21/02/2014
4 recensionisilenzio bianco ♥
Gli piaceva sciare, era una cosa istintiva e quando lo faceva, non doveva pensare al passato.
C’era solo lui, con il suo Snowboard.
Solo lui e una possente montagna di neve da superare.
Gli piaceva andare veloce, il vento che gli tagliava le guance screpolate, la sensazione di libertà che ti sfiora quando raggiungi il limite della velocità.
Il provare sempre a superarsi, gli piaceva perché era concentrato sul bianco della neve, non aveva il tempo di distrarsi a vedere ciò che lo circondava, i pensieri erano attimi, gli attimi erano decisioni.
E prima ancora che la testa lo avesse deciso le sue gambe si trovavano già a piegarsi per poi saltare, curvare, prendere velocità…
Sfrecciare fra gli schizzi di neve fresca col suo snowboard lo faceva vivere…
Lo sentiva nelle fredde nuvolette di vapore che si condensavano davanti alla sua bocca secca, nei capelli che volavano liberi senza seguire un ordine preciso, nella neve bianca che rifletteva il sole brillante nei suoi occhi che riflettevano la tonalità più chiara del cielo…
Lo sentiva nell’aria fresca che gli riempiva i polmoni di vita.
La neve era come lui, bianca.
Il suo nome non poteva essere più azzeccato di così, Shirou si chiamava, Shirou che significa Bianco, Shirou che suona dolce e fievole, Shirou che significa una parete bianca da dipingere di emozioni.
Gli piaceva vedersi in questo modo.
Anche se Shirou da solo suonava decisamente male da solo.
Almeno, nella sua testa quella parola era quasi incompleta, da piccoli li vedevano sempre insieme, quasi fossero due persone appartenenti a un'unica entità sovrapposta.
“dove sono Shirou e Atsuya?” o “che bravi che sono Atsuya e Shirou!”
Quelle frasi ormai sepolte nel tempo, come un prato che ha nascosto i suoi fiori sotto la candida neve, risuonavano nella testa dell’albino più frequentemente che mai.
Il ricordo del fratello era qualcosa più che presente, o almeno, lo era nella sua testa.
Il ragazzo scivolava via rapido e scaltro, amava il rumore della neve che si appiattiva sotto la pesante tavola.
O per lo meno, Shirou amava qualsiasi rumore che non fosse il silenzio.
Il ragazzo preferiva la neve più fresca e morbida, gli permetteva di curvare come meglio riusciva, e quella che non era una curva diventava un rapido salto acrobatico…
Shirou sorrideva, lo faceva sempre, era il suo modo si non far procurare gli altri, era come dire “è tutto Ok!”
E gli piaceva vedere i visi delle persone che ricambiavano quella che per lui era solo una maschera.
Shirou non si rese quasi conto di aver sbagliato direzione, continuò a sbandare nella neve fresca finché la sua tavola non gli si stacco dai piedi e non rimase nella neve fresca, ibernato da tutto, ad ascoltare il silenzio.
Avrebbe voluto urlare, fare qualsiasi cosa per stracciare il silenzio che lo circondava…
Ma in fondo era quello il suo posto, il suo cuore era rimasto ghiacciato dal dolore della perdita dei suoi genitori, suo fratello era diventato poco più di un’ombra dentro di lui…
A volte gli pareva perfino di sentire la sua voce…
Si chiese se dopo il cuore non dovesse toccare al corpo di ghiacciarsi, ma si rispose con un “NO!”
Quello che amava, quello che gli piaceva, c’erano troppe cose per cui valeva ancora la pena di vivere…
Si alzo bruscamente rompendo il ghiaccio che gli circondava il corpo e l’anima, riempi i polmoni d’aria e rimontò a bordo della sua tavola da snowboard.
Li avrebbe raggiunti, sì, ma non ora.
Angolo della sadica:
allora mia caissima gentaglia! <3
pensavate che avrei lasciato la storia a triste fine, e invece no!
mi piace specificare quello che i nostri personaggi sentono e provano...
e quindi lo faccio! :)
ringrazio chiunque abbia letto la storia!
alla prossima!
kisses <3
angy
ps: quanto puccio è Shirou in questa immagine??? :3