Harry stava inseguendo Malfoy da più di 5 minuti, non avendo idea di dove stesse andando.
Dopo quasi 10 minuti, arrivarono nei bagni.
Quello che Harry vide, lo lasciò a bocca aperta. Il gilet di Malfoy giaceva per terra e il ragazzo, stravolto e in lacrime, era appoggiato al lavandino.
Lui alzò la testa e si accorse di Harry; ebbe inizio il duello.
Uno scagliava incantesimi all'altro senza sosta, quando ad un tratto Harry esclamò ''Sectumsempra!''.
Nessun incantesimo di rimando fu scagliato e la pozzanghera di acqua, che si era formata a causa di un tubo rotto vicino ad Harry, cominciò a tingersi di rosso.
Un rosso cupo, denso, quasi nero vista la scarsa illuminazione della stanza.
Harry si sporse e non potè credere ai suoi occhi. Malfoy era immerso in un'enorme pozza di sangue, che sgorgava dalle varie ferite che, una dopo l'altra, si aprivano sul corpo del ragazzo.
Malfoy sembrava quasi esanime quando, tempestivamente, Piton arrivò.
Il professore, pronunciando un incantesimo, rimarginò le ferite, accudendo Draco come un figlio.
Harry, terrorizzato e sconvolto, scappò via.
 
 
 
 
Nella sala comune, il moro raccontò cosa era successo, lasciando gli amici sotto shock.
Va bene che si erano sempre odiati, ma nessuno avrebbe mai immaginato che si potesse arrivare a questo.
Il giorno dopo Harry seppe che Malfoy era in infermeria e alla fine delle lezioni decise di andarci.
Quando arrivò. Harry chiese a Madama Chips di vederlo e lei acconsentì, riluttante.
-Vattene, Potter-.
-Malfoy, lasciami parlare-.
-Parlare? Io e te non abbiamo mai avuto niente da dirci-.
-Volevo solo scusarmi-.
-Non esistono scuse per quello che hai fatto!-.
Madama Chips, sentendo il litigio, decise di intervenire.
-Signor Potter, sarà meglio che lei vada, il signor Malfoy deve riposare.
Prima di andare via, Harry lanciò un'ultima fugace occhiata a Malfoy, iracondo e algido come non mai.
 
 
 
 
Nei giorni a seguire, Harry tentò più volte di vedere Malfoy, ma fu sempre rifiutato, fin quando, un giorno, seppe che era stato dimesso dall'infermeria ed era tornato al dormitorio.
Quando Harry era in sala comune, prese il mantello dell'invisibilità e si diresse verso la sala comune dei Serpeverde.
Quando arrivò, il quadro si mosse, segno che i Serpeverde stavano uscendo per la cena. Mise il mantello e quando quelli uscirono, si intrufolò prima che il passaggio si richiudesse.
Trovò Malfoy vicino alla grande finestra, intento a guardare fuori, assorto in chissà quali pensieri. Non aveva mai fatto caso a quanto fosse bello.
-Malfoy- disse e il ragazzo si voltò di scatto.
-Potter, che diamine ci fai tu qui?!-.
-Te l'ho detto, volevo scusarmi. Non volevo ucciderti, l'altro giorno, in bagno- disse Harry, avvicinandosi.
-Beh, sai che c'è? E' ridicolo, visto che ci eri quasi riuscito!-.
-Credimi, non volevo!- continuò il moro, avvicinandosi sempre di più.
-E' inutile, Potter. Sparisci-.
-Mi dispiace, Draco- ormai Harry era faccia a faccia col biondo, immobile.
A poco a poco, Harry si avvicinò a Draco, fino a far toccare le loro labbra.
All'inizio, Harry sentì che Draco era restìo, ma poi si lasciò andare.
Il bacio diventava sempre più passionale e travolgente.
Harry sfiorà con le mani, che circondavano il collo di Draco, la pesante tenda di velluto verde scuro.
Era morbido; morbido, caldo e rassicurante, come il loro amore. Un amore di velluto.