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Autore: Okami_chan    20/02/2014    5 recensioni
Visto che questa è la settimana dedicata alla mia coppia preferita (GaLe!) ho deciso di scrivere questa One-shot. Spero che vi piaccia!
Tratto dalla storia:
"Non riusciva a credere che tutti si erano dileguati per non sollevare qualche libro.
Ovviamente lui non era a conoscenza che per Levy qualche libro significava centinaia di libri per un essere comune, . . . "
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Visto che questa settimana è dedicata interamente alla mia coppia preferita ho deciso di scrivere questa one-shot dopo aver visto un’immagine e da lì la fantasia è partita!
Spero che vi piaccia!
Buona lettura!





 
Trasloco di libri



Un giorno a Fairy Tail, Natsu e Gray, seguiti da un Happy volante, entrarono a passo di carica nella gilda con la faccia di chi fosse inseguito da un mostro.
La stranezza fu che le frecciatine di Gajeel e degli altri maghi, che corrispondevano ad un invito alla lotta, non sortirono l’effetto voluto. Difatti, il trio si diresse a tutta velocità alla bacheca delle missioni, scegliendo un incarico, non solo mal retribuito, ma anche lungo e noioso dicendo che era un lavoro perfetto. Solo allora si accorsero degli sguardi dei loro compagni, che a causa del loro comportamento li guardavano come se fossero degli alieni.
«Levy ed Erza stanno arrivando!» disse Natsu allarmato, come se si stesse avvicinando un cataclisma.
«E’ il momento del trasloco!» spiegò meglio Gray, dando così una “giustificazione” al loro strano atteggiamento.
«Aye sir!»
Detto questo, uscirono con la stessa velocità con cui entrarono.

In pochi minuti la gilda si svuotò di quasi tutti i suoi membri, uscendone con la scusa di “cose urgenti da fare”.
Tutti sapevano a cosa si riferissero le parole dei due maghi, tutti tranne Gajeel che, notato quel cambiamento di aria, si domandò se era un bene restare lì.
Non ebbe il tempo di darsi una risposta che Levy, con aria titubante, seguita da Erza varcarono la soglia, dando rapidi sguardi all’enorme salone.
Le due arrivate si avvicinarono al bancone per delle informazioni, ma Mira le precedette informandole che la  maggior parte dei maghi era in missione. Senza aggiungere che il momento della loro partenza corrispondeva a pochi minuti fa.

Così gli occhi della maga delle lettere si posarono sull’unico mago che facesse al caso suo, seduto al bar a pochi metri da lei.
Gajeel sentì di essere stato scelto per qualcosa a lui ancora sconosciuto, al sol vedere la maga in questione avvicinarsi a lui sempre con la stessa aria esitante.
«Gajeel . . .?»
«Hm?»
«Senti . . . ecco . . . Erza oggi parte per una missione e non ho nessuno che mi può aiutare. Se . . .se non hai altri impegni . . . potresti darmi una mano a spostare qualche libro?» gli chiese con le gote leggermente arrossate e il suo dolce sguardo. Nemmeno il mago dal carattere duro, quanto il ferro che manipola, sarebbe riuscito a dire di no davanti a quella visione.

 
***

Ed eccolo qui, il possente dragon slayer di ferro, diretto a Fairy Hills il giorno seguente, ad aiutare la scripter a rimuovere dei libri dalla sua camera. Erza gli aveva dato il permesso, per quel giorno, di accedere al dormitorio femminile, così da poter aiutare l’azzurra.

