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Autore: Curly_crush    22/02/2014    1 recensioni
Niall ed Emma sono buoni amici. Ma da qualche tempo, nella testa del ragazzo, si sta facendo strada una nuova idea e nel suo cuore un sentimento nuovo e più profondo. Durante una giornata al mare in compagnia capiranno entrambi cosa vogliono.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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IN UN GIORNO D’ESTATE


We've been friends now for a while 
Wanna know that when you smile 
Is it me, yeah? Are you thinking of me, yeah?


Niall guardò dritto davanti a sé, fissando l’orizzonte e posando poi lo sguardo su Sandymount Strand. Conosceva bene quella spiaggia, il mare blu, dello stesso colore dei suoi occhi, la sabbia di un colore indefinito tra il grigio ed il beige, alcuni rami e sterpaglie secche sparse lungo la battigia, che si spostavano leggermente ogni qualvolta un’onda le colpisse.

Ci aveva passato molte giornate estive con la sua famiglia, quand’era piccolo. Lui e suo fratello Greg si divertivano a  costruire castelli di sabbia e piste per le biglie come qualsiasi altro bambino faceva, e Niall, stando sotto il sole, puntualmente si scottava, passando dal bianco quasi latteo della sua pelle ad un acceso rosso peperone. Ma la crema non la voleva, non c’era verso di fargliela mettere, diceva che ci si appiccicava tutta la sabbia, e così ripeté anche quel giorno, quando Emma si offrì di spalmargliela almeno sulle spalle e la schiena.

Il ragazzo guardò l’amica, che fece spallucce e tornò dalle altre ragazze: i capelli rossi, quel mattino legati in una coda alta, le danzavano sopra le spalle a ritmo con i suoi passi. Senza accorgersene, lo sguardo di Niall indugiò qualche istante di troppo rispetto al solito sul sedere dell’amica, coperto solo dallo slip verde acceso del bikini.

“Ehi biondo, cosa c’è di così interessante da guardare?”, sentì Sean chiedere, dopo che gli ebbe posato una mano sulla spalla.
“Niente, niente, Sean, mi ero solo incantato un attimo”, borbottò Niall, arrossendo subito dopo.

Era una bella giornata di sole di fine giugno, e a Niall era venuta l’idea, il giorno prima, di organizzare una gita al mare, con tanto di falò e dormita in tenda finali. In poche ore aveva organizzato tutto con la compagnia, e quel mattino presto erano partiti, entusiasti di allontanarsi per alcune ore dalla monotonia di Mullingar. Si congratulò con se stesso per la bella idea, perdendosi ad osservare i riflessi diamantini che i raggi del sole creavano sulla superficie blu dell’oceano. Il caldo era sopportabile grazie all’arietta che tirava tipicamente in Irlanda, il cielo era percorso da qualche nuvola candida ed innocua ed il cielo era di un azzurro acceso.

Il ragazzo scoppiò a ridere vedendo Sean, uno dei suoi migliori amici, rincorrere Dana, una delle cinque ragazze della compagnia, per poi farla cadere e rotolare nella sabbia, sporcandola tutta.

“Vedi, che faccio bene a non mettere la crema?”, la canzonò Niall.
“Sì, poi stasera vieni a chiedermi il doposole, vedrai!”, replicò a sorpresa Emma, dando voce all’occhiata fulminante di Dana.

Niall spostò velocemente lo sguardo su di lei, giusto in tempo per vederla ridere e cominciare a correre verso l’acqua.

“Vieni qui, acida!”, gridò, prima di raggiungerla sulla battigia.

Il ragazzo riuscì a caricarsela in spalla nonostante lei si stesse dimenando come una forsennata, e a buttarla in acqua fra le sue grida acute e gli applausi degli amici, che nel frattempo li stavano raggiungendo. Emma riemerse sputando acqua salata in faccia a Niall.

“Ti odio, Horan!”, dichiarò poi, ridendo.
“Così impari a darmi risposte del genere”, ribatté il ragazzo, incrociando la braccia sul petto e alzando il mento i n segno di sfida.

Si soffermò poi sugli occhi di lei, tra il verde e l’azzurro, resi spettacolari dalla luce che si rifletteva sulla superficie dell’acqua, e sulle labbra sottili, in quel momento giocosamente imbronciate.

Era bella, Emma, e non era la prima volta che Niall se ne accorgeva. No, da qualche mese a quella parte, il ragazzo aveva cominciato a guadarla con occhi diversi, chiedendosi se tra loro avrebbe mai potuto esserci qualcosa di più che una semplice, seppur meravigliosa, amicizia. Ma non riusciva a capire quali fossero i pensieri della ragazza, lei era una piuttosto introversa, ed era difficile e raro che esprimesse i suoi sentimenti apertamente.

