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Autore: Yvaine    22/02/2014    0 recensioni
Il Vecchio eremita era disteso sul divano come al solito a guardare la sua tv personale: una sfera di cristallo che trasmetteva le vite di Gigia, Lilian e Bach sulla Terra.
“Smettila!” stava urlando Gigia “non è possibile che ogni volta ti comporti in questo modo!”
“Sai che ti dico? Non avrei mai dovuto desiderare di venire in questo mondo!” esclamò Lilian inviperita (aveva rimesso i suoi vecchi abiti addosso! Brutto segno!).
“Su su ragazze…” Bach fece il suo classico e infelice tentativo di imporsi.
“E stai zitto tu!” gli urlò Gigia.
“Troverò un modo di tornarmene dove ero prima!” esclamò Lilian appena prima di andarsene a grandi passi.[...]Gigia e Bach discussero per un po’, poi improvvisamente si interruppero e si allontanarono senza neanche salutarsi.[...]Non ricordavano più nulla della loro avventura, nonostante sulla Terra fossero passati sì e no tre anni!Il vecchio eremita partì alla volta della Terra e, per avvicinare le ragazze, fondò un forum chiamato “il covo della chiocciola”
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Gigia, Lilian e Bach'
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Il ritorno di re Tritone sui grandi schermi! Ricordate? Era il re di Infondoalmar! Ed eccolo qui sgargiante e combattivo con il suo accento siciliano.
…o forse no?




IL RITORNO DI GIGIA E LILIAN
CAPITOLO 3
La riscossa dell’anti-immigrazione!


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Lilian e Gigia si ritrovarono improvvisamente teletrasportate sotto la superficie del mare. Precisamente si trovavano all’interno di una bolla a tenuta d’aria. Davanti a loro un grande castello luccicante attorno a cui sembrava esserci parecchia agitazione.
Lilian, chiaramente, mise in salvo il cellulare temendo si potesse bagnare.
“E ora?” chiese Gigia un po’ perplessa. Molti pesci multicolore passarono vicino a loro ignorandole. Per qualche strano motivo, erano tutti truccati come degli emo e portavano sulle spalle il simbolo bellico di un tritone.
Dopo qualche tempo, le ragazze videro arrivare verso di loro una sirena con un codazzo di pesci-soldato a seguirla.
“Lory!!” esclamò Lilian riconoscendo i capelli dorati ed i lineamenti dolci.
“Ragazze” disse lei con aria di chi è stato investito da un tir “seguitemi.”
Si girò per tornare da dove era venuta.
I pesci le circondarono iniziando a muovere la bolla.
Lilian si mise in un angolino (miracolosamente trovato in una bolla sferica) circondando le ginocchia con le braccia. Era intenzionata a fare il muso perché Lory non era stata carina con lei.
“Cosa è successo?” chiese Gigia stupita alla sirena “sembra esser cambiato tutto dall’ultima volta che siamo state qui!”
“Siamo in guerra.” Rispose lei secca.
Gigia, che non sapeva che pesci prendere (erano tutti fuori dalla bolla e non poteva afferrarli), così guardò Lilian in cerca di supporto. Rinunciò subito: l’amica era intenta a girare per la bolla d’aria cercando campo per il cellulare.
“Sono preoccupata per Munch!” si giustificò inutilmente.
Quando finalmente arrivarono al palazzo, Lory le condusse in una camera e ci si chiuse dentro con loro.
“Fiuuuuuuuuu” disse sospirando e accasciandosi teatralmente al suolo.
Le ragazze la guardarono perplesse. Improvvisamente scattò di nuovo in piedi esclamando:
“Sono stata brava? Sembravo il comandante di un esercito? Avete visto che fashion questo modello di costume-armatura che mi hanno dato?” le brillavano gli occhi.
“Sei schizofrenica” commentò Gigia.
“Ma no, ma no!” ribatté Lory tutta contenta “Vedete, è vero che siamo in guerra. San, chiamata anche l’avatar immigrato, ha cacciato gli abitanti dalla terra ferma e ora si stanno riversando tutti nel mare. Peccato che siano tutti senza permesso di soggiorno! Non possiamo certo farli stare qui! Per questo re Tritone sta organizzando la resistenza… Dobbiamo fare in modo che tutto torni come prima!”
Silenzio.
“Voi siete la chiave di tutto!” la Sirena fece una pinnata di gioia.
Balla di fieno (occasionalmente idrofoba) che passa solitaria.
“Salverete il nostro mondo!”
Le ragazze si girarono e si accucciarono per terra.
“Certo che sono proprio fissati.” Sussurrò Gigia.
“Veramente, ora solo perché uno viene da un altro mondo deve essere un eroe… a noi serve solo recuperare Bach e Munch.” Concordò Lilian.
“Voglio il gelato al cioccolato.”
“Io alla crema.”
“Al cocco è buono.”
“La stracciatellaaaaaaa…”
La porta si spalancò di colpo, ma le due ragazze con la bava alla bocca neanche se ne resero conto. Qualcuno le trascinò lungo i corridoi del palazzo e improvvisamente si ritrovarono al cospetto di re Tritone. Alla sua destra c’era Sebastian, alla sua sinistra La Grande Saggia.
“Bentornate picciotte!” esordì in siciliano italianizzato “siete pronte per la grande avventura?”
“Ha perso il suo accento!” Esclamò Gigia sconvolta.
“Noooooooooo non è più lo stesso Tritone ora!” Lilian era sull’orlo delle lacrime.
“Perché deve fare così?” Gigia si stava strofinando gli occhi per unirsi alle lacrime dell’amica.
“Voglio andare a casaaaaaa” frignò Lilian prendendo il flagello.
Sebastian tirò loro addosso due seppie con particolare violenza.

