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Autore: I am wild    20/02/2014    2 recensioni
Modern AU, e/R:
Qualcosa di molto interessante era successo al Musain ma Grantaire non lo ricordava.
"Grantaire si svegliò, aveva dormito molto, si alzò dal letto ed andò dritto in cucina, prese una bottiglia di vino e la bevve per metà. Non ricordava bene cosa fosse successo la sera prima al Musain e forse non gli interessava saperlo."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Enjolras, Grantaire
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Grantaire si svegliò, aveva dormito molto, si alzò dal letto ed andò dritto in cucina, prese una bottiglia di vino e la bevve per metà. Non ricordava bene cosa fosse successo la sera prima al Musain e forse non gli interessava saperlo. Non era ubriaco durante l'incontro, non più del solito, ma una volta a casa lo era diventato. Avrebbe aspettato che l'effetto del vino sparisse e poi, probabilmente, avrebbe chiamato Combeferre per saperne di più. 4 ore dopo Grantaire era quasi completamente sobrio, quasi. Prese il telefono e digitò il numero dell'amico. Tutto quello che sapeva 15 minuti dopo era che quando Combeferre era andato via insieme a Courfeyrac lui ed Enjolras erano rimasti soli. “Abbiamo sicuramente discusso, ecco cos'è successo” pensò il cinico subito.

Enjolras, dal canto suo, sapeva benissimo cosa fosse successo al Musain, non gli sembrava vero e se l'avesse raccontato agli altri probabilmente all'inizio non ci avrebbero neanche creduto. Come poteva una persona come lui amare qualcuno? Non era mai capitato, se escludiamo qualche cotta per qualche ragazza quando era poco meno di un adolescente, ma del resto quello non era certo amore, quello che Enjolras provava per Grantaire invece lo era, o almeno questo era quello che pensava lui.
C'era qualcosa in Grantaire che non riusciva a spiegarsi, tra lo sguardo apatico e le labbra inumidite dal troppo vino Enjolras vedeva qualcosa che forse nessuno riusciva a vedere e che sicuramente, neanche Grantaire stesso vedeva in se. Qualcosa che riusciva a spostare l'attenzione di Enjolras dalla politica e dai suoi ideali a qualcosa come l'amore. Enjolras era stato colpito dall'amore. Enjolras era stato colpito da Grantaire e non c'era nulla che potesse fare.

Adesso il biondo doveva prendere una decisione molto importante: poteva ignorare ciò che era accaduto fino al prossimo incontro con Grantaire e forse anche per sempre (questo era quello che gli diceva di fare la ragione), oppure poteva andare a parlare con Grantaire (e questo era ciò che gli suggeriva il cuore).
Per una volta, stranamente, Enjolras scelse il cuore invece che la ragione. Forse allora amava veramente Grantaire perchè solo una forza come l'amore era in grado di far comportare in questo modo una persona come Enjolras. Non che non avesse un cuore è solo che preferiva scegliere, quando doveva, sempre la ragione e mai il cuore.

Così Enjolras si incamminò tra le vuote strade parigine ornate solo da qualche negozio di pane o qualche bar qua e la, i passi di Enjolras si facevano sempre più pesanti sulle umide pietre man mano che il giovane si avvicinava alla casa di Grantaire. Improvvisamente non era più così sicuro della scelta che aveva preso ma ormai era praticamente arrivato ed, essendo Enjolras una persona determinata, decise di proseguire fino a ritrovarsi di fronte alla porta dell'abitazione dell'amico. Era una porta in legno scuro, ne troppo piccola ne troppo grande ma d'altronde quella porta Enjolras la conosceva bene, così come conosceva bene anche l'appartamento di Grantaire. Sapeva esattamente cosa avrebbe visto quando sarebbe entrato: più di una dozzina di tele dipinte e non in giro per l'appartamento non troppo grande ma sufficiente per una o due persone, tubetti di colore sparsi un po' ovunque, alcuni sui mobili, altri ancora sul pavimento. Quell'appartamento era un po' troppo incasinato per Enjorlas ma a Grantaire sembrava andare bene così.

Infine il giovane leader raccolse tutto il coraggio che in quel momento aveva in corpo e suonò il campanello.

Neanche il tempo di finire di formulare il suo pensiero che il campanello di casa sua suonò con fermezza. “Sarà Eponine” pensò Grantaire, aprì la porta e vide che invece si trattava di Enjolras. Il moro iniziò a pensare che forse al Musain, la sera prima, non avessero discusso, Enjolras si presentava raramente a casa di Grantaire e sicuramente non lo faceva il giorno successivo ad una discussione. Ma quindi che cos'era successo la sera scorsa? COSA?

Grantaire sentiva che doveva essere qualcosa di importante perchè altrimenti il biondo non sarebbe andato a fargli visita.
I due rimasero a guardarsi negli occhi sulla soglia di casa per qualche minuto, circondati da un silenzio ricco di aspettative, dubbi e imbarazzo, senza dire nulla.

Enjolras si aspettava che Grantaire facesse qualcosa ma quest'ultimo non aveva idea di come reagire, così lo invitò ad entrare in casa, solo che invece di entrare il biondo si avvicinò pericolosamente a lui, prese la faccia di Grantaire tra le mani incredibilmente delicate e lo baciò. Nel momento in cui le loro labbra si toccarono Grantaire ricordò tutto, ricordò Enjolras che fece la prima mossa baciandolo ed il sapore di Enjolras che poteva nuovamente sentire.
Fu un bacio lungo quello tra Enjolras e Grantaire, un bacio appassionato, un bacio bramato a lungo.
 

“Sai di vino” disse Enjolras appoggiando la sua fronte contro quella di Grantaire.
 

“Sai di Rivoluzione” rispose l'altro con dolcezza ed un filo di ironia.

Bastò questo, e forse anche il fatto che Grantaire fosse li con lui, a far illuminare il viso di Enjolras con un sorriso. Non lo si vedeva sorridere spesso ma quando lo faceva i ricci biondi che incorniciavano il suo viso diventavano ancora più radiosi e lui diventava ancora più bello.
Quando sorrideva, Enjolras diventava luminoso come il sole.




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Questa è la mia prima fanfiction per questo fandom, spero di non aver scritto niente di orribile e spero anche che Enjolras non sia OOC. Ringrazio chiunque abbia letto fino a questo punto. Se recensite mi fate una persona felice.

 

  
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