“Facciamo la lotta?”, propose Darragh a gran voce.

Emma, che fino a pochi secondi prima stava ricambiando lo sguardo intenso di Niall, si voltò verso l’amico, sorridendo e annuendo entusiasta. Niall la imitò, assieme a tutti gli altri, per poi decidere le coppie. I due, essendo vicini in quel momento, vennero messi assieme per il gioco.

“Vedi di non farmi cadere subito, pappamolle”, lo apostrofò la ragazza.
“Ma come siamo simpatiche oggi!”, rispose a tono Niall.

Emma appoggiò le mani sulle spalle del ragazzo, che si pentì di non averle permesso, qualche tempo prima, di mettergli la crema. Scacciando quei pensieri, la aiutò a sistemarsi sulle sue spalle, e quando tutti furono pronti il gioco cominciò.
La ragazza lottò con tutte le sue forze, facendo cadere in acqua tre delle altre coppie ed eliminandole così dalla partita, mentre Niall la sosteneva e tentava di aiutarla quanto più poteva spostandosi nei momenti giusti.
Ora, restavano loro due e Sean con Dana. Incitati dal resto della compagnia, i quattro si affrontarono in un lungo corpo a corpo, che alla fine vide Sean e Dana vincitori, mentre Niall ed Emma sprofondavano in acqua.

Le gambe della ragazza, ancora attorno al collo di lui, si sfilarono velocemente così che Niall potesse riemergere senza difficoltà. Il ragazzo scrollò i capelli, strofinandosi poi gli occhi prima di aprirli e osservare Emma, che gli andava incontro a braccia aperte.

“Siamo stati bravi, ti avevo sottovalutato, biondino”, rise lei, abbracciandolo.
“Pensavo mi conoscessi meglio, rossa”, replicò lui, stringendola a sé e godendosi quel momento di stretta vicinanza.

Erano abituati ad abbracciarsi, lo facevano spesso, in amicizia, ma in quel momento, conscio dei suoi nuovi sentimenti, Niall apprezzò molto di più la cosa. Concluso il bagno in mare, la compagnia uscì dall’acqua per mangiare e godersi il caldo sole di mezzogiorno.




“Ho portato la chitarra, cosa ne dite se suono qualcosa?”

Si era ormai fatta sera e, dopo un ultimo saluto all’acqua, i ragazzi, data la leggera brezza che soffiava, si erano rivestiti e avevano cenato, sistemando poi tutto l’occorrente per il falò. Ora, attorno al fuoco, Niall reputò appropriato rendere la serata più coinvolgente per tutti, così corse nella sua tenda a prendere lo strumento per poi riprendere posto tra Emma e Darragh davanti al falò.

“Cosa volete che suoni?”, chiese, percorrendo con lo sguardo il cerchio di amici.

Tra le diverse proposte, alcune troppo difficili, altre completamente sconosciute, Niall scelse Wonderwall, suggerita flebilmente dalla ragazza alla sua destra. Assicuratosi che tutti la conoscessero, il ragazzo cominciò a pizzicare le corde della chitarra con le dita, prendendo confidenza mano a mano che la canzone procedeva.

“I don’t believe that anybody feels the way I do, about you now …

Fu facile per Niall riconoscersi in quelle poche parole, mentre seguiva le note della canzone e univa la sua voce a quelle degli amici. Cercò di concentrarsi su ciò che stava facendo, ma non riusciva ad evitare di guardare Emma, anche solo con la coda dell’occhio, sperando che la ragazza capisse il collegamento tra lei ed il testo.

Più volte, durante le ore che passarono attorno al fuoco, gli occhi del ragazzo incrociarono lo sguardo di Emma, che ricambiava con un sorriso timido, quasi imbarazzato. Niall, invece, forse grazie alle due birre precedentemente bevute, si sentiva sicuro di sé, o almeno più del solito, così che ogni tanto riuscì persino ad ammiccare, facendo arrossire Emma e facendole distogliere lo sguardo. Le fiamme creavano riflessi ancora più accesi sui capelli della ragazza, lasciati sciolti sulle spalle, ed evidenziavano  il profilo del suo viso, la fronte liscia, il naso piccolo e dritto, le labbra sottili che si muovevano secondo le parole delle canzoni.

Era felice, Niall, era soddisfatto. Quella giornata era stata positiva su tutti i fronti: non c’erano state incomprensioni nella compagnia, l’organizzazione era perfetta e il tempo era stato incredibilmente clemente con loro. Ma soprattutto, Niall poteva dirsi quasi sicuro dei sentimenti dell’amica verso di lui: avevano passato quasi tutto il tempo assieme, parlando e ridendo tra loro e con gli altri, si erano presi in giro e c’erano stati innumerevoli giochi di sguardi. Si erano cercati quando non erano vicini, quasi dipendessero l’uno dall’altra. E, in un certo senso, era così, almeno per il ragazzo. Niall sentiva che qualcosa di grande stava crescendo in lui, e non faceva troppa fatica a credere che fosse amore.

