Caro Papā,
Sono un Serpeverde, proprio come te! Il cappello parlante mi ha mandato subito nella casa di Salazar, spero tu sia orgoglioso di me. Hogwarts č bellissima, anche pių bella di come me l’avevi descritta tu! Ci hanno giā fatto fare il giro del castello, ci sono un mucchio di fantasmi simpatici, il Barone Sanguinario era seduto al mio fianco al banchetto, avrei preferito di no.
Ho anche incontrato uno dei presidi, girava per i quadri infastidendo i Grifondoro che passavano, ma appena mi ha visto ha fatto una specie di sorriso.
Io so chi č: Severus Piton.
Uno degli uomini che rispetti di pių. Lo so, sono ancora piccolo, ma certe cose le capisco. Tu non parli mai di lui, ma quando per caso esce il suo nome eccolo quel luccichio che illumina i tuoi occhi. Dopotutto la mamma lo dice sempre che sono un tipo intuitivo.
Sai, papā, io lo vedo dal tuo sguardo quando mi racconti dei tuoi primi anni ad Hogwarts il tuo volto č sereno e in pace. Poi quando mi parli del sesto anno il tuo volto diventa triste e scuro. Anche se cerchi di evitarlo, il tuo sguardo cade sul tuo avambraccio sinistro dove, sotto la sottile stoffa della camicia c’č ancora il segno indelebile del tuo passato.
Un passato che tu non meritavi.
Io ti ammiro papā: nonostante tutto, non ti sei mai arreso, hai salvato il nonno e la nonna.
Sei il mio eroe, Papā.
Ti voglio bene.

Tuo figlio,

Scorpius.