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Autore: LadyMaria    22/02/2014    1 recensioni
Il tempo è passato e Lord Voldemort sembra ormai un incubo che appartiene ad un periodo molto lontano e inesistente. Albus Severus Potter, il figlio di Harry e Ginny, e la cugina Rose, figlia di Hermione e Ron, si accingono ad intraprendere la loro avventura e carriera ad Hogwarts, un luogo tanto magico quanto spettacolare. Ma riusciranno a non diventare, anche loro, protagonisti di una grande storia come è successo ai loro genitori?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il viaggio per Hogwarts era stato più breve di quanto si fosse immaginato. Il piccolo e timido Albus Severus Potter si trovava seduto in una delle tante carrozze
circondato da volti che, ancora, non conosceva affatto, ad eccezione della cugina Rose.
La ragazza era evidentemente agitata, non aveva fatto altro che osservare il paesaggio dal finestrino alternando momenti di relativa tranquillità ad altri in cui
si dimenava sul sedile della carrozza quasi senza tregua, come se fosse una trottola impazzita.
Albus l'aveva osservata con un largo sorriso stampato a fior di labbra e aveva tentato in ogni modo di rassicurarla.
Lui, dal proprio canto, non aveva fatto altro che ripensare alle parole del padre in merito al proprio timore di venire assegnato alla casa dei Serpeverde e non a
quella di Grifondoro, come sperava che potesse accadergli.
-Ricordati.... tu porti il nome di due grandi presidi di Hogwarts e Severus faceva parte dei Serpeverde ed è stato un mago molto coraggioso, figlio mio....-.
Lo doveva ammettere sentiva sulle proprie spalle il peso di una grandissima responsabilità, aveva sentito molte storie sul conto sia di Albus Silente che di Severus Piton e portare i loro nomi era sì un grandissimo onore, ma anche un enorme impegno. Temeva di non essere all'altezza di ciò che lo avrebbe atteso, avrebbe portato alla
famiglia, e soprattutto al padre del quale non voleva deludere le aspettative, onore e gloria?
-Albus....-, la voce della cugina lo fece ridestare da quel turbinio continuo ed incessante di pensieri contrastanti. -Siamo arrivati-, lo informò prendendogli la mano
per fargli notare che il treno si era appena fermato.
Il ragazzo raccolse le proprie cose e, dopo averle caricate in spalle, si affrettò a discendere dal treno al fianco di Rose.
Una volta che si ritrovarono entrambi all'esterno ed immersi nel paesaggio boschifero, Albus trasse un profondo respiro. Avvertì le membra farsi più fredde e libere
e tutto ciò gli diede un gran sollievo.
Vennero tutti radunati in gruppo, si ritrovarono di fronte ad un gran omone dalla faccia buffa.
-Ben arrivati- esclamò l'uomo -io sono Hagrid e il mio compito è quello di scortarvi fino al castello. Mettetevi tutti in fila e seguitemi- Albus notò subito che gli occhi
dell'uomo furono puntati nella propria direzione e non potè fare a meno di accorgersi anche che lo sconosciuto lo osservava compiaciuto e sorridente.
Ciò che Albus non sapeva era che quell'uomo era stato un grande amico del padre quando aveva la propria età e che lo aveva aiutato con devozione in tutti i pericoli
che si era ritrovato ad affrontare assieme agli amici più cari: lo zio Ron, la zia Hermione e la mamma Ginny.
Sotto lo sguardo insistente dello sconosciuto Albus si affrettò a mettersi in fila assieme a tutti gli altri non lasciando mai, nemmeno per un istante, il proprio postocercando di rimanere il più possibile vicino alla cugina, l'unico punto di riferimento sul quale, in quel momento, potesse contare.
Il tragitto a piedi fu molto corto e, quasi senza rendersene conto, si ritrovò assieme a tutti gli altri a varcare le grandi soglie della scuola.
Furono tutti scortati in direzione della sala comune dove li avrebbero attesi una calda e riposante cena e il famoso Cappello Parlante, colui che decideva le sorti
di ogni nuovo arrivato.
La magnificenza della sala nella quale si trovava lo lasciò, per diversi istanti, senza fiato. Era così bella da togliere il fiato, molto più meravigliosa di quanto gli
avessero raccontato mamma e papà.
-Buonasera a tutti- tuonò una voce di donna catturando l'attenzione generale dei presenti -io sono la Professoressa McGranitt e non appena sentirete il vostro nome siete pregati di venirvi a sedere qui- e nel dirlo sollevò la mano destra mostrando a tutti una sedia vuota e il Cappello posto su una sedia più vicina. -cominciamo con...- e seguirono nomi su nomi, ma per il momento né Rose né Albus vennero interpellati.
-Albus Severus Potter- il ragazzo sobbalzò leggermente ed altrettanto fecero gli altri ragazzi e ragazze. Tutti erano a conoscenza di chi era stato Harry Potter e tutti furono emozionati nel sapere che suo figlio avrebbe fatto parte della scuola proprio quell'anno.
Con movimenti lenti ed impacciati riuscì a trovare la forza di alzarsi dal proprio posto, lanciò una breve occhiata alla cugina, la quale gli sorrise e sussurrò -Coraggio....- e si diresse verso la sedia che la professoressa aveva mostrato loro poco tempo prima. Si mise seduto e attese che il Cappello gli venisse posizionato sulla testa. Provò a rilassarsi e ripensò al discorso del padre. Sia Grifondoro che Serpeverde sarebbero andati bene!
-Mmmmm- cominciò a borbottare il Cappello -siamo nervosi, eh, ragazzo?-
Albus annuì, ma non spiccicò nemmeno una parola.
-Saresti un valido aiuto per i Grifondoro, vedo coraggio, determinazione, buon cuore...., ma c'è qualcos'altro.... saresti molto adatto anche ai Serpeverde.. tu dove vorresti andare?-
Quella domanda lo lasciò senza parole e di impulso rispose -E' indifferente-
Il Cappello rimase in silenzio per qualche secondo per poi esclamare a gran voce -Bene.. sarai un.... Grifondoro!- e dalla casa dei Grifondoro si elevò un grandissimo boato seguito da numerosi applausi. Albus si alzò soddisfatto e tutte le paure che lo avevano accompagnato durante il viaggio svanirono nel nulla. Si era abituato
all'idea di poter far parte dei Serpeverde e aveva cercato, in ogni modo, di pensare che non sarebbe stata la fine del mondo e che sarebbe stato un onore far parte della casa di Severus Piton.
Poco dopo fu il turno della cugina, la quale fu spedita dal Cappello e senza esitazione nella casa dei Grifondoro.
Per entrambi cominciava una nuova avventura e Albus si ritrovò a coricarsi, quella sera stessa, col cuore gonfio di gioia e di grandi aspettative.

 
  
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