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Autore: Akira Yuki    23/02/2014    0 recensioni
Lune, giovane aspirate scrittore, si rivolge ad un professionista molto misterioso, Minos, famoso scrittore di fama mondiale, ma con un carattere particolare. Alievo e maestro insieme, verrano sempre più inuti dai diversi episodi che gli si presenteranno.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Balrog Rune, Grifon Minos
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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E' inverno, ma ancora non ha nevicato. Un uomo, alto, dai capelli bianchi e lunghi, sta davanti ad una porta di un lussuoso albergo. E' molto giovane, ha gli occhi di un viola chiaro. Il suo sogno è quello di diventare uno scrittore di grande talento e fama. Ha scritto molti racconti in passato, ma non ha mai avuto in coraggio di pubblicarli. Ha appena finito l'università con ottimi voti.

Sicuramente volete sapere perchè si trova davanti alla porta di un lussuoso albergo. Semplice, fino ad ora ha sempre letto, o meglio divorato, tutti i libri di uno scrittore veramente famoso e bravo; così, volendo diventare come lui, adesso si trova davanti alla sua porta.

Il ragazzo dai capelli argentei suona il campanello. Dopo qualche secondo un uomo gli apre la porta. Quest'uomo era di qualche centimentro più alto di lui, aveva i capelli argentei come i suoi, solo che erano un po' spettinati sulla testa, e aveva la frangia sugli occhi. Aveva una felpa grigia, i jeans e delle scarpe da ginnastica.

-Che vuoi?- gli chiese l'uomo.

-Eh? Ah! Ecco...io...-il ragazzo era evidentemente imbarazzato, era un sogno quello di poter parlare in prima persona con il suo mito, anche se non si sarebbe mai aspettato fosse così bello.

-Allora?-

-...Io...- poi vece un grande respiro e urlò:-Io vorrei diventare suo alievo!-

Il ragazzo era diventato rosso per il fatto di avergli urlato in faccia.

-Tsè- rispose l'uomo, dopo qualche secondo continuò-No-

Il ragazzo era sorpreso, voleva veramente diventare bravo quanto lui.

-Perchè no?! Posso pagarle le lezioni!-

-Ti ho detto di no. Ho da fare-

Proprio prima che l'uomo potesse chiudere la porta, dal fondo del corridoio si sentì una donna urlare.

-Fermo lì!-

-Oh, no- disse l'uomo, sospirando.

Poi si girò verso il ragazzo, lo guardò negli occhi e, mentre la donna si avvicinava a passo deciso, l'uomo abbracciò il ragazzo come fosse un bambino. Il ragazzo arrossì.

-Finalmente ti ho trovato, bastardo! Quando suono non mi apri mai!- disse la donna.

-E perchè dovrei aprirti? Ero in intimità con il mio ragazzo!-

Il ragazzo diventò ancora più rosso, ''ma che sta succedendo?''.

-Non mi interessa con chi sei o cosa fai! Quanto ti chiamo devi rispondere!-

-Mi dispiace, ora non ho voglia di sentire le tue lagne-

L'uomo entrò in casa, trascinandosi dietro il ragazzo, e richiuse la porta prima che la donna potesse entrare. Si sentiva la donna urlare:-Aprimi, bastardo!-. Diede qualche botta alla porta, poi se ne andò.

-Mi scusi, ma che sta succedendo?- chiese il ragazzo, ancora imbarazzato.

-Non volevi che fossi il tuo insegnante?- rispose l'uomo mentre si stava avvicinando ad uno dei due divani qualche metro davanti a loro.

-S-si-

-Allora non ti lamentare. Su mettiti a sedere-

Il ragazzo annuì.

La stanza era veramente spaziosa, vi erano due divani, l'uno difronte all'altro, separati da un piccolo tavolino. Alla destra del ragazzo si era una spaziosa cucina, e alla sua sinistra vedeva delle porte e delle scale che portavano a delle stanze superiori. Il ragazzo si sedette e davanti a lui aveva l'uomo che aveva incrociato le gambe e lo fissava.

-Su, dimmi il tuo nome- disse l'uomo.

-Mi chiamo Lune-

-Bhè, se sei venuto da me immagino che tu sappia già quale sia in mio nome, no?-

-Si...vi conosco-

In effetti il nome dell'uomo era Minos.

-Dimmi, perchè vuoi diventare mio alievo?-

-Perchè voglio diventare uno scrittore molto bravo...-. Lune aprì la borsa che aveva portato con sè e ne levò dei fogli, che mise sul piccolo tavolino, davanti a Minos.

-Se le possono interessare, sono i voti che ho avuto all'università-

Minos li guardò, senza prenderli.

-Tsè. E tu pensi che per diventare un buono scrittore ci vogliano solo dei bei voti?-

-Bhè, non proprio, ma penso che sia un buon inizio-

Minos lo guardò, senza mostrare gli occhi. Era sorpreso da quella risposta, in passato aveva avuto altri ragazzi che volevano diventare come lui, ma si arrese subito perchè o avevano voti alti, ma non avevano la minima idea di come iniziare un racconto, o perchè avevano dei voti penosi, ma dicevano che era più importante la fantasia. Lune era il primo che condivideva la sua idea di essere sia bravi a scrivere, sia bravo a inventare storie.