Il “Trasloco dei libri”, così lo aveva battezzato Macao, altri non era che il trasporto dei libri di Levy dalla sua camera alla biblioteca. 
Era come una “tradizione”.
Levy acquista e raccoglie i più svariati libri di ogni genere letterario, fino a quando i suoi scaffali raggiungono la capienza massima ed il pavimento si trasforma in un piccolo sentiero delimitato da enormi colonne di carta ed inchiostro. Ed è quando gli ha letti tutti che decide di darli via, solo quelli più interessanti vanno nella sua collezione personale, di solito quelli di magia.
Levy, fin dalla prima volta, ovvero dai tempi dell’infanzia, ha sempre donato quel sapere alla biblioteca della città; convinta che il sapere è un bene di tutti e come tale deve essere accessibile. 
All’inizio la gilda era più che felice di aiutarla (chi mai si sarebbe sottratto dall’aiutare una dolce bambina?) anche per dei giovani Natsu, Gray ed Elfman che la consideravano una sfida per vedere chi era il più forte. Dopotutto era un po’ come le pulizie di Pasqua: avveniva solo una volta all’anno.
Sfortunatamente per loro, la bambina cresceva e con lei la sua velocità di lettura e di apprendimento, tale da ridurre drasticamente i tempi tra un trasloco e l’altro; fino a giungere ad una frequenza di circa tre mesi.
Naturalmente anche i suoi libri aumentarono di spessore, sia in senso figurato che letterale, rendendo questo evento un vero e proprio supplizio. Ma Erza dava manforte alla scripter, aiutandola e cercando altri aiutanti.
Così tra la gilda nacque una regola: l’ultimo (o gli ultimi) che rimane in gilda il giorno del trasloco, sarà lo sfortunato aiutante.

Gajeel si era fatto raccontare tutto da Macao: il sistema era quello di prendere gli scatoloni contenenti i libri, sistemati dalla maga, e portarli alla biblioteca.
Non riusciva a credere che tutti si erano dileguati per non sollevare qualche libro. 
Ovviamente lui non era a conoscenza che per Levy qualche libro, significava centinaia di libri per un essere comune, così come della sua camera trasformata in una enorme libreria. Cosa che realizzò quando Levy gli aprì la porta di suddetta camera. 
«Ga . . . Gajeel!» disse la maga , spiazzata al vederlo di fronte alla sua stanza, mentre un lieve rossore le colorò il viso.
Gajeel ghignò di fronte alla sua faccia imbarazzata, ma sparì non appena levò il suo sguardo a ciò che si ergeva alle sue spalle.
Enormi mobili, dediti al supporto e all’ordine del primo vero amore della ragazza, lo colpirono come  un fulmine di Laxus . . . e forse l'effetto fu ancora più traumatico.
Delle imponenti muraglie di legno, alte almeno tre metri se non di più (N.d.a. andate a vedere il primo OAV per farvi un’idea!), piene zeppe di libri di ogni grandezza e colore.

Se non fosse stato per il suo carattere da duro, sarebbe svenuto; era una visione da emicrania che svanì all’istante, nel momento in cui il suo sguardo ritornò sulla piccola fatina quando lo invitò ad entrare.

Il mago fece qualche passo all’interno della camera nel tentativo di valutare il numero totale di volumi da spostare, ma a causa della grandezza degli scaffali, non poté fare alcuna stima.
I suo occhi cremisi si spostarono su 5 scatoloni già chiusi e pronti per la partenza. Erano così grandi che lui poteva entrarci senza troppi sforzi.
Levy accortasi di dove si fosse posata la sua attenzione spiegò:
«Quelli sono già stati imballati, puoi cominciare a portarli»
Il  moro non si mosse, ma volse la sua attenzione alla maga.
«Ne hai altri?»
«Si, sono qui» disse indicando un angolino «Mi manca da sistemare solo uno e poi ho finito»
«Quanto tempo ti serve?»
«Eh?» 
«Ti ho chiesto quanto tempo ti manca prima di finire»
«Hmm . . . circa un’ora. Mi manca solo quest’ultimo scaffale» disse, mostrandogli le due sole file di mensole non ancora vuote. «Solo quei due non vengono toccati, fanno parte della mia collezione privata» disse riferito ai primi due mobili che il mago avevo notato sull'uscio.
-Solo quei due? Ma quanti ne ha?! Meglio non chiedere-
«Va bene. Torno tra un’ora» disse uscendo immediatamente, senza dare il tempo alla ragazza di chiedergli spiegazioni.
L’azzurra restò spiazzata da quel comportamento: poteva benissimo cominciare a portare quelli già chiusi. Decise di ritornare al suo lavoro, quando sarebbe tornato gli avrebbe chiesto chiarimenti.