Quando gli sbadigli divennero più frequenti, e le note sulla chitarra meno corrette, i ragazzi decisero di coricarsi, dopo aver spento il fuoco ed essersi assicurati che tutto fosse al posto giusto. Vari “Buonanotte” si diffusero nell’aria di Sandymount da voci assonnate, basse o più acute, ma ugualmente sussurrate. Niall e Sean entrarono nella loro tenda dopo aver guardato scomparire nella loro Emma e Dana.

“Che giornata, eh”, sospirò Sean, stiracchiandosi.
“Già, dovremmo farlo più spesso”, concordò Niall, stendendosi sopra il suo sacco a pelo, le mani dietro la testa.

Tra loro calò il silenzio per alcuni istanti, permettendo a Niall di lasciare i suoi pensieri liberi di vagare tra le varie immagini di quella giornata, indirizzati più che altro ai momenti tra lui ed Emma. Fu Sean a rompere la quiete della tenda.

“Ehm, amico, ti devo chiedere un favore”, bisbigliò nel buio, dopo aver risposto ad un messaggio.

Intuendo già di cosa si trattasse, Niall si voltò verso l’amico.

“Dimmi, Sean”
“Ti dispiacerebbe fare cambio di tenda con Dana per una mezzoretta? Non di più, te lo prometto”, chiese Sean, in tono supplichevole.

Niall sorrise, facendosi i complimenti da solo per aver centrato il punto, e realizzando che avrebbe potuto passare un po’ di tempo da solo con Emma, nella sua tenda.

“Nessun problema, fratello. Ma dimmi una cosa …”, ribatté, alzandosi.
“Che c’è?”, chiese Sean.
“Quand’è che vi mettete assieme, tu e Dana?”, indagò, trattenendo una risatina.

Il flirt tra Sean e Dana era in corso da qualche tempo, ormai, e tutti, nella compagnia, ne erano a conoscenza, anche se i diretti interessati non ne avevano la minima idea. Teoricamente, gli unici a saperlo dovevano essere Niall ed Emma.

“Quando tu dirai ad Emma di essere innamorato cotto come un granchio di lei”, replicò Sean, a sorpresa, dopo aver acceso la torcia.

Niall si voltò di scatto, sapendo perfettamente di essere rosso in viso.

“Che stai dicendo?”, chiese comunque.
“Biondo, non sono cieco, le vedo le cose, e tu tra l’altro rendi tutto molto semplice da capire”, ammiccò Sean.

Niall uscì dalla tenda, incrociando Dana ed augurandole buona serata. La battuta dell’amico l’aveva lasciato di stucco, era davvero così visibile la sua cotta? Il ragazzo si fermò un attimo, e alzò lo sguardo al cielo, che quella sera era popolato da miliardi di stelle luminose. Trattenne il fiato davanti a quello spettacolo, poi, quando vide un’unica, piccola stella lasciare il suo posto nel cielo per spostarsi chissà dove, chiuse gli occhi, ed espresse un solo desiderio. Poi si spostò verso la tenda di Emma.

“Ehi, rossa, sei sveglia?”, chiese, aprendo la cerniera della tenda e facendo capolino.
“Certo, Horan, non vado a letto con le galline, sai?”, rispose la ragazza ridendo nel buio.

Niall entrò e richiuse il telo alle sue spalle, poi illuminò lo stretto spazio con lo schermo del cellulare. Emma era davanti a lui, stesa sul suo sacco a pelo, e sorrideva.

“Ti tocca sorbirti la mia compagnia per un po’, ti spiace?”, la buttò sul ridere Niall.

Dentro di lui, però, sperava che la ragazza lo prendesse sul serio.

“No, anzi”, rispose semplicemente lei.

Niall si sistemò a gambe incrociate vicino ad Emma, che si tirò a sedere, imitando il ragazzo. Accese poi la torcia, per evitare di dover illuminare lo schermo del cellulare ogni pochi secondi. Niall non sapeva che cosa dire, tutto il coraggio che aveva attorno al fuoco sembrava essersi volatilizzato, come il fumo che usciva dalle fiamme. Si sentiva lo sguardo di Emma addosso, e l’unica cosa che avrebbe voluto fare per rompere quell’imbarazzo era baciarla, ma non si sentiva sicuro, aveva paura di essere respinto.

“Il cielo fuori è bellissimo, ti va di fare due passi?”, chiese ad un tratto, colto da chissà quale ispirazione.