“Dunque” iniziò la Grande Saggia quando le due furono rinvenute “vi è stata spiegata la tragedia abbattutasi su questo mondo?”
“Sì! Quella zoccola di San ha rapito Bach!” esclamò Gigia con veemenza.
“Anche Munch!” si unì Lilian “Li vuole aggiungere alla sua collezione di uomini frigidi!”
Sebastian tirò loro delle sedie.

Re Tritone prese in mano la situazione non appena l due rinvennero.
“State a sentire” disse con strana chiarezza “ce sta ‘n’altra profezia:

Lo maggior corno de la fiamma antica
cominciò a crollarsi mormorando
pur come quella cui vento affatica;

indi la cima qua e là menando,
come fosse la lingua che parlasse,
gittò voce di fuori-

stiamo ancora cercando di interpretarla, ma sappiamo per cerco che parla di tre gemelle, vi tocca salvare questo mondo e non fate storie.”
“Ma siamo due mica tre!” esclamò Gigia.
“e poi il vecchio eremita diceva che lo maggior corno era un’altra cosa!” si aggiunse Lilian
“A cuccia!”
Le ragazze si guardarono sconsolate.
“Per farlo dovete necessariamente sconfiggere San” disse la Grande Saggia “ma non potete riuscirci in queste condizioni. Dovete viaggiare attraverso mari e fiumi, monti e colline, città, paesi e pianure… Dovete trovare i dieci elementi che daranno vita alle vostre armi e vi renderanno più forti! Solo in questo modo San non avrà scampo e si piegherà sotto la vostra forza di paladine della giustizia.” La Grande Saggia si mise in posa plastica senza motivo “Attenzione però! Man mano che recuperate gli elementi vi renderete conto della forza magica che scorre in voi e dovrete riuscire a controllarla!”
“Ommioddio prende ed è arrivato un suo messaggio!!!!” Lilian era distratta.
Sebastian la tramortì.
Re Tritone prese di nuovo in mano la situazione tagliando ulteriori convenevoli:
“In camera a cambiarvi! Vestite così non andate bene! Poi tornate qui.”
“Va bene capo!” dissero in coro facendo il saluto militare.

***

“Però se lo salvo potrebbe tornare con me…” Gigia rifletteva ad alta voce.
“Se gli dimostro il mio valore potrebbe mettersi con me…” Anche Lilian rifletteva ad alta voce.
“Ho deciso!” Esclamarono insieme.
“Ė un modo per fargli capire che IO VALGO, come dice la Loreal!” Gigia si era lanciata in dei ragionamenti profondi.
“Sì! Ci sono! Se comunque non vuole mettersi con me posso minacciarlo di rimandarlo da San!” anche Lilian stava partendo per la tangente, ma ad un certo punto si bloccò impietrendosi.
Gigia continuò un po’ nel suo delirio di onnipotenza, poi si accorse dell’amica ammutolita e pietrificata.
“Cos’hai Sirin… coff coff Lilian?”
Lei si girò tremante, un’espressione di indescrivibile terrore. Parve sputare a fatica le parole:
“E se gli piacesse lei?”
“Dobbiamo cambiarci!!” Gigia la spinse facendola cadere di faccia sul letto. Si rifiutava di prendere anche solo vagamente in considerazione l’ipotesi

Fashion design di questa avventura:
-Lilian: minigonna nera (mini, ma proprio molto mini!) a pieghe dotata di spille da balia in basso a destra, (un’arma contro i nemici!), piccolo pizzo sul bordo inferiore e cintura in pelle. Corpetto nero con doppia spallina tubolare (una fa il suo lavoro di spallina, l’altra pende sulla spalla!), scollatura molto ampia, filo intrecciato davanti e zip sul fianco destro. Ai piedi stivaletti bassi con tacco. Il tutto completato da calze scure.
Accessori: un collarino in pelle. Sul braccio destro un guantino senza dita lungo fino al gomito dotato di spille da balia, sul braccio sinistro un polsino in stoffa.
Un po’ dark la linea di quest’anno!

-Gigia: Calzoni larghi dotati di mille e più tasche (sempre comodi se si deve arraffare qualcosa!). Corpetto aderente che mette in mostra le sue splendide forme. Il tutto completato da degli stivali ai piedi!
Accessori: guantoni in cuoio. Insomma, sempre molto femminile la nostra Gigia!

“Bene!” esclamò Tritone irrompendo nella loro camera.
“AAAAAAAAAAAHHHH” le ragazze non se lo aspettavano.
“Ora andate!”
Esplosione di luce.






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IL RITORNO DI GIGIA E LILIAN. CAPITOLO 4: ALTOLA’!
LO PUBBLICHEREMO L'8 MARZO!
“E’ una mappa del continente!!” esultò Gigia quando la aprì “Noi siamo… Qui in basso! A…”
“Altolà!” la fece sobbalzare una voce “Con la mia pietra mai più problemi di aloni di sudore!!!”
“Ma vai…!”
Arrivarono ad una locanda senza ulteriori intoppi. Dopo una cena frugale si ritirarono in camera.
“Quale hai detto che è?” chiese Gigia all’amica.
“E’…” Lilian non si ricordava.
“Questa!!!” disse decisa aprendo una porta a caso.
Era un bagno.
“Te lo sei dimenticato…” la smascherò Gigia.
Due ragazzi che passavano di lì si misero a ridere e camminarono oltre.


   
 
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