oceano dopo aver fluttuato nell'aria per ore.
La sensazione di libertà, di infinito, di completezza che quella donna riusciva a donargli, fin dal primo giorno che lo ricevette nel suo studio, non poteva non crescere con il tempo. 
La voleva per se, voleva onorarla ed essere, per una volta, libero di concedersi di provare quel qualcosa che al suo cuore, arido, freddo e circondato di barriere, non era mai potuto arrivare. 
Si rendeva conto che quel senso di protezione che nutriva per lei, non era altro che l'inizio di qualcos'altro che nella sua vita credette di provare una sola volta. Ma questa era ancora diversa, era più forte, le sensazioni che quella donna riusciva a trasmettergli solo onorandolo con la sua attenzione, erano sconfinate, destabilizzanti. 
La dottoressa Du Maurier ormai, era diventata un chiodo fisso nella sua mente, l'avrebbe protetta, sempre. Anche da se stesso.
Le prese quindi la mano con infinita delicatezza, il suo pollice si muoveva lentamente sul dorso di lei, mentre le ciglia si chiusero un solo istante per l'emozione che quel contatto gli provocò. Un sospiro lo aiutò a riaprire le palpebre, per incontrare ancora una volta quello sguardo, davvero molto vicino. I suoi occhi ora scesero a contemplare la forma del suo viso, spostandosi poi su una ciocca di capelli che le sfiorava la guancia sinistra. Automaticamente sollevò la mano destra per sfiorarle quel boccolo d'oro, mentre l'altra teneva ancora stretta la sua. 
Il suo sguardo si mosse ancora nello stesso momento in cui un sorriso gli dipinse il volto, ora le guardava le labbra, gli venne istintivo inumidire le proprie sospirando ancora profondamente. Lentamente avvicinò il viso al suo spostandosi verso il suo orecchio per inebriarsi di quel profumo, che gli donava ossigeno puro, aria da respirare della quale non avrebbe potuto fare a meno.

"Tanti auguri... Mia cara Bedelia"

Le posò un bacio sulla guancia chiudendo di nuovo gli occhi, la sua pelle era talmente soffice che quasi temeva di graffiarla.