Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony
Ricorda la storia  |      
Autore: ChibiNekoChan    21/02/2014    2 recensioni
Ispirata dalla canzone di AwkwardMarina "Entropy", piccola Oneshot abbastanza generale.
"Al servizio del bene o forse solamente trasformato in un pappamolle che si sottomette al comando di piccoli pony stacanovisti fissati con l’armonia.
Pony troppo concentrati sui loro splendidi principi da non accorgersi che la vita non è bianca e nera come la immaginano, bontà e malvagità.
La vita è tutta coperta di grigio, soltanto triste e generico grigio."
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Discord, Princess Celestia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Riformato.

Al servizio del bene o forse solamente trasformato in un pappamolle che si sottomette al comando di piccoli pony stacanovisti fissati con l’armonia.

Pony troppo concentrati sui loro splendidi principi da non accorgersi che la vita non è bianca e nera come la immaginano, bontà e malvagità.

La vita è tutta coperta di grigio, soltanto triste e generico grigio.

Anche il chaos è grigio nella sua perfezione, anche il mio passato lo è.

Passato ormai ovattato e sbiadito del quale ricordo poco.

Qualche frase detta con astio, qualche risata per sbeffeggiarmi, qualche sguardo freddo come il ghiaccio, come la pietra in cui venni trasformato.

Ricordo urla tutte attorno a me quando un piccolo coniglio si trasformò in un abominio a causa mia, non volevo, eppure provai piacere nella loro paura. Risi di gusto. Rumore di zoccolate, tutti i piccoli pony stavano correndo via da me, ed in poco tempo rimasi solo.

“Sei un mostro” mi dissero, scrutando soltanto il mio aspetto esteriore che era mutato.

Quel giorno scoprii l’orrore che era in me, non solo quello che gli altri vedevano al di fuori.

Non versai mai alcuna lacrima, ma non dovete pensare che non soffrii.

E lentamente persi il controllo di questi miei poteri, ma me ne importò sempre meno.

Ed il mondo venne inghiottito completamente nel mio chaos.

Nessuno mi capiva, nessuno sapeva davvero cosa stesse accadendo in me. Qualcosa di più grande mi aveva travolto, molto più imponente di semplice magia oscura, il potere dell’entropia.

Il mio grandioso reame di pioggia al cioccolato e castelli di carte venne però scosso da due pony che irruppero nella mia perfezione astratta con più potenza di un terremoto e spazzarono via tutto con i loro teneri e preziosi “elementi dell’armonia”.

Ricordo la freddezza con la quale le due mi giudicarono e quella che mi aveva divorato il cuore, ancor più di quella della pietra della statua che divenni.

Riformato.

Ed ottenni una seconda possibilità.

Perché?

Probabilmente soltanto perché il mio potere faceva loro comodo.

Venni tolto dalla mia prigione di roccia grazie alla magia di sei piccole puledre che sembra avessero ereditato il potere degli elementi.

Eppure pareva davvero che stessero facendo uno sforzo per essermi amiche ed accettarmi, tutte loro. Così credevo.

La loro non era che pena nei miei confronti.

Mera compassione.

Ma io non sono la marionetta di nessuno!

 

Neppure lo sguardo rassicurante dell’elemento della gentilezza mi convinse.

No, volevano soltanto tenermi come arma di riserva, ma non sapevano di avermi sottovalutato.

Mi hanno soltanto usato ma così facendo mi hanno tolto ogni dubbio, se prima sentivo un minimo lume di sensi di colpa ogni qual volta il mio chaos intaccava negativamente qualche pony, adesso so che riderò, mi divertirò. Sarò spietato.

Stringo i pugni e mi dirigo verso di lei, era soltanto una piccola principessina dai capelli rosei quando mi ha sconfitto la prima volta, e non avevo mai pensato seriamente ad una vendetta.

Mi guarda confusa.

Lei.

Mi era sembrata davvero un bravo esemplare di quadrupede, ma nonostante ciò così distante, così chiusa nella sua straordinaria armonia. Non aveva neanche notato quanto fosse stato falso il mio ghigno mentre la scrutai mille anni prima, così sicura della sua posizione.

E se mai nella mia vita avevo pianto, questa volta lo feci.

Perché mi resi conto del mostro che ero tornato ad essere, mentre la pony che ritenevo più importante per me sostava sul suolo ed esalava il suo ultimo respiro a causa mia.

La osservai con sguardo vacuo mentre se ne stava lì, esanime, senza più muoversi.

Risi di gusto così come anni or sono accadde.

 

Il mondo era di nuovo mio e presto avrei dato libero sfogo al mio chaos.

Stavolta l’entropia non avrebbe mai più avuto fine.

Nessuno mi avrebbe salvato dal grigio in cui mi ero deliberatamente tuffato nuovamente.

E la prospettiva mi piacque.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony / Vai alla pagina dell'autore: ChibiNekoChan