-Hai mai scritto qualcosa?-, gli domandò Minos.

-Si-

-Li hai con te?-

-Si-, Lune prese altri fogli. Erano rilegati in gruppi, per indicare che ognuno di quei gruppi di fogli rappresentava una storia.

-Eccoli-. Li appoggiò sul tavolo verso Minos.

Minos si chinò per prenderli e cominciò a sfogliarli.

-Non ti è mai venuto in mente di provare a pubblicarli?-

-Si, ma non li ritengo così ben fatti da essere pubblicati- rispose il giovane chinando la testa.

Minos lo guardò ancora. Questo ragazzo era davvero strano, tutti gli altri che conosceva non avrebbero avuto problemi a scrivere anche una cavolata e provare a pubblicarla.

-Li leggerò- disse Minos, appoggiando i fogli da un lato del tavolo.

Uno silenzio imbarazzante cadde tra i due, o almeno, imbarazzante per Lune.

D'un tratto, Minos si alzò, dirigentosi verso la cucina.

-Vuoi qualcosa?-

-No, grazie-

L'uomo bevve in bicchiere d'acqua

Poi, il telefono che Mino aveva lasciato sul tavolino prese a squillare, facendo venire un mimi-infarto a Lune.

-Al diavolo, spero non sia ancora lei- disse l'uomo.

Si avvicinò al tavolino e rispose.

-Chi è?-

Le urla che faceva la persona dall'altra parte le sentiva perfino Lune, così Minos si allontanò il cellulare dall'orcchio.

-Maledetto bastardo! Non dovevi chiudermi la porta in faccia!!!-

-Avevo da fare e non avevo voglia di sentire la tua voce da gallina- disse in tono calmo.

-Chi avrebbe una voce da gallina?! E comunque, avevo ragione! Tu hai fatto entrare quel ragazzo solo come scusa per non farmi entrare, vero?! Guarda che ti ho scoperto!-

-No, ti sbagli-.

Minos si avvicinò a Lune e con una spinta lo fece sdraiare sul divano. Lune non sapeva che fare, se non diventare completamente rosso e chiedersi ''ma che cavolo...?!''. Minos, sempre con il cellulare vicino all'orecchio, si draiò di Lune, che era a pancia giù, e con la mano destra cominciò a sganciarli i pantaloni. Il ragazzo cercava di ribellarsi, ma le sue forze erano sparite, era troppo imparazzato. Minos cominciò a masturbarlo. Lune era ancira più imbarazzato, non sapeva che fare, ma cercava di trattenere i gemiti.

Poi Minos cominciò a farlo più velocemente e avvicinò il cellulare al viso del ragazzo, per far sembrare alla donna che stessero facendo sesso.

Nonostante Lune si tratenesse, la donna lo sentiva. Poi, Minos si riavvicinò il cellurare alla bocca e disse:

-Visto, ci stai disturbando- e chiuse la chiamata.

Minos si mise in piedi, mentre Lune cercava di rimettersi a sedere e di richiudersi i pantaloni.

-Sei vergine, vero?-, queste parole fecero imbarazzare ancor di più Lune, che non riusciva a guardarlo.

-S-si...-

Ci fu qualche minuto di silenzio, dove i due restarono immobili.

-C-chi è quella donna?-

-Mh? Che c'è? Sei geloso?-

Lune si sentiva sciogliere.

-N-no! E-era solo una curiosità...-

-Bhè, quando vuoi cominciare?-

-Eh?-

-Non fraintendere. Quando vuoi cominciare ad avere le lezioni?-

-Q-quando lei è libero-

-Mmh...Oggi avevo in programa di finire il terzo capitolo del mio nuovo libro, quindi non posso. Ma se vuoi, puoi restare. Ti siederai accanto a me, a patto che non farai casino o altro che possa disturbarmi-

-S-si! Certo!-. Lune si alzò in piedi, poi disse:-senta...visto che state facendo un nuovo libro...potrei leggere i capitoli che ha già scritto? Sono molto veloce a leggere, quindi farò in fretta-

-In effetti, hai ragione; non puoi cominciare a leggere i libro dal terzo capito...E va bene, ti vado a prendere i capitoli che ho già stampato-

Il volto di Lune si illuminò di una gioia incredibile, mentre Minos stava andando in una stanza a prendere delle pagine.

Quando tornò, gli diede le pagine in mano, poi disse:-Potrai cominciare a leggerlo quando saremo di là. Vieni-

Lune seguì Minos in una stanza al piano di sopra. Quella stanza era piena di scaffali con libri e qualche aggeggino per decorare la stanza. Davanti a loro vi era una grande scrivania con in computer.

-Mmh...Mi manca una sedia, aspetta qui-

Minos si recò in un'altra stanza e tornò quasi subito con una sedia che mise accanto a quella davanti la scrivania. Si mise a sedere e accese il computer, poi si girò verso Lune, lo guardò un po', poi disse:

-Che fai lì impalato? Vieni, mettiti a sedere.-

Una volta messo a sedere, Lune cominciò subito a leggere e Minos cominciò a scrivere.

  
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