Emma annuì, così poco dopo si trovarono a camminare lungo la riva del mare, con le onde che ogni tanto raggiungevano i loro piedi nudi. Entrambi incantati dallo spettacolo notturno del cielo, stavano con il naso all’insù, procedendo lenti e vicini, le mani che a tratti si sfioravano. Ad un certo punto, Emma incrociò le braccia al petto, rabbrividendo. Senza pensarci, era uscita dalla tenda con solo la canotta ed i pantaloncini corti che indossava ed ora i brividi le correvano lungo gli arti superiori. Cogliendo l’occasione, Niall si sfilò la felpa, e gliela passò senza rifletterci troppo.

“Grazie”, sussurrò Emma, sorridendo.

La felpa del ragazzo le stava grande, copriva quasi i pantaloncini, ma era calda e la fece stare meglio. Emma si avvicinò a Niall, lasciandogli un bacio leggero sulla guancia, a cui il ragazzo reagì con un sorriso a trentadue denti. Prendendo coraggio, le cinse le spalle con un braccio.

“Prima ho visto una stella cadente”, disse, osservando il cielo.
“Davvero?”, chiese sorpresa la ragazza.

Lui annuì in silenzio.

“E hai espresso un desiderio, vero?”, volle assicurarsi lei.
“Certamente, ma non mi fido troppo”, replicò Niall.

La ragazza restò in silenzio, mentre lui si chiedeva cosa fare per sbloccare la situazione. Il momento sarebbe stato perfetto, fin troppo romantico, ma aveva paura di rovinare tutto. Decise di procedere per gradi. Si mise di fronte a lei, e spostò una ciocca di capelli che le era finita davanti agli occhi a causa del vento. Emma lo lasciò fare, fissandolo negli occhi e accennando un sorriso. Il cuore di Niall cominciò a battere forte, la speranza a crescere. Le accarezzò la guancia con il pollice, mentre Emma si faceva più vicina. Niall poteva sentire la pelle della ragazza diventare più calda, e, anche nel buio, riuscì a vedere il rossore colorarle le guance. Anche le sue, d’altra parte, dovevano essere in fiamme.

“Allora, mi dici che desiderio hai espresso?”, chiese Emma, in un sussurro.
“No, non posso dirtelo”, rispose lui, tentennando, “Ma posso fartelo vedere”

Il sorriso della ragazza si fece più aperto, così Niall prese coraggio e decise di rischiare. Portò anche l’altra mano sul viso di lei, poi l’avvicinò a sé, e sfiorò le sue labbra con un bacio leggero. Si staccò, guardandola un attimo negli occhi.

“Beh, tutto qui?”, protestò lei, ridendo.

Allora, finalmente sicuro, Niall la baciò di nuovo, questa volta con più decisione, mentre lei portava le braccia attorno al suo collo, stringendolo forte e ricambiando il bacio con passione. Emma si strinse a lui, rabbrividendo ancora, questa volta non solo per l’aria fresca di quella notte. Niall la abbracciò in vita, felice di aver organizzato quella giornata, felice di aver agito nel modo giusto, felice di essere ricambiato dalla ragazza di cui era ormai innamorato perso.

Dopo qualche minuto tornarono nella tenda di Emma, per ripararsi dal vento, e si stesero l’uno accanto all’altra, restando abbracciati, la testa di lei poggiata sul petto di lui. Il cellulare di Niall vibrò nella tasca dei pantaloni corti, così lo estrasse e lesse il messaggio di Sean.

Ti dispiace restare lì tutta la notte? Scusa, amico …

Niall lo mostrò ad Emma, che prese il cellulare e ridacchiando digitò la risposta per poi inviarla.

No, non ci dispiace affatto, Sean. Anzi, lasciateci qui per sempre ;) Emma”        

Risero assieme, poi Niall gettò il telefono lontano da loro per avere le mani libere di prendere il viso di Emma e baciarla ancora, a lungo.




Curly space:
Yayyyyyyyyy sono tornata! Con una OS sul nostro Irlandese preferito :D
Quanto cuccioloso non è Niall qui? Ed Emma? Simpatica, no? Trovate una sua "immagine" nel banner (realizzato da Nanek ;), e spero corrisponda abbastanza all'idea che vi sarete fatte di lei leggendo la storia... :)

Come nasce questa one shot? Beh, vista la stagione attuale, direi proprio che avevo voglia di fare un tuffo nei mesi estivi, e infatti l'idea per questa storia arriva proprio da una giornata al mare dell'estate scorsa... :3

Sperando che vi piaccia, ringrazio già chi la leggerà e deciderà di lasciare un commento o quelle cose lì, insomma =P

A presto,
Curly crush xx
 

 
  
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