 
***

Era passata poca più di un’ora e Levy aveva terminato di chiudere l’ultimo scatolone, seguendo un ordine di imballaggio preciso, quando sentì la voce del moro.
«Finito Gamberetto?»
Levy sobbalzò «S-. . . Si»
«Bene» e detto questo prese i primi due scatoloni a si avviò verso l’uscita del dormitorio senza aggiungere altro.

All’uscita, Levy vide Gajeel posizionare gli scatoloni su di un un grosso carrello pianale (n.d.a. per farvi capire sono i carrelli usati nei super mercati per trasportare le casse)

«Da dove . .. ?»
«Dallo sfascia-carrozze» disse lui anticipando la domanda. 
Cosa vera solo per metà, visto che dovette usare la sua magia per risistemarlo.
Levy non disse nulla, si limitò a guardare il dragon slayer ritornare verso la sua camera.
Il moro, accortosi di quegli occhi puntati su di lui, espose la sua idea.
«Li carichiamo tutti e così si fa tutto in viaggio solo»
«Oh»
«Non dirmi che quegli idioti non ci hanno mai pensato?» riferendosi a tutti quei maghi che fino ad allora l’avevano aiutata.
«In effetti . . .no»
«Tsk»

E così, con un solo viaggio, portarono tutti i libri alla biblioteca sotto l’occhio entusiaste del direttore che diede a Levy il solito piccolo compenso, come ringraziamento per le sue costanti donazioni.
Tornarono a Fairy Hills per depositare il carrello nel ripostiglio annesso e Levy, per sdebitarsi, gli offrì i soldi ricevuti dalla donazione.
Gajeel si rifiutò di prenderli, ma la scripter, volendo a tutti i costi ringraziarlo, gli offrì qualcosa da bere nel suo appartamento (tanto aveva il permesso di Erza per entrare nel dormitorio); invito che il mago accettò con espressione annoiata.

 
***

Neanche tre mesi dopo, Levy trovò Gajeel diretto a casa.
«Ciao Gajeel»
«Ehi Gamberetto»
«Ecco . . . Vorresti aiutarmi a trasportare qualche libro alla biblioteca, per favore?» chiese con tono dolce e gentile.
«Certo» disse con aria apatica.
«Grazie mille, Gajeel» disse Levy, tornando sui suoi passi tutta allegra.

Gajeel, appena arrivò a casa, si avventò su Pantherlily, stritolandolo in uno dei suoi soliti abbracci e poi si lanciò sul letto a pancia in su, con le braccia aperte e un sorriso stampato in faccia. 
Lily ripresosi chiese al suo compagno evidentemente contento.
«Immagino che tu abbia passato una buona giornata»
«Ho ricevuto una buona notizia» spiegò
«E posso sapere la notizia che ti ha reso così felice»
Nella mente del moro passarono tante risposte.
Passare un’intera giornata con una maga nel suo appartamento, sotto il permesso di Titania.
Trascorrere le ore in quella stanza dove perfino i mobili ed il pavimento hanno il suo odore.
Avere quegli occhi da cerbiatta solo per sé.
Parlare con lei senza che nessuno li disturbasse.
Poter mangiare il ferro creato dalla sua magia, che per lui era il più buono che avvesse mai assaggiato, ma che mai lo avrebbe ammesso.
Queste ed altre giustificazioni lo resero felice, ma l’unica cose che disse fu:

«Devo fare un trasloco»


























Note dell’autrice

Allora che ne dite? Spero di avervi fatto sorridere! 
Quando ho visto quest’immagine la fantasia ha iniziato a galoppare XD 
ecco qui il link:   http://fuckyeahgajevy.tumblr.com/image/75115915089

Per tutti quelli che seguono la mia long, sappiate che sto continuando a scrivere, per cui non pensate minimamente che via abbia abbandonato ;-) 
Ci vediamo persto!
Ciao!!!